CONVIVENZA TRICOLORE, SANTARELLI: “DA CECCHI ALLA DI GIULIO, PASSANDO PER LA CANDIDATURA AUTONOMA. LA TRIPLA CAPRIOLA…
Speciale Commercianti a Marino: è scontro con l’Amministrazione
25/02/2019Questo articolo è stato letto 1952 volte!
Nell’incontro tenutosi giovedì scorso, l’Amministrazione, assente, non è stata risparmiata dalle critiche. Qui troverete le relazioni complete delle categorie di commercianti, artigiani ed agricoltori, la lettera dell’Amministrazione per giustificare l’assenza e gli interventi delle associazioni. Non poche le lamentele del pubblico sulla presenza dei politici.
di Francesca Marrucci
La Sala Lepanto di Marino, giovedì 21 febbraio 2019 era gremita di gente e commercianti, di tutte le specie. Raramente è capitato di vederli tutti uniti, i commercianti, in questi 30 anni, ma sì, giovedì erano tutti lì, chi prima chi dopo sono arrivati e in molti sono rimasti fuori perché la Sala era già piena.
Chi dice che non c’erano e c’erano solo politici dice o riporta una bugia, non giriamoci intorno. Di politici ce n’erano pochi, quelli che sono intervenuti alla fine, forse un paio di più, ma si tratta di 6–7 individui su più di un centinaio che affollavano l’assise.
L’Assenza dell’Amministrazione Comunale
L’incontro, iniziato puntuale, è stato moderato da Gianni Alfonsi ed ha visto subito l’assenza, rimarcata con una sedia vuota lasciata in prima fila, dell’Amministrazione Comunale. A giustificarla, una mail inviata agli organizzatori in cui si afferma che ‘per la totale trasparenza dei rapporti’ non avrebbero presenziato all’incontro e che si prende ‘atto delle Vostre rimostranze espresse in questi ultimi giorni’ confermando la ‘disponibilità al dialogo sugli argomenti proposti, proponendo la convocazione di un Tavolo di confronto straordinario riguardante tutto il commercio.’
All’uopo, ‘il sindaco e la Giunta si propongono di illustrare in dettaglio la Linea Politica già espressa in sede di presentazione del Programma Elettorale, aggiornata con le attività avviate o in fase di avviamento.’
La lettura dell’intero messaggio è stata accolta, come previsto, da biasimo e derisione dal pubblico. Del resto, si sa, in politica come altrove, chi lascia un vuoto, non solo lo vede riempire da altri, ma chi è assente ha sempre torto, in specie se si tratta di rappresentanti dei cittadini, eletti da questi, che sono chiamati a rendere conto del loro operato.
Sbrigata la questione Amministrazione Comunale, le tre categorie di commercianti hanno letto delle relazioni sulla situazione che sta vivendo non solo il commercio marinese, ma l’intero paese.
L’ACCS
Ha iniziato Cinzia Franchitti per l’ACCS, l’Associazione Commercianti del centro Storico, che con veemenza ha elencato tutte le criticità del Centro storico, soffermandosi in particolare sulla mancanza di pulizia, sull’inerzia sui locali sfitti e igienicamente pericolosi, sull’abbandono dei parchi, sulla mancanza di una cartellonistica adeguata, posti auto gratuiti e così via (leggi la relazione). Ha ricordato anche che le luminarie natalizie per le piazze e Corso Trieste sono state interamente pagate dall’ACCS e il comune ha solo dato il suolo pubblico.
“In campagna elettorale si sono messi le maglie gialle e sono andati a pulire,” ha affermato la Franchitti. “Allora, se le rimettessero anche ora e lo facessero che questo Centro Storico fa schifo! Ci hanno messo 8 mesi solo per mettere 2 fioriere e 2 cestini dopo che abbiamo manifestato, protestato e messo dei cartelli. Otto mesi! Siamo arrabbiati, siamo stufi di essere presi in giro! Lottiamo tutti uniti per far capire a questi signori che c’è bisogno dell’impegno di tutti e che non sono stati eletti solo per occupare le poltrone!”
L’Unione Commercianti Marino
Un appello accorato e molto applaudito, seguito da quello di Roberto Frezza dell’Unione Commercianti Marino che è partito dalla trasformazione del commercio negli ultimi 30 anni per arrivare alla crisi economica che ha colpito soprattutto i piccoli commercianti. Le proposte dell’UC sono quelle di rivolgersi ad un turismo di nicchia che cerca prodotti e servizi di qualità, altrimenti si rimarrà fagocitati dalla Capitale che attira i grandi flussi turistici. “Per fare ciò c’è bisogno di curare il Centro Storico con interventi strutturali ed infrastrutturali,” ha sottolineato Frezza, elencando alcune priorità come i parcheggi, l’arredo urbano, il rifacimento delle facciate dei palazzi, il trasporto locale, il recupero dei parchi e dei palazzi storici e l’incentivazione di strutture ricettive come l’ostello, affidato, invece, con bando a servizi sociali e tutt’ora chiuso dopo due anni, senza che se ne conosca il reale impedimento all’apertura.
