Con la Gente per Nettuno esprime preoccupazione per l’IPI Il movimento “Con la Gente per…
SICILIA: Norme per la promozione, il sostegno e lo sviluppo delle cooperative di comunità
01/02/2019Questo articolo è stato letto 1328 volte!
La Legge Regionale 27 dicembre 2018 n. 25, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, definisce i criteri ed i requisiti per il riconoscimento delle “cooperative di comunità” al fine di valorizzarne il ruolo, per sostenere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale nei territori e nelle aree urbane particolarmente esposte a rischio spopolamento e a disagio sociale.
Le cooperative di comunità sono le società cooperative costituite ai sensi degli articoli 2511 e seguenti del codice civile e iscritte all’albo delle cooperative di cui all’articolo 2512 del codice civile e all’articolo 223 sexiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie che, valorizzando le competenze della popolazione residente, le tradizioni culturali e le risorse territoriali, perseguono lo scopo di soddisfare i bisogni della comunità locale migliorandone le qualità sociali ed economiche di vita attraverso lo svolgimento di attività economiche per lo sviluppo sostenibile, finalizzate alla produzione di beni e servizi, al recupero di beni ambientali e monumentali ed alla creazione di opportunità di lavoro per la comunità stessa.
La Regione istituisce il Registro regionale delle cooperative di comunità, a cui le cooperative si iscrivono per ottenere il riconoscimento di cooperativa di comunità.
I requisiti per l’iscrizione al suddetto registro verranno definiti con decreto dell’Assessore regionale per le attività produttive, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
SCARICA LA LEGGE: CLICCA QUI
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.