Bambini senza pasto alle scuole di Ariccia

Bambini senza pasto alle scuole di Ariccia

21/03/2019 0 Di Redazione

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Il responsabile provinciale romano del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli denuncia il mancato servizio mensa nelle scuole di Ariccia nella giornata del 20 marzo

Il gior­no 20 mar­zo cau­sa lo scio­pe­ro dei lavo­ra­to­ri del­la dit­ta che for­ni­sce i pasti agli alun­ni del­le scuo­le di Aric­cia, alcu­ni bam­bi­ni sono rima­sti sen­za pran­zo ed i geni­to­ri in fret­ta e furia si sono dovu­ti orga­niz­za­re per ripren­der­li dal­le rispet­ti­ve scuo­le per poter­gli così garan­ti­re il pasto di mez­zo­gior­no.

Inter­vie­ne sul­lo scon­cer­tan­te epi­so­dio il respon­sa­bi­le pro­vin­cia­le roma­no del movi­men­to Ita­lia dei Dirit­ti Car­lo Spi­nel­li:” E’ inau­di­to che bam­bi­ni di 6,7,8 anni ven­ga­no lascia­ti a digiu­no per una con­tro­ver­sia che riguar­da gli ope­ra­to­ri del­la men­sa sco­la­sti­ca ed il pro­prio dato­re di lavo­ro soprat­tut­to poi se, nono­stan­te lo scio­pe­ro indet­to par la gior­na­ta in que­stio­ne, il pasto fos­se sta­to comun­que garan­ti­to.

Infat­ti per il 20 mar­zo – pro­se­gue Car­lo Spi­nel­li – era pre­vi­sta la sosti­tu­zio­ne del pasto usua­le con la for­ni­tu­ra di due pani­ni, un frut­to ed una bot­ti­gliet­ta di acqua per i bam­bi­ni che usu­frui­sco­no del ser­vi­zio men­sa die­tro comun­que il paga­men­to dei soli­ti 4 euro e 30 tra­mi­te la con­se­gna del buo­no men­sa.

Ebbe­ne per il secon­do tur­no del­la men­sa que­sti pani­ni non sono arri­va­ti ed i bam­bi­ni si sono tro­va­ti, loro mal­gra­do, sen­za pasto. Con un giro di mes­sag­gi tra­mi­te i grup­pi wha­tsApp i geni­to­ri sono sta­ti avver­ti­ti dell’inconveniente e in tut­ta fret­ta (alme­no colo­ro che han­no potu­to) si sono dovu­ti orga­niz­za­re per anda­re a ripren­der­li nel­le rispet­ti­ve scuo­le ed evi­ta­re così che i mal­ca­pi­ta­ti bam­bi­ni sal­tas­se­ro il pran­zo.

L’azienda che gesti­sce il ser­vi­zio men­sa ha garan­ti­to che il pasto ver­rà  recu­pe­ra­to, ma non è cer­to que­sto il pro­ble­ma, il fat­to gra­ve è che bam­bi­ni del­le scuo­le ele­men­ta­ri sono rima­sti sen­za man­gia­re e all’interno del­le sale men­sa comun­que la situa­zio­ne si sta­va facen­do pro­ble­ma­ti­ca in quan­to i bam­bi­ni stes­si quan­do han­no visto che il pasto non arri­va­va han­no ini­zia­to ad inner­vo­sir­si”.

Ma a cosa è dovu­to lo scio­pe­ro che ha visto pro­ta­go­ni­sti i lavo­ra­to­ri del­la dit­ta A.L.A. ser­vi­ce che gesti­sce il ser­vi­zio men­sa per le scuo­le di Aric­cia? “Que­sto scio­pe­ro è sta­to indet­to dal­le orga­niz­za­zio­ni sin­da­ca­li – con­ti­nua Spi­nel­li – per il man­ca­to paga­men­to degli sti­pen­di che si pro­trae dal mese di Gen­na­io (qual­cu­no deve anco­ra pren­de­re par­te del­le retri­bu­zio­ni del 2018) quin­di stan­no riven­di­can­do un loro sacro­san­to dirit­to; la dit­ta A.L.A. si giu­sti­fi­ca con il man­ca­to paga­men­to, da par­te di alcu­ni uten­ti, di quan­to dovu­to per la for­ni­tu­ra del ser­vi­zio di men­sa sco­la­sti­ca per i bam­bi­ni, un dan­no che l’azienda valu­ta in una per­di­ta di dena­ro di cir­ca 140 mila euro negli otto anni di ser­vi­zio che van­no dal 2011 ad oggi.

