Condanna per il Comune di Aprilia per la morte di Daniele Giovannoni

Condanna per il Comune di Aprilia per la morte di Daniele Giovannoni

22/03/2019 0 Di Redazione

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La Cassazione Penale condanna il Comune di Aprilia e Luciano Giovannini per la morte del sedicenne Daniele Giovannoni a causa dei dissesti della pavimentazione stradale

Il difensore della vittima, avv. Bonanni: “un principio che imporrà al Comune di Roma l’immediata messa in sicurezza di tutte le strade”

 

La Cas­sa­zio­ne pena­le con­fer­ma le con­dan­ne a cari­co dell’imputato Lucia­no Gio­van­ni­ni, e del Comu­ne di Apri­lia, come respon­sa­bi­le civi­le per la mor­te del gio­va­ne Danie­le Gio­van­no­ni, avve­nu­ta a soli 16 anni il 30 ago­sto 2005 men­tre per­cor­re­va la Via Tosca­ni­ni di Apri­lia per­den­do il con­trol­lo del suo ciclo­mo­to­re a cau­sa dei dis­se­sti del­la pavi­men­ta­zio­ne stra­da­le.

 ‘Que­sta sto­ri­ca sen­ten­za met­te la paro­la fine all’ostinato ten­ta­ti­vo degli impu­ta­ti di sfug­gi­re alle loro respon­sa­bi­li­tà per la mor­te del gio­va­ne e affer­ma il prin­ci­pio di dirit­to che in caso di negli­gen­za del diri­gen­te respon­sa­bi­le del Comu­ne, tito­la­re del­la stra­da, sus­si­ste la respon­sa­bi­li­tà dell’ente, tito­la­re del­la stra­da, sia per omi­ci­dio col­po­so in caso di mor­te, che di lesio­ni col­po­se in caso di dan­ni alla salu­te, non mor­ta­li, e quin­di anche del risar­ci­men­to dei dan­ni - dichia­ra l’Avv. Ezio Bonan­ni, che ha dife­so il padre e i fra­tel­li del­la vit­ti­ma, che sot­to­li­nea — “que­sto prin­ci­pio,  este­so al Comu­ne di Roma, noto per il dis­se­sto stra­da­le, impor­rà, per evi­ta­re con­dan­ne a risar­ci­men­ti a cari­co del­la col­let­ti­vi­tà, l’immediata mes­sa in sicu­rez­za di tut­te le stra­de”.

Duran­te il pro­ces­so la dife­sa dell’imputato Gio­van­ni­ni, l’Avv. Cor­ra­do De Simo­ne, ave­va impu­gna­to la sen­ten­za di con­dan­na del­la Cor­te di Appel­lo di Roma, soste­nen­do l’innocenza dell’imputato e rinun­cian­do alla pre­scri­zio­ne. La tesi soste­nu­ta è che non era pos­si­bi­le affer­ma­re la sua respon­sa­bi­li­tà addos­san­do­la così alla vit­ti­ma.

Le tesi del­l’im­pu­ta­to, e del Comu­ne di Apri­lia, sono sta­te effi­ca­ce­men­te scar­di­na­te dall’agguerrita dife­sa di par­te civi­le, costi­tui­ta, oltre che dall’Avv. Ezio Bonan­ni, anche dal Prof. Car­lo Taor­mi­na, ha dimo­stra­to, pun­to per pun­to, come le doglian­ze fos­se­ro com­ple­ta­men­te desti­tui­te di ogni fon­da­men­to. La Cor­te di Cas­sa­zio­ne, al ter­mi­ne del­la Came­ra di Con­si­glio, ha dichia­ra­to inam­mis­si­bi­li e ha riget­ta­to i ricor­si, con con­dan­na alle spe­se. Ora tut­to si tra­sfe­ri­sce in sede civi­le per l’integrale risar­ci­men­to di tut­ti i dan­ni.

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