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Roma, rubate ben 20 pietre d’inciampo al Ghetto
10/12/2018Questo articolo è stato letto 1886 volte!
La denuncia del Coordinamento Comitati del Rione Monti del furto delle pietre d’inciampo dell’artista Demnig
di Francesca Marrucci
Nel 2012 l’artista tedesco Gunter Demnig ha realizzato una serie di pietre d’inciampo per ricordare i cittadini ebrei romani deportati nei campi di concentramento nazisti. Le pietre d’inciampo si trovavano in Via Madonna dei Monti, 82 a Roma.
Il passato è d’obbligo in questo caso, perché è di oggi la denuncia del Coordinamento Comitati del Rione Monti della scomparsa di ben 20 di queste pietre d’inciampo. Rubate.
La denuncia del Coordinamento
“Questa fotografia è ciò che rimane delle 19 pietre d’inciampo divelte stanotte a Roma in via Madonna dei Monti. Ricordavano un intero gruppo familiare, Di Consiglio e Di Castro, che fu deportato ad Auschwitz.
La Shoah è stata esattamente questo e stanotte, a settant’anni di distanza, si è compiuta di nuovo. L’obiettivo dei nazisti non era solo cancellare le persone ma anche il loro ricordo. Stanotte è come se avessero voluto ucciderli tutti un’altra volta. Ma non glielo permetteremo.”
Così il Coordinamento sta facendo condividere la notizia su Whatsapp. Le pietre d’inciampo rubate sono quelle dedicate alle Famiglie Di Castro e Di Consiglio ed erano state poste nella via il 9 gennaio 2012.
Le due famiglie furono particolarmente colpite dai rastrellamenti del 16 ottobre 1943 e dalla retata post attentato di Via Ripetta. I Di Consiglio deportati in 20, i Di Castro con la vittima più piccola di 3 anni appena.
Un clima di intimidazione
Il clima di intimidazione a Roma prosegue però da un po’. Adachiara Zevi, figlia di Tullia Zevi e Presidente dell’Associazione Arte e Memoria che ha curato proprio il progetto delle pietre d’inciampo, già quest’estate aveva ricevuto minacce tramite lettere anonime.
“È un attacco inaudito di fascismo e di antisemitismo fatto da gente che non scherza e purtroppo un governo come quello che abbiamo, che aizza all’odio per il diverso, legittima questi atti,” ha dichiarato la Zevi.
“È a rischio la nostra democrazia. Sono stravolta, è una cosa inenarrabile. Stiamo organizzando per questa sera intorno alle 20 un presidio davanti alla casa della famiglia Di Consiglio, nel rione Monti, perché è gravissimo un attacco a coloro che sono stati sterminati e a coloro che, con i loro ricordi, testimoniano ogni giorno cosa accadde.”
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