Energy@Home presenta “I prosumer condominiali”

Energy@Home presenta “I prosumer condominiali”

22/03/2019 0 Di Redazione

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 3268 vol­te!

Lo studio su come incoraggiare le nuove forme di condivisione dell’energia

 L’Italia ha un potenziale di 6,5 GW di nuovo fotovoltaico da realizzare entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi fissati a livello Paese, e ulteriore spazio per lo sviluppo di altre tecnologie. I condomini potranno assumere un ruolo centrale in questo percorso: sono oltre 200.000 i nuovi impianti che potrebbero essere installati sui tetti condominiali, consentendo una riduzione delle emissioni di CO2 fino a circa 20 milioni di tonnellate e risparmi economici tra i 1,4 e 2 miliardi di euro

 

Energy@home (www.energy-home.it, pagi­na lin­ke­din https://www.linkedin.com/company/energyathome), asso­cia­zio­ne che rac­co­glie alcu­ne tra le prin­ci­pa­li azien­de ita­lia­ne nei set­to­ri ener­gia, tele­co­mu­ni­ca­zio­ni, elet­tro­do­me­sti­ci, elet­tro­ni­ca, assi­cu­ra­zio­ni, ICT, insie­me a diver­se pic­co­le medie impre­se e isti­tu­ti di ricer­ca, ha pre­sen­ta­to a Palaz­zo Edi­son lo stu­dio “I Pro­su­mer Con­do­mi­nia­li”.

L’analisi indi­vi­dua nel con­do­mi­nio il pri­mo nucleo di ener­gy com­mu­ni­ty: un eco­si­ste­ma in cui le for­me di auto­pro­du­zio­ne dell’energia, tipi­ca­men­te da fon­te rin­no­va­bi­le, con­tri­bui­sco­no a defi­ni­re un nuo­vo ruo­lo dei con­su­ma­to­ri. In que­sto sen­so le ener­gy com­mu­ni­ty sono il pri­mo tas­sel­lo del­la tra­sfor­ma­zio­ne che sta attra­ver­san­do il set­to­re dell’energia, i cui assi prin­ci­pa­li sono la decar­bo­niz­za­zio­ne, digi­ta­liz­za­zio­ne e decen­tra­liz­za­zio­ne, secon­do quan­to emer­ge dal World Ener­gy Coun­cil.
Lo stu­dio effet­tua­to da Energy@Home con il con­tri­bu­to scien­ti­fi­co di Ele­mens, RSE e Kan­tar ana­liz­za le prin­ci­pa­li bar­rie­re allo svi­lup­po dell’autoconsumo con­do­mi­nia­le e sug­ge­ri­sce le solu­zio­ni nor­ma­ti­ve e tec­ni­co-eco­no­mi­che per supe­ra­re le attua­li cri­ti­ci­tà.

«Negli ulti­mi anni l’Associazione Energy@home si è pro­po­sta anche come luo­go pri­vi­le­gia­to di incon­tro tra indu­strie diver­se per iden­ti­fi­ca­re e stu­dia­re nuo­vi casi d’uso e nuo­vi busi­ness model lega­ti al mon­do del­la Smart Home e all’uso intel­li­gen­te del­l’e­ner­gia», ripor­ta Mar­co Signa, diret­to­re del­l’as­so­cia­zio­ne. «Anche quest’anno Energy@Home ha offer­to all’esterno que­sto patri­mo­nio di idee, pro­muo­ven­do il dibat­ti­to su un tema di gran­de attua­li­tà con com­pe­ten­za e con­cre­tez­za. Abbia­mo affron­ta­to il tema del­le Ener­gy com­mu­ni­ty par­ten­do dal­la sua appli­ca­zio­ne pra­ti­ca ai con­do­mi­ni, evi­den­zian­do un poten­zia­le inte­res­san­te così come bar­rie­re e solu­zio­ni, a bene­fi­cio non solo degli ope­ra­to­ri del set­to­re, ma di tut­to il siste­ma Ita­lia».

