Anzio: dal 30 agosto Carlo Verdone cittadino onorario

Anzio: dal 30 agosto Carlo Verdone cittadino onorario

13/05/2019 0 Di Redazione

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Il regista, attore e grande artista italiano, Carlo Verdone, con entusiasmo, accoglie la proposta del Sindaco di Anzio, Candido De Angelis: il 30 agosto, alle ore 16.00, a Villa Corsini Sarsina, il conferimento della Cittadinanza Onoraria.

Carlo Verdone: “Ringrazio per l’affetto e la stima che Anzio ha nei miei confronti”.

Il Sindaco De Angelis: “Profonda gratitudine per il suo album di ricordi portodanzesi” 

 “Gen­ti­lis­si­mo Dot­tor Paren­te, La rin­gra­zio mol­to per l’at­ten­zio­ne, l’af­fet­to e la sti­ma che la Cit­tà di Anzio ha mostra­to nei miei con­fron­ti tra­mi­te il Sin­da­co, Can­di­do De Ange­lis. Accol­go con entu­sia­smo la Vostra pro­po­sta e quin­di può rife­ri­re al Sin­da­co che sarò pre­sen­te in un gior­no che dovre­mo sta­bi­li­re ver­so la fine di ago­sto”.

E’ l’i­ni­zio del­la nota con la qua­le il regi­sta, atto­re e gran­de arti­sta ita­lia­no, Car­lo Ver­do­ne, con entu­sia­smo, acco­glie l’im­por­tan­te ono­ri­fi­cen­za pro­po­sta dal Sin­da­co di Anzio, Can­di­do De Ange­lis: vener­dì 30 ago­sto, alle ore 16.00, a Vil­la Cor­si­ni Sar­si­na, Car­lo Ver­do­ne sarà pre­sen­te, in Con­si­glio Comu­na­le, per rice­ve­re dal Sin­da­co De Ange­lis la Cit­ta­di­nan­za Ono­ra­ria di Anzio.

Per espres­sa volon­tà del­l’Ar­ti­sta, lo stes­so gior­no, alle ore 21.00, sul pal­co del tea­tro all’a­per­to di Vil­la Ade­le, è pre­vi­sto l’at­te­so incon­tro con i Cit­ta­di­ni di Anzio che, nel cor­so dei suoi 40 anni di lumi­no­sa car­rie­ra cine­ma­to­gra­fi­ca, ini­zia­ta con il film “Un Sac­co Bel­lo” del 1980, lo han­no sem­pre segui­to ed ammi­ra­to, pro­prio per que­sto suo for­te lega­me fami­lia­re e d’a­mo­re con la cit­ta­di­na del­la sua gio­vi­nez­za, dal­la qua­le ha trat­to ispi­ra­zio­ne per i suoi capo­la­vo­ri.

“Caro Car­lo, è con gran­de pia­ce­re che mi pre­gio di scri­ver­le, con sen­so di pro­fon­da gra­ti­tu­di­ne, per tut­te le vol­te in cui, — scri­ve il Sin­da­co De Ange­lis nel­la sua sen­ti­ta let­te­ra - con una sua fra­se o sce­na di un film, ha omag­gia­to Anzio, Cit­tà che mi ha visto nasce­re, sce­na­rio del­la mia e del­la sua gio­ven­tù. Oggi, nel­l’am­bi­to di un pro­get­to rivol­to ad ono­ra­re per­so­nag­gi illu­stri, for­te­men­te lega­ti a que­sto ter­ri­to­rio, in vir­tù del­l’amo­re di Anzio nei suoi riguar­di e del­le sue radi­ci fami­lia­ri nel­la nostra Cit­tà, set a cie­lo aper­to di colos­sal che han­no fat­to la sto­ria del cine­ma, sarei orgo­glio­so di con­fe­rir­le la Cit­ta­di­nan­za Ono­ra­ria. Espri­men­do­le, anco­ra una vol­ta, il mio com­pia­ci­men­to per il suo album di ricor­di por­to­dan­ze­si, Le invio un calo­ro­so salu­to a nome di tut­ta la Cit­tà di Anzio”.

