Santarelli: per la Sanità dei Castelli Romani si impone una forte scossa

Santarelli: per la Sanità dei Castelli Romani si impone una forte scossa

02/07/2019 0 Di Redazione

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La situa­zio­ne è pre­oc­cu­pan­te. Il nuo­vo ospe­da­le sul­la via Net­tu­nen­se non è l’ospedale dei Castel­li. Il 50% dei resi­den­ti nei comu­ni del­la Asl 6 van­no a curar­si in altre Asl del Lazio e d’Italia;

Il 30% fan­no ricor­so alle cli­ni­che pri­va­te;

Il 20% tro­va posto nei pre­si­di ospe­da­lie­ri del­la Asl 6 ma deve atten­de­re pazien­te­men­te il pro­prio tur­no del­le lun­ghe liste di atte­sa.

Que­sti sono i risul­ta­ti del­le poli­ti­che sani­ta­rie del­la Regio­ne e degli Ammi­ni­stra­to­ri del­la Asl 6 che han­no smon­ta­to e declas­sa­to un siste­ma ospe­da­lie­ro capa­ce di dare rispo­ste cer­te e imme­dia­te alla doman­da di cura dei resi­den­ti e al 35% di cit­ta­di­ni pro­ve­nien­ti da altre regio­ni. L’azione di sman­tel­la­men­to di ciò che resta degli ospe­da­li di Fra­sca­ti e Vel­le­tri e del DH chi­rur­gi­co di Mari­no non è ter­mi­na­ta. Si pun­ta ad un: “Nuo­vo accen­tra­men­to sul Nuo­vo ospe­da­le e sull’Università di Tor Ver­ga­ta”.

Per inver­ti­re que­sta nefa­sta ten­den­za OCCORRE UNA SCOSSA CHE ROMPA L’INCANTESIMO AUTOREFERENZIALE DELLA DIREZIONE GENERALE DELLA ASL 6.

La sor­di­tà dei buro­cra­ti del­la ASL può esse­re scon­fit­ta da una for­te ini­zia­ti­va dei Sin­da­ci del ter­ri­to­rio chia­ma­ti sen­za ulte­rio­ri indu­gi ad avva­ler­si dei pote­ri loro con­fe­ri­ti dall’Art.13 del­la Leg­ge di rifor­ma del­la Sani­tà la 833/78, pote­ri da eser­ci­ta­re: “Assi­cu­ran­do la par­te­ci­pa­zio­ne dei cit­ta­di­ni a tut­te le fasi del­la pro­gram­ma­zio­ne sani­ta­ria”.

In que­sti anni la pro­gram­ma­zio­ne non è sta­ta fat­ta dai Sin­da­ci ma dal­la Asl e i risul­ta­ti sono evi­den­ti: mai nel pas­sa­to la caren­za di offer­ta sani­ta­ria è sta­ta così mar­ca­ta come oggi. È ora di assi­cu­ra­re alla sani­tà un gover­no demo­cra­ti­co e par­te­ci­pa­to come pre­vi­sto dal­la leg­ge.

Uno spi­ra­glio in que­sta dire­zio­ne è emer­so dall’intervento del vice pre­si­den­te del­la Giun­ta Regio­na­le Leo­do­ri che ha con­cor­da­to con noi su due pun­ti fon­da­men­ta­li da cui par­ti­re per for­mu­la­re la rior­ga­niz­za­zio­ne dei Pre­si­di Ospe­da­lie­ri di Fra­sca­ti, Mari­no e Vel­le­tri: Il nuo­vo ospe­da­le sul­la Net­tu­ne­se non è dei Castel­li Roma­ni ma del­la Pia­na Pon­ti­na e dei Comu­ni del­la Lito­ra­nea; L’università di Tor Ver­ga­ta chia­ma­ta a tra­sfe­ri­re a Mari­no e negli altri Ospe­da­li chiu­si nei Castel­li repar­ti di alta spe­cia­liz­za­zio­ne per annul­la­re la mobi­li­tà pas­si­va e recu­pe­ra­re impor­tan­ti risor­se per far qua­dra­re i con­ti del­la Sani­tà Regio­na­le.

Pre­si­den­te del Comi­ta­to

Per la rior­ga­niz­za­zio­ne dell’offerta sani­ta­ria del­la ASL 6

On. Giu­lio San­ta­rel­li

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