NO AL DDL PILLON: Assemblea pubblica il 28 marzo a Pomezia

NO AL DDL PILLON: Assemblea pubblica il 28 marzo a Pomezia

26/03/2019 0 Di Redazione

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Anche la cit­tà di Pome­zia rispon­de all’appello di “Non una di meno”, il movi­men­to fem­mi­ni­sta che ha avvia­to la mobi­li­ta­zio­ne nazio­na­le con­tro il Dise­gno di Leg­ge 735, meglio cono­sciu­to come Ddl Pil­lon. Il prov­ve­di­men­to inten­de rifor­ma­re il dirit­to di fami­glia e in par­ti­co­la­re l’affidamento dei figli e il loro man­te­ni­men­to in caso di sepa­ra­zio­ne dei geni­to­ri, e al momen­to è all’esame del­la com­mis­sio­ne giu­sti­zia del sena­to.
 
Il con­si­glie­re comu­na­le di Pome­zia, Ste­fa­no Men­goz­zi, ha pre­sen­ta­to una mozio­ne per far pren­de­re posi­zio­ne al con­si­glio comu­na­le con­tro il prov­ve­di­men­to di leg­ge. Da que­sto testo (che anco­ra deve esse­re discus­so in aula) è nata l’idea di un’assemblea pub­bli­ca che si ter­rà gio­ve­dì 28 mar­zo (ore 18) pres­so la libre­ria Odra­dek (via Roma 38).
Par­te­ci­pe­ran­no le asso­cia­zio­ni di don­ne del ter­ri­to­rio, la segre­ta­ria Cgil Pome­zia-Castel­li Sil­via Ioli, la con­si­glie­ra regio­na­le Mar­ta Bona­fo­ni e la sena­tri­ce Vale­ria Valen­te, pre­si­den­te del­la com­mis­sio­ne d’inchiesta sul fem­mi­ni­ci­dio.
 
Il ddl è sta­to mol­to cri­ti­ca­to dai col­let­ti­vi fem­mi­ni­sti, dagli ope­ra­to­ri socia­li, dal­le atti­vi­ste dei cen­tri anti­vio­len­za e dal­le orga­niz­za­zio­ni che si occu­pa­no di vio­len­za con­tro le don­ne, ma anche dal­le asso­cia­zio­ni per la tute­la dei mino­ri.
Se il Dise­gno di Leg­ge sarà appro­va­to, secon­do Non una di meno, sarà più dif­fi­ci­le e costo­so sepa­rar­si e biso­gne­rà orga­niz­za­re le pro­prie vite e la cura di figli e figlie secon­do un con­trat­to di dirit­to pri­va­to sot­to­scrit­to a segui­to del­la media­zio­ne fami­lia­re obbli­ga­to­ria a paga­men­to.
La “bige­ni­to­ria­li­tà”, così come inte­sa nel­la pro­po­sta di leg­ge, non favo­ri­rà una con­di­vi­sio­ne del­la cura in base alle pos­si­bi­li­tà e ai desi­de­ri di entram­bi i geni­to­ri, ma impor­rà una rigi­da spar­ti­zio­ne del tem­po da pas­sa­re con figli e figlie, che dovran­no sot­to­sta­re al “pia­no geni­to­ria­le” redat­to dal “media­to­re fami­lia­re”.

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