Roma. Lazio. Questione europea, questione comunista e agibilità democratica. Così il PCI del Lazio.

Roma. Lazio. Questione europea, questione comunista e agibilità democratica. Così il PCI del Lazio.

05/04/2019 0 Di Maurizio Aversa

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Con­si­glie­ri e diri­gen­ti PD fir­ma­no per la lista PCI


A fine mag­gio sare­mo chia­ma­ti alle urne per il rin­no­vo del Par­la­men­to euro­peo. Sono ormai mol­ti anni che il vero dibat­ti­to sull’Europa, sul­la “que­stio­ne euro­pea”, tran­ne appun­to che nei momen­ti elet­to­ra­li pro­pri, resta sul­lo sfon­do lon­ta­no. Que­sto per scel­ta dei gover­nan­ti – del­le varie nazio­ni e dell’Italia -, degli orga­ni sta­tu­ta­ri euro­pei – che sono mas­si­ma­men­te finan­zia­ri ed eco­no­mi­ci -, e, per sem­pli­fi­ca­re, del­lo scon­tro in atto tra l’ideologia capi­ta­li­sta impe­ran­te che detie­ne il pote­re in tan­ta par­te del mon­do, e i con­tra­ri a tale impo­sta­zio­ne mon­dia­le che sono i por­ta­to­ri del­le idee socia­li­ste, comu­ni­ste, o più sem­pli­ce­men­te – come dice Papa Ber­go­glio – con­tra­rie a met­te­re sem­pre il “dio dena­ro” davan­ti ad ogni scel­ta uma­na. In Ita­lia, sia la destra, sia la sini­stra social­de­mo­cra­ti­ca ( di con­te­nu­to anche se non nomi­nal­men­te), sia la mag­gio­ran­za gover­na­ti­va attua­le, sono schie­ra­ti per soste­ne­re tale impo­sta­zio­ne – che con­ti­nua dall’origine – dell’Europa filo atlan­ti­ca (NATO), filoa­me­ri­ca­na (USA con­tro Rus­sia e Cina) e soprat­tut­to con le ricet­te di “gover­no” che non met­to­no mai in discus­sio­ne lo sfrut­ta­men­to che la socie­tà (euro­pea ed ita­lia­na) desti­na ai lavo­ra­to­ri, ai pre­ca­ri, ecc. Con­tro que­sta visio­ne, e que­ste ricet­te, c’è la “sini­stra di clas­se”, le for­ze comu­ni­ste, alcu­ne for­ze sin­da­ca­li. Per esse­re chia­ri, c’è anche il nuo­vo “indi­riz­zo” che Mau­ri­zio Lan­di­ni sta impri­men­do alla CGIL: vedi que­stio­ne del­la fisca­li­tà. Ma qui si pone la “que­stio­ne comu­ni­sta”. Nel sen­so che le pri­me for­ze di cui abbia­mo det­to pri­ma, sono, in misu­ra mag­gio­re o mino­re, tut­te rap­pre­sen­ta­te nei con­ses­si euro­pei ed ita­lia­ni. Al con­tra­rio que­ste for­se di sini­stra e comu­ni­ste, sono debol­men­te, in Euro­pa, e qua­si affat­to in Ita­lia, rap­pre­sen­ta­te nel­le isti­tu­zio­ni. Ora si è deter­mi­na­to che per acce­de­re alla com­pe­ti­zio­ne elet­to­ra­le, e quin­di pro­por­re una visio­ne dif­fe­ren­te dal­la stra­gran­de mag­gio­ran­za impe­ran­te (sia di gover­no che di oppo­si­zio­ne), occor­re acce­de­re ad una rac­col­ta fir­me (deci­ne e deci­ne di miglia­ia) per pre­sen­ta­re lista e pro­gram­ma. Ecco in che con­si­ste que­sta nuo­va “que­stio­ne comu­ni­sta”. Che, al con­tra­rio di chi rita­glian­do­si ruo­li di “ammi­ni­stra­to­ri o cor­ret­to­ri, o cri­ti­ci a paro­le ma man­te­nen­do lo sta­tus quo”, che sono già garan­ti­ti nel­la pro­pria par­te­ci­pa­zio­ne ad ave­re liste per misu­rar­si elet­to­ral­men­te; le for­ze di sini­stra e comu­ni­ste, devo­no pri­ma rag­giun­ge­re l’altro tra­guar­do di rac­co­glie­re fir­me. Cosa dif­fi­ci­lis­si­ma, anche per chi ha un po’ di orga­niz­za­zio­ne, per la man­can­za di spa­zi infor­ma­ti­vi, per la man­can­za di fon­di per soste­ne­re la paga ai cer­ti­fi­ca­to­ri ecc. Den­tro que­sto qua­dro, poi, acca­do­no cose gra­vi e segna­li