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Il Presidente della Regione Sicilia ha incontrato i dirigenti scolastici di 80 istituti vincitori dei finanziamenti de progetto ‘Leggo al quadrato’.
Durante l’incontro, Musumeci sotto scorta da 15 anni, ha raccontato di quando una professoressa della nipote che le ha detto: ‘Tuo nonno ha preso il voto dei mafiosi!’
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha incontrato a Palazzo d’Orleans i dirigenti scolastici dei circa ottanta istituti dell’Isola — elementari, medie, licei, tecnici e professionali — che hanno ottenuto i finanziamenti nell’ambito della terza e quarta edizione del progetto “Leggo al quadrato”. Insieme al governatore era presente l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla e il dirigente generale del competente dipartimento regionale Salvo Taormina.
Il governo regionale ha messo a disposizione delle scuole circa undici milioni di euro per interventi finalizzati all’innalzamento dei livelli d’istruzione della popolazione scolastica siciliana. Si tratta di un progetto sperimentale, giunto alla quarta edizione, dedicato al potenziamento dei processi di apprendimento e finalizzato all’innalzamento delle competenze di base, all’avvio di attività didattiche di contrasto alla dispersione scolastica e al bullismo, all’apprendimento linguistico, all’identità siciliana e all’intrattenimento in tempo d’estate.
«La nostra azione politica — sottolinea il presidente Musumeci — deve promuovere la costruzione di un modello educativo finalizzato a risanare le attuali fragilità del mondo della scuola, intervenendo soprattutto nelle aree con il più alto tasso di dispersione scolastica, disagio sociale e povertà educativa. Occorre incidere prioritariamente nei territori più complessi, per non lasciare soli i docenti e le famiglie, perché il mondo della scuola è un pilastro fondamentale per la formazione del cittadino del domani e di quella che sarà la futura classe dirigente. L’interlocuzione con gli istituti scolastici e con le università è per il nostro governo uno strumento di lavoro indispensabile e la partecipazione di oggi lo dimostra».
Nel corso della mattinata sono stati molti i dirigenti scolastici che hanno portato una testimonianza significativa del loro lavoro e delle criticità che quotidianamente devono affrontare nei rispettivi territori. L’obiettivo di “Leggo al quadrato” è quello di potenziare i processi di apprendimento per gli studenti in italiano e matematica, a cui si aggiunge l’attivazione di moduli tematici su alcuni ambiti privilegiati, come: l’educazione civica e ambientale, la legalità, il patrimonio linguistico siciliano, le arti creative, lo sport, la musica strumentale e l’intrattenimento in tempo d’estate, iniziativa mai realizzata fino a oggi nelle strutture pubbliche.
«Stiamo lavorando in sinergia con le scuole per costruire un nuovo modello formativo – sottolinea l’assessore Lagalla — valorizzando sperimentalmente il tempo pieno, grazie all’accordo siglato con il Miur, ma anche mettendo in campo nuove opportunità grazie a bandi come questo. Il potenziamento disciplinare, ma anche l’introduzione di sperimentazioni didattiche e formative, fino all’impiego del tempo d’estate: ritengo che le proposte potranno dare una fotografia nitida, tanto delle criticità quanto delle opportunità, in modo da proseguire con interventi in grado di recuperare il gap che ancora ci separa dalle altre regioni italiane. È chiaro che tutto questo potrà realizzarsi anche attraverso un’azione congiunta con Comuni e Province rispetto alle necessità strutturali degli edifici e di tutto ciò che riguarda l’edilizia scolastica regionale».
Le scuole hanno partecipato in “rete”, includendo istituti siti nelle aree a rischio, così definite per tasso di abbandono scolastico e condizioni socio-economiche.
L’assessore Lagalla ha annunciato che il 15 maggio, giornata dedicata all’Autonomia siciliana, avrà luogo un momento di confronto tra la Sicilia e le altre Regioni a Statuto Speciale, in materia di educazione e formazione dedicato agli insegnanti e alle best practices degli allievi siciliani. Nel corso dell’incontro si discuterà di identità siciliana e della legge 9 del 2011, rivitalizzata attraverso un percorso formativo dedicato ai docenti e impartendo alle scuole nuove linee guida.
Parlando a 80 dirigenti scolastici riuniti a Palazzo d’Orleans del ruolo delicato degli insegnanti, il governatore Nello Musumeci ha riferito un “aneddoto”, come lo ha definito lui stesso, che ha riguardato di recente la sua famiglia. “Rivolgendosi alla mia nipotina, una sua insegnante le ha chiesto se sapesse chi fosse suo nonno; lei ha risposto che il nonno è il papà di suo padre ma l’insegnate ha aggiunto: ‘tuo nonno ha preso i voti dei mafiosi’ ”.
Musumeci ha ricordato di vivere sotto scorta da 15 anni, quindi ha proseguito il racconto: “Mia nipote ha riferito l’accaduto a mio figlio che me ne ha parlato; il primo istinto è stato quello di chiamare il preside il giorno seguente, poi ho pensato che io sono il presidente della Regione, quindi ho inghiottito il boccone amaro e ho detto a mia nipote di stare tranquilla e che quell’insegnante, comunque la pensasse, deve meritare rispetto da parte sua”.
“Nel mondo della scuola ci sono insegnanti svogliati, — ha concluso — ma ne conosco tanti impegnati”.
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