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Lazio: la Regione vara il Piano Rifiuti, ma non mancano le critiche
06/02/2019Questo articolo è stato letto 1016 volte!
Il Consiglio regionale del lazio di ieri sul Piano Rifiuti approva tre Odg, ma Forza Italia boccia il provvedimento per bocca di Palozzi e Aurigemma.
di Francesca Marrucci
Ieri, il Consiglio regionale del Lazio si è riunito in seduta straordinaria per fare il punto sulla questione dei rifiuti nel Lazio, dopo l’approvazione in Giunta delle “Linee guida del piano regionale rifiuti 2019 – 2025: da un’economia lineare a un’economia circolare”.
Ha trovato ampio spazio nella discussione l’emergenza della Capitale causata dall’incendio che l’11 dicembre scorso ha messo fuori uso l’impianto di selezione e trattamento dei rifiuti indifferenziati dell’Ama, sito in via Salaria n. 981 (cosiddetto Tmb Salario).
Sono stati approvati tre Odg, ognuno afferente ad un gruppo politico: M5S, centrosinistra e centrodestra. Vediamo in dettaglio cosa dicono e le dichiarazioni dei relatori.
Il documento dei Cinque stelle impegna, tra l’altro, la Giunta: ad attuare i principi della gerarchia di trattamento delle “5 R” (riduzione, raccolta differenziata, riuso, riciclo, recupero energia) e dell’autosufficienza e prossimità; a privilegiare, per la chiusura del ciclo della frazione organica, impiantistica di piccola taglia, commisurata alla produzione di rifiuti delle comunità di riferimento e distribuita sul territorio; ad avviare il trattamento delle frazioni secche (plastica, metalli, vetro, carta) a livello di singolo Ato; ad impedire la realizzazione di impianti industriali di smaltimento o trattamento di rifiuti nelle vicinanze di abitazioni e zone residenziali.
L’ordine del giorno della maggioranza, primo firmatario il capogruppo del Pd, Mauro Buschini, impegna la Giunta “a portare avanti il principio dell’autosufficienza su base di Ato, garantendo in prospettiva la chiusura del ciclo rifiuti all’interno di ciascuno di essi, attraverso il sostegno ai comuni nella riduzione dei rifiuti e nello sviluppo delle raccolta differenziata, e in particolare, per quanto riguarda l’Ato provinciale della Città metropolitana, impegna la Giunta a dividere il territorio in un subambito per garantire un concreto e doveroso equilibrio impiantistico”.
Proviene dal centrodestra invece – primo firmatario Giancarlo Righini (FdI) – l’ordine del giorno che impegna la Giunta a portare all’esame della commissione consiliare competente e poi del Consiglio regionale il nuovo Piano dei rifiuti del Lazio.
Respinto un altro ordine del giorno dei consiglieri di Fratelli d’Italia.
La seduta straordinaria era stata richiesta in Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari dai rappresentanti delle opposizioni. Fabrizio Ghera (FdI) è intervenuto a inizio seduta per spiegarne le ragioni ma anche per criticare l’assenza in Aula del presidente della Regione Nicola Zingaretti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha accusato il presidente della Regione e il sindaco di Roma e della Città metropolitana, Virginia Raggi, perché “in questi tre anni hanno continuato a rimpallarsi le responsabilità sull’individuazione dei siti, nascondendo le carte e impedendo di realizzare un’impiantistica che, mettendo da parte le discariche e gli inceneritori, possa in qualche modo favorire il riuso, il riciclo dei prodotti”.
Subito dopo l’intervento di Ghera, ha preso la parola l’assessore regionale Massimiliano Valeriani, titolare della delega al “Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero”, il quale ha innanzitutto condiviso con l’Aula le informazioni in suo possesso sull’incendio al Tmb Salario, che “ha bruciato tonnellate di rifiuti indifferenziati e ha distrutto un capannone di 2.000 metri quadrati – ha detto – rendendo inutilizzabile gran parte della struttura. La magistratura sta svolgendo le indagini per accertare le cause dell’incendio e verificare eventuali responsabilità”. Ora – secondo Valeriani – Ama dovrà trovare un altro impianto in cui lavorare le 400–500 tonnellate di rifiuti che venivano smaltiti ogni giorno al Salario.