Rea­liz­zan­do nuo­ve for­me di con­di­vi­sio­ne del­la pro­du­zio­ne di ener­gia, le comu­ni­tà pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio potran­no sod­di­sfa­re, attra­ver­so inno­va­ti­vi stru­men­ti digi­ta­li, i pro­pri fab­bi­so­gni, mas­si­miz­zan­do così i bene­fi­ci per tut­to il siste­ma. Si trat­ta di bene­fi­ci in ter­mi­ni ambien­ta­li, con una con­si­sten­te ridu­zio­ne del­la CO2 emes­sa per la pro­du­zio­ne di ener­gia da fon­ti rin­no­va­bi­li. Ma anche di bene­fi­ci eco­no­mi­ci con il valo­re aggiun­to incre­men­ta­le gene­ra­to dagli inve­sti­men­ti in nuo­va capa­ci­tà foto­vol­tai­ca, la ridu­zio­ne del prez­zo dell’energia elet­tri­ca all’ingrosso e i nuo­vi posti di lavo­ro. L’analisi costi bene­fi­ci si tra­du­ce in un sal­do posi­ti­vo per il siste­ma pae­se com­pre­so tra 1,4 e 2 miliar­di di euro, tenen­do con­to del­le spe­se che dovran­no esse­re soste­nu­te per l’adeguamento del­la rete elet­tri­ca e la redi­stri­bu­zio­ne one­ri di siste­ma e dispac­cia­men­to.
Secon­do l’analisi con­dot­ta da Energy@home per rispet­ta­re gli obiet­ti­vi sfi­dan­ti sul­le rin­no­va­bi­li impo­sti dal­la diret­ti­va RED II sarà neces­sa­rio quin­tu­pli­ca­re il nume­ro attua­le di instal­la­zio­ni annua­li di impian­ti foto­vol­tai­ci. A que­sto fine non baste­rà instal­la­re impian­ti sui tet­ti del­le case sin­go­le o bifa­mi­lia­ri, come acca­de oggi. Biso­gne­rà sfrut­ta­re al meglio tut­ti gli spa­zi dispo­ni­bi­li e uno degli spa­zi a mag­gior poten­zia­le, ad oggi poco sfrut­ta­to, è il con­do­mi­nio, dove per ragio­ni pri­ma di tut­to nor­ma­ti­ve ma anche di accet­ta­bi­li­tà dell’investimento da par­te dei sin­go­li con­dò­mi­ni, si sono instal­la­ti pochi impian­ti e sen­za per­ce­zio­ne di rispar­mio sul­la bol­let­ta.
I moti­vi risie­do­no nel fat­to che oggi gli impian­ti di auto­pro­du­zio­ne con­do­mi­nia­li pos­so­no esse­re sfrut­ta­ti per rispar­mia­re solo sui con­su­mi del­le par­ti comu­ni dell’edificio, prin­ci­pal­men­te ascen­so­ri e luci, sen­za che ci sia la pos­si­bi­li­tà per i sin­go­li con­do­mi­ni di uti­liz­za­re l’energia auto­pro­dot­ta per i pro­pri con­su­mi pri­va­ti (luci di casa, elet­tro­do­me­sti­ci, com­pu­ter).

Supe­ra­re que­ste bar­rie­re è neces­sa­rio e pos­si­bi­le. Secon­do Tom­ma­so Bar­bet­ti di Ele­mens, tra gli auto­ri del­lo stu­dio, «la nuo­va diret­ti­va euro­pea RED II si can­di­da a rivo­lu­zio­na­re il mon­do dell’autoconsumo, apren­do ai siste­mi con una plu­ra­li­tà di clien­ti ad oggi non ammes­si dal­la rego­la­zio­ne ita­lia­na. Tra i vari model­li che si sta­glia­no all’orizzonte, quel­lo di più imme­dia­ta appli­ca­zio­ne pare quel­lo dei pro­su­mer con­do­mi­nia­li, con l’energia pro­dot­ta sui tet­ti che potrà final­men­te esse­re con­su­ma­ta anche dal­le fami­glie: i rispar­mi sul­le bol­let­te potran­no esse­re sostan­zio­si (nell’intorno del 20%), con un poten­zia­le di mer­ca­to che potreb­be arri­va­re fino a 250.000 con­do­mi­ni. Già nei pros­si­mi mesi si apri­rà il can­tie­re nor­ma­ti­vo che por­te­rà, in tem­pi ragio­ne­vol­men­te bre­vi, alla defi­ni­zio­ne del­le moda­li­tà con cui ciò potrà avve­ni­re».
Natu­ral­men­te una comu­ni­tà non è fat­ta solo di rego­le e solu­zio­ni tec­ni­che, ma del­le per­so­ne che la vivo­no e la gesti­sco­no. Lo stu­dio pre­sen­ta anche un’indagine svol­ta da Kan­tar* pres­so gli ammi­ni­stra­to­ri di con­do­mi­nio da cui emer­ge che, ben­ché ci sia anco­ra mol­ta dif­fi­den­za ver­so que­sto tipo di pro­po­ste, c’è un cre­scen­te inte­res­se a valu­ta­re ini­zia­ti­ve di que­sta por­ta­ta. Tenu­to con­to dei nume­ro­si aspet­ti tec­ni­ci, buro­cra­ti­ci e gestio­na­li, pre­va­le la ten­den­za ad affi­dar­si a socie­tà spe­cia­liz­za­te, le ESCO, per soste­ne­re l’investimento, gesti­re l’impianto per tut­ta la vita uti­le e ripar­ti­re gli auto­con­su­mi sul­la base di rego­le defi­ni­te di comu­ne accor­do con gli ammi­ni­stra­to­ri e i con­do­mi­ni.

