Marino: Eleonora Di Giulio lascia il Consiglio Comunale. Ecco la lettera di dimissioni

Marino: Eleonora Di Giulio lascia il Consiglio Comunale. Ecco la lettera di dimissioni

02/06/2019 0 Di Redazione

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La lettera di dimissioni di Eleonora Di Giulio dal Consiglio Comunale di Marino. Prenderà il suo posto il primo dei non-eletti del Pd, primo partito dell’opposizione, Marco Rapo

Al Pre­si­den­te del Con­si­glio Comu­na­le

Dott. San­te Nar­ci­si

A tut­ti i Con­si­glie­ri Comu­na­li

E p.c.   Al Sin­da­co

Avv. Car­lo Coliz­za

Al Segre­ta­rio Gene­ra­le

Dott.ssa Maria Chia­ra Toti

 

OGGETTO: Dimis­sio­ni dal­la cari­ca di Con­si­glie­re comu­na­le

Con la pre­sen­te sono a comu­ni­car­Vi le mie dimis­sio­ni dal­la cari­ca di Con­si­glie­re Comu­na­le del Comu­ne di Mari­no.

In que­sti anni sono sta­ta mol­to orgo­glio­sa di rico­pri­re tale cari­ca e fie­ra di esse­re sta­ta dele­ga­ta dai cit­ta­di­ni ad occu­par­mi del­le pro­ble­ma­ti­che rela­ti­ve al ter­ri­to­rio in cui sono nata ed in cui vivo da ora­mai cin­quan­ta anni. Pur­trop­po non è mai sta­to faci­le svol­ge­re il ruo­lo di con­si­glie­re comu­na­le di oppo­si­zio­ne, né con l’amministrazione di cen­tro destra a cui sono sta­ta fie­ra e cor­ret­ta oppo­si­tri­ce negli anni 2014–2015, né tan­to­me­no con l’attuale mag­gio­ran­za pen­ta­stel­la­ta, che devo rile­va­re pur­trop­po in que­sti tre anni ha limi­ta­to anco­ra di più le pre­ro­ga­ti­ve dei con­si­glie­ri di mino­ran­za. Ne è l’ennesimo esem­pio quan­to è acca­du­to nell’ultimo Con­si­glio comu­na­le straor­di­na­rio richie­sto dal­le oppo­si­zio­ni, in cui di fat­to è sta­ta impe­di­ta la discus­sio­ne di un pun­to all’odg, non con­sen­ten­do ai Con­si­glie­ri di inter­ve­ni­re su un pun­to fon­da­men­ta­le per il futu­ro del­la Mul­ti­ser­vi­zi di Mari­no.

Tut­ta­via, ho cer­ca­to, con i miei limi­ti e le mie capa­ci­tà di dare un con­tri­bu­to, in ter­mi­ni di com­pe­ten­za e one­stà intel­let­tua­le che cre­do tut­ti i con­si­glie­ri comu­na­li di mag­gio­ran­za e oppo­si­zio­ne, non fac­cia­no fati­ca a rico­no­scer­mi. Il mio approc­cio alla atti­vi­tà poli­ti­ca è sem­pre sta­to impron­ta­to alla cul­tu­ra del “ser­vi­zio” a favo­re di tut­ta la cit­ta­di­nan­za, e del pro­fon­do “rispet­to per le isti­tu­zio­ni” che mi ha por­ta­to svi­lup­pa­re un auto­ma­ti­co spi­ri­to di col­la­bo­ra­zio­ne con chiun­que si tro­vi a rico­pri­re ruo­li anche di mag­gio­ran­za. Per que­sto spes­so ho rice­vu­to cri­ti­che dai miei col­le­ghi di oppo­si­zio­ne (di pri­ma e di ades­so), per la dispo­ni­bi­li­tà dimo­stra­ta al dia­lo­go e alla con­di­vi­sio­ne, non sem­pre ripa­ga­ta da un’uguale aper­tu­ra nell’accettare con­si­gli e/o sug­ge­ri­men­ti o pro­po­ste asso­lu­ta­men­te disin­te­res­sa­ti. Ho rico­per­to que­sto ruo­lo al mas­si­mo del­le mie pos­si­bi­li­tà e met­ten­do a dispo­si­zio­ne dei col­le­ghi ma soprat­tut­to dei cit­ta­di­ni quel­lo che pote­vo in ter­mi­ni di dispo­ni­bi­li­tà e com­pe­ten­za. Ed è per que­sto che ora mi tro­vo a ras­se­gna­re le mie dimis­sio­ni.

