Sanità Lazio, la Ministra al Policlinico Umberto I. Le reazioni

Sanità Lazio, la Ministra al Policlinico Umberto I. Le reazioni

04/02/2019 0 Di Francesca Marrucci

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Il Ministro della Salute, Giulia Grillo, il 1 febbraio ha fatto un blitz a sorpresa al Policlinico Umberto I di Roma. Ha lodato il personale, ma criticato le condizioni di pulizia. Le hanno risposto la FP-CGIL e Antonello Aurigemma Capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio.

di Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

Il 1 feb­bra­io, con una visi­ta improv­vi­sa in diret­ta su Face­book, la Mini­stra del­la Salu­te Giu­lia Gril­lo si è pre­sen­ta­ta al Pron­to Soc­cor­so del Poli­cli­ni­co Umber­to I di Roma per accer­tar­si per­so­nal­men­te del­le con­di­zio­ni lavo­ra­ti­ve, del­la strut­tu­ra e dei pazien­ti.

Non ha potu­to fare a meno di con­sta­ta­re il sovraf­fol­la­men­to dei loca­li con  “pazien­ti mes­si ovun­que, sedu­ti sul­le barel­le, qua­si uno sopra l’al­tro” e con “con­di­zio­ni di puli­zia mol­to sca­den­te”, a trat­ti “inde­co­ro­se”. 

Nono­stan­te le cri­ti­che per le con­di­zio­ni, non è man­ca­to l’e­lo­gio al per­so­na­le defi­ni­to di ‘gran­de com­pe­ten­za’.

“Sia­mo venu­ti qui — ha spie­ga­to il mini­stro in una diret­ta su Face­book — per vede­re di per­so­na come fun­zio­na il pron­to soc­cor­so, un posto con cui tut­ti pri­ma o poi dob­bia­mo ave­re a che fare. Que­sto, in par­ti­co­la­re è il più gran­de ospe­da­le di Roma, for­se d’Eu­ro­pa, con 150.000 acces­si l’an­no, nume­ri mol­to gran­di. Ma nasce su un ospe­da­le con una con­ce­zio­ne anti­ca, cosa che lo ren­de più dif­fi­ci­le da gesti­re”.

“Abbia­mo tro­va­to gran­de qua­li­tà nel per­so­na­le medi­co, infer­mie­ri­sti­co e socio­sa­ni­ta­rio, come rico­no­sco­no gli stes­si pazien­ti — ha pre­ci­sa­to — ma spia­ce sia­no costret­ti a lavo­ra­re in con­di­zio­ni così com­pli­ca­te, ovve­ro in un edi­fi­cio vec­chio che andreb­be tut­to ristrut­tu­ra­to e con sovraf­fol­la­men­to tale da non riu­sci­re nep­pu­re a far pas­sa­re i pazien­ti da una par­te all’al­tra”.

A due gior­ni di distan­za dal­la diret­ta sui social non sono man­ca­te le rea­zio­ni. La Fp-Cgil coì ha com­men­ta­to le dichia­ra­zio­ni del Mini­stro.

E’ un bene che la Mini­stra Gril­lo veda con i pro­pri occhi qual è la real­tà quo­ti­dia­na vis­su­ta da lavo­ra­to­ri e uten­ti dei ser­vi­zi sani­ta­ri nel Lazio. Il com­mis­sa­ria­men­to ne è la cau­sa, non l’effetto: è neces­sa­rio uscir­ne e con­ti­nua­re a inve­sti­re, col­la­bo­ran­do con le isti­tu­zio­ni loca­li  e non pro­se­guen­do con i com­mis­sa­ria­men­ti. In 10 anni il Lazio ha intra­pre­so la stra­da del risa­na­men­to ridu­cen­do all’osso gli inve­sti­men­ti. E i pri­mi ad aver­ne fat­to le spe­se sono sta­ti i lavo­ra­to­ri –  sem­pre meno e con un’età sem­pre più ele­va­ta – e i cit­ta­di­ni,  che a fron­te di un aumen­to del­le tas­se ver­sa­te han­no dovu­to fare i con­ti  con la pro­gres­si­va con­tra­zio­ne dei ser­vi­zi e una mino­re capa­ci­tà del­le strut­tu­re di rispon­de­re alla doman­da, com­pri­men­do l’esigibilità del dirit­to uni­ver­sa­le e pub­bli­co alla salu­te.

