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Pantelleria, Gabriele (Parco): panteschi, non rinunciamo alla nostra identità
10/06/2019Questo articolo è stato letto 1198 volte!
Alla comunità pantesca:
Lettera aperta del Presidente del Parco Nazionale Isola di Pantelleria: “Sulla questione doc, non rinunciamo alla nostra identità!”
Un dibattito positivo e foriero di un potenziale rilancio dell’agricoltura pantesca, quello che in queste settimane ha preso spazio mettendo ogni abitante dell’isola al centro della crescita territoriale. Negli anni, le condizioni economiche e sociali della nostra agricoltura sono cambiate a causa di diversi eventi: scandali delle cantine sociali; impoverimento demografico; assenza di ricambio generazionale; mancanza di adeguati supporti finanziari alle attività agricole. Nonostante ciò, Pantelleria compie significativi passi in avanti con la presenza di numerose piccole aziende che caratterizzano questo risveglio produttivo. Dobbiamo essere capaci di cogliere questi segnali e sostenerli.
Il Parco nasce in un contesto ambientale di alto valore paesaggistico e agricolo ma soprattutto con la consapevolezza di salvaguardare e valorizzare il tessuto produttivo.
Pantelleria ha conquistato riconoscimenti da tutto il mondo, in particolare la pratica agricola della Vite ad Alberello, quale patrimonio immateriale dell’umanità dal 2014, e di recente anche i muretti a secco, l’inserimento da parte del Mipaaf nel registro dei paesaggi storici nel 2017, racchiudono l’alto valore che si è dato al lavoro dell’uomo.
Il Parco Nazionale, per legge, ha il compito di accompagnare l’isola in un progetto di sviluppo sostenibile per dare valore alle produzioni tipiche, ai produttori, a chi coltiva la terra. Dobbiamo essere facilitatori della qualità dei nostri prodotti e del valore identitario che rappresentano, ciò significa avere rispetto di noi stessi e del consumatore.
Pantelleria è un brand d’eccellenza, “con un terroir unico, dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica ed il clima permettono la produzione di un vino specifico “Passito – Moscato d’Alessandria” esclusivamente identificabile mediante le caratteristiche uniche della propria territorialità, elementi a cui noi non possiamo rinunciare e rischiare di cadere in un enorme ed incomprensibile errore di strategia di marketing in assoluta controtendenza rispetto al mercato, sempre più alla ricerca delle vocazioni che si esprimono nei territori.
Non dobbiamo mai rinunciare alla nostra identità.
Serve, pertanto, un confronto serio fra le parti, istituzioni e cittadini, dove le decisioni da prendere non posso essere espressione di un ridotto numero all’interno di una rappresentanza interna al Consorzio della doc Pantelleria come sta accadendo per la proposta di modifica del disciplinare. Il consorzio deve, intanto, inserire nel proprio statuto il riconoscimento della pratica della vite ad alberello patrimonio Unesco come elemento di posizionamento e di scelta. Dovrebbe sposare questo principio come elemento distintivo e di tracciabilità.
I numerosi riconoscimenti parlano di una produzione che possiede grande potenziale di crescita, dove ognuno si senta soddisfatto di ciò che questo territorio può offrire. E’ necessario creare le condizioni per ridistribuire la ricchezza a favore di tutti e ridare all’Isola forza e sviluppo senza strappi e divisioni. La vite ad alberello patrimonio di tutti!
Il Presidente del Parco
Salvatore G. Gabriele
http://www.parconazionalepantelleria.it/
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