Cre­do pro­fon­da­men­te che quan­do un indi­vi­duo si met­te a dispo­si­zio­ne del­la col­let­ti­vi­tà lo deb­ba fare oltre che sce­vro da inte­res­si, anche con­sa­pe­vo­le dell’enorme respon­sa­bi­li­tà che si assu­me e del tem­po che deve met­te­re a dispo­si­zio­ne per que­sta “mis­sio­ne”, per­ché io la inter­pre­to pro­prio così, come una “mis­sio­ne”. Non ho mai volu­to fare il con­si­glie­re sola­men­te per aver­ne il tito­lo, non ne ho biso­gno per ali­men­ta­re la mia auto­sti­ma per for­tu­na, né per rima­ne­re anco­ra­ta ad una posi­zio­ne che negli anni pas­sa­ti ha con­sen­ti­to a qual­cu­no di avan­za­re richie­ste e ren­di­te di posi­zio­ne. Non è il mio modo di vede­re la poli­ti­ca e soprat­tut­to di inter­pre­ta­re il mio ruo­lo. Quan­do mi sono can­di­da­ta a Sin­da­co, l’ho fat­to con­sa­pe­vo­le che se aves­si vin­to, avrei dovu­to rinun­cia­re a mol­to del­la mia pro­fes­sio­ne per svol­ge­re un ruo­lo di gran­de respon­sa­bi­li­tà ma tota­liz­zan­te. I cit­ta­di­ni han­no scel­to diver­sa­men­te e, da don­na pro­fon­da­men­te demo­cra­ti­ca qua­le io sono, ho accet­ta­to la scon­fit­ta e mi sono mes­sa a lavo­ra­re in un ruo­lo mino­ri­ta­rio ma svol­to con cor­ret­tez­za isti­tu­zio­na­le e dedi­zio­ne, come cre­do deb­ba esse­re fat­to.

La mia situa­zio­ne attua­le e i miei impe­gni lavo­ra­ti­vi, che mi ten­go­no sem­pre di più lon­ta­na da que­sto ter­ri­to­rio, e che pos­so­no risul­ta­re incom­pa­ti­bi­li con la cari­ca di con­si­glie­re comu­na­le, non mi con­sen­to­no più di svol­ge­re tale ruo­lo con lo stes­so impe­gno e la stes­sa dedi­zio­ne con cui io sono soli­ta approc­ciar­mi agli impe­gni né mi sem­bra cor­ret­to rico­pri­re tale fun­zio­ne nei rita­gli di tem­po che la mia pro­fes­sio­ne e gli impe­gni di vita pri­va­ta mi con­sen­to­no di met­te­re a dispo­si­zio­ne.

Riten­go quin­di neces­sa­rio lascia­re spa­zio a chi potrà rico­pri­re que­sto inca­ri­co con impe­gno e attac­ca­men­to mag­gio­ri di quan­to potrei met­te­re io a dispo­si­zio­ne attual­men­te. Sono cer­ta che chi mi sosti­tui­rà, inco­rag­gia­to da tut­ti i col­le­ghi, sarà asso­lu­ta­men­te all’altezza dei com­pi­ti richie­sti.

Con­sen­ti­te­mi ades­so di pas­sa­re ai rin­gra­zia­men­ti.

In pri­mo luo­go rin­gra­zio i cit­ta­di­ni, che per ben due vol­te han­no cre­du­to in me e mi han­no soste­nu­to. Tut­ti quel­li che ho incon­tra­to nel­le cam­pa­gne elet­to­ra­li e che mi han­no aper­to le loro case o sem­pli­ce­men­te rac­con­ta­to le loro esi­gen­ze e neces­si­tà, che mi sono sta­ti vici­no e anche a colo­ro che non han­no vota­to per me ma che negli anni mi han­no mostra­to rispet­to anche se con pen­sie­ri e opi­nio­ni a vol­te in aper­to con­tra­sto con le mie posi­zio­ni.

Rin­gra­zio le for­ze poli­ti­che e civi­che che mi han­no soste­nu­to in que­sti anni e in entram­bi le con­si­glia­tu­re. E’ sta­to un ono­re rap­pre­sen­ta­re le istan­ze di don­ne e uomi­ni che in que­sti anni han­no scel­to me come loro por­ta­vo­ce nel­le isti­tu­zio­ni.

