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In Sicilia è boom di domande per i bandi sulla pesca
27/02/2019Questo articolo è stato letto 1042 volte!
Boom di domande per i bandi del Fondo europeo per gli affari marittimi e la Pesca 2014–2020. Sono oltre cinquecento i progetti presentati per partecipare ai sette avvisi predisposti dal dipartimento della Pesca dell’assessorato regionale dell’Agricoltura lo scorso agosto. A disposizione sono undici milioni di euro ed entro un mese verranno emesse le graduatorie provvisorie dei progetti per consentirne l’avvio nel più breve tempo possibile. Le proposte, alcune delle quali realizzate congiuntamente dai Consorzi di pescatori e dai Comuni per la rimozione dei rifiuti marini e della plastica in mare, spaziano dall’ammodernamento dei pescherecci e degli strumenti da pesca, al miglioramento delle condizioni di igiene, salute, sicurezza dei pescatori.
Particolare attenzione, inoltre, è rivolta alla salubrità del pescato e alla diversificazione delle forme di reddito mediante attività complementari a quella principale della pesca (come turismo legato alla pesca sportiva, trasformazione ittica, ristorazione e attività pedagogiche).
L’elevato numero di domande registrato, il più alto di sempre, testimonia che il mondo della pesca ha accolto e apprezzato la proposta del governo Musumeci di invertire la rotta, passando dalla politica della rottamazione a quella della valorizzazione. Basti pensare che con la precedente programmazione (2007–2013) in Sicilia sono state rottamate circa settecento imbarcazioni con conseguenze economiche devastanti.
«E’ l’inizio — evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci — di una nuova stagione per la pesca in Sicilia. Per troppo tempo, questo settore è stato considerato la ‘Cenerentola’ delle attività produttive dell’Isola. Il mio governo ha voluto invertire la rotta e far diventare l’attività ittica un settore trainante della nostra economia: più addetti, più rispetto per l’ambiente, più sfruttamento compatibile delle risorse del mare. Per questo abbiamo messo in campo strumenti finanziari diversificati».
«L’alta adesione ai bandi — aggiunge l’assessore alla Pesca mediterranea, Edy Bandiera — sottolinea un’importante voglia, da parte della nostra marineria, di non arrendersi e farsi piegare dalla crisi del settore di questi anni. Al contrario evidenzia una voglia di accogliere la nostra proposta di nuove politiche di settore, che puntano su innovazione, sviluppo e ricambio generazionale, attraverso attività e strumenti sempre più compatibili con la tutela dell’ambiente marino. Il numero elevato di domande ci conferma altresì che la costante vicinanza alle marinerie, anche attraverso le periodiche sedute del Consiglio regionale della pesca, ha dato i frutti sperati, in termini di adeguatezza delle proposte, comunicazione e di diffusione delle informazioni e opportunità per i nostri pescatori».
SCHEDA SUI BANDI
In particolare, la misura 1.38 stanzia per la ‘Limitazione dell’impatto della pesca sull’ambiente marino e adeguamento della pesca alla protezione della specie’ 2,5 milioni di euro. La finalità del bando è quella di tutelare l’ambiente e al contempo promuovere l’uso efficiente delle risorse. L’intento è, inoltre, il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi acquatici e la garanzia di un equilibrio tra la capacità di pesca e la possibilità di pesca disponibili.
La dotazione finanziaria per la misura 1.32 ‘Salute e sicurezza’, è invece di 1,6 milioni di euro. Si punta al miglioramento delle condizione di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori, con particolare attenzione anche alla salubrità del pescato. Verranno premiate, attraverso criteri di selezione, sia le operazioni riguardanti le imbarcazioni più vecchie sia quelle che, in passato, hanno imbarcato il maggior numero di pescatori.
Per la misura 1.30 ‘Diversificazione e nuove forme di reddito’ a disposizione ci sono 836 mila euro. L’obiettivo è quello di contribuire in maniera consistente alla riduzione della pressione sugli stock ittici e al miglioramento della redditività del settore, attraverso attività complementari a quella principale della pesca, come a esempio: turismo legato alla pesca sportiva, ristorazione, servizi ambientali, attività pedagogiche.
Altre misure previste sono la 1.40 ‘Rimozione dei rifiuti marini’ — che si rivolge ai Consorzi di gestione pesca (Cogepa) e alle organizzazioni dei pescatori — la cui dotazione finanziaria è di 1,8 milioni di euro; la 1.41 ‘Ammodernamento ed efficienza energetica pescherecci’, con una disponibilità di 1,9 milioni di euro; la 1.42 ‘Valore aggiunto, commercializzazione, trasformazione e vendita diretta’ con una dotazione di 2,5 milioni di euro; la 5.68 ‘Commercializzazione prodotti ittici organizzazioni produttori’ con quattrocentomila euro a disposizione.
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