Il Consorzio Tutela Pantelleria DOC scrive al Sindaco Campo

Il Consorzio Tutela Pantelleria DOC scrive al Sindaco Campo

19/06/2019 0 Di Redazione

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Il Consorzio Tutela Doc Pantelleria ribadisce la sua posizione in una lettera al Sindaco, Vincenzo Campo, in cui risponde alle questioni sollevate nel documento votato all’unanimità nel Consiglio Comunale del 10 giugno 2019

Il Con­sor­zio per la Tute­la del Doc Pan­tel­le­ria ha invia­to al Sin­da­co, Vin­cen­zo Cam­po, ieri, una mis­si­va in cui vie­ne con­te­sta­to, pun­to per pun­to, quan­to scrit­to nel docu­men­to vota­to all’u­na­ni­mi­tà in Con­si­glio Comu­na­le il 10 giu­gno cor­so.

Il Con­sor­zio, assen­te all’as­si­se, ma che ha let­to sugli orga­ni di stam­pa quan­to vota­to, ha espres­so in 7 pagi­ne, tut­ta una serie di con­te­sta­zio­ni a quan­to vota­to in Con­si­glio Comu­na­le, riba­den­do la pro­pria con­vin­zio­ne che la dici­tu­ra Sici­lia sia un bene per Pan­tel­le­ria e il suo vino.

Queste, in sostanza, le risposte del Consorzio al documento:

Ricor­dia­mo che il Con­sor­zio di Tute­la dei Vini Pan­tel­le­ria Doc, con i suoi asso­cia­ti — 325 viti­col­to­ri e 8 can­ti­ne — rap­pre­sen­ta oltre 1’85% del­la pro­du­zio­ne del­l’i­so­la (ven­dem­mia 2018) e per­tan­to non è cre­di­bi­le che la gran­de mag­gio­ran­za del­la viti­vi­ni­col­tu­ra di Pan­tel­le­ria avan­zi del­le pro­po­ste con­tra­rie ai pro­pri inte­res­si.

È vero che il brand Pan­tel­le­ria è in cre­sci­ta, ma non rie­sce a tra­dur­si in miglio­ri risul­ta­ti per l’e­co­no­mia del­l’i­so­la. Il Turi­smo non decol­la. E nean­che il mer­ca­to del vino, infat­ti la pro­du­zio­ne viti­vi­ni­co­la del­l’i­so­la negli ulti­mi anni si è ridot­ta, ed anche nel 2019 si teme che pos­sa ridur­si anco­ra per­ché non ha suf­fi­cien­ti sboc­chi di mer­ca­to. Quel­la dei vini dol­ci — tra i qua­li il Pas­si­to di Pan­tel­le­ria — è una nic­chia di mer­ca­to, per di più carat­te­riz­za­ta da trend nega­ti­vi, per con­tra­sta­re i qua­li il brand “Sici­lia” rap­pre­sen­te­reb­be una frec­cia in più al nostro arco.

Il brand “Sici­lia”, infat­ti, in base ai risul­ta­ti di ricer­che pre­sen­ta­te all’ul­ti­mo Vini­ta­ly di Vero­na, ha avu­to pro­va del­la pro­pria for­za, sia in ter­mi­ni di rico­no­sci­bi­li­tà del brand che di mer­ca­to; la super­fi­cie vita­ta in Sici­lia, che tra il 2007 ed il 2017 ave­va per­so 39 mila etta­ri, nel 2018 ha arre­sta­to il pro­prio decli­no e si è atte­sta­ta a 98 mila etta­ri. Nel mon­do, il brand più famo­so trai con­su­ma­to­ri di vino è “Ita­lia”, segui­to da “Tosca­na” e “Sici­lia”.

Pri­ma di arri­va­re ad una DOCG biso­gna chie­de­re il rico­no­sci­men­to IGT, per leg­ge, per una nuo­va deno­mi­na­zio­ne ‘Iso­la di Pan­tel­le­ria’, poi chie­de­re il DOC, per poi appro­da­re al DOCG. Comun­que il DOCG è una deno­mi­na­zio­ne rico­no­sciu­ta solo in Ita­lia, in Euro­pa è equi­va­len­te al DOP e con­si­ste sola­men­te nel­l’ap­por­re una fascet­ta per meglio garan­ti­re il con­su­ma­to­re sul­l’o­ri­gi­ne del pro­dot­to, ma la stes­sa fascet­ta si può chie­de­re anche per il DOC.Comunque il per­cor­so per il DOCG per il con­su­ma­to­re fina­le non com­por­te­reb­be nes­sun valo­re aggiun­to.

Sui fon­di spe­si per la pro­mo­zio­ne, il Con­sor­zio spe­ci­fi­ca che pur aven­do aumen­ta­to le tarif­fe richie­ste ai soci, rac­co­glie in un anno poco più di 40.000 € per­ché la pro­du­zio­ne del­l’i­so­la è di solo 1 milio­ne di bot­ti­glie, men­tre la Doc Sici­lia ha rac­col­to lo scor­so anno 2 milio­ni di euro, con 80 milio­ni di bot­ti­glie pro­dot­te. Que­sta dispa­ri­tà non per­met­te un’a­de­gua­ta atti­vi­tà pro­mo­zio­na­le per il Doc Pan­tel­le­ria.

Sul­l’ERGA OMNES il Con­sor­zio ha riba­di­to che è neces­sa­rio per poter ave­re tuti i pote­ri di con­trol­lo sul­la pro­du­zio­ne, per poter svol­ge­re ade­gua­ta atti­vi­tà di tute­la e vigi­lan­za sul vino.

Sul fat­to che la mag­gio­ran­za del­le azien­de di set­to­re diser­ti­no il Con­sor­zio, come asse­ri­to nel docu­men­to del Con­si­glio Comu­na­le, e che quin­di l’a­do­zio­ne del­l’er­ga omnes si ridu­ca a mera que­stio­ne eco­no­mi­ca, il Con­sor­zio riba­di­sce che gli asso­cia­ti del Con­sor­zio pesa­no per l’85,5% del­la pro­du­zio­ne del­l’i­so­la  con 17.823 quin­ta­li di uva DOC sui 20.834 del 2018.

Sul­la que­stio­ne del­l’im­bot­ti­glia­men­to sul­l’i­so­la, il Con­sor­zio rispon­de che non è di sua com­pe­ten­za, per­ché la dero­ga è garan­ti­ta da leg­gi euro­pee.

Infi­ne, ricor­dan­do i nume­ro­si incon­tri con Ammi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le e Par­co Nazio­na­le, il Con­sor­zio riba­di­sce il con­cet­to di igno­ran­za del­le nor­me che avreb­be carat­te­riz­za­to que­sti incon­tri, pur dicen­do­si dispo­ni­bi­le al dia­lo­go con tut­ti i sog­get­ti che han­no a cuo­re il futu­ro del­l’i­so­la.

 

LEGGI LA RISPOSTA DEL SINDACO VINCENZO CAMPO


 

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