Il rin­gra­zia­men­to più gran­de, mi sia con­sen­ti­to, va ad Enri­co Ioz­zi, il con­si­glie­re comu­na­le elet­to in entram­bi le con­si­glia­tu­re nel mio grup­po, un uomo su cui ho potu­to fare affi­da­men­to cer­to in ogni occa­sio­ne, con il qua­le ho avu­to un rap­por­to vera­men­te splen­di­do, un com­pa­gno di per­cor­so poli­ti­co che augu­ro a chiun­que voglia intra­pren­de­re que­sta atti­vi­tà. La leal­tà e la coe­ren­za sono vir­tù che in poli­ti­ca spes­so si fa fati­ca a tro­va­re, io pos­so dire di aver­le tro­va­te entram­bi in Enri­co, accan­to ad un pro­fon­do amo­re per la sua cit­tà e una genui­na e disin­te­res­sa­ta dedi­zio­ne per il com­pi­to che i cit­ta­di­ni gli han­no affi­da­to. Ti rin­gra­zio Enri­co dal pro­fon­do del cuo­re per­ché sei sta­to un fede­le com­pa­gno di viag­gio ed un ami­co. La cit­tà di Mari­no è for­tu­na­ta ad ave­re un rap­pre­sen­tan­te come te!

Rin­gra­zio i miei col­le­ghi di mino­ran­za per il lavo­ro svol­to insie­me e per le atti­vi­tà che abbia­mo con­di­vi­so e anche per quel­le che ci han­no visto su oppo­ste posi­zio­ni. Con alcu­ni di voi ho con­di­vi­so un impor­tan­te per­cor­so poli­ti­co insie­me, con altri le espe­rien­ze pas­sa­te ci ave­va­no visto in oppo­sti rag­grup­pa­men­ti. L’esperienza di que­sti ulti­mi due anni mi ha per­mes­so di rive­de­re le mie con­si­de­ra­zio­ni su alcu­ni di voi e di apprez­zar­ne inve­ce le qua­li­tà poli­ti­che ma soprat­tut­to quel­le per­so­na­li. Gra­zie a tut­ti voi per quan­to mi ave­te dato.

Rin­gra­zio anche i col­le­ghi di mag­gio­ran­za, il Pre­si­den­te del Con­si­glio non­ché il Sin­da­co e gli Asses­so­ri. Con alcu­ni di voi ho avu­to un rap­por­to più for­te, per­ché venu­to da anni di lavo­ro fat­to sui ban­chi di oppo­si­zio­ne, men­tre con altri la cono­scen­za è nata duran­te que­sta espe­rien­za e sem­pli­ce­men­te lega­ta ai momen­ti vis­su­ti duran­te i Con­si­gli comu­na­li.  Mi augu­ro che que­sta espe­rien­za che sta­te viven­do, alcu­ni per la pri­ma vol­ta, vi dia sod­di­sfa­zio­ne e soprat­tut­to che vi pos­sa ren­de­re più aper­ti e con­sa­pe­vo­li del ruo­lo che ave­te assun­to e meno pron­ti al giu­di­zio som­ma­rio e a vol­te sen­za appel­lo sul­le per­so­ne e sul­le fat­ti­spe­cie, ma che soprat­tut­to vi abbia reso cit­ta­di­ni più con­sa­pe­vo­li del­la com­pli­ca­zio­ne del­la mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va e del­le dif­fi­col­tà che si incon­tra­no nell’amministrare la cosa pub­bli­ca anche se moti­va­ti da otti­mi pro­po­si­ti. Spe­ro che il tem­po pas­sa­to insie­me sia sta­to pro­fi­cuo per il pro­se­gui­men­to del vostro lavo­ro in que­sta cari­ca.

Un rin­gra­zia­men­to va anche ai dipen­den­ti comu­na­li, diri­gen­za e com­par­to, per il lavo­ro che svol­go­no a vol­te in pie­na emer­gen­za e per la dispo­ni­bi­li­tà che han­no sem­pre mani­fe­sta­to nei miei con­fron­ti. Buon lavo­ro.

Mari­no è una cit­tà che ha biso­gno anco­ra di tan­ta cura e di tan­to lavo­ro. Mi augu­ro, da cit­ta­di­na soprat­tut­to, che negli anni potrà rigua­da­gna­re orgo­glio e un ruo­lo di pri­mo pia­no nell’ambito dei castel­li roma­ni ma anche e soprat­tut­to nel­la pro­vin­cia di Roma.

Per que­sto rivol­go a voi tut­ti un caro augu­rio di un frut­tuo­so lavo­ro per la nostra ama­ta cit­tà di Mari­no.

Gra­zie a tut­ti

Eleo­no­ra Di Giu­lio

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