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Trapani: il Comitato per l’Aeroporto chiede chiarezza, ma ancora nessuna novità
04/01/2019Questo articolo è stato letto 1016 volte!
Ancora incertezze per l’aeroporto Florio di Trapani-Birgi. Il Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell’Aeroporto di Trapani chiede chiarezza, ma dopo le dimissioni della Ferraro, permangono i dubbi sullo sblocco dell’iter per la fusione con Palermo.
di Francesca Marrucci
A che punto è l’iter per la fusione tra l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi e quello ‘Falcone-Borsellino’ di Palermo? È quello che chiede con insistenza il Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell’Aeroporto di Trapani.
A fine novembre era stata annunciata la possibile fusione tra Airgest e Gesap, la controllata e la società che controllano i due aeroporti, votata addirittura dall’assemblea dei soci di Airgest che aveva promosso la redazione della valutazione aziendale e di un piano industriale propedeutici. A questi sarebbe seguito l’iter per la fusione, ma ad oggi non si ha notizia di alcun atto.
La scorsa settimana doveva essere nominata la Commissione Regionale, ma non si è proceduto. Il Comitato torna quindi a sollecitare la Regione sulla questione in una nota stampa.
“A seguito della richiesta di spiegazioni del Comitato ne è seguito soltanto silenzio. Ripetiamo qui quanto richiesto la settimana scorsa ma dobbiamo preannunciare che, in mancanza di risposte e/o atti concreti, il Comitato procederà ad organizzare manifestazioni di protesta al fine di ottenere risposte ed azioni nell’interesse del territorio.
Il Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell’Aeroporto di Trapani apprende oggi che la commissione regionale, quella che dovrebbe dare il via libera alla selezione dei curricula per il Direttore Generale di Airgest, ritarda ad essere nominata. Con un membro del CdA dimesso, ci si chiede quanto tempo occorrerà ancora ai dirigenti regionali per agevolare la nomina di una figura fondamentale per l’aeroporto di Trapani.
Contestualmente, il Comitato si chiede come mai l’iter del bando si sia fermato, proprio adesso che si potrebbe far ricorso all’art 125 del codice degli appalti con procedura negoziata.
Per questi motivi chiediamo:
1) All’onorevole Eleonora Lo Curto, all’Assessore Mimmo Turano, e al Presidente Nello Musumeci stesso, sempre prodighi di parole rassicuranti nei confronti del territorio, a quale data pensano di far nominare la commissione regionale per la selezione del nuovo Direttore di Airgest.
2) Al sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, quali tempistiche si prevedono per proseguire l’iter del bando, ovvero la procedura negoziata attraverso la CUC Trinakria?
Il territorio aspetta sempre delle risposte che, a parte i soliti comunicati stampa ridondanti, tardano ad arrivare.
Luca Sciacchitano Rossella Cosentino Ezio Ricevuto Ada del Giudice Giuseppe Conticello”
La fusione tra i due aeroporti non è comunque un parto dell’assemblea dei soci Airgest. Come ha spiegato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Maurizio Santangelo durante il Consiglio Comunale aperto tenutosi a Trapani il 23 novembre scorso.
“Si è arrivati, spinti dalla crisi, al punto di concepire una fusione di Airgest (Birgi) con Gesap (Punta Raisi) — spiega Santangelo — ma questo è un progetto che risale al Piano di Crocetta del settembre 2017. Crocetta aveva già deciso di portare Airgest alla fusione con Gesap, oppure di venderne le quote a privati.
Tutto ciò è scritto nel Documento di Revisione Straordinaria delle Partecipate. Avevamo già capito, esaminando i bilanci e interloquendo con l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che i contributi di comarketing hanno fatto guadagnare solo il vettore atterrato a Trapani, ma contemporaneamente hanno portato l’Airgest al dissesto. Adesso siamo certi che, nel pieno della crisi, l’Autorità non aveva neanche ricevuto dalla Regione un vero Piano di risanamento dell’Airgest.
Lo abbiamo scoperto leggendo un’Ordinanza della Corte dei Conti, depositata il 31 gennaio di quest’anno, nella quale la Corte fa presente alla Regione l’obbligo di inviare all’approvazione dell’Autorità dei Trasporti un Piano di risanamento triennale, proprio perché si trattava di salvare un’entità importantissima come Airgest, che fornisce al pubblico servizi di interesse generale. Non sappiamo, quindi, se questo Piano sia stato poi realizzato e inviato alla Corte dei Conti e se sia stato inviato e approvato dall’Autorità dei Trasporti.
In ogni caso, vanno accertate dalla magistratura le responsabilità dei protagonisti di omissioni così evidenti. È certo che la Regione Siciliana abbia speso soldi dei contribuenti, ma i risultati negativi sono sotto i nostri occhi. C’è però chi racconta ancora che Airgest sia stata risanata e che adesso risulti ‘appetibile’. Insieme ai nostri portavoce all’Ars Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, con i quali portiamo avanti le ricerche, con un lavoro meticoloso, in questi giorni ci chiediamo per chi possa essere appetibile”.
Peccato che al Verbale dell’Assemblea straordinaria Airgest dell’8 agosto 2017 che pure aveva deliberato l’approvazione del Piano, questo non fosse stato allegato, come ha chiarito la Corte dei Conti.
“Il nostro studio ha approfondito molte questioni che stanno alla base del fallimento di questa politica aeroportuale che ha fatto prevalere la legge del più forte e che condanna le strutture più piccole come Birgi ad essere subalterne a quelle più grandi,” continua Santangelo.
“Purtroppo, dobbiamo constatare come il nuovo governo regionale abbia proseguito verso la dismissione, senza vigilare abbastanza e senza neanche chiedersi se fosse obbligatorio dismettere la società, come si diceva nel Piano Crocetta. E infatti, non lo era. Molto denaro pubblico è stato investito, ma i documenti dimostrano che una vera programmazione su Birgi non è mai esistita e che la società è stata lasciata al suo destino. Questi e altri documenti lo provano”.
Le dimissioni di uno dei membri del CdA Airgest, Elena Ferraro, avvenuto i primi di dicembre, aprono nuove polemiche per le dichiarazioni della stessa imprenditrice che sostiene di essere poco gradita proprio perché favorevole alla fusione, fortemente voluta dal Governatore Musumeci, ma malvista da altri, come il Sindaco di Palermo, Orlando. Sul futuro dell’aeroporto trapanese ancora incertezze, quindi.
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.