Frezza ha ribadito che il compito del Comune sarebbe anche trovare fondi partecipando a bandi regionali, nazionali ed europei e che anche l’UC non ha ricevuto risposte dal Comune a queste richieste, portate più volte. (leggi la relazione)
La Confesercenti
A seguire, Patrizia Ludovisi, della Confesercenti ha rincarato la dose introducendo il tema proposte progettuali. “Dopo 3 anni di amministrazione non abbiamo visto nessun progetto di sviluppo. Le feste di un giorno non cambiano la situazione e il giorno dopo è tutto uguale a prima. L’amministrazione dovrebbe creare le condizioni per fare impresa. Abbiamo portato un progetto per far aprire varie attività con brand internazionali in franchising che avrebbero potuto fare la differenza, ma l’amministrazione ha lasciato cadere il tutto nel nulla. Anche la proposta sull’albergo diffuso l’avevamo portata noi. Abbiamo anche noi smesso di andare al Tavolo mensile perché non ha avuto alcun risultato. Ci vuole coraggio e amore per la propria città e qui non c’è.” (leggi la relazione)
La Coldiretti
Guglielmo Schiaffini, Presidente della Coldiretti ha letto una relazione incentrata sulla rinascita del territorio attraverso la concertazione e la condivisione con tutte le realtà del territorio. Ha ricordato che ormai la maggior parte delle cantine storiche del Centro Storico sono ridotte fatiscenti abitazioni insalubri, ‘spreco del patrimonio del territorio’, e le responsabilità sono da individuare nel passato, non solo nelle responsabilità dell’amministrazione attuale. “Certo, alcune cose i 5 Stelle le avrebbero potute fare in questi 3 anni. Cominciando dal parcheggio selvaggio che affligge questo paese tutte le sere e impedisce la circolazione non solo agli ospiti, ma anche ai residenti. Perché qualcuno dovrebbe aprire un locale in un ambiente così degradato? Noi agricoltori abbiamo investito in prodotti di qualità, ma qual è la vetrina che dovrebbe promuoverli? Una Sagra di scarsa qualità? Quali sono state le scelte coraggiose di questa amministrazione? L’ordinanza di pedonalizzazione del Centro Storico è rimasta lettera morta. Se le ordinanze si fanno si devono far anche rispettare! Spero che l’amministrazione prenda spunto da queste nostre istanze.” (leggi la relazione)
La Confartigianato
Per la Confartigianato ‘Zaccaria Negroni’ ha parlato Lucia Lanciotti: “A Marino è necessario superare innanzi tutto il nostro scetticismo nei confronti delle altre aziende locali, bisogna dare spazio alla collaborazione. Gli artigiani si mettono a disposizione per l’arredo urbano e il restauro delle facciate, ma per farlo ci vuole strategia e programmazione. L’amministrazione deve obbligare i nostri eletti a chiedere finanziamenti europei e bisogna coinvolgere chiunque si disponibile a sostenerci. È ora di iniziare a fare autocritica e di riappropriarci del nostro territorio. Tutta la politica ha delle responsabilità, quella passata e quella presente e solo se i marinesi saranno uniti potranno risollevare le sorti di questo paese.” (leggi la relazione)
Sono state invitate ad intervenire anche le associazioni di ViviMarino e della Consulta. Non essendo stato possibile riunire tutte prima dell’evento e portare una testimonianza congiunta, sono intervenute Punto a Capo Onlus, rappresentata da Francesca Marrucci, il Presidente, e l’Archeoclub, per voce del suo Presidente Fabiana Giansanti, tra le associazioni più attive e presenti sul territorio.
Le Associazioni
Francesca Marrucci ha ribadito come da ormai 30 anni scriva della situazione del commercio marinese e questa è sempre peggiore ed arrivata ormai ad un punto di non ritorno che deve, però, vedere un impegno di tutte le realtà civili e sociali perché la crisi non è solo del commercio ma del paese tutto.
“Prima di tutto dobbiamo essere ben consci che la responsabilità dello stato attuale di Marino è di tutti noi, non solo della politica, anche perché i politici li abbiamo eletti noi. La disgrazia di questo paese è innanzi tutto che non esiste collaborazione e condivisione, solo competizione, in tutti i settori. Poi, che la colpa è sempre di qualcun altro e non si fa mai autocritica e ci si assumono le proprie responsabilità. O si fa una rivoluzione nelle teste e nel modo di vedere la cosa pubblica, senza pensare solo al proprio orticello, o non se ne esce.
La situazione è più che drammatica e nessuno può pensare di risolverla da solo. Anche noi abbiamo scontri continui con l’amministrazione, non riusciamo a collaborare perché ci sono figli e figliastri, ma se vogliamo trovare una soluzione bisogna mettere in campo una strategia comune con tutti e tutti allo stesso livello: commercianti, artigiani, agricoltori, associazioni e amministrazione comunale o non se ne esce.
Tante teste e tante idee diverse si possono mettere insieme solo su fatti e proposte concrete. Noi, di teorie, non ne vogliamo sentire più. O si lavora tutti uniti per quello che deve essere inteso come patrimonio comune o siamo già sepolti. Oggi, i finanziamenti non vengono più dalle casse comunali, ma dai bandi a vari livelli e o si fa rete e non arrivano soldi. Se usciamo da qui con una proposta concreta in questo senso, le associazioni saranno motivate a partecipare, altrimenti ci stiamo parlando addosso, questo incontro non sarà servito a niente e saremo tutti corresponsabili di questo.”
Fabiana Giansanti ha puntato il dito proprio sulla responsabilità condivisa: “Dobbiamo dire le cose come stanno, senza nasconderci la realtà. È vero che l’amministrazione manca in tanti impegni, che il paese è sporco e non offre niente ai turisti e ai residenti, ma anche i marinesi devono assumersi la responsabilità se Marino è risotto così. Noi gestiamo le grotte e dobbiamo passare dal sottopasso di Palazzo Matteotti. Chi fa le scritte e lo riduce in quelle condizioni sono i figli ed i nipoti di qualcuno che è qui dentro. Gli anziani con problemi alla prostata che invece di chiedere ad un bar, la vanno a fare nel sottopasso ed in altri angoli del paese, sono marinesi, non ci vengono da altri posti.
Quando i turisti vengono nei fine settimana a visitare le grotte e poi vogliono acquistare del vino, dove li portiamo che non c’è un posto aperto che vende vino? Allora, o ognuno fa la sua parte o a poco varranno gli sforzi degli altri. Le associazioni continuano a fare il loro lavoro nonostante tutto, senza aiuti e cercano sempre più spesso collaborazioni con le imprese locali. Noi il passo l’abbiamo già fatto. lo aspettiamo da tutti gli altri.”
Gli interventi politici
Ci sono stati poi una serie di interventi di politici, a cominciare dal Consigliere Regionale Adriano Palozzi, ex-sindaco, che ha difeso le sue amministrazioni, seguito da Stefano Cecchi, Enrico Iozzi, Marco Comandini, Massimo Prinzi, Ivano Moretti ed infine Sabrina Minucci. Bisogna dire che in sala c’era anche la Consigliera Comunale Franca Silvani che però non è intervenuta.
Le conclusioni
Ad onor del vero non si può dire che il pubblico abbia molto apprezzato gli interventi politici, tanto che più di un cittadino e commerciante ha ritenuto di dover parlare proprio per esprimere dissenso in questo senso e nei giorni successivi in molti hanno criticato la scelta dell’organizzazione per la scelta.
