Elezioni Abruzzo: vince il centrodestra unito. Il M5S cala.

Elezioni Abruzzo: vince il centrodestra unito. Il M5S cala.

11/02/2019 0 Di Francesca Marrucci

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Il centrodestra unito vince in Abruzzo. La Lega raddoppia i voti, il M5S li dimezza. Leggere variazioni per tutti gli altri. Ecco i primi commenti del neo-Presidente Marco Marsilio e dei vari esponenti politici di centrodestra e M5S.

Di Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

Sono anda­ti a vota­re in poco più del­la metà in Abruz­zo, il 53,12%, per decre­ta­re però la net­ta vit­to­ria del can­di­da­to di cen­tro­de­stra, Mar­co Mar­si­lio con il 48,03% del­le pre­fe­ren­ze.

Con­fer­ma­ti i son­dag­gi pre-elet­to­ra­li e gli exit poll, l’al­lean­za elet­to­ra­le che ha visto insie­me Lega, For­za Ita­lia, Fra­tel­li d’I­ta­lia, Azio­ne poli­ti­ca e Udc ha visto tra­sci­na­re net­ta­men­te il can­di­da­to gra­zie ai voti del Par­ti­to di Sal­vi­ni che incas­sa da solo il 26% del­le pre­fe­ren­ze, per­si­no meglio del­le rosee pre­vi­sio­ni pale­sa­te dal­la Lega alla vigi­lia del­l’ap­pun­ta­men­to elet­to­ra­le.

Se si voglio­no pren­de­re come ter­mi­ne di con­fron­to le ulti­me ele­zio­ni poli­ti­che, la Lega rad­dop­pia i con­sen­si, men­tre chi li dimez­za è il M5S che pas­sa dal 39,85% al 18%.  Lo spo­sta­men­to di voti sul­la Lega appa­re sem­pre più plau­si­bi­le, alla luce dei risul­ta­ti degli altri com­po­nen­ti del­l’al­lean­za di cen­tro­de­stra, che a gran­di linee man­ten­go­no le stes­se per­cen­tua­li. Leg­ge­ra fles­sio­ne anche per il Pd che pas­sa dal 13,82% al 12%.

È un’e­mo­zio­ne for­tis­si­ma, come coa­li­zio­ne abbia­mo fat­to un par­ti­to straor­di­na­rio e abbia­mo costrui­to una squa­dra per dare un futu­ro agli abruz­ze­si.” Ha com­men­ta­to Mar­co Mar­si­lio, appren­den­do il risul­ta­to.

La rico­stru­zio­ne sarà la nostra prio­ri­tà asso­lu­ta. È rima­sta fer­ma in que­sti ulti­mi tem­pi, è una ver­go­gna che dob­bia­mo can­cel­la­re asso­lu­ta­men­te. Il cen­tro­de­stra ha già dimo­stra­to con la rico­stru­zio­ne del 2009 e tor­ne­re­mo a repli­ca­re quel model­lo. La mia asso­lu­ta prio­ri­tà è rimet­te­re in pochi mesi le per­so­ne nel­le con­di­zio­ni di rien­tra­re nel­le loro case”.

Sul­la stes­sa linea i com­men­ti degli allea­ti, da Gior­gia Melo­ni a Sil­vio Ber­lu­sco­ni, da Nel­lo Musu­me­ci a Mat­teo Sal­vi­ni.

Sil­vio Ber­lu­sco­ni: “Il gran­de suc­ces­so di Mar­si­lio apre una pagi­na nuo­va per l’A­bruz­zo ed è un momen­to impor­tan­te per il futu­ro del cen­tro-destra e del­la poli­ti­ca ita­lia­na. L’A­bruz­zo lo ha con­fer­ma­to anco­ra una vol­ta, il cen­tro-destra è la mag­gio­ran­za natu­ra­le fra gli elet­to­ri. Da oggi comin­cia la sfi­da di For­za Ita­lia e del cen­tro-destra per la Sar­de­gna, per la Basi­li­ca­ta, per il Pie­mon­te e infi­ne per le ele­zio­ni euro­pee di mag­gio deci­si­ve per il futu­ro del­l’Eu­ro­pa e del­l’I­ta­lia. Sono sicu­ro che il cen­tro-destra uni­to avrà suc­ces­so in tut­te que­ste impor­tan­ti ele­zio­ni.”