Abbia­mo lan­cia­to pochi gior­ni fa l’allarme sull’occupazione nel siste­ma sani­ta­rio lazia­le e sull’insufficienza dei nuo­vi pia­ni assun­zio­na­li, per quan­to, gra­zie anche alle bat­ta­glie che abbia­mo soste­nu­to, per il trien­nio 2018–2020 si sia­no sbloc­ca­te risor­se e si sia tor­na­ti a pro­gram­ma­re nuo­ve assun­zio­ni. È neces­sa­rio ora che si inter­ven­ga a livel­lo nor­ma­ti­vo sia per supe­ra­re il vin­co­lo del­la ridu­zio­ne dell’ 1.4% di spe­sa rispet­to al 2004, la cui scom­par­sa dal Decre­to sem­pli­fi­ca­zio­ni ha allar­ma­to in que­sti gior­ni il sin­da­ca­to, sia per valu­ta­re con più atten­zio­ne le scel­te sul Com­mis­sa­ria­men­to in que­sta regio­ne. Pro­se­gui­re nel­la con­tra­zio­ne dei finan­zia­men­ti por­ta nel­la dire­zio­ne oppo­sta rispet­to al rilan­cio dei ser­vi­zi alla salu­te in tut­to il pae­se, un tema che deve esse­re cen­tra­le nell’agenda del Gover­no. Ser­vo­no risor­se e un pia­no straor­di­na­rio di assun­zio­ni, che com­pen­si la fuo­riu­sci­ta di per­so­na­le, con con­tin­gen­ti ridot­ti in 15 anni del 10 % in Ita­lia e del 18% nel Lazio, e che con­ti­nue­rà ad anda­re in pen­sio­ne nei pros­si­mi mesi e anni, anco­ra di più con quo­ta 100.
 
Come la stes­sa Mini­stra ha potu­to veri­fi­ca­re, i ser­vi­zi sono al col­las­so. All’Umberto I il per­so­na­le ester­na­liz­za­to ha garan­ti­to per 15 anni la con­ti­nui­tà dei ser­vi­zi, pur non aven­do oggi le carat­te­ri­sti­che per esse­re sta­bi­liz­za­to, essen­do il con­cor­so la prin­ci­pa­le por­ta d’accesso al lavo­ro nel siste­ma pub­bli­co. Ser­ve anche qui una solu­zio­ne nor­ma­ti­va, che crei oppor­tu­ni­tà di ricol­lo­ca­zio­ne e garan­ti­sca lavo­ro e rispet­to del­le pro­fes­sio­na­li­tà.
 
Si valu­ti­no le pro­po­ste di chi rap­pre­sen­ta il mon­do del lavo­ro e si bat­te per­ché tut­ti i cit­ta­di­ni pos­sa­no acce­de­re a ser­vi­zi di salu­te e assi­sten­za di qua­li­tà. Le assun­zio­ni, insie­me al rin­no­vo di tut­ti i con­trat­ti sono al pri­mo posto nel­le nostre riven­di­ca­zio­ni. Anche per que­sto sare­mo in piaz­za il 9 feb­bra­io. I bli­tz non sia­no solo pre­te­sti per ste­ri­li pole­mi­che poli­ti­che, ma il Gover­no attui tut­ti gli stru­men­ti in suo pos­ses­so e col­la­bo­ri con tut­te le isti­tu­zio­ni per dare ai cit­ta­di­ni ser­vi­zi miglio­ri.”

Anche Anto­nel­lo Auri­gem­ma, Capo­grup­po di For­za Ita­lia alla Regio­ne Lazio ha rispo­sto al Mini­stro.
 