Sulle linee guida per il nuovo Piano rifiuti, Valeriani ha innanzitutto precisato che il ritardo nell’approvazione è stato causato dal fatto che la cartografia richiesta alla Città Metropolitana è arrivata soltanto l’8 gennaio. Per l’assessore il Piano permette di passare a “una fase completamente diversa, quella dell’economia circolare, come indicato dalle direttive comunitarie, che significa riduzione drastica della produzione dei rifiuti, aumento della raccolta differenziata, recupero di materie dagli scarti”.
“Ci sarà nel Piano – ha aggiunto l’assessore – il rafforzamento di tutte le attività di controllo e di vigilanza sia sugli impianti, sia sulle procedure, per contrastare gli illeciti in materia ambientale e soprattutto per provare a contrastare infiltrazioni mafiose”.
Non dello stesso avviso i commenti di Adriano Palozzi e Antonello Aurigemma di forza Italia, che così commentano il Piano rifiuti.
“Anche oggi, durante la discussione sulla questione rifiuti in Consiglio regionale, abbiamo avuto la palese dimostrazione di tutti i limiti dell’attuale giunta regionale, guidata dal presidente Zingaretti,” ha dichiarato Palozzi.
“Il piano Rifiuti, infatti, appare un provvedimento astratto, inefficiente e distante dalla realtà. Una realtà grave che si aggiunge al continuo scaricabarile col Comune di Roma e che ha portato all’attuale situazione di stallo in merito all’emergenza rifiuti della Capitale d’Italia. L’aspetto ancora più grave è che il tempo passa e, a pagare il prezzo più alto dell’inefficienza di Zingaretti, sono purtroppo sempre i cittadini del territorio regionale”.
Voto negativo anche di Aurigemma: “Oggi in aula si sta discutendo dell’annosa questione rifuti, che soprattutto a Roma rappresenta un’emergenza da troppo tempo. Purtroppo la situazione nella capitale è sotto gli occhi di tutti: il ciclo dei rifuti non viene chiuso per una incapacità evidente visto che la questione è diventata oggetto del contendere tra regione e Comune di Roma. Stiamo assistendo ad uno scaricabarile, che purtroppo viene pagato dai romani, che in tre anni hanno visto la tariffa raddoppiare, diventata tra le più alte di Italia, con un servizio inefficiente.
In più di una occasione, la città eterna ha riempito le pagine dei giornali internazionali, la Capitale ha fatto notizia per i topi, cinghiali in strada. E’ necessario guardare in faccia la realtà: i rifiuti non vengono raccolti dagli operatori Ama perché non sanno dove portarli. Con il Lazio che è diventato leader del trasporto dei rifiuti in altre zone di Italia, e in diversi paesi europei.
La mancanza di impianti è oggettiva ed evidente, anzi la carenza è ancor più pesante dopo il rogo al Tmb salario. Il piano rifiuti presentato dalla regione, poi, nello specifico non riesce a fornire quelle risposte utili a portare a chiusura il ciclo. Zingaretti, che negli anni scorsi festeggiava con l’allora sindaco Marino la chiusura di Malagrotta, ora afferma che Roma ha bisogno di una discarica.
Noi chiediamo all’assessore al ciclo dei rifiuti la possibilità di confrontarci per valutare l’eventualità di modificare le linee guida del piano, perché cosi non è in grado di trovare soluzioni positive al fine di chiudere il ciclo.
Crediamo che il piano debba essere discusso nelle sedi preposte, coinvolgendo tutte le forze consiliari e tutti gli enti competenti. Riteniamo altresì che si debba affrontare concretamente il problema, perché noi paghiamo per trasferirli all’estero, dove la nostra immondizia diventa anche risorsa.
Questi sono soltanto alcuni aspetti che dimostrano tutta la fragilità del nostro sistema e l’inconsistenza delle proposte ad oggi presentate dalla regione in primis. Certo, anche oggi l’assenza in consiglio del presidente Zingaretti dimostra lo scarso senso di responsabilità, poichè il 4 marzo scorso è stato votato dai cittadini per affrontare i problemi del Lazio, e non per dedicarsi alle sue ambizioni di scalata all’interno del suo partito”
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.