Gior­gia Melo­ni: “È una gior­na­ta sto­ri­ca per Fra­tel­li d’I­ta­lia e sia­mo entu­sia­sti di aver espres­so il pri­mo pre­si­den­te di Fdi per il cen­tro­de­stra. Quel­la di Mar­si­lio è sta­ta una can­di­da­tu­ra vin­cen­te, con­vin­cen­te e uni­fi­can­te. Ora pro­por­re­mo per l’A­bruz­zo un model­lo di gover­no vali­do anche a livel­lo nazio­na­le.”

Nel­lo Musu­me­ci allar­ga il discor­so anche alle pros­si­me tor­na­te elet­to­ra­li: “L’elezione di Mar­co Mar­si­lio a pre­si­den­te del­la Regio­ne Abruz­zo con­so­li­da un trend ini­zia­to nel novem­bre del 2017 con le regio­na­li sici­lia­ne e ne richia­ma lo sche­ma: una coa­li­zio­ne uni­ta, un can­di­da­to cre­di­bi­le e, quin­di, un risul­ta­to non scon­ta­to, ma atte­so.

Al pre­si­den­te Mar­si­lio rivol­go il più affet­tuo­so augu­rio di buon lavo­ro. Cre­sce la nostra pat­tu­glia nel­la Con­fe­ren­za del­le Regio­ni e, quin­di, cre­sce la nostra auto­re­vo­lez­za nei rap­por­ti con il gover­no cen­tra­le.

Nei ter­ri­to­ri il cen­tro­de­stra, uni­to e rin­no­va­to, capa­ce di ascol­ta­re i biso­gni dei cit­ta­di­ni e di inter­pre­tar­ne l’ansia di cam­bia­men­to, rie­sce a con­qui­sta­re la gui­da del­le Regio­ni e quel­la degli Enti loca­li. Sono noto­ria­men­te soste­ni­to­re e inter­pre­te di que­sta neces­sa­ria uni­tà del­la coa­li­zio­ne. Ma non basta però esse­re solo uni­ti, ser­ve inter­pre­ta­re il desi­de­rio di cam­bia­men­to dei cit­ta­di­ni: quin­di dob­bia­mo anche esse­re corag­gio­si.

Se non lo fos­si­mo sta­ti e se aves­si­mo ripro­po­sto solo gli sche­mi del pas­sa­to, pro­ba­bil­men­te oggi non avrem­mo l’onore e la respon­sa­bi­li­tà di gui­da­re la nostra ter­ra. Per que­sto il mio invi­to è a fare del­la Sici­lia quell’esempio posi­ti­vo capa­ce di con­ta­mi­na­re di entu­sia­smo i pros­si­mi mesi. Saran­no i mesi che vedran­no altre vit­to­rie, a par­ti­re dal­la Sar­de­gna con Chri­stian Soli­nas, e che dovran­no veder­ci com­pat­ti, per­ché i cit­ta­di­ni ci chie­do­no con­cre­tez­za e impe­gno.

I risul­ta­ti arri­ve­ran­no anche in fun­zio­ne di quan­to e come sare­mo capa­ci di cam­bia­re il pre­sen­te, sen­za cade­re negli erro­ri del pas­sa­to.”

Infi­ne, Mat­teo Sal­vi­ni, in una con­fe­ren­za stam­pa tenu­ta­si cir­ca un’o­ra fa, così ha com­men­ta­to la vit­to­ria di Mar­si­lio e il risul­ta­to del­la Lega: “Al gover­no non cam­bia nien­te, nes­sun cam­bio, nes­sun rim­pa­sto, il lavo­ro con­ti­nua. Dai dati dei Comu­ni si vede che un pez­zo del voto di sini­stra è arri­va­to a noi: ope­rai, inse­gnan­ti, lavo­ra­to­ri. Sono feli­ce, per­ché il lavo­ro paga, la con­cre­tez­za paga”.

