Pantelleria: l’unicità della biodiversità al Lago di Venere

Pantelleria: l’unicità della biodiversità al Lago di Venere

28/06/2019 0 Di Redazione

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Lo Spec­chio di Venere abi­ta­to da una popo­lazione di bio­di­ver­sità. Nes­suna prece­dente ricer­ca ave­va anco­ra indi­vid­u­a­to una così mas­s­ic­cia pre­sen­za di organ­is­mi viven­ti nel lago di Pan­tel­le­ria”. È la pri­ma rif­les­sione del pro­fes­sor Francesco Chioc­ci, dell’università di Roma La Sapien­za, dip. Scien­za del­la Ter­ra, dopo la con­clu­sione del­la pri­ma fase del prog­et­to di ricer­ca sull’alterazione dell’ambiente fisi­co e con­ser­vazione del­la bio­di­ver­sità del Lago Spec­chio di Venere, in rifer­i­men­to alle vari­azioni recen­ti del­la lin­ea deri­va.

          Giorni di lavoro inten­so per il grup­po mul­ti­dis­ci­pli­nare di esper­ti a lavoro per la ricer­ca con­dot­ta dal CNR, con l’obiettivo di mon­i­torare l’incidenza delle vari­azioni del­la lin­ea deri­va, legate alla quan­tità di sed­i­men­tazione di acqua nel lago. Dai pri­mi dati rac­colti, tali vari­azioni, non sem­bra­no essere par­ti­co­lar­mente sig­ni­fica­tive, men­tre di grande atten­zione sono risul­tate le carat­ter­is­tiche del­la bio­di­ver­sità che ne fan­no un lago vivo a tut­ti gli effet­ti. La ricer­ca ha inter­es­sato una com­po­nente bio­log­i­ca, geo mor­fo­log­i­ca, sed­i­men­to­log­i­ca, e ha vis­to gli spe­cial­isti sud­di­visi in diverse squadre per val­utare le carat­ter­is­tiche su acqua bas­sa e  sui fon­dali più pro­fon­di che van­no oltre gli undi­ci metri. La pre­sen­za di acqua Sala­ta e dolce carat­ter­iz­zano la pavi­men­tazione del lago con la creazione di cros­toni ai lati, e anda­ture diverse che var­i­ano da lin­eari a stra­pi­om­bo. Altra curiosità emer­sa è l’esistenza delle cor­ren­ti pro­fonde, con l’emissione di co2 nelle mas­sime pro­fon­dità.

          Ques­ta pri­ma fase di stu­dio ha inter­es­sato anche la veg­e­tazione emer­sa, lim­i­tata­mente ad alcu­ni lem­bi ritenu­ti causa dell’interramento per il cui riscon­tro occor­rono appro­fondi­men­ti ma che di cer­to inci­dono sul­la creazione di ques­ta spe­ciale bio­di­ver­sità: specie nuove come la can­nuc­cia van­no stu­di­ate per capire come si evolvono. I rilievi rac­colti saran­no suc­ces­si­va­mente elab­o­rati per sta­bilire la sec­on­da fase di attiv­ità; intan­to, la  col­lo­cazione di un’asta idro­met­ri­ca con­sen­tirà di mis­urare le vari­azioni di liv­el­lo del lago per un anno.

          “Il lago di venere rap­p­re­sen­ta uno stra­or­di­nario attrat­tore di bio­di­ver­sità sia in ter­mi­ni di val­oriz­zazione tur­is­ti­ca che di tutela. Rite­ni­amo impor­tante l’ap­por­to del­la comu­nità sci­en­tifi­ca ital­iana ed in par­ti­co­lare del CNR e del dipar­ti­men­to scien­ze del­la Ter­ra  del­l’u­ni­ver­sità la Sapien­za di Roma – affer­ma il pres­i­dente del Par­co, Sal­va­tore Gabriele — Vogliamo avviare un vero è pro­prio Piano di inter­ven­ti che coni­ughi con­ser­vazione, ricer­ca, e val­oriz­zazione di un habi­tat uni­co, per rispon­dere anche alle tante domande dei cit­ta­di­ni di conoscere lo sta­to di con­ser­vazione del Lago. Su questo sarà impronta­to il lavoro avvi­a­to dai ricer­ca­tori”.

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