E qui – va avan­ti anco­ra l’esponente IDD – si tor­na a par­la­re di un tema tan­to caro al movi­men­to del qua­le fac­cio par­te e cioè l’inserimento di una clau­so­la all’interno dei con­trat­ti di appal­to che pre­ve­de  la rescis­sio­ne auto­ma­ti­ca degli stes­si nel caso in cui le dit­te appal­ta­tri­ci si ren­da­no ina­dem­pien­ti ver­so i pro­pri dipen­den­ti da alme­no tre mesi, in più in sede di gara, tra i requi­si­ti neces­sa­ri, va accer­ta­ta anche una cer­ta soli­di­tà eco­no­mi­ca del­le dit­te par­te­ci­pan­ti in modo che pos­sa­no garan­ti­re comun­que gli sti­pen­di ai pro­pri lavo­ra­to­ri anche in caso di ritar­da­ti o man­ca­ti paga­men­ti da par­te degli enti loca­li o chi per essi. E come si vuo­le far fron­te a que­sto pro­ble­ma?

Estro­met­ten­do dal­la men­sa sco­la­sti­ca quei bam­bi­ni i cui geni­to­ri non paga­no il ser­vi­zio di risto­ra­zio­ne. Que­sto  è quan­to sem­bra voglia­no fare quel­li del­la A.L.A. ser­vi­ce alme­no a giu­di­ca­re da una let­te­ra che la stes­sa dit­ta ha fat­to per­ve­ni­re al Sin­da­co di Aric­cia, all’assessore di rife­ri­men­to, al diri­gen­te area tec­ni­ca del comu­ne e alla diri­gen­te sco­la­sti­ca.

A pri­mo acchi­to si potreb­be dire che è nor­ma­le – con­ti­nua Spi­nel­li – non paghi e quin­di non man­gi,  ma pen­san­do­ci bene mi doman­do quan­to sia giu­sto far paga­re a dei bam­bi­ni di 6 anni o giù di li le col­pe degli adul­ti. Il pasto cre­do che vada comun­que garan­ti­to anche per­ché estro­met­te­re un bam­bi­no dal­la men­sa cree­reb­be comun­que una discri­mi­nan­te che potreb­be poi por­ta­re a pre­se in giro da par­te degli altri bam­bi­ni nei con­fron­ti del bam­bi­no stes­so o ad una esclu­sio­ne nei rap­por­ti socia­li tra bam­bi­ni inne­scan­do dei veri o pro­pri atti di bul­li­smo peri­co­lo­sis­si­mi a que­ste età.

Quin­di i bam­bi­ni comun­que devo­no esse­re trat­ta­ti allo stes­so modo, caso­mai poi l’azienda si dovrà far cari­co di invia­re tra­mi­te rac­co­man­da­ta a/r l’avviso ai geni­to­ri ina­dem­pien­ti del man­ca­to paga­men­to del ser­vi­zio men­sa, quan­ti­fi­ca­re il costo del­lo stes­so e chie­der­ne il paga­men­to entro una data di sca­den­za, pas­sa­ta la qua­le l’azienda stes­sa potrà ricor­re­re nel­le oppor­tu­ne sedi per la riscos­sio­ne del­le som­me dovu­te.

Far paga­re quin­di chi vera­men­te ha col­pa non dei bam­bi­ni inno­cen­ti. Un ulti­ma con­si­de­ra­zio­ne – pro­se­gue Car­lo Spi­nel­li – voglio far­la sul­le cifre del dan­no eco­no­mi­co subi­to dal­la dit­ta; si par­la di 140 mila euro negli otto anni di ser­vi­zio (il pro­ble­ma si sareb­be dovu­to risol­ve­re pri­ma) quin­di cir­ca 17.500 euro l’anno e cioè con­si­de­ran­do l’anno sco­la­sti­co, 2.000 euro al mese. Ebbe­ne – con­clu­de Spi­nel­li – un man­ca­to introi­to di 2.000 euro al mese può bloc­ca­re, in un azien­da a cui vie­ne affi­da­to un appal­to così impor­tan­te, il paga­men­to degli sti­pen­di ai pro­pri dipen­den­ti”?

Ita­lia dei Dirit­ti pro­vin­cia di Roma

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