Ovviamente, i consiglieri di maggioranza e l’Assessore al Commercio, Ada Santamaita, hanno preso spunto da queste presenze per parlare sui social di ‘manifestazione elettorale’ e ‘con più politici che commercianti’. In politica, si sa, ognuno dice la sua e cerca di giocarsi le carte a proprio favore. Certo è che limitare a quattro interventi politici, facilmente identificabili come tali, il lamento uscito dalla Sala Lepanto, significa sottovalutare o peggio, voler ignorare una protesta che invece è ben percepita da tutta la cittadinanza che assiste sempre più sgomenta alla morte del paese.
In politica ogni cosa che si fa dà un messaggio preciso. E l’assenza mostra o sufficienza, o arroganza o debolezza. Quale che sia il caso dell’amministrazione marinese, il rifiuto del confronto con gli elettori non è mai una scelta intelligente, in specie se si ritiene di aver ragione e si devono difendere le proprie posizioni.
Ora, mentre si cerca di costituire un tavolo unitario anche con le associazioni, il prossimo passo avverrà il 4 marzo in Aula Consiliare e noi seguiremo per voi questa ennesima puntata.
LE RELAZIONI DEGLI ORGANIZZATORI
Relazione di Cinzia Franchitti, ACCS
In qualità di Presidente dell’ACCS (Associazione commercianti centro storico di Marino) questa sera porterò in risalto le criticità in cui verte il nostro centro storico e di conseguenza anche la nostra categoria, che già vive di per sé un periodo difficile a causa della situazione di crisi in cui attualmente si trova l’Italia ed il continuo espandersi dei centri commerciali e delle multinazionali di vendita on-line… Tutte situazioni che certo non aiutano la crescita e lo sviluppo delle piccole realtà commerciali, se a questo andiamo ad aggiungere una totale mancanza di progetti, proposte, idee ed iniziative da parte della nostra amministrazione comunale, quello che ci aspetta è un futuro incerto e la certezza di ulteriori serrande chiuse. Per contrastare tutto ciò dobbiamo partire da cosa non si è fatto in questi tre anni di Governo, quante promesse ci sono state fatte che non sono state mantenute . Partirei da Maggio 2017 quando abbiamo dovuto presentare una raccolta di 100 firme per essere ricevuti da un Sindaco latitante e sottoporre a questa amministrazione le nostre richieste. Noi siamo sempre stati presenti ogni mese al “tavolo di concertazione”, con l’assessore alle attività produttive, per individuare insieme un percorso di sviluppo che valorizzi tutte le risorse presenti sul Territorio (umane, ambientali, culturali, economiche , produttive ed infrastrutturali) come:
- Arredo urbano
- Riqualificazione dei parchi pubblici
- Adeguamento degli impianti di illuminazione del centro storico e dei suoi principali monumenti
- Pulizia delle strade, marciapiedi e piazze
- Calendarizzazione e promozione eventi e prodotti tipici del territorio
- Promozione dei maggiori luoghi d’interesse culturale (ad esempio il Mitreo e la Marino sotterranea)
- Strategie commerciali ed incentivazioni alle nuove attività commerciali
Il risultato!!!! … solo per posizionare delle nuove fioriere su Corso Trieste e 4 cestini dei rifiuti su Corso Vittoria Colonna ci sono voluti ben sei mesi. Per non parlare del Mitreo, sembrava mancasse solo una firma per vederlo aperto al pubblico. Dopo tre mesi di nostre sollecitazioni ci sentiamo rispondere che a causa di un problema di allagamento l’iter burocratico dovrà ripartire dall’inizio… Anche questa promessa è svanita.
Più e più volte abbiamo richiesto lo stato di avanzamento dei lavori alla facciata laterale della Basilica di San Barnaba che da svariati mesi ha trasformato il nostro centro storico in un cantiere aperto, e non dà la possibilità ai cittadini di usufruire dei posti auto sottostanti creando non pochi disagi al commercio… Indovinate un po’?? Anche in questo caso l’Amministrazione non ha saputo darci una risposta ed ha scaricato ogni responsabilità ai Beni Culturali.
Alla fine di Luglio 2018 … abbiamo inviato al Sindaco ed all’amministrazione comunale una raccolta di 1200 firme per la richiesta della modifica della viabilità su Corso Trieste e modifica dei posti auto a spina di pesce, per aumentare la disponibilità di posti auto sia per i residenti che per i cittadini tutti…. Ad oggi non ci è pervenuta ancora nessuna risposta ufficiale da parte del Sindaco e degli organi competenti, la quale cosa è un atto dovuto, come è un atto dovuto la pulizia delle strade, dei marciapiedi, delle piazze, dei parchi pubblici e delle aree ludiche dedicate ai bambini noi non dovremmo essere qui oggi a chiedervi l’adempimento di una ordinaria amministrazione. Come è ordinaria amministrazione controllare lo stato di abbandono dei locali sfitti ed imporre ai relativi proprietari la riqualificazione del locale.
Ci è stata promessa la pedonalizzazione dei Borghi del centro storico, addirittura con affissione della cartellonistica che indicava le aree pedonalizzate, questa iniziativa avrebbe permesso l’apertura delle cantine storiche e quindi la creazione di un percorso turistico che avrebbe attratto turismo e dato una ventata di aria nuova al Paese… Forse a questa Amministrazione il turismo non piace perché a qualche giorno di distanza la cartellonistica è stata coperta e della pedonalizzazione non se ne è vista l’ombra. Come non troviamo la cartellonistica che indichi il percorso per arrivare al parcheggio di Piazzale degli Eroi. A nostra richiesta quello che sono riusciti a fare è stato riaccendere i display che indicano la sola esistenza di un parcheggio, ma non la sua ubicazione, per non parlare di Piazzale degli Eroi, che si trova proprio sopra il parcheggio multipiano, beh che dire è sporco, abbandonato e mal gestito, un vero peccato perché da quel piazzale si può godere di un panorama invidiabile, andrebbe valorizzato , esaltato , reso ritrovo di una gioventù, quella marinese , che per trovare un po’ di bellezza è costretta ad uscire da Marino. Non abbiamo parole.