posi­ti­vi. La cosa gra­ve, come denun­cia il segre­ta­rio del PCI Lazio Ore­ste del­la Posta, è acca­du­to a Trie­ste dove non ven­go­no accet­ta­ti i fogli per far fir­ma­re i cit­ta­di­ni pres­so il comu­ne. Dice Del­la Posta: “Non voglia­mo fare del vit­ti­mi­smo. Voglia­mo però lan­cia­re for­te un gri­do di rischio stri­scian­te con­tro la demo­cra­zia pra­ti­ca­ta da sem­pre. Men­tre i par­ti­ti poli­ti­ci già rap­pre­sen­ta­ti nel par­la­men­to ita­lia­no o euro­peo sono eso­ne­ra­ti dall’obbligo di rac­col­ta del­le fir­me, e noi comu­ni­sti sia­mo impe­gna­ti a rac­co­glie­re le fir­me a soste­gno del­la Lista del PCI, che cosa acca­de? Nei gior­ni scor­si alcu­ni nostri mili­tan­ti si sono reca­ti pres­so l’ufficio elet­to­ra­le del Comu­ne di Trie­ste e di altri Comu­ni del­la pro­vin­cia al fine di depo­si­ta­re i modu­li per la rac­col­ta del­le fir­me dei sot­to­scrit­to­ri del­la nostra lista per le pros­si­me ele­zio­ni euro­pee. I fun­zio­na­ri dei pre­det­ti Comu­ni han­no oral­men­te rifiu­ta­to di rice­ve­re i pre­det­ti modu­li, soste­nen­do che, per caren­za di per­so­na­le, non pos­so­no auten­ti­ca­re le fir­me dei sot­to­scrit­to­ri. Abbia­mo quin­di chie­sto un incon­tro con il Segre­ta­rio Comu­na­le del Comu­ne di Trie­ste, il qua­le ci ha riba­di­to il rifiu­to di “met­te­re a dispo­si­zio­ne gli uffi­ci del­la segre­te­ria gene­ra­le per la deten­zio­ne di liste elet­to­ra­li fina­liz­za­te alla rac­col­ta di sot­to­scri­zio­ni”. Come denun­cia il nostro segre­ta­rio nazio­na­le, Mau­ro Albo­re­si “Si trat­ta di un fat­to gra­vis­si­mo, a nostra memo­ria mai veri­fi­ca­to­si pri­ma e che non acca­de, ad esem­pio, in pro­vin­cia di Gori­zia, ove, come sem­pre è avve­nu­to, le liste sono sta­te rego­lar­men­te depo­si­ta­te affin­ché i cit­ta­di­ni, se lo desi­de­ra­no, eser­ci­ti­no il dirit­to di sot­to­scri­ve­re que­sta o quel­la lista elet­to­ra­le. Tut­to ciò avvie­ne in un qua­dro di pesan­te arre­tra­men­to sul pia­no dei dirit­ti di par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca. Men­tre i par­ti­ti poli­ti­ci già rap­pre­sen­ta­ti nel par­la­men­to ita­lia­no o euro­peo sono eso­ne­ra­ti dall’obbligo di rac­col­ta del­le fir­me, agli altri vie­ne impo­sta la rac­col­ta di un nume­ro altis­si­mo di sot­to­scri­zio­ni e per di più si nega l’utilizzo del­le strut­tu­re pub­bli­che che dovreb­be­ro esse­re al ser­vi­zio del­la demo­cra­zia. Il rico­sti­tui­to Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no vive solo del­la mili­tan­za e del con­tri­bu­to volon­ta­rio dei suoi ade­ren­ti, noto­ria­men­te non cer­to milio­na­ri. Non pos­sia­mo asso­lu­ta­men­te per­met­ter­ci di paga­re dei notai per auten­ti­ca­re le fir­me. E que­sta for­ma di boi­cot­tag­gio pra­ti­ca­men­te ci esclu­de dal­la com­pe­ti­zio­ne elet­to­ra­le. Non esclu­dia­mo, tut­ta­via, di atti­va­re tut­te le azio­ni, anche giu­di­zia­rie, a tute­la dei nostri dirit­ti poli­ti­ci e di quel­li di tut­ti i cit­ta­di­ni.”