“Le dichia­ra­zio­ni del Mini­stro del­la Salu­te on. Gril­lo sul­le pro­ble­ma­ti­che del Dea del poli­cli­ni­co Umber­to I mostra­no una scar­sa cono­scen­za del­le cau­se. Ho let­to con stu­po­re le dichia­ra­zio­ni rese dal Mini­stro del­la Salu­te On. Gril­lo a segui­to del­la sua visi­ta al Poli­cli­ni­co Umber­to I di Roma, con­fer­man­do, pur­trop­po, la scar­sa cono­scen­za da par­te del Mini­stro del­le vere cau­se del sovraf­fol­la­men­to del DEA, impu­ta­bi­le per Lei addi­rit­tu­ra alla vec­chia­ia del­la strut­tu­ra. Caro Mini­stro, pur­trop­po il sovraf­fol­la­men­to del DEA è cau­sa­to dal­la cat­ti­va gestio­ne regio­na­le che non ha sapu­to o volu­to affron­ta­re e cor­reg­ge­re le cri­ti­ci­tà lega­te alla medi­ci­na di base, che è il pri­mo step che dovreb­be garan­ti­re il cor­ret­to acces­so al DEA del­le per­so­ne che ne han­no neces­si­tà.
 
Anco­ra più gra­ve il fat­to, di cui il Mini­stro evi­den­te­men­te è com­ple­ta­men­te igna­ro, che solo due anni fa è sta­to inau­gu­ra­to in pom­pa magna dall’allora Diret­to­re Gene­ra­le Dr. Dome­ni­co Ales­sio e dal Pre­si­den­te Zin­ga­ret­ti il repar­to deno­mi­na­to Hol­ding Area, repar­to crea­to pro­prio per evi­ta­re il sovraf­fol­la­men­to del DEA, ad oggi inspie­ga­bil­men­te desti­na­to ad ospi­ta­re il repar­to di geria­tria e costa­to due milio­ni di euro.
 
La pri­ma cosa che avreb­be dovu­to chie­de­re il Mini­stro al mana­ge­ment Azien­da­le  e al Pre­si­den­te del­la Regio­ne sono le moti­va­zio­ni del­la chiu­su­ra del­la Hol­ding Area, quan­do le con­di­zio­ni attua­li del DEA sono sot­to gli occhi di tut­ti e il sovraf­fol­la­men­to del Pron­to Soc­cor­so sareb­be potu­to dimi­nui­re in manie­ra con­si­de­re­vo­le ridu­cen­do i gra­vi disa­gi ai mala­ti.
 
Par­la­re oggi del­la ristrut­tu­ra­zio­ne signi­fi­ca, poi, non sape­re che sul­la base del pro­get­to pre­sen­ta­to i tem­pi di dura­ta dei lavo­ri supe­re­ran­no i 15 anni addi­rit­tu­ra con la mes­sa a nor­ma e la ristrut­tu­ra­zio­ne di solo il 40% dell’Ospedale, a fron­te di una spe­sa pre­vi­sta di cir­ca 220 milio­ni di euro, sen­za aver poi affron­ta­to la pro­ble­ma­ti­ca del­la boni­fi­ca e del­lo smal­ti­men­to di mate­ria­li con­te­nen­ti amian­to e le cri­ti­ci­tà del­la mes­sa a nor­ma anti­si­smi­ca dei sin­go­li edi­fi­ci.
 
Invi­to il Mini­stro On. Gril­lo – con­clu­de Auri­gem­ma — a docu­men­tar­si atten­ta­men­te pri­ma di rila­scia­re dichia­ra­zio­ni che, per la veste che rico­pre, assu­mo­no una impor­tan­za rile­van­te”.
Visi­ta al Pron­to Soc­cor­so del Poli­cli­ni­co Umber­to I di Roma

Pazien­ti lascia­ti lì come pac­chi, qua­si l’uno sopra all’altro, spor­ci­zia, bagni non fun­zio­nan­ti, per­so­ne abban­do­na­te sul­le barel­le ad aspet­ta­re per ore che qual­cu­no si pren­da cura di loro. Quel­lo che abbia­mo visto oggi al Poli­cli­ni­co Umber­to I di Roma con una visi­ta a sor­pre­sa fa sem­pli­ce­men­te inor­ri­di­re: è scan­da­lo­so che uno dei più gran­di pron­to soc­cor­so d’Europa, che con i suoi 150.000 acces­si all’anno è il più “traf­fi­ca­to” di Roma, offra un trat­ta­men­to così peno­so e sca­den­te alle per­so­ne biso­gno­se di cure. Una doman­da sor­ge spon­ta­nea: dov’è sta­to per tut­to que­sto tem­po, e dov’è tut­to­ra, il gover­na­to­re del­la Regio­ne Lazio, Nico­la Zin­ga­ret­ti? Come mai non gli è mai pas­sa­to per la testa di veri­fi­ca­re la situa­zio­ne dell’Umberto I? Quel­lo che abbia­mo visto oggi non è altro che il risul­ta­to di poli­ti­che scia­gu­ra­te por­ta­te avan­ti a suon di tagli alla sani­tà, a livel­lo regio­na­le come a livel­lo nazionale.Nel 2017 ben 13 milio­ni di per­so­ne han­no rinun­cia­to alle cure. Ma la poli­ti­ca, inve­ce di inve­sti­re di più nel­la sani­tà pub­bli­ca, ha con­ti­nua­to a taglia­re i ser­vi­zi e a tra­scu­ra­re le strut­tu­re. Il risul­ta­to lo han­no davan­ti gli occhi tut­ti i cit­ta­di­ni che, per un moti­vo o per l’altro, var­ca­no oggi la soglia di un ospe­da­le: le inef­fi­cien­ze non si con­ta­no tra liste d’attesa infi­ni­te, strut­tu­re che cado­no a pez­zi, sovraf­fol­la­men­to e pes­si­me con­di­zio­ni igie­ni­che. Ogni gior­no un caso di cro­na­ca ci mostra, pur­trop­po, una situa­zio­ne di degra­do. Noi voglia­mo rida­re digni­tà al Ser­vi­zio sani­ta­rio nazio­na­le e ai pazien­ti, rispet­ta­re final­men­te l’articolo 32 del­la nostra Costi­tu­zio­ne che tute­la il dirit­to alla salu­te e garan­ti­sce l’accesso alle cure per tut­ti. È quel­lo che stia­mo facen­do, e non abbia­mo nes­su­na inten­zio­ne di fer­mar­ci: abbia­mo ini­zia­to un per­cor­so stan­zian­do già 4 miliar­di in più per l’edilizia sani­ta­ria e aumen­tan­do il Fon­do sani­ta­rio nazio­na­le di 4,5 miliar­di per i pros­si­mi tre anni. Abbia­mo già mes­so 350 milio­ni per ridur­re le liste d’attesa e dire basta, una vol­ta per tut­te, alle atte­se di otto, die­ci, dodi­ci mesi per fare una mam­mo­gra­fia o una riso­nan­za magne­ti­ca. Stia­mo già inver­ten­do la ten­den­za di que­sti anni inve­sten­do in ricer­ca, inno­va­zio­ne tec­no­lo­gia e sicu­rez­za. L’attenzione su un tema così impor­tan­te per gli ita­lia­ni come la salu­te, con noi non si abbas­se­rà mai: pro­se­gui­re­mo le visi­te a sor­pre­sa negli ospe­da­li pub­bli­ci e, già tra un mese, ritor­ne­re­mo all’Umberto I per accer­tar­ci che sia­no sta­te pre­se misu­re urgen­ti per sana­re il qua­dro disa­stro­so che abbia­mo tro­va­to. Non si può scher­za­re con la salu­te del­le per­so­ne: chi l’ha fat­to in pas­sa­to, ha solo da ver­go­gnar­si.

Pub­bli­ca­to da Giu­lia Gril­lo su Vener­dì 1 feb­bra­io 2019

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