Ad esclusione della Sagra dell’Uva che è l’unico evento che coinvolge tutto il centro storico e viene organizzata a spese dell’Amministrazione comunale tutti gli altri eventi in programmazione vengono organizzati dalle Associazioni e dai comitati di quartiere senza il supporto e la sponsorizzazione da parte del Comune e molto spesso non coinvolgono tutto il centro storico di Marino , ma sono relegati ad eventi o sagre di quartiere . Vorremmo far presente alla cittadinanza che se questo Natale 2018 si è acceso di luci sulle vie principali del cento storico è stato merito esclusivo della nostra associazione commercianti che autotassandosi ha permesso l’installazione delle luminarie. L’unico contributo che ci ha fornito il Comune è stato l’allaccio alla corrente elettrica… Avrebbe potuto fare di meglio come ad esempio partecipare al bando regionale che forniva fondi ai Comuni richiedenti per l’apposizione delle luminarie natalizie… Ma si vede che a questa Amministrazione non sta a cuore neanche il Natale. Crediamo sia giusto partecipare attivamente agli eventi sul nostro territorio e non ci siamo mai tirati indietro, ma crediamo sia ancora più giusto che a farsi carico dell’organizzazione, sponsorizzazione e pubblicizzazione di eventi e sagre sia un compito dell’Amministrazione. Noi siamo commercianti e non organizzatori di eventi.
Di incontri come ho detto ce ne sono stati e tra le tante promesse già citate c’era stata prospettata la destinazione di alcune sedi di proprietà del Comune ad enti come un distaccamento ASL presso la Sala Lepanto e un distaccamento di un altro ente presso Palazzo Matteotti che avrebbero di riflesso aumentato l’afflusso di persone sul nostro Territorio. Anche questa promessa è stata disattesa, quello che ci chiediamo è cosa sia d’impedimento alla realizzazione di uffici volti ai servizi al Cittadino, perché preferire che alcuni stabili, come l’Ostello della Gioventù, vertano in uno stato di degrado ed abbandono. Crediamo che gli stabili appena citati rappresentino lo specchio di questa Amministrazione, che ci ha prospettato un cambiamento, ma sta lasciando morire pian piano un Paese, che per anni è stato il fiore all’occhiello dei Castelli Romani, in uno stato di incuria ed abbandono.
Noi siamo convinti che questa città ha ancora tantissimo da dare , c’è tantissima voglia di investire sulla rinascita di questo paese , ci sono tantissime idee, ma c’è anche bisogno che questa amministrazione si impegni seriamente con strategie di sviluppo culturale, turistico e commerciale , che sostenga i giovani all’avviamento di un attività commerciale… e invece ci rendiamo conto che alcune delle eccellenze produttive del nostro paese vengano lasciate sole . Attualmente questo paese non viene promosso a livello turistico ‚e lo si sta pian piano trasformando in una landa desolata.
La Speranza è che questo incontro sia l’inizio di un vero cambiamento per questo paese e della rinascita del commercio e della nostra città, lottiamo uniti come non mai per il raggiungimento di obiettivi comuni che portino questa amministrazione a rendersi conto che c’è bisogno di un impegno serio da parte di tutti, senza di questo il cambiamento non avrà mai luogo.
Vi ringrazio di cuore per la vostra presenza ed il vostro supporto.
Relazione di Roberto Frezza, Unione Commercianti Marino
La situazione di crisi trentennale del commercio marinese, in particolare di quello del centro storico, ha origini che potremmo definire “antiche”, visto che nell’era della globalizzazione commerciale e delle comunicazioni social trent’anni rappresentano un’era ed in particolare gli ultimi tren’anni hanno visto la profonda trasformazione della società nazionale e locale, delle abitudini, dei gusti, delle aspettative e delle priorità di un intero mondo, quello occidentale e moderno, a cui, malgrado tutto, anche Marino appartiene.
Quel commercio a Km 0 che conoscevamo quando eravamo bambini ha lasciato il passo prima al richiamo della grande città (Roma), poi all’attrattiva (quasi da paese dei balocchi) dei grandi centri commerciali e degli outlet, oggi al commercio delle grandi e concorrenziali piattaforme internet (Amazon, Ebay, etc.).
A questo bisogna aggiungere la crisi economica che ha colpito tutta l’Italia negli ultimi 10 anni, originata da una sconsiderata politica economica Europea, figlia di una altrettanto sconsiderata decisione di strutturare una moneta unica europea senza le fondamentali basi politiche che ne dovevano essere alla base. Inimmaginabile avere una moneta unica senza avere uno stato, ovviamente federale, unico nel quale i diritti ed i doveri di tutti fossero allineati alle reali esigenze dei popoli e non alle speculazioni dei grandi gruppi finanziari.
Nel nostro piccolo tutto ciò è stato dirompente ed ha creato un vortice negativo di continua erosione delle nostre peculiarità economiche e produttive che erano e rimangono fondate sulle peculiarità enogastronomiche, sulla tradizione della produzione vitivinicola, sulle eccellenze artigianali e su un asset commerciale che ad esse deve essere collegato.
Come uscire da tutto ciò in questo convegno stiamo cercando di capirlo e di proporre soluzioni di breve, medio e lungo raggio, consapevoli che, una volta scelti gli obiettivi da raggiungere e le strategie operative, solo il tempo e la costanza potranno darci le risposte che tutti ci attendiamo.
Sicuramente è necessario avere un PIANO, un’ Idea Progettuale, una VISIONE di quello che nel futuro può essere strutturato e realizzato nel nostro territorio.
Il mio compito oggi è quello di tentare di mettere in campo idee per quanto riguarda le strutture ed infrastrutture di cui avrebbe bisogno il nostro centro storico e che potrebbero risultare determinanti per il rilancio non solo del commercio ma, più in generale, dell’intera economia territoriale.
Non vi è dubbio che il centro storico deve puntare tutto sulla tradizione enogastronomica, culturale, storica e paesaggistica. Coscienti, però, che i flussi turistici che contano sono inevitabilmente ad esclusivo appannaggio della Città Eterna che dista neanche 20 km da noi e che nello scalo areoportuale di Ciampino ha importante punto di accesso.
Possiamo noi inserirci in tale contesto? La risposta è NO per il turismo di massa, quello con i pacchetti visita già confezionati e venduti dalle agenzie turistiche nazionali e straniere.
SI per il turismo di nicchia, selettivo, di qualità che è alla ricerca della particolarità e della qualità del servizio e dell’offerta.
Quindi dobbiamo diventare qualitativamente eccellenti, settorialmente indirizzati e, contestualmente, dovendo nel frattempo “campare”, dobbiamo recuperare il turismo a portata di mano, quello romano e laziale della gita fuori porta che non disdegna, anzi cerca costantemente, il luogo caratteristico, dove si mangia bene e, magari, che ti può offrire anche tradizioni, storia, scorci di paesaggio perduto.
Marino centro, ma anche alcuni luoghi delle frazioni, possono offrire tutto ciò.
Per il nostro centro storico necessitano, però, degli interventi strutturali ed infrastrutturali su vari fronti:
- Il recupero di aree di parcheggio a ridosso del centro storico;
- Un migliore collegamento alla stazione ferroviaria;
- Il reinserimento della villa comunale Villa Desideri nel contesto di vita quotidiana della città;
- Il recupero architettonico dei fabbricati;
- Una nuova visione dell’utilizzo delle cantine storiche, sia dal punto di vista urbanistico che di attività;
- Incentivi alla realizzazione di strutture ricettive quali le case vacanza o i bed & breakfast;
- Infrastrutture scolastiche (liceo o scuola media superiore) che riportino i ragazzi all’interno del tessuto sociale e urbano del centro storico;
- Una razionale articolazione del trasporto pubblico che renda facile e confortevole l’accesso con mezzi pubblici a tutto il centro storico ed il costante collegamento di esse con le aree di parcheggio esterno.
Un primo strumento per poter porre in essere quanto sopra era e rimane il piano particolareggiato del centro storico che, faticosamente dopo lunghi anni di lavoro aveva visto qualche tempo fa l’adozione da parte del Consiglio Comunale e l’inizio dell’iter per la sua approvazione.
Ora non vogliamo qui richiamare o sponsorizzare iniziative di questa o quella Amministrazione; a noi interessano le azioni e senza strumenti normativi e regolamentatori il Comune difficilmente può dare corso a progettualità di spessore e che abbiano un minimo di senso logico. Se quello fatto non è pienamente condivisibile o va corretto gli strumenti per intervenire ci sono ma difficilmente si possono creare infrastrutture senza strumenti urbanistici idonei che consentano l’accesso a fonti di finanziamento pubbliche.
Altro strumento è il piano del colore per il recupero delle facciate dell’abitato del centro storico. Anche questo strumento deve essere coltivato, perché no anche migliorato se ci sono nuove idee, ma poi bisogna renderlo operativo e cercare le fonti di finanziamento per aiutare i proprietari a ridare qualità e bellezza ai loro fabbricati.
Immaginare un nuovo utilizzo dei palazzi storici Palazzo Colonna e l’Ostello, opportunamente adeguati, sarebbero ottime sedi per scuole o licei. Questo non vuol dire trasferire la sede Comunale ma integrarla in un contesto diverso, storico – culturale educativo in una moderna visione logistico operativa, con l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, di comunicazione e di gestione delle attività amministrative che, di fatto, portano i servizi dell’Ente direttamente nella case dei cittadini.
Come è facilmente comprensibile parliamo di progetti che non si realizzano con lo schiocco delle dita ma necessitano di una visione globale, integrata e, come dicevamo sopra, che preveda interventi di breve, medio e lungo periodo.
Soluzioni spot lasciano il tempo della chiacchiera da bar o da social, non creano quel virtuoso volano di cui oggi il nostro Paese ha bisogno per poter immaginare un futuro.
Relazione di Patrizia Ludovisi, Confesercenti
Buona Sera, voglio ringraziare coloro che stanno partecipano alla nostra ASSEMBLEA PUBBLICA .
“LANCIAMO QUESTO GRIDO RIVOLTO A TUTTI, PERCHE’ DOPO FORSE NON CI SARA’ PIU’ TEMPO PER INVERTIRE LA ROTTA DEL DECLINO IN CUI VERSA IL CENTRO STORICO.
A distanza di quasi 3 anni dall’insediamento di questa Amministrazione Comunale le categorie
delle attività produttive denunciano la mancata programmazione ed avvio di progetti di sviluppo e rinascita del tessuto economico , sociale e culturale del Centro storico di Marino.
Ci e stato rimproverato di non portare Progetti idee, ma dobbiamo capirci su quali progetti ed idee si parla,
Noi siamo commercianti non associazioni di quartiere o di volontariato .
I progetti finalizzati alla festa giornaliera che il giorno dopo non lascia nulla e tutto torna come prima per il resto dell’ anno non ci aiuta, non risolve i problemi di carenza di arredo urbano ‚decoro, pulizia, infrastrutture, parcheggi , restiamo di nuovo in balia di noi stessi.
noi siamo attività produttive facciamo impresa e voi amministratori avete il dovere di creare le condizioni favorevoli per farla.
Crediamo che una seria amministrazione fin dal primo giorno di insediamento debba avere ed attuare una ambiziosa visione programmatica di cosa vuole fare di un Centro Storico così difficile e da recuperare.
Noi Operatori Attività Produttive abbiamo bisogno di programmi ambiziosi a lungo raggio che incidano quotidianamente sulla sostenibilità di questo Centro Storico .
Questo progetto in questi tre anni non lo abbiamo visto ed è sotto gli occhi di tutti.
La nostra disponibilità a portare progetti e proposte l’abbiamo sempre data.
per lo sviluppo e aperture di nuove attività nel Centro Storico abbiamo portato in seno all’amministrazione un Progetto pilota della CONFESERCENTI NAZIONALE patrocinato da essa ed in stato di avanzata realizzazione in altre regioni del nord Italia.
Il progetto prevedeva
* l’ apertura nel Centro Storico di nuove attività in FRANCHISING diretto o indiretto .
* un protocollo di collaborazione tra Associazione Sindacale, Amministrazione Comunale, proprietari dei locali sfitti e non in ultima possibilità dare opportunità di contatto a soggetti di Marino interessati ad aprire attività commerciali nel contesto dei negozi in Franchising.
Noi Confesercenti Marino ci siamo attivati presso i nostri referenti nazionali per aprire un contatto tra loro e l’Amministrazione Comunale , ovviamente per intavolare una concertazione oltre alle parole andava aggiunta la sostanza dei fatti .
“Perché delle aziende con marchi anche di un certo spessore a livello nazionale sarebbero dovuti venire ad investire a Marino?”
Cosa poteva offrire Marino per essere appetibile e spendibile oltre ad avere innumerevoli locali vuoti?
*Centro storico medievale quasi intatto nella sua originalità,
*percorso Grotte Sotterranee ,
*incantevole Museo Civico
*Mitreo tra i più antichi d’Europa
*Ed in più e non da poco un parcheggio sotterraneo multipiano custodito ubicato nel Centro Cittadino.
Insieme a queste peculiarità del Centro storico andavano aggiunti altri impegni che l’amministrazione comunali doveva sottoscrivere:
*intraprende delle politiche di sgravi fiscali per chi apre nuove attività.
*cercare leva fiscale o sgravio a discrezione dell’Amministrazione per far in modo che i
proprietari del locali vuoti trovino più vantaggioso affittarli che tenerli vuoti .
*Arredo urbano Centro Storico decoroso, pulizia, cura dei spazi verdi in ecct.. tutte cose normali in città normali.
La risposta di questa Amministrazione e stata molto tiepida se non insofferente, tanto e vero che il tutto e stato lettera morta .
Parlando dei tanto decantati tavoli di concertazione molto poco professionali , dopo un inizio leggermente scoppiettante fatti gruppi di lavoro per
* ARREDO URBANO, TURISMO ‚PARCHEGGI, *RECUPERO AREE di INTERESSE CULTURALE via dicendo.
Inizio pieno di buoni propositi che non hanno seguito i fatti.
Molti gruppi di lavoro non sono stati mai convocati
Quasi 1 anno per sostituire dei vasi lungo Corso Trieste, intervento a nostro avviso di ordinaria manutenzione visto le condizioni e la pericolosità delle fioriere precedenti .
Esso non può essere definito intervento di arredo urbano .
Altre proposte portate:
ALBERGO DIFFUSO : sfruttando la vicinanza con Roma ed Aeroporto di CIAMPINO , cercare di utilizzare le molte abitazioni disabitate nel Centro Storico per creare un circuito turistico di soggiorno.
Altra proposta :
*Molti appartamenti del Centro sono sfitti o in vendita , cercare sinergie con Istituti bancari Locali per dare opportunità a giovani coppie di acquistare questi immobili.
Queste non saranno certo ricette miracolose , non ci stiamo inventando nulla sono iniziative coraggiosamente intraprese in altri comuni che
hanno dato i loro frutti da amministrazioni lungimiranti e coraggiose.
Certo per poter iniziare un percorso virtuoso ed ambizioso ci vuole tempo ma mai si inizia mai si fa nulla.
Ci vuole coraggio ed amore per la propria Città, qui e sempre mancato.
Dopo quasi un anno di incontri a cadenza mensile dove si andava sempre con le stesse istanze ma si usciva sempre senza soluzione dei problemi abbiamo deciso anche per un briciolo di amor proprio di non partecipare più.
Non abbiamo voluto essere o continuare ad essere complici del nulla
Quello che in questi tre anni e stato fatto e sotto gli occhi di tutti, quello che non è stato fatto ormai e irrimediabilmente perduto, avete fallito una grande opportunità per La Città.
Traete le vostre conclusioni.
Relazione di Guglielmo Schiaffini, Coldiretti
L’incontro di questa sera, ritengo sia per noi è per tutta la comunità marinese, molto importante.
Le problematiche, le criticità e le istanze che stiamo esternando sono e devono essere assolutamente di interesse per tutti i cittadini.
Dico questo perché.….… perché ritengo che la crescita e la rinascita di ogni territorio, quindi ovviamente anche del nostro, passa e non può fare altro che passare attraverso la concertazione,la coesione e la collaborazione, di tutte le forze che sono presenti sul nostro territorio, associazioni di categoria, realtà produttive di ogni genere , associazioni culturali, religiose, sportive, tutti i cittadini ed infine, non per ordine di importanza, la compagine istituzionale.
Dopo aver ascoltato con attenzione gli interventi dei “colleghi” ed amici, non posso fare altro che condividere tutto o quasi tutto di quello che è stato detto, d’altro canto credo che il disagio, il degrado e la percezione di abbandono che sta attraversando la nostra città sia ormai diventata una convinzione di tutti i cittadini!
Entrando nel merito delle istanze che sono di mia competenza, ovvero riguardanti il comparto agricolo e vitivinicolo, ritengo opportuno focalizzare quì, questa sera, alcune problematiche che da anni ormai portiamo sul tavolo di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, e che sempre più spesso i nostri associati ci invitano a sollecitare per la loro soluzione.
La più importante e soprattutto quella che ritengo abbia un interesse di ampio spettro, è senza alcun dubbio, la riqualificazione del centro storico, e di quelle che vengono comunemente chiamate, cantine storiche.
Prendendo come spunto una metafora, credo che sia un po’ come quando qualcuno di noi per la prima volta partecipa ad un colloquio di lavoro, la prima cosa che fa è quella di presentarsi vestito nel miglior modo possibile, curarsi nel l’aspetto esteriore, col fine ovviamente di fare a primo impatto una buona impressione , ecco, appunto, per questo credo che il nostro centro storico sia il nostro biglietto da visita.….e francamente ritengo che non sia proprio un bel biglietto da visita.…..anzi.…ma soprattutto non rispecchia quelle che sono le nostre aspettative e le aspettative di una comunità con storia e tradizioni come la nostra!!
Mi sento in dovere di puntualizzare che questa problematica viene da molto lontano, di conseguenza ritengo opportuno non si possa imputare a questa amministrazione tutta la responsabilità di questa disfatta.
Ciò non toglie che alcune situazioni di primaria importanza e che soprattutto non comportano un investimento importante in termini economici, si potevano e secondo me, si possono ancora fare.…..
Innanzi tutto quando parlo di centro storico, mi riferisco in particolare, alla parte veramente storica della città, ovvero a tutti quei rioni come il Castelletto,Santa Lucia, quello che in dialetto viene chiamato u marmeru.…..che sono i custodi della nostra cultura, che sono custodi delle nostre tradizioni e che sono custodi di un mestiere millenario, che un tempo era la spina dorsale della nostra economia, il nostro mestiere!! il viticoltore. Luoghi antichi, ricchi di storia, affascinanti, che se ben curati non avrebbero nulla da invidiare a quelli delle altre cittadine dei castelli romani, e che purtroppo invece anche questi vertono in condizioni pietose.
Ma come si può pensare alla riqualificazione, ma come si può pensare solo di usare il termine riqualificazione, quando ancora oggi nel 2019 questi luoghi bellissimi sono preda ed ostaggio di automobili parcheggiate ovunque, creando un danno di immagine architettonica spaventoso, e soprattutto impedendo totalmente la fruibilità di questi spazi incantevoli!! Fruibilità sia per eventuali visitatori, ( sempre più rari ) ma anche e soprattutto per gli stessi cittadini di Marino!!
Siamo l’unica città dei castelli romani che li conserva in questo modo!!! Gli unici!!
Ora io mi domando, ma se un figlio di un viticoltore marinese, magari all’occorrenza anche disoccupato, oggi volesse riaprire una vecchia cantina, magari di proprietà della famiglia, e farne un Wine bar o una sala degustazione od anche, perché no, un punto vendita, come può pensare di farlo se l’ambiente che lo circonda è in una stato di degrado tale.…?
Io sono fermamente convinto che non solo sarebbe scoraggiato, ma molto probabilmente non troverebbe e non recepirebbe neanche l’idea di farlo!!
Noi riteniamo che questo sia un problema importante, con conseguenze e ripercussioni importanti sul nostro territorio, basti soltanto pensare all’utilizzo improprio che si fa di queste cantine, che nel corso degli anni anno visto sempre più spesso mutare la loro destinazione d’uso ed essere utilizzate come ricovero per persone disagiate.
D’altro canto se non offriamo la possibilità ai cittadini proprietari di farne un uso diverso, va da se che dopo aver pagato profumatamente le varie è numerose imposte si cerca di mettere a reddito l’immobile in tutti i modi possibili.…e questo non va bene!
Il mio augurio è che l’occasione di questo evento, possa veramente trasmettere agli amministratori di questa città un segnale forte in merito a questa vicenda, e spero presto si possano prendere provvedimenti.
Spesso in passato questa istanza, questa problematica ci ha dato l’impressione di non voler essere recepita di buon grado dalle istituzioni, forse perché come scelta, risulta essere impopolare?
Forse perché chiedere ai cittadini residenti di non parcheggiare le automobili sotto casa, potrebbe urtare la loro suscettibilità?
Urtare la loro suscettibilità.…vuol dire perdere consensi? Voti..?
Questo non lo so.…so di certo che questa amministrazione in campagna elettorale ha sempre dichiarato di essere lontana da gli schemi della politica tradizionale.….quindi mi sarei aspettato qualcosa di diverso e quantomeno una presa di posizione forte su questo impegno.….
Per chi tra di voi è appassionato ed esperto di vino, saprà sicuramente come è cambiato il mondo del vino negli ultimi anni.
Un consumo diverso che se ne fa rispetto al passato, fa sì che oggi tutto ruoti intorno a tre parole chiave, il marketing, l’immagine e la qualità del prodotto.
Dei tre, quello sul quale abbiamo lavorato alacremente, è senza dubbio la qualità del prodotto finito!
Noi produttori vitivinicoli abbiamo da tempo intrapreso un percorso che andasse verso questa direzione, abbiamo sicuramente investito nelle nostre aziende in termini di qualità.
Abbiamo ristrutturato i nostri vigneti piantando nuove varietà autoctone e producendo vini che vanno verso quelle che sono le esigenze del mercato.
Il problema è che tutto ciò non è mai andato di pari passo con gli investimenti che ci aspettavamo da parte delle istituzioni, soprattutto in termini di promozione ed immagine.
Pensare di promuovere l’immagine dei prodotti tipici con eventi sporadici, e di bassa qualità, come ad esempio la Sagra dell’uva, non hanno portato è tuttora non portano nessun risultato di crescita.
Questo genere di eventi tra le altre cose, imputano alla collettività un ingente impegno economico, un investimento che poi non trova riscontro nelle aspettative che tutti noi abbiamo in termini di promozione e soprattutto di immagine.
Anzi, riteniamo convinta mente, che ormai per come si sono messe le cose, forse creano un vero e proprio danno andando a vanificare tutti gli sforzi fatti dalle singole aziende vitivinicole.
Ormai questo importante evento che ci vede ancora oggi, grazie a Dio, protagonisti della storia vitivinicola di questo territorio, riconosciuta se non in tutto il mondo, quantomeno in tutta Italia, si è ridotto ad un coacervo di ragazzi, che invece di raggiungere la nostra città per scoprire nuovi paesaggi, nuove culture, gusti, profumi e colori.…..vanno alla ricerca di nuove emozioni attraverso lo sballo che spesso si tramuta nell’ormai tristemente noto coma etilico.
Cioè, questo genere di eventi, francamente, a noi non interessa!!
Anche in questa occasione abbiamo portato sul tavolo di molti assessori che si sono succeduti nel tempo, questa istanza, ovvero quella di tentare di trasformare questo evento, in qualcosa di più culturale e meno paesano, arricchendolo di manifestazioni di qualità e spessore, magari facendo scelte drastiche e coraggiose.
Scelte coraggiose, come quella di impedire la vendita di vino in squallide bottiglie di plastica, come quella di impedire l’apertura di fantomatiche ed improvvisate fraschette, come quella di impedire di trasformare quella che un tempo era una fiera, in un fast food.……impedire, impedire, quante volte ho usato il termine impedire!?!
È già.….siamo alle solite.….impedire urta di nuovo la suscettibilità di alcuni soggetti.….ordinare ai cittadini di fare questo o quello, comporta una perdita di voti.…?
Non lo sò.…
Sò che forse è giunto il momento che le tanto decantate ordinanze, come quella sul decoro urbano millantata dal sindaco in questi ultimi giorni, vengano fatte rispettare , altrimenti si trasformano in una vera e propria presa per i fondelli verso i cittadini, e verso quei soggetti a favore dei quali erano indirizzate!!
Il mio impegno nella grande famiglia di Coldiretti, in qualità di rappresentante della regione Lazio nel gruppo di lavoro nazionale sul vino, mi offre la possibilità di essere spesso invitato ad eventi di enogastronomia ed enoturismo un molte città, piccole città anche e spesso a me sconosciute, dove posso sempre apprezzare il buon gusto, la qualità e la passione con la quale vengono organizzati.
Ed è in seguito a queste esperienze che ho capito quanto sia importante focalizzare l’attenzione su quella che noi riteniamo una ulteriore seria lacuna della nostra città.
Ovvero la grave mancanza di una location di gusto, accogliente, bella alla vista, che possa ospitare
manifestazioni, senza doverci ogni volta rifugiare in angoli angusti della città, con i soliti gazebo da mercanti!!
Concludo il mio intervento, con la speranza che questo incontro possa scuotere le coscienze di tutti i cittadini, ed in particolare di tutti quei soggetti deputati all’amministrazione della nostra tanto amata Marino.
Spero anche che l’amministrazione comunale prenda spunto dalle nostre istanze, ne faccia tesoro, e metta in campo tutte le persone più competenti possibile, i ruoli così delicati per l’economia della nostra città, con la finalità di realizzare un programma serio e di seri interventi sia a breve termine, per tamponare le emergenze, ma soprattutto a lungo termine per risolvere definitivamente le problematiche esposte, poiché fino ad oggi se la gran parte delle categorie produttive della città sono qui, se tutti noi siamo qui, ciò significa che così non va bene!!!
Relazione di Lucia Lanciotti, Confartigianato ‘Zaccaria Negroni’
Buonasera a tutti i presenti, ringrazio dell’invito e del coinvolgimento da parte dell’organizzazioni dei commercianti del territorio.
La categoria degli Artigiani di Marino si esprime in maniera autonoma come contraddistinguere le nostre categorie oramai dimenticate da tutti in quanto non rivalutate dalle amministrazioni comunali e dal progresso che ha portato il famoso “fai da te”” o tutto fare”” le eccellenze degli artigiani di Marino nel tempo sono stati presenti nelle lavorazioni e negli interventi nel territorio comunale e anche spesso fuori dalle nostre mura forse valutati di più.
Vengo al dunque, al tema di questo incontro e sul tema della serata: la crisi nera che da anni sta imperando sul commercio e sullo scambio di collaborazione tra le attività produttive tutte le varie amministrazioni succedute nel tempo.
Prima di tutto vorrei capire come rigenerare questo paese specialmente nel centro storico, va fatta una valutazione storica nel tempo anni fa il corso di Marino e le vie limitrofe erano pieni di vita tra negozi vari e botteghe artigiani.
Ora ma da anni si è presa un’onda di chiusura attività commerciali vari, un po’ per alla crisi, un po’ per i centri commerciali, ma anche per la nostra atavica mentalità chiusa che quando un commerciante o un artigiano di marino apre un’attività si e sempre scettici e forse anche un po invidiosi salvo eccezioni particolari.
Pertanto la cosa importante è fare unione civile e sociale tra noi e senza sfaccettature politiche, senza trasalire o parlarsi alle spalle, ma confrontandoci tra noi (una comunità si salva solo se unita al momento del bisogno), prendiamo esempio dalla comunità ebraica di Roma, si aiutano tra di loro e si fanno gli sconti tra tutti i commercianti artigiani della loro fede.
Noi artigiani come possiamo aiutare a crescere e far rifiorire questo centro storico e tutto il suo circondario? Solo esclusivamente mettendosi a disposizione per le ristrutturazioni dei negozi per le sostituzioni delle scritte luminose, del decoro urbano a partire dall’illuminazione pubblica, dai marciapiedi, dal verde nelle aiuole e nei vasi e principalmente dal rifacimento di tutte le facciate rovinate e decadenti di tutta la città, come fare?
Si prepara un progetto e uno studio di fattibilità (come era stato fatto 20/22 anni fa con il piano del colore) ci si associa tutti insieme e si obbliga il Comune a preparare nell’immediato i carteggi da mandare a Bruxelles.
Noi in questo momento abbiamo 2 consiglieri regionali e un assessore provinciale (sindaco di Marino): vanno obbligati a procedere, vanno sollecitati altrimenti ci avvarremo di tecnici pronti a collaborare con la realtà marinese, ricordo che per i finanziamenti europei si può agire anche senza politica serve solo determinazione e buona volontà e proseguire la causa.
Porto un banale esempio di finanziamento europeo nel borgo marinaro di Sperlonga nel 2011 è stato chiesto il finanziamento europeo/regionale per la ristrutturazione e il rifacimento delle facciate e del centro storico, è stato concesso e il Comune ha finanziato altre spese e il Comune ha finanziato 80% dell’intervento su tutto il centro storico, il restante 20% con i privati e il finanziamento di istituti di credito locali.
Andate a vedere il deliberato del Comune di Sperlonga del 2011/2012: ci sono voluti circa 5/8 anni per portare a termine tutto, ma se mai si inizia mai fa, noi saremo disponibili a tutto ciò a patto che ci si faccia partecipi anche nella forma di preventivazione di collaborazione tecnica gratuita con i tecnici del territorio, in questo momento del bisogno bisogna coinvolgere tutti e tutti ci si deve aiutare in maniera giusta e leale.
Concludo dicendo che prima ci si guarda dentro di noi e si fa anche “un mea culpa” da 20 anni a questa parte e poi a testa bassa ripartire, ridare ninfa al territorio anche organizzando in modo autonomo eventi, feste nostre, cose nuove che portano lustro alla città, inoltre persone note e personaggi dello spettacolo anche solo per veicolare il nostro territorio.
Aprire immediatamente il Mitreo e l’Ostello della Gioventù, non ascoltare le menzogne e buffonate della burocrazia, appropriamoci noi del nostro patrimonio dando uno schiaffo simbolico alla politica tutta.
Troviamo e cerchiamo di portare uffici, enti e scuole superiori nel centro storico per far circolare i giovani e dalle loro una speranza;
Un cinema, un teatro, una discoteca, queste sono le attività per far rinascere e far lavorare il commercio, l’artigianato e i nostri prodotti del territorio (Coldiretti dovrà fare la parte del leone su questa nuova nostra avventura).
Non nomino e non ringrazio nessun politico perché solo noi marinesi uniti insieme potremmo risollevarci, tutti nella politica hanno le proprie responsabilità di quello che è accaduto e sta continuando ad accadere a Marino, nessuno escluso.
Quindi “ai posteri l’ardua sentenza”, il tempo e la storia ci daranno ragione solo uniti, leali, fermi sulle nostre idee e i nostri obbiettivi tutto ciò si obbliga a farlo per i nostri figli e le nostre generazioni.
Le relazioni sono state copiate così come inviate alla Redazione.
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.