SICILIA, EX PROVINCE, DA PALERMO APPELLO AL GOVERNO CONTE, TUTTI UNITI: MUSUMECI, ORLANDO E SIGLE…
Sicilia, siglato l’accordo per le ex-province. Soddisfazione del M5S
10/05/2019Questo articolo è stato letto 2647 volte!
EX PROVINCE SICILIA, M5S: GRAZIE A NOSTRO IMPEGNO SIGLATO ACCORDO PER SCONGIURARE COLLASSO SERVIZI
“Grazie al costante impegno dei parlamentari nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle è stato finalmente definito l’accordo del Governo con la Regione per salvare le ex Province. A breve saranno nelle condizioni di erogare i servizi, sbloccare gli investimenti e assicurare il pagamento degli stipendi, ponendo fine all’attuale situazione di emergenza. Obiettivo per il quale abbiamo lavorato senza sosta dall’insediamento del Governo. Le ex province siciliane erano in una situazione disastrosa, abbiamo messo una toppa agli errori evidenti di chi ci ha preceduto”. Lo affermano i deputati e senatori siciliani del MoVimento 5 Stelle.
“In questi mesi abbiamo chiesto e ottenuto una revisione degli accordi capestro siglati da Crocetta coi governi nazionali del PD, arrivando a dicembre alla firma dei nuovi accordi che già hanno dato una grossa boccata d’ossigeno alle casse regionali e impegnato Stato e Regione a dei tavoli tecnici su argomenti che riguardano l’autonomia finanziaria della nostra isola, come le modalità di attribuzione dell’IVA, l’individuazione in via definitiva delle modalità di attribuzione del gettito relativo all’imposta di bollo, oltre a valutare forme di fiscalità di sviluppo”, ricordano deputati e senatori 5 stelle.
“A testimoniare il nostro costante impegno anche gli ordini del giorno fatti approvare in legge di bilancio, relativi all’istituzione di un tavolo permanente tra Ministero e Regione per monitorare questo nuovo corso e l’impegno a garantire la sostenibilità economica per le ex province siciliane”, aggiungono. “L’accordo appena sancito con la Regione Siciliana prevede l’utilizzo di 150 milioni di euro, 140 dei quali provenienti dal fondo di Sviluppo e Coesione, per ripianare i disastrosi bilanci delle ex province siciliane, evitandone il dissesto e garantendo, al tempo stesso, lo sblocco dei finanziamenti già stanziati per l’avvio delle opere pubbliche che i cittadini aspettano da tempo”.
“Grazie al Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, è stato possibile destinare i 140 milioni del Fondo Sviluppo Coesione per spese correnti, soldi che altrimenti la Regione avrebbe perso – riprendono i parlamentari –. Non sono somme sottratte agli investimenti, come provano a raccontare alcuni esponenti dell’opposizione, ma anzi abbiamo ottenuto che i soldi rimangano nella disponibilità della Regione che così può uscire dalla condizione di emergenza, rimettendo le ex Province nelle condizioni di erogare i servizi, sbloccare gli investimenti e assicurare il pagamento degli stipendi”.
“Oltre a questo, nel Decreto Sblocca-Cantieri inseriremo un altro emendamento che prevede alcune deroghe normative all’approvazione dei bilanci e dei rendiconti, finalizzato allo sblocco dei finanziamenti già stanziati per l’avvio delle opere pubbliche. Ma non è finita qui. C’è l’impegno a intervenire in legge di bilancio 2020, adeguando al resto d’Italia il meccanismo del prelievo forzoso, in modo che le ex province siciliane abbiano fondi adeguati per ristrutturare le nostre scuole e prendersi cura delle strade. Queste sono risposte concrete a istanze reali dei territori. Centrodestra e centrosinistra hanno fatto orecchie da mercanti. Per noi, invece, parlano i fatti e non le promesse sventolate in campagna elettorale. Ci eravamo impegnati con i cittadini siciliani, abbiamo lavorato alacremente con il governo e ora possiamo dire di aver centrato un obiettivo che porterà importanti benefici ai siciliani”.
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.