Trasporto Aereo, Santangelo: “In Sicilia si vada verso una rete aeroportuale pubblica regionale”

Trasporto Aereo, Santangelo: “In Sicilia si vada verso una rete aeroportuale pubblica regionale”

21/03/2019 0 Di Redazione

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Il testo dell’intervento del Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Vincenzo Santangelo, alla Conferenza Nazionale del Trasporto Aereo nell’ambito del Panel “Sistema aeroportuale nazionale e reti aeroportuali”.

 

“Il tema del­la gestio­ne del siste­ma aero­por­tua­le nazio­na­le e del­le reti aero­por­tua­li assu­me rile­van­za fon­da­men­ta­le per gli inte­res­si che gira­no intor­no agli aero­por­ti.

Dai bilan­ci del­le socie­tà di gestio­ne dei ser­vi­zi aero­por­tua­li, dal pun­to di vista del mer­ca­to, vie­ne fuo­ri una gros­sa dif­fe­ren­za tra aero­por­ti prin­ci­pa­li e aero­por­ti secon­da­ri.

Il nume­ro di aero­por­ti in Ita­lia è in linea con quel­lo di altri pae­si euro­pei. Il pro­ble­ma, sot­to gli occhi di tut­ti, è che il siste­ma aero­por­tua­le del nostro Pae­se non è mes­so in rete. Il nostro è un siste­ma in cui gli aero­por­ti stra­te­gi­ci e gli aero­por­ti nazio­na­li non comu­ni­ca­no tra loro, anzi spes­so si inne­sta­no del­le vere e pro­prie guer­re di mer­ca­to che non van­no a favo­ri­re lo svi­lup­po del ter­ri­to­rio. Da nord a sud.

Per que­sto moti­vo rite­nia­mo che la solu­zio­ne sia un rag­grup­pa­men­to di socie­tà che gesti­sco­no i ser­vi­zi aero­por­tua­li, su sca­la regio­na­le o macro­re­gio­na­le.

È quan­to può esse­re fat­to in Sici­lia, met­ten­do gli aero­por­ti sici­lia­ni in un siste­ma dove real­men­te si pro­po­ne un’of­fer­ta uni­ca su base regio­na­le.

Un altro pas­so neces­sa­rio è quel­lo di miglio­ra­re il siste­ma dei con­trol­li, per far rispet­ta­re la con­cor­ren­za ed evi­ta­re le distor­sio­ni di mer­ca­to deri­van­ti dal­le inter­se­zio­ni tra le com­pe­ten­ze di ENAC e ART.

In alcu­ni ter­ri­to­ri, come la Sici­lia, non ci sono alter­na­ti­ve all’ae­reo per spo­star­si. L’e­si­gen­za di sca­li ter­ri­to­rial­men­te vici­ni deve esse­re valu­ta­ta quin­di sul­la base del­le pecu­lia­ri­tà geo­gra­fi­che del nostro ter­ri­to­rio, del­le infra­strut­tu­re e dei mez­zi pub­bli­ci dispo­ni­bi­li.

I vet­to­ri oggi sono nel­le con­di­zio­ni di rispet­ta­re degli impe­gni pre­ci­si spo­stan­do milio­ni di per­so­ne da un aero­por­to all’al­tro. Que­sto com­por­ta non sol­tan­to un siste­ma di com­pe­ti­zio­ne tra un aero­por­to e l’al­tro, ma anche di svi­lup­po da un ter­ri­to­rio all’al­tro. Ed è quan­to avve­nu­to a Tra­pa­ni, dove per 3–4 anni sono sta­ti por­ta­ti 2 milio­ni di pas­seg­ge­ri, poi spo­sta­ti a 100 chi­lo­me­tri di distan­za. Quin­di, a nostro avvi­so ciò che è pos­si­bi­le rea­liz­za­re in un aero­por­to prin­ci­pa­le potreb­be esse­re appli­ca­to anche agli aero­por­ti secon­da­ri.

La visio­ne che si dovreb­be dare a livel­lo nazio­na­le sareb­be quel­la di rag­grup­pa­re le gestio­ni di più sca­li, crean­do le con­di­zio­ni per arri­va­re real­men­te ad una rete infra­strut­tu­ra­le regio­na­le o macro­re­gio­na­le. Un siste­ma che per­met­te­reb­be un’of­fer­ta turi­sti­ca effi­ca­ce tra­mi­te la crea­zio­ne di un brand uni­ta­rio, come potreb­be esse­re quel­lo di “Sud Ita­lia”.

La rete infra­strut­tu­ra­le uni­ta­ria regio­na­le costi­tui­reb­be una stra­te­gia in gra­do di aumen­ta­re note­vol­men­te il nume­ro di pas­seg­ge­ri e di con­dur­re ver­so uno svi­lup­po del­le reti inter­mo­da­li.

Ripe­tia­mo, infi­ne, con­vin­ta­men­te, che la gestio­ne di que­sta rete infra­strut­tu­ra­le stra­te­gi­ca deve rima­ne­re in mano pub­bli­ca, con il pri­va­to che potreb­be esse­re in gra­do di assu­me­re il ruo­lo di vali­do part­ner”.

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