Marino, Santamaita: facciamo chiarezza sui chioschi!

Marino, Santamaita: facciamo chiarezza sui chioschi!

16/08/2019 0 Di Redazione

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“FACCIAMO CHIAREZZA SUI CHIOSCHI” afferma l’Assessore Santamaita

Le precisazioni e i riferimenti normativi sulla materia

 

Alcu­ne pre­ci­sa­zio­ni sul­la que­stio­ne “chio­sco di piaz­za San Bar­na­ba” sono d’obbligo affer­ma l’Assessore alle Atti­vi­tà Pro­dut­ti­ve Ada San­ta­mai­ta con il sup­por­to tec­ni­co del diri­gen­te Area V arch. Miche­le Gen­ti­li­ni – Comin­cia­mo col dire che i chio­schi sono di pro­prie­tà pri­va­ta e che attie­ne all’En­te Comu­na­le indi­vi­dua­re le aree pub­bli­che al fine di intra­pren­der­vi  un’at­ti­vi­tà com­mer­cia­le. Attual­men­te la nor­ma­ti­va di rife­ri­men­to è il Rego­la­men­to Comu­na­le per l’insediamento dei chio­schi su aree pub­bli­che appro­va­to dal Con­si­glio Comu­na­le con atto n. 3 del 27.05.2015,  in sosti­tu­zio­ne del pre­ce­den­te Rego­la­men­to appro­va­to con deli­be­ra­zio­ne di C.C. n. 14 del 12.05.2009. In par­ti­co­la­re det­to rego­la­men­to non pre­ve­de in alcun modo alcun divie­to di tra­sfor­ma­zio­ne dell’attività nell’ambito del­la tipo­lo­gia d’uso con­ces­sa.

Gio­va ricor­da­re comun­que che il com­mer­cio su aree pub­bli­che tra­mi­te chio­schi è rego­la­to dal­le dispo­si­zio­ni del D.Lgs.vo 59/2010, rece­pi­men­to del­la diret­ti­va UE  2006/123/CE rela­ti­va ai ser­vi­zi nel mer­ca­to inter­no, del DPR 380/2001 Testo Uni­co dell’edilizia e del Rego­la­men­to Comu­na­le per l’insediamento dei chio­schi in aree pub­bli­che appro­va­to dal Con­si­glio Comu­na­le nel feb­bra­io 2015.

La cita­ta diret­ti­va UE del 2006 rap­pre­sen­ta la fon­te di dirit­to sovraor­di­na­ta che ha por­ta­to vari gover­ni ita­lia­ni suc­ce­du­ti­si negli anni ad appro­va­re nor­me per la cosid­det­ta libe­ra­liz­za­zio­ne del com­mer­cio. Libe­ra­liz­za­zio­ne che ha ovvia­men­te inte­res­sa­to anche il com­mer­cio su aree pub­bli­che.

In buo­na sostan­za si è pas­sa­ti dal­le auto­riz­za­zio­ni basa­te sul­le tabel­le mer­ceo­lo­gi­che alla SCIA per atti­vi­tà com­mer­cia­li, aper­tu­ra, modi­fi­ca, suben­tro, ces­sa­zio­ne, con la sem­pli­ce distin­zio­ne tra atti­vi­tà ali­men­ta­ri o non ali­men­ta­ri. In que­sta fat­ti­spe­cie rien­tra anche l’attività di som­mi­ni­stra­zio­ne di ali­men­ti e bevan­de su aree pub­bli­che come espli­ci­ta­men­te indi­ca­to dal­la Riso­lu­zio­ne n. 243584 del 25 luglio 2016 del­la DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, I CONSUMATORI, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA — DIVISIONE IV Pro­mo­zio­ne del­la con­cor­ren­za e sem­pli­fi­ca­zio­ni per le impre­se del Mini­ste­ro per lo Svi­lup­po Eco­no­mi­co.

Per quan­to riguar­da inve­ce il pro­fi­lo edi­li­zio occor­re fare rife­ri­men­to all’articolo 23 ter del DPR 380/01 che defi­ni­sce come muta­men­ti di desti­na­zio­ne d’uso rile­van­ti ai fini urba­ni­sti­ci esclu­si­va­men­te quel­li con­si­sten­ti nel pas­sag­gio da una all’altra del­le seguen­ti tipo­lo­gie d’uso: a) resi­den­zia­le; a‑bis) turi­sti­co-ricet­ti­va; b) pro­dut­ti­va e dire­zio­na­le; c) com­mer­cia­le; d) rura­le.

Nel caso del chio­sco in ogget­to, per­tan­to, la modi­fi­ca da edi­co­la a som­mi­ni­stra­zio­ne di ali­men­ti e bevan­de si con­fi­gu­ra come una modi­fi­ca tra due atti­vi­tà entram­be rien­tran­ti nel­la let­te­ra c) e per­tan­to non com­por­tan­te un muta­men­to di desti­na­zio­ne d’uso che abbia rile­van­za ai fini urba­ni­sti­ci.

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