«Kan­tar ha ascol­ta­to e rac­col­to per Energy@Home la pro­spet­ti­va degli ammi­ni­stra­to­ri di con­do­mi­nio – ha com­men­ta­to Andrea Cor­ti, Client Part­ner Tech, Comms, Uti­li­ties — Kan­tar, Insights Divi­sion – che si sono con­fer­ma­ti un atto­re chia­ve per l’adozione di nuo­ve solu­zio­ni ener­ge­ti­che per i con­do­mi­ni. In par­ti­co­la­re, una nuo­va nor­ma­ti­va che per­met­ta di uti­liz­za­re l’e­ner­gia pro­dot­ta da un impian­to di auto­pro­du­zio­ne anche per i biso­gni dei sin­go­li con­dò­mi­ni vie­ne accol­ta in modo posi­ti­vo, prin­ci­pal­men­te per­ché per­met­te­reb­be di ridur­re i tem­pi di ritor­no sul­l’in­ve­sti­men­to. Come ci si atten­de­va, il rispar­mio è emer­so come il dri­ver pri­ma­rio, ma gli ammi­ni­stra­to­ri riten­go­no vin­cen­ti anche altri valo­ri, come la sem­pli­fi­ca­zio­ne e l’aumento del valo­re del con­do­mi­nio».

*Nota meto­do­lo­gi­ca: Inda­gi­ne qua­li­ta­ti­va di tipo semi-strut­tu­ra­to su un cam­pio­ne di ammi­ni­stra­to­ri di con­do­mi­nio, pro­ve­nien­ti da 5 regio­ni ita­lia­ne. Field con­dot­to nel mese di dicem­bre.

 

Energy@home è un’associazione sen­za fini di lucro fon­da­ta a Luglio 2012 da quat­tro gran­di impre­se ita­lia­ne e che oggi com­pren­de oltre 20 asso­cia­ti; essa è un caso emble­ma­ti­co di posi­ti­va col­la­bo­ra­zio­ne tra azien­de — sia con­cor­ren­ti su mede­si­mi mer­ca­ti, sia appar­te­nen­ti a set­to­ri dif­fe­ren­ti — che stu­dia­no assie­me le tec­no­lo­gie e le moda­li­tà per crea­re nuo­ve oppor­tu­ni­tà di mer­ca­to e per costi­tui­re un “eco­si­ste­ma” in ambi­to resi­den­zia­le che miri all’efficienza ener­ge­ti­ca. La comu­ni­ca­zio­ne Inter­net of Things tra i dispo­si­ti­vi in casa divie­ne lo stru­men­to per for­ni­re ai con­su­ma­to­ri nuo­vi ser­vi­zi e le fun­zio­na­li­tà neces­sa­rie al moni­to­rag­gio e al con­trol­lo del­la pro­pria smart home non­ché dei pro­pri con­su­mi elet­tri­ci. Nel bre­ve ter­mi­ne Energy@home si foca­liz­za sul­la idea­zio­ne di un mer­ca­to di ser­vi­zi a valo­re aggiun­to post-con­ta­to­re per il con­su­ma­to­re dome­sti­co e per la smart home. Nel medio ter­mi­ne, essa pun­ta a sti­mo­la­re la crea­zio­ne di un nuo­vo mer­ca­to per i ser­vi­zi di fles­si­bi­li­tà del­la doman­da gra­zie ai qua­li i con­su­ma­to­ri potran­no ren­de­re dispo­ni­bi­le al siste­ma elet­tri­co, a fron­te di una spe­ci­fi­ca remu­ne­ra­zio­ne, una quo­ta di fles­si­bi­li­tà del­la poten­za impe­gna­ta.

Related Images: