Boschi: Rocca di Papa si pone a tutela del patrimonio forestale e del settore del legname

Boschi: Rocca di Papa si pone a tutela del patrimonio forestale e del settore del legname

15/02/2019 0 Di Redazione

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Il Sindaco Crestini: “Le nuove disposizioni della Città Metropolitana minacciano boschi e imprese”

Negli ulti­mi mesi, il set­to­re del legna­me e diver­si ammi­ni­stra­to­ri loca­li del­la Pro­vin­cia di Roma si sono tro­va­ti in una situa­zio­ne di dif­fi­col­tà buro­cra­ti­ca deri­van­te da una nuo­va inter­pre­ta­zio­ne del­la nor­ma­ti­va, che pre­ve­de di esse­re dota­ti di un’autorizzazione pae­sag­gi­sti­ca.

La dispo­si­zio­ne è giun­ta dal­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Roma, che ha inter­pre­ta­to a suo modo un pare­re del Mini­ste­ro per i Beni e le Atti­vi­tà Cul­tu­ra­li. Tale pare­re è sta­to rila­scia­to esclu­si­va­men­te per il caso di un bosco sar­do (quel­lo del Mar­ga­nai), per il qua­le date le sue carat­te­ri­sti­che spe­ci­fi­che, il Mini­ste­ro ha richie­sto un accer­ta­men­to del­le pos­si­bi­li riper­cus­sio­ni dei tagli sul fron­te pae­sag­gi­sti­co. In segui­to a que­sto, la Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Roma ha rite­nu­to di appli­ca­re quan­to indi­ca­to nel pare­re mini­ste­ria­le anche sul pro­prio ter­ri­to­rio, con­tra­ria­men­te a quan­to acca­de inve­ce nel resto d’Italia. Quin­di, una cla­mo­ro­sa ecce­zio­ne a livel­lo nazio­na­le.

Per il rila­scio del­le auto­riz­za­zio­ni al taglio dei boschi cedui a pre­va­len­za di casta­gno, gra­va­ti da vin­co­li pae­sag­gi­sti­ci dal 1954, fino a pochi mesi fa i pro­prie­ta­ri dove­va­no munir­si del nul­la osta del Par­co e poi dell’autorizzazione del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na o del Comu­ne, sem­pre nel pie­no rispet­to del­le pre­scri­zio­ni fore­sta­li. Oggi, inve­ce, si aggra­va anco­ra di più l’iter buro­cra­ti­co, aggiun­gen­do il dove­re di chie­de­re una ulte­rio­re auto­riz­za­zio­ne al Mini­ste­ro. Inve­ce di sem­pli­fi­ca­re, si ren­de anco­ra più dif­fi­ci­le la gestio­ne dei boschi.

Sia chia­ro che que­sta Ammi­ni­stra­zio­ne è tesa al rispet­to dell’integrità ambien­ta­le e pae­sag­gi­sti­ca dei boschi comu­na­li, che nel caso del Comu­ne di Roc­ca di Papa sono i più este­si dei Castel­li Roma­ni. Pro­prio per que­sto moti­vo voglia­mo garan­ti­re la con­ti­nui­tà e lo svi­lup­po del­le seco­la­ri atti­vi­tà sil­va­ne, come il taglio, lo sfol­lo e il dira­do. Lavo­ri che van­no attua­ti con cura, in modo perio­di­co e da ope­ra­to­ri di pro­va­ta com­pe­ten­za. Non si trat­ta sola­men­te di atti­vi­tà pro­dut­ti­ve, anch’esse da tute­la­re e soste­ne­re.

Que­sto coor­di­na­to insie­me di atti­vi­tà assi­cu­ra la salu­te del nostro patri­mo­nio fore­sta­le e con­tra­sta i feno­me­ni di ero­sio­ne e dis­se­sti. Se subi­sco­no un ritar­do, o addi­rit­tu­ra sal­ta­no, i nostri boschi ne risen­to­no. Para­dos­sal­men­te, con que­sta nuo­va dispo­si­zio­ne si met­te­reb­be a rischio pro­prio l’integrità pae­sag­gi­sti­ca che si deve inve­ce tute­la­re.

Appe­san­ti­re le pro­ce­du­re buro­cra­ti­che, quan­do non dovu­te, anche per i tagli di pic­co­la esten­sio­ne e per i dira­di rap­pre­sen­ta un con­cre­to disin­cen­ti­vo ad una ordi­na­ria gestio­ne de bosco, che rischia di rima­ne­re abban­do­na­to a sé stes­so.

Per fare chia­rez­za sul­la situa­zio­ne, il 17 gen­na­io scor­so come Ammi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le ho inol­tra­to diret­ta­men­te al Mini­ste­ro la richie­sta di un pare­re chia­ro, con il qua­le potrà espri­mer­si uffi­cial­men­te, for­nen­do un’interpretazione auten­ti­ca del­la dispo­si­zio­ne ed even­tual­men­te indi­ca­re alla Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Roma la pro­ce­du­ra cor­ret­ta da segui­re.

Nel frat­tem­po, dopo esser­ci docu­men­ta­ti e con­fron­ta­ti con i tec­ni­ci comu­na­li, come Ammi­ni­stra­zio­ne abbia­mo deci­so di con­ti­nua­re ad appli­ca­re l’iter auto­riz­za­to­rio segui­to fino ad oggi, quin­di non ver­rà richie­sta alcu­na auto­riz­za­zio­ne pae­sag­gi­sti­ca per i tagli col­tu­ra­li dei boschi di esten­sio­ne infe­rio­re a tre etta­ri (di com­pe­ten­za comu­na­le).

Una deci­sio­ne vol­ta a tute­la­re il ter­ri­to­rio e il tes­su­to impren­di­to­ria­le loca­le e, soprat­tut­to, a garan­ti­re la giu­sta appli­ca­zio­ne del­la nor­ma­ti­va all’utenza.

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