Alla nota del Sin­da­co, Can­di­do De Ange­lis, è segui­ta l’im­me­dia­ta rispo­sta di un entu­sia­sta Car­lo Ver­do­ne e l’a­per­tu­ra dei rap­por­ti isti­tu­zio­na­li, con il dott. Bru­no Paren­te, respon­sa­bi­le del pro­get­to, che han­no por­ta­to alla defi­ni­zio­ne di mas­si­ma del pro­gram­ma rela­ti­vo alla Cit­ta­di­nan­za Ono­ra­ria ad un regi­sta ed atto­re che ha segna­to un’e­po­ca del Cine­ma Ita­lia­no.

L’a­mo­re di Ver­do­ne per la “sua Anzio”, tra­spa­re all’in­ter­no di sce­neg­gia­tu­re, di inter­vi­ste e nel suo per­so­na­le album di ricor­di. Ecco alcu­ni suoi com­men­ti, auten­ti­ci, comi­ci ed emo­zio­nan­ti, quan­do par­la del­la Cit­tà:

Anzio era tut­to per me, il luo­go del diver­ti­men­to, del­le emo­zio­ni, dei pri­mi inna­mo­ra­men­ti, del­la curio­si­tà. Ero gio­va­nis­si­mo e già comin­cia­vo ad ali­men­ta­re quel baga­glio uma­no che avrei river­sa­to nei miei film. L’im­bra­na­men­to, il lato coat­to del­la vita, l’im­ba­raz­zo dei timi­di e gli atteg­gia­men­ti esa­ge­ra­ti e maga­ri un po’  vol­ga­ri che ven­go­no fuo­ri quan­do stai al mare, al sole. Anzio era la comi­ti­va, le ragaz­ze, la musi­ca beat, le feste nel­le case sul mare, i Rol­ling Sto­nes ascol­ta­ti dal juke-box del­la roton­da dove si anda­va con le cen­to lire per tre dischi da bat­ti­cuo­re, la gela­te­ria Men­nel­la al por­to, le gite in canot­to, l’A­re­na dove i film era­no impos­si­bi­li, ma a noi ci face­va­no gira­re a mil­le, il man­gia­di­schi di sera sul­la spiag­gia, i pri­mi amo­ri e le poe­sie strug­gen­ti che scri­ve­va­mo di not­te sul dia­rio”. (fon­te La Repub­bli­ca)

“Ero ad Anzio, il mio luo­go di vil­leg­gia­tu­ra nel 1968. Ave­vo i capel­li, mi inna­mo­ra­vo spes­so, ascol­ta­vo Jimi Hen­drix, ave­vo una vespa 50 truc­ca­ta e mi sen­ti­vo feli­ce, leg­ge­ro. Anda­vo sem­pre al cine­ma all’a­per­to, fuma­vo di nasco­sto e per que­sto pren­de­vo qual­che sber­la da mio padre. Ero un ragaz­zo nor­ma­le e diven­ta­re atto­re era l’ul­ti­ma cosa che avrei fat­to». Car­lo Ver­do­ne

“Quan­te cose di Anzio ho mes­so nei miei pri­mi film, quan­ti det­ta­gli di quel­lo che poi sareb­be sta­to “il lato cafo­ne” del­la vita. C’e­ra l’en­tu­sia­smo, il gio­co del pal­lo­ne nell’ acqua, tiri in por­te imma­gi­na­rie, che pun­tual­men­te anda­va­no a col­pi­re la signo­ra che si era appe­na spal­ma­ta la cre­ma, il pen­sio­na­to sul bagna­sciu­ga. Noi face­va­mo gli stra­fi­chi e, quan­do arri­va­va­no i più remis­si­vi e ci chie­de­va­no umil­men­te di fare il bagno con noi, li face­va­mo entra­re in acqua, poi all’ improv­vi­so, tor­na­va­mo di cor­sa sul­la spiag­gia e giù a lapi­dar­li a col­pi di pal­le di sab­bia. I bul­li appun­to, quel­li di — Un sac­co bel­lo, di Bian­co, ros­so e Ver­do­ne, quel­li che tut­ti insie­me met­to­no pau­ra, ma da soli sono dispe­ra­ti, imbra­na­ti, inno­cui. Si anda­va anche per mare, sem­pre per zin­ga­ra­te”. (fon­te La Repub­bli­ca)

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