Toni diver­si dal Movi­men­to 5 Stel­le che par­la di ‘una scon­fit­ta del­la demo­cra­zia’ per boc­ca di Sara Mar­coz­zi, can­di­da­ta dei gril­li­ni. L’u­ni­ca con­so­la­zio­ne, dopo uno sfo­go ver­so la Lega, allea­ti di gover­no, ma oppo­si­to­ri sui ter­ri­to­ri, è appel­lar­si non ai dati del­le ulti­me poli­ti­che, ma a quel­li del 2014, più favo­re­vo­li al con­fron­to.

Non è la scon­fit­ta del M5s, ma del­la demo­cra­zia. Noi abbia­mo tenu­to rispet­to alle pre­ce­den­ti regio­na­li, altri han­no fat­to gran­di ammuc­chia­te come han­no potu­to vede­re gli abruz­ze­si. 

Non abbia­mo nul­la da rim­pro­ve­rar­ci. Ci è sta­ta con­fer­ma­ta la fidu­cia di 5 anni fa.

Di Maio? No, non l’ho anco­ra sen­ti­to. La deba­cle è del Pd dal 25% del 2014 al 9–10% di quest’anno, stes­sa cosa per For­za Ita­lia dal 16% al 10%. È suc­ces­so quel­lo che dice­va­mo da anni. Que­ste gran­di coa­li­zio­ni for­ma­te da liste civet­ta, non civi­che, per rastrel­la­re i voti dei cit­ta­di­ni abruz­ze­si, han­no fat­to que­sto risul­ta­to.

Non cre­do che ci saran­no riper­cus­sio­ni a livel­lo nazio­na­le per que­sto voto in Abruz­zo. La veri­tà è che ci sono sta­ti voti che con una gran­de disin­vol­tu­ra sono pas­sa­ti dal cen­tro­de­stra al cen­tro­si­ni­stra. Noi abbia­mo por­ta­to avan­ti temi regio­na­li. Mi sape­te dire cosa han­no det­to gli altri di inte­res­se regio­na­le? Abbia­mo fat­to un otti­mo lavo­ro negli ulti­mi cin­que anni e negli ulti­mi due mesi e con­ti­nue­re­mo a lavo­ra­re per il bene dell’Abruzzo. Con­ti­nue­re­mo a lavo­ra­re per una sani­tà miglio­re, per il miglio­ra­men­to del­le infra­strut­tu­re e per quel­lo a cui ten­go­no gli abruz­ze­si.”

Sul risul­ta­to delu­den­te dei 5 Stel­le non è man­ca­to il com­men­to del­la sena­tri­ce ‘dis­si­den­te’ gril­li­na, Ele­na Fat­to­ri: “Spo­star­si a destra non paga. Abbia­mo lascia­to trop­po spa­zio a Sal­vi­ni, alle sue moda­li­tà comu­ni­ca­ti­ve. E gli elet­to­ri han­no scel­to l’o­ri­gi­na­le. Non lo chia­me­rei un crol­lo — non sia­mo mai sta­ti for­ti sui ter­ri­to­ri —  ma un segna­le. Io dico da sem­pre che il Movi­men­to è una real­tà par­ti­co­la­re, ha uno spi­ri­to eclet­ti­co e come tale va tute­la­to.

Il fat­to di aver lascia­to così tan­to spa­zio alle pro­pa­gan­da di Sal­vi­ni e alle sue moda­li­tà di comu­ni­ca­zio­ne è sta­to un erro­re. Il popo­lo pen­ta­stel­la­to è più paci­fi­co,  dob­bia­mo man­te­ne­re il nostro sti­le comu­ni­ca­ti­vo oltre che i nostri con­te­nu­ti. Non con­vie­ne nean­che a Sal­vi­ni stac­ca­re la spi­na ades­so, il cen­tro­de­stra com­pat­to non ha una valen­za nazio­na­le, ma solo loca­le.

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