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Aquino. (FR). Così il PCI interviene sulla crisi di Governo
12/08/2019Questo articolo è stato letto 6058 volte!
Aquino (FR). 46esima Festa dei Comunisti. De Angelis: caduta Governo fallimento Lega e M5S. Non credibile il PD. Partire dai problemi concreti, creare un Fronte alternativo a partire dai Comunisti.
La Piazza San Tommaso d’Aquino, è affollatissima. Pieni tutti i posti, centinaia, che l’organizzazione ha predisposto per accogliere i cittadini. Il caldo torrido non ha fermato, forse ha rallentato l’afflusso, che alle 21.00 circa, ha visto guadagnare il palco da parte dei tre esponenti comunisti che di lì a poco avrebbero preso la parola. Il segretario regionale del PCI, Oreste della Posta, ringrazia le centinaia di cittadini intervenuti, ricorda “che questa Festa, così come tante altre che si stanno svolgendo in Italia, non solo invita alla unità nella diversità dei comunisti e di un fronte di sinistra, ma concretamente, si è misurata con problemi duri e quotidiani. Infatti – aggiunge il segretario comunista – che i due incontri, dei giorni precedenti, che hanno visto la partecipazione di compagni e cittadini a confrontarsi con analisi e proposte, sono stati sulla questione dell’acqua pubblica, e sulla questione del lavoro.”. Il responsabile lavoro del PCI Lazio, Tiziano Ziroli, interviene dal palco e snocciola sia le situazioni di crisi drammatica, che i compiti che spettano ai comunisti in questa fase. “La vertenza frusinate, con un altro appuntamento di lotta lunedi 12 mattina presso la Prefettura di Frosinone; le fabbriche e i luoghi di lavoro che chiudono e mettono operai, persone, in mezza alla strada, come è l’ultima vicenda di Mercatone, 200 lavoratori nel Lazio; la vicenda ambientale, come la questione del risanamento della Valle del Sacco; — spiega Ziroli – sono tutte situazioni collegate alla assenza della capacità di Governo, nazionale e regionale di dare puntuali risposte alla situazione drammatica delle famiglie, che così non hanno alcuna entrata, pur dovendo provvedere al cibo quotidiano, al ricorso alle cure mediche, al sostegno dei figli a scuola, al pagamento di bollette e affitti”. “Il Governo, questo governo Lega Cinquestelle, tra pochissimo non ci sarà più. – esordisce intervenendo Giacomo De Angelis, coordinatore nazionale della Segreteria del PCI – I danni con cui ha disseminato il proprio percorso sono sotto gli occhi di tutti. Non occorre alcun pregiudizio politico, basta guardare le scelte compiute e i risultati acquisiti per vedere che nessun provvedimento ha bloccato l’esodo di circa 300.000 giovani italiani che hanno migrato da sud verso nord, e dall’Italia verso l’Europa e verso altre nazioni nel mondo costretti a cercare una minima risposta che qui non si è stati capaci di creare. Non solo – aggiunge De Angelis – come giustamente denunciava il compagno Ziroli, l’assenza di un Piano industriale, l’assenza di una politica agricola, la fuga dai temi di responsabilità, basti pensare alla montagna di soldi buttati sulla Tav, mentre si poteva con quello stesso denaro dare una svolta alle infrastrutture dei trasporti, specialmente ferroviari, specialmente nel centrosud Italia, sono tutti esempi concreti dei danni compiuti da questo Governo. Noi crediamo che la scelta a servizio del capitale e dei potentati da parte della Lega sia chiaro ed evidente; come è altrettanto chiaro, come avevamo denunciato alla nascita, che i cinquestelle ci hanno fatto assistere, e si sono fatti stritolare, nel gioco dei debuttanti allo sbaraglio. Purtroppo – nota il dirigente comunista – per noi non è una soddisfazione, perché a pagarne le spese, le conseguenze drammatiche sono i ceti popolari, i lavoratori, la parte più debole della società. Di cosa ci ha voluto parlare quotidianamente, per distoglierci dalle cose importanti, questo governo? Dell’invasione degli immigrati: che non c’è nei numeri, che non c’è perché la stragrande maggioranza di coloro che approdano comunque proseguono e non si fermano in Italia. Questa distrazione, in verità nasconde il fallimento delle politiche economiche e di bilancio che assaltano il welfare, che quindi discriminano i più deboli. Scelte che sono contro l’ambiente e contro il futuro del Paese. Purtroppo non si può pensare, da parte di nessun ingenuo che questo sia nato da solo: è colpa anche degli errori del centrosinistra. Ed oggi, è meno che mai credibile che la soluzione possa venire dal PD, per quanto si voglia sforzare, o imbastire una sorta di tematica di sinistra. La verità è di fronte a noi – indica De Angelis – questo PD propone le stesse misure, le stesse scelte di fondo che sono state la causa della situazione in cui siamo: Euro, Europa, Nato, assenza di politiche forti e innovative per uno sviluppo del Paese che crei lavoro vero, per tutti.
Questa non credibilità della ricetta PD, al di là dei giochini che si faranno in queste settimane, e giorni e ore a venire, pone a noi comunisti, a tutti i comunisti, a tutta la sinistra di classe, l’obbligo di unirsi in un fronte grande, che abbia indirizzi popolari e di sinistra chiari, che mostri, come diceva il compagno Ziroli, che esiste per la parte debole della società italiana che non vuole arrendersi, una forza di riferimento. Qualcuno a cui rivolgersi sapendo che non sarà il solito gestore delle menzogne che con qualsiasi veste dice sempre che ci si penserà, che va tutto bene, e che tutto fa meno che occuparsi davvero dei più deboli. Tutto fa meno che indicare analisi e soluzioni. Ecco perché – conclude Giacomo De Angelis – queste nostre feste, questi momenti pubblici di confronto, noi li concepiamo come assemblee aperte a cui tutti voi, cari compagni e compagne, cari cittadini, siete chiamati a confrontarvi con le nostre analisi e verificare le nostre proposte. Gli altri non sono interessati, fuggono dalle nostre indicazioni, noi comunisti, invece, siamo qui che partiamo dai problemi della lavoro, dell’ambiente, del nuovo sviluppo da offrire al nostro Paese. Sosteneteci, aiutateci a dare vita a questo fronte largo perché la risposta o la offriamo noi comunisti o non verrà da altri.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.