Genzano: Lorenzon scrive al Prefetto per sciogliere il Consiglio Comunale

Genzano: Lorenzon scrive al Prefetto per sciogliere il Consiglio Comunale

20/03/2019 0 Di Redazione

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“Con set­te con­si­glie­ri di mag­gio­ran­za – di cui solo quat­tro in esse­re e tre non anco­ra for­mal­men­te sur­ro­ga­ti – e sei con­si­glie­ri di mino­ran­za, pren­do atto dell’impossibilità di pro­se­gui­re l’attività ammi­ni­stra­ti­va.

Ho infor­ma­to per­so­nal­men­te il Pre­fet­to chie­den­do un suo inter­ven­to affin­ché pos­sa valu­ta­re quan­to pri­ma tale situa­zio­ne pro­ce­den­do allo scio­gli­men­to del Con­si­glio comu­na­le e alla nomi­na di un Com­mis­sa­rio pre­fet­ti­zio.

Il Con­si­glio comu­na­le è l’organo sovra­no che espri­me ed eser­ci­ta la rap­pre­sen­tan­za diret­ta del­la comu­ni­tà, dal­la qua­le è elet­to. A Gen­za­no di Roma è com­po­sto dal Sin­da­co più 16 con­si­glie­ri; e, oggi, con 13 con­si­glie­ri elet­ti, i nume­ri mini­mi per pro­se­gui­re legit­ti­ma­men­te l’attività ammi­ni­stra­ti­va ci potreb­be­ro esse­re, ma non ci sareb­be più quel­la mag­gio­ran­za poli­ti­ca a por­ta­re avan­ti con impe­gno, serie­tà, ma soprat­tut­to sere­ni­tà il pro­gram­ma di gover­no.

Non voglio sot­trar­mi alle mie respon­sa­bi­li­tà di pri­mo cit­ta­di­no, né sto get­tan­do la spu­gna: ma è mio dove­re pren­de­re atto del­la gra­ve cri­si poli­ti­ca che si è aper­ta con le dimis­sio­ni di sei com­po­nen­ti del­la mia mag­gio­ran­za e che rischia seria­men­te di por­ta­re Gen­za­no in una situa­zio­ne di incer­tez­za.

Ho deci­so di pro­to­col­la­re que­sta mia let­te­ra di per­so­na e quin­di atten­de­re il mio rien­tro da Tokyo per cer­ca­re di non com­pro­met­te­re l’esito del viag­gio isti­tu­zio­na­le, pro­gram­ma­to da mesi, che ho rea­liz­za­to insie­me a due infio­ra­to­ri gen­za­ne­si. Negli anni ’70 è nato un impor­tan­te soda­li­zio con il Giap­po­ne ed era mio dove­re anda­re a con­fer­ma­re que­sto rap­por­to tra le par­ti. Rap­pre­sen­ta­re Gen­za­no signi­fi­ca anche met­te­re da par­te i pro­ble­mi inter­ni a favo­re del­le cau­se impor­tan­ti per la cit­ta­di­na tut­ta.

A 32 mesi dal­la mia ele­zio­ne a Sin­da­co abbia­mo risa­na­to il bilan­cio, pre­ve­den­do una for­te atten­zio­ne al recu­pe­ro del­le impo­ste risa­len­ti agli anni pas­sa­ti e, quin­di, alle rela­ti­ve entra­te. Gra­zie all’approvazione del bilan­cio a dicem­bre la situa­zio­ne posi­ti­va dei con­ti ci con­sen­te di rial­li­nea­re i paga­men­ti alle tem­pi­sti­che dei pochi Comu­ni vir­tuo­si in que­sto cam­po. Chi ver­rà dopo di me tro­ve­rà con­ti in ordi­ne e pri­ma ridu­zio­ne di tas­se e tarif­fe.

Il 2019 era ini­zia­to nel­la giu­sta dire­zio­ne e mi addo­lo­ra pro­fon­da­men­te non poter por­ta­re a ter­mi­ne gli obiet­ti­vi di que­sta con­si­lia­tu­ra. Ai con­si­glie­ri dimis­sio­na­ri la respon­sa­bi­li­tà di inter­rom­pe­re quel per­cor­so vir­tuo­so che nono­stan­te le risor­se limi­ta­te era­va­mo riu­sci­ti a inne­sca­re.

Colo­ro che han­no vis­su­to que­sta espe­rien­za insie­me a me san­no che ho sem­pre agi­to con one­stà ante­po­nen­do il bene di Gen­za­no ad ogni for­ma di inte­res­se o di per­so­na­li­smo. Nel­lo spi­ri­to di cor­ret­tez­za e tra­spa­ren­za che ha sem­pre con­trad­di­stin­to que­sto man­da­to mi riser­vo di elen­ca­re quan­to fat­to in que­sti due anni e mez­zo e quan­to sareb­be sta­to fat­to que­st’an­no.

Un rin­gra­zia­men­to al vice sin­da­co Giu­sep­pe Guar­re­ra e agli asses­so­ri Ste­fa­no Chi­ri­co, Shqi­po­n­ja Dosti e Fran­ce­sca Sait­ta per l’impegno e lo zelo, ai con­si­glie­ri di mag­gio­ran­za Cri­sti­na Ber­nar­di, Danie­la Fat­to­ri, Ele­na Mer­cu­ri e Lui­gi Naso­ni per aver con­ti­nua­to a cre­de­re nel pro­get­to, ai con­si­glie­ri di oppo­si­zio­ne, che nel pie­no rispet­to del­la dia­let­ti­ca poli­ti­ca han­no lavo­ra­to per il benes­se­re del­la col­let­ti­vi­tà, al segre­ta­rio comu­na­le, al mio staff, ai diri­gen­ti, alle posi­zio­ni orga­niz­za­ti­ve, alla Poli­zia loca­le e tut­ti i dipen­den­ti comu­na­li per il lavo­ro svol­to”. Lo dichia­ra in una nota il Sin­da­co Danie­le Loren­zon.

 

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