. Poi, inve­ce, ci sono anche segna­li, che rispet­to a que­sta denun­cia, mostra­no un rispet­to demo­cra­ti­co per garan­ti­re l’accesso alla par­te­ci­pa­zio­ne al voto. E’ il caso di con­si­glie­ri e diri­gen­ti del PD che si avvi­ci­na­no ai tavo­li pre­di­spo­sti per la rac­col­ta fir­me, e ade­ri­sco­no alla fir­ma e invi­ta­no cit­ta­di­ni a soste­ne­re la lista (non loro) del PCI. Anche que­sta vera e pro­pria “noti­zia” vie­ne com­men­ta­ta dal segre­ta­rio del PCI del Lazio Ore­ste del­la Posta: “Per que­sto l’esperienza posi­ti­va, ma for­se non suf­fi­cien­te, che stia­mo svol­gen­do nel­la nostra regio­ne deve vede­re in que­ste ulti­me set­ti­ma­ne uno scat­to in più. Con mag­gior impe­gno e vigo­re. Sap­pia­mo di situa­zio­ni in cui venia­mo con­te­sta­ti, in altri dove c’è una sor­ta di disge­lo, in altri anco­ra, dove, addi­rit­tu­ra, elet­ti del PD rico­no­sco­no l’importanza di que­sto impe­gno e invi­ta­no a sot­to­scri­ve­re, e lo fan­no loro stes­si, a soste­gno del­la lista del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no. Con l’avvicinarsi del­la sca­den­za elet­to­ra­le per il rin­no­vo del Par­la­men­to euro­peo, il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no pro­se­gue il pro­prio impe­gno poli­ti­co e la pro­pria ini­zia­ti­va per la par­te­ci­pa­zio­ne del Par­ti­to alla com­pe­ti­zio­ne elet­to­ra­le del­la pros­si­ma pri­ma­ve­ra. Abbia­mo, in que­sti mesi, più vol­te con­te­sta­to e denun­cia­to i fon­da­men­ti stes­si di un neo-bipo­la­ri­smo, in Ita­lia ed in Euro­pa, tra for­ze euro­pei­ste – e, più pre­ci­sa­men­te, fede­li ai det­ta­mi neo­li­be­ri­sti che in que­sti anni han­no con­tri­bui­to alla ero­sio­ne e alla per­di­ta dei dirit­ti per i lavo­ra­to­ri, le don­ne, i gio­va­ni in ogni Pae­se del­la UE – e for­ze sedi­cen­ti “sovra­ni­ste”, ma, più rea­li­sti­ca­men­te, for­ze poli­ti­che che pro­pon­go­no e pra­ti­ca­no una “rot­tu­ra” da destra rispet­to al qua­dro poli­ti­co gover­na­to dal­le for­ze più orga­ni­che al libe­ri­smo di cui sono per­va­si i fon­da­men­ti ed i pila­stri su cui si arti­co­la l’Unione euro­pea: esse, infat­ti, non met­ten­do in discus­sio­ne le logi­che fon­da­men­ta­li del libe­ri­smo, fon­da­no la loro poli­ti­ca sul­lo Sta­to “mini­mo” in eco­no­mia e “mas­si­mo” nel­la gestio­ne dell’ordine pub­bli­co, al fine di ali­men­ta­re il pro­prio con­sen­so sul­la xeno­fo­bia, sul raz­zi­smo e sul­la guer­ra tra pove­ri, rin­no­van­do la pro­pria sud­di­tan­za alla NATO in vista di un asse pri­vi­le­gia­to con Trump e la sua poli­ti­ca inter­na­zio­na­le. Pro­prio per que­sto, per tali con­te­nu­ti non gene­ri­ci – con­clu­de Del­la Posta — il Pci, riba­den­do la pro­pria volon­tà ed il pro­prio impe­gno per la par­te­ci­pa­zio­ne in qua­lun­que caso alla com­pe­ti­zio­ne elet­to­ra­le per il rin­no­vo del Par­la­men­to euro­peo – anche con una pro­pria lista – con­fer­ma il suo impe­gno per l’unità tra le for­ze comu­ni­ste e del­la sini­stra di clas­se, su con­te­nu­ti chia­ri e di svol­ta radi­ca­le per il Pae­se e i lavo­ra­to­ri, unen­do iden­ti­tà e orga­niz­za­zio­ni, nel rispet­to del­le reci­pro­che auto­no­mie poli­ti­che ed orga­niz­za­ti­ve, valo­riz­zan­do visi­bil­men­te anche nel­le sim­bo­lo­gie le plu­ra­li­tà e le distin­te iden­ti­tà, ma sul­la base di un pro­gram­ma poli­ti­co di vera alter­na­ti­va.”. A fine mag­gio, vedre­mo in che modo le rego­le del­la demo­cra­zia for­ma­le avran­no, o meno, con­sen­ti­to, nell’ambito del­la com­pe­ti­zio­ne elet­to­ra­le, garan­ti­to la par­te­ci­pa­zio­ne del­le sog­get­ti­vi­tà che voglio­no misu­rar­si con le tema­ti­che euro­pee fino a cer­ca­re rap­pre­sen­tan­za per pro­por­re idee e pro­gram­mi alter­na­ti­vi.

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