L’Assemblea contro la Cementificazione del Comune di Marino ha prodotto e sta distribuendo l’opuscolo che…
Marino, quasi deserta l’assemblea dell’amministrazione. Ancora muro contro muro
05/03/2019Questo articolo è stato letto 2080 volte!
All’assemblea di ieri indetta dall’Amministrazione Comunale pochissimi cittadini e poca anche la claque. Lo scollamento con la cittadina e il vertice 5 Stelle appare sempre più chiaro e continua un muro contro muro che non porta a soluzioni concrete.
Il mio Editoriale
di Francesca Marrucci
È quasi doloroso parlare dell’assemblea tenutasi ieri nell’Aula Consiliare davanti ad una trentina di persone, la maggioranza delle quali Consiglieri Comunali di maggioranza e attivisti 5 Stelle.
L’ora non aiutava, lo avevo già detto, il rifiuto netto di essere presenti da parte di commercianti, artigiani, agricoltori ed associazioni non ha giovato, ma parliamoci chiaro, ieri si è assistito ad un quasi funerale e le espressioni dei presenti lo testimoniavano molto bene.
Credo che fino a ieri non si fosse ben capito lo scollamento pesantissimo che c’è tra questa amministrazione e la cittadinanza, forse oltre a chi governa, lo avevamo sottovalutato persino noi addetti ai lavori.
I quattro cittadini intervenuti per buona volontà o curiosità hanno incalzato e criticato aspramente l’amministrazione e le risposte, di nuovo, non ci sono state.
Un ennesimo elenco di cose che si faranno, che si stanno per fare, che si vogliono fare, annunci preoccupanti di riaffido di progetti formalmente conclusi, come quello del Mitreo, per ricominciare tutto daccapo, strategie a lungo termine che possono essere condivisibili sulla carta e nella teoria, ma che non rispondono all’urgenza di una situazione che richiede azioni, seppur minime, immediate.
L’unica cosa che si è capita è che i marinesi devono avere pazienza e fede. E in questo momento non è la cosa più intelligente da chiedere. Come non è stato intelligente cercare di spostare la discussione cambiando il Tavolo Straordinario di Confronto con i Commercianti in un’Assemblea Pubblica sul Futuro del Centro Storico, chiamando a raccolta gli accoliti che, pure quelli rimasti, hanno altro da fare in un orario così inopportuno.
È un momento difficile per i 5 Stelle, anche a livello nazionale, indubbiamente, quindi inutile girare il coltello nella piaga, ma in molti tra gli attivisti e gli elettori che hanno dato fiducia alla compagine grillina chiedono un cambio drastico di rotta. Nelle chat del Movimento in molti dicono di essersi stancati di questa ‘distanza’ con la popolazione e se ne vogliono andare, ma lo dicono anche nei bar, nelle piazze, sui social.
Adesso sarebbe il momento giusto per chiamare tutte le componenti della vita del paese a raccolta e ricominciare da zero, in questo caso sì, un rapporto serio e di confronto con tutte le realtà del territorio, perché è chiaro che ora a Palazzo Colonna c’è un gelo artico ed una solitudine pesante che, se portata avanti con questo tipo di autoreferenzialità, non porterà ad alcuna soluzione.
A poco serviranno le esaltate dichiarazioni di qualche Consigliere Comunale che non perde occasione per ripetere che l’unico problema sono ‘quelli di prima’ e i ‘complottisti’. Manca all’appello solo ‘E il Pd?’ che qui non si può dire, visto che non ha mai governato. Il modo in cui la gente risponde a questi disperati tentativi di scaricare le responsabilità non lasciano dubbi sul sentore popolare.
Si assiste da più parti ad appelli all’umiltà e al dialogo, ma il muro contro muro continua. Troppi, nella maggioranza, intendono il dialogo ed il confronto come un sistematico sì acritico a tutto quello che viene proposto o, peggio, come un applauso incessante e dovuto ad ogni lista dei desideri che ci viene letta, altrimenti si è ‘traditori’, ‘collusi’. Così non si va da nessuna parte.
Il fatto è che in una situazione di impasse come questa, a rimetterci di più è proprio la maggioranza rispetto alle categorie che, comunque, hanno dimostrato di poter sopravvivere seppur con difficoltà, anche senza l’amministrazione comunale. Continuare a far finta che sia tutto un falso problema ha dell’assurdo, come le immagini a cui abbiamo assistito ieri.
Un pubblico assente, qualche stoico esponente di maggioranza a reggere botta, le facce tese della giunta e i sorrisi forzati, la voce del Sindaco che rimbombava nella pessima acustica dell’Aula Consigliare, a dare un senso di vuoto ancora più grande.
Era come guardare la famosa orchestra del Titanic che continuava a suonare mentre il transatlantico affondava. Ma qui se si affonda, si affonda tutti e quindi c’è poco da stare allegri per una debacle dell’amministrazione grillina. Su questo tutti dovrebbero riflettere, perché lo sfottò va bene, fa sorridere, ma la politica è altra cosa.
Alternative rivoluzionarie e di reale cambiamento all’orizzonte non se ne vedono e anche se il centrodestra scalpita, tutti hanno bisogno di tempo per dare un senso alle possibili coalizioni da presentare alle elezioni. Diciamocelo chiaramente: due anni qui servono a tutti, destra e sinistra. E allora come se ne esce?
Marino ha bisogno di tanta umiltà, di tanta buona volontà e ancora tanti sacrifici, ma condivisi. Ancora una volta assistiamo al trionfo della competizione, invece della collaborazione e il paese si sta lentamente suicidando. Forse l’unica soluzione è una tregua, un’alleanza civica che serva a parare i danni più grandi, ma non sembra ci sia disponibilità ad aperture in questo senso.
E i marinesi stanno a guardare, impotenti, ancora una volta il frutto di scelte sbagliate. Almeno imparassero. Almeno avessero un’alternativa reale da scegliere la prossima volta.
O la prossima volta sarà solo l’ennesima volta.
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L’analisi della D.ssa Marrucci è purtroppo lucidissima, realistica e deprimente al tempo stesso.
Il timore fondato è che si sia trattato di una occasione sprecata, irripetibile esperienza di una volontà di Cambiamento, sempre promessa, e mai decollata.
Le cosiddette opposizioni stanno mancando clamorosamente, anch’esse, al loro ruolo istituzionale e politico, interessate come sono, esclusivamente a preparare il terreno per qualche faccia nuova da presentare alle prossime elezioni. I marinesi, lamentosi e dormienti per la maggior parte, assistono a questa triste rappresentazione.
Chi può cambia Paese.