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Pantelleria: al via il restauro de ‘L’Occhio di Dio’
14/05/2019Questo articolo è stato letto 5110 volte!
Su proposta dell’Assessore Claudia Della Gatta alla Valorizzazione e Gestione Patrimonio Culturale Turismo Politiche Sociale di Pantelleria è stata deliberata dalla giunta l’attività di restauro, ove possibile del dipinto murale, “L’Occhio di Dio che protegge l’Isola di Pantelleria nella Tempesta”, realizzato
dal pittore degli anni cinquanta Peppino Piccolo ed estrapolato dalle pareti della vecchia Chiesa Madre di Pantelleria “SS. Salvatore”, poi demolita nell’anno 2002 è stata demolita la chiesa Matrice, costruita sul finire degli anni ’40 su progetto di Enrico Del Debbio.
La conservazione del dipinto avvenne, grazie all’intervento di Michele Cossyro (scultore, pittore, ceramista, mosaicista italiano), che lo rimosse suddividendolo in 20 parti, riportandoli su una tarlatana e depositato in un luogo protetto, in attesa del relativo restauro e di una sistemazione definitiva.
Dalla delibera N. 111 del 10/05/2019 della giunta Vincenzo Campo, si legge che con nota prot. 8/D2 dell’11/01/2002, tramessa l’allora Vescovo di Mazara del Vallo, Emanuele Catarinicchia, concedeva l’opera al Comune di Pantelleria.
L’Amministrazione Comunale del Sindaco Vincenzo Campo insieme all’assessore Claudia Della Gatta con nota del 07/11/2018 ha richiesto all’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana di Palermo un contributo economico per il restauro dell’affresco.
Si legge ancora che la responsabile del Laboratorio di Restauro, Dott.ssa Lorella Pellegrino ha inviato, in
data 17/04/2019 a mezzo e‑mail, assunto al protocollo del Comune in data 07/05/2019, la relazione del sopralluogo effettuato congiuntamente con l’assessore di competenza indicando il Cronoprogramma dell’intervento.
Per l’assessore e l’intera giunta tale affresco, di indubbio valore artistico e storico, oltre a raffigurare il paese di Pantelleria segna un periodo esemplare dell’arte sacra degli anni 50 e rappresenta altresì, un elemento fondamentale di collegamento con l’identità culturale e religiosa dell’Isola.
Pertanto ritenendo necessario intervenire prontamente nell’avvio dell’attività di recupero e restauro dell’opera in questione anche al fine di evitare il grave danno culturale che ne deriverebbe in
caso contrario, ha demandato al settore II e IV per tutte le attività necessarie al restauro.
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