SICILIA, SU RANDAGISMO RIVOLUZIONE ANIMALISTA DICHIARA “GUERRA” A TUTTI I COMUNI

SICILIA, SU RANDAGISMO RIVOLUZIONE ANIMALISTA DICHIARA “GUERRA” A TUTTI I COMUNI

27/03/2019 0 Di Marco Montini

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2230 vol­te!

Rivo­lu­zio­ne Ani­ma­li­sta dichia­ra guer­ra a tut­ti i comu­ni del­la Sici­lia.  Il moti­vo è costi­tui­to dal­la man­ca­ta appli­ca­zio­ne del­le dispo­si­zio­ni di leg­ge in mate­ria di tute­la degli ani­ma­li d’af­fe­zio­ne e pre­ven­zio­ne al ran­da­gi­smo su tut­to il ter­ri­to­rio regio­na­le.  “Sia­mo ogget­to di con­ti­nue segna­la­zio­ni di cit­ta­di­ni che denun­cia­no la quan­ti­tà enor­me di cani e gat­ti ran­da­gi vagan­ti nel ter­ri­to­rio e le con­di­zio­ni pre­ca­rie in cui sono costret­ti a vive­re — spie­ga Gabriel­la Cara­ma­ni­ca Segre­ta­rio Nazio­na­le del Par­ti­to. Sono scon­cer­tan­ti le quan­ti­tà di segna­la­zio­ni di mal­trat­ta­men­ti e cru­del­tà regi­stra­ti a loro dan­no: aumen­ta il nume­ro dei ran­da­gi ed aumen­ta­no gli atti di intol­le­ran­za; non c’è tute­la nè con­trol­lo e fini­sco­no alla mer­cé di cri­mi­na­li anche mol­to gio­va­ni. E que­sto — aggiun­ge la Cara­ma­ni­ca — solo per­ché la Leg­ge Qua­dro del 1991 n. 281, nono­stan­te pre­vi­sta su sca­la nazio­na­le, in real­tà è sta­ta appli­ca­ta solo nel­le regio­ni del Nord ma disat­te­sa dal­le regio­ni del Sud Ita­lia, Sici­lia inclu­sa,  com­por­tan­do che, in nume­ro­si ter­ri­to­ri del meri­dio­ne i volon­ta­ri si “arra­bat­ta­no” per man­da­re cani in ado­zio­ne al nord al fine di toglier­li dal­la stra­da e svuo­ta­re i cani­li”.

“Come è noto — sot­to­li­nea anche il vice­se­gre­ta­rio di Rivo­lu­zio­ne Ani­ma­li­sta, Clau­dio Mar­ro­ne — quel­lo di pre­ven­zio­ne e con­trol­lo del ran­da­gi­smo è un ser­vi­zio igie­ni­co-sani­ta­rio pub­bli­co obbli­ga­to­rio per i Comu­ni e que­sto ai sen­si del­la leg­ge 281/91, del­la leg­ge regio­na­le 15/2000 e del Rego­la­men­to di Poli­zia Vete­ri­na­ria 320/1954. Prov­ve­di­men­ti nor­ma­ti­vi che attri­bui­sco­no al sin­da­co, in qua­li­tà di mas­si­ma auto­ri­tà sani­ta­ria loca­le e di pub­bli­ca sicu­rez­za, la respon­sa­bi­li­tà di inter­ve­ni­re al fine di garan­ti­re il benes­se­re degli ani­ma­li pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio”. Nel­lo spe­ci­fi­co, secon­do quan­to pre­vi­sto dal­la leg­ge n. 281 del 1991, poi attua­ta in Sici­lia con la leg­ge regio­na­le 15/2000, i Comu­ni e le ASP com­pe­ten­ti per ter­ri­to­rio infat­ti dovreb­be­ro, tra le altre cose, e in siner­gia con le asso­cia­zio­ni di volon­ta­ria­to, attua­re una cam­pa­gna di ste­ri­liz­za­zio­ne per la pre­ven­zio­ne al ran­da­gi­smo, gesti­re cani­li e occu­par­si del­la manu­ten­zio­ne, ma anche munir­si di acca­lap­pia­ca­ni, di per­so­na­le ade­gua­ta­men­te for­ma­to”.

Alla luce di tut­to que­sto, Rivo­lu­zio­ne Ani­ma­li­sta si chie­de quan­te e qua­li del­le sud­det­te dispo­si­zio­ni han­no tro­va­to effet­ti­va attua­zio­ne nei Comu­ni del­la Sici­lia: “Non ci risul­ta — con­ti­nua Mar­ro­ne — che i sin­da­ci abbia­no dispo­sto ordi­nan­ze orga­ni­che attua­ti­ve in mate­ria né altro prov­ve­di­men­to, se non spo­ra­di­co e fram­men­ta­rio, fina­liz­za­to ad attua­re gli obbli­ghi in capo ai Comu­ni così come pre­vi­sti dal­la leg­ge Qua­dro in mate­ria di ani­ma­li di affe­zio­ne  e  pre­ven­zio­ne  del  ran­da­gi­smo”. Per ave­re rispo­ste chia­re e dati cer­ti sul­la real­tà dei fat­ti, il par­ti­to ha invia­to pec spe­ci­fi­che ai sin­da­ci di tut­ti i Comu­ni del­le pro­vin­ce di Tra­pa­ni, Agri­gen­to, Cal­ta­nis­set­ta ed Enna: una comu­ni­ca­zio­ne che pre­sto con­ti­nue­rà anche nel­le altre pro­vin­ce sici­lia­ne. Nel frat­tem­po, la segre­ta­ria nazio­na­le Cara­ma­ni­ca pro­met­te bat­ta­glia: “Sia­mo deter­mi­na­ti a segna­la­re alle auto­ri­tà com­pe­ten­ti “l’omissione” così come pre­vi­sta ex art. 328 c.p., tra l’altro già rico­no­sciu­ta dal Tri­bu­na­le di Sciac­ca”.

Related Images: