La Luce della Natività tra i Sassi di Matera.  Il presepe della Basilicata al Palazzo del Quirinale

La Luce della Natività tra i Sassi di Matera. Il presepe della Basilicata al Palazzo del Quirinale

07/12/2018 0 Di Redazione

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Roma – Palaz­zo del Qui­ri­na­le, Sala d’Ercole

12 dicem­bre 2018 — 5 gen­na­io 2019 

Pro­se­gue il cam­mi­no dei pre­se­pi monu­men­ta­li del­la Basi­li­ca­ta, ini­zia­to nel 2009 ad Assi­si, nell’anno in cui la dona­zio­ne dell’olio a S. Fran­ce­sco fu affi­da­ta ai Luca­ni, con una tap­pa pre­sti­gio­sa: il Qui­ri­na­le. La “Casa degli Ita­lia­ni” ospi­te­rà infat­ti dal 12 dicem­bre 2018 al 5 gen­na­io 2019 un nuo­vo alle­sti­men­to del pre­sti­gio­so pre­se­pe luca­no idea­to dal mae­stro pre­se­pi­sta Fran­co Arte­se, reso pos­si­bi­le e orga­niz­za­to dall’Agenzia di Pro­mo­zio­ne Ter­ri­to­ria­le del­la Basi­li­ca­ta. Anche que­sta vol­ta i nume­ri dan­no evi­den­za del gran­de impe­gno intel­let­tua­le e spi­ri­tua­le del pre­se­pe luca­no che dopo l’allestimento in Piaz­za San Pie­tro del 2012 tor­na a Roma in un altro con­te­sto ecce­zio­na­le, la Sala D’Ercole nel Palaz­zo del Qui­ri­na­le.

L’opera di quest’anno misu­ra un’area di qua­ran­ta metri qua­dri per un’altezza di cir­ca sei metri, rea­liz­za­ta in poli­sti­re­ne, pie­tra, legno e fer­ro, con cir­ca cen­to­ven­ti per­so­nag­gi in ter­ra­cot­ta. 

Il pre­se­pe del mae­stro Fran­co Arte­se è il rac­con­to del­la nasci­ta di Gesù nel con­te­sto di un pae­sag­gio che non ha egua­li, dei bor­ghi del­la Basi­li­ca­ta e dei Sas­si di Mate­ra, quel­li che Paso­li­ni scel­se per il suo “Van­ge­lo” affer­man­do di aver ritro­va­to qui i vol­ti e i luo­ghi “intat­ti” che in Pale­sti­na era­no anda­ti per­du­ti. 

Il pre­se­pe luca­no è un’opera capa­ce di rac­con­ta­re, insie­me al miste­ro del­la Nasci­ta, la sto­ria, la cul­tu­ra e il pae­sag­gio di una Ter­ra ric­ca di natu­ra­le spi­ri­tua­li­tà, mil­le­na­rio cro­ce­via di popo­li e tra­di­zio­ni, che oggi si offre ai visi­ta­to­ri per sor­pren­der­li in un viag­gio sen­za tem­po fra chie­se rupe­stri, abba­zie, san­tua­ri, cat­te­dra­li, bor­ghi, in cui rivi­ve la sto­ria dell’umanità inte­ra. 

Sul­la sce­na si com­po­ne un insie­me di qua­dri che rap­pre­sen­ta­no diver­si momen­ti del­la vita quo­ti­dia­na, in un ambien­te sem­pli­ce e labo­rio­so, che attin­ge a imma­gi­ni trat­te da riti e tra­di­zio­ni del­la civil­tà rura­le luca­na. 

Ogni anno, tut­ta­via, l’opera pre­se­pia­le si rin­no­va con l’inserimento di una sce­na che trae occa­sio­ne dal luo­go che la ospi­ta.  

Quest’anno l’allestimento in una del­le Sale sto­ri­che del Palaz­zo del Qui­ri­na­le, sede del­la mas­si­ma Isti­tu­zio­ne del­la Repub­bli­ca, ha sug­ge­ri­to la crea­zio­ne di una sce­na avul­sa dal con­te­sto abi­tua­le ma piut­to­sto sim­bo­li­ca di un fon­da­men­ta­le e costan­te­men­te auspi­ca­to lega­me tra la comu­ni­tà luca­na e lo Sta­to, pro­po­nen­do il ricor­do di un impor­tan­te even­to per la Basi­li­ca­ta, la visi­ta del Pre­si­den­te del Con­si­glio Giu­sep­pe Zanar­del­li, fat­ta su sol­le­ci­ta­zio­ne dell’amico Giu­sti­no For­tu­na­to e di altri par­la­men­ta­ri luca­ni, nel set­tem­bre del 1902. 

Non esi­tò egli a sop­por­ta­re tut­ti i disa­gi di un viag­gio a trat­ti “avven­tu­ro­so”, pur di cono­sce­re de visula tra­gi­ca real­tà di una remo­ta regio­ne del Mez­zo­gior­no d’Italia. Da quel­la esplo­ra­zio­ne matu­rò la Leg­ge spe­cia­le per la Basi­li­ca­ta, ema­na­ta di lì a poco. 

Il fram­men­to di sto­ria che il pre­se­pe rac­con­ta è quel­lo in cui Zanar­del­li acca­rez­za con tene­ra com­pren­sio­ne una bam­bi­na che gli dona un pic­co­lo maz­zo di fio­ri, men­tre intor­no assi­sto­no par­te­ci­pi la madre e altre don­ne.  

Una imma­gi­ne, que­sta, poco nota, ma che evi­den­zia tut­ta l’attenzione che il Pre­si­den­te del Con­si­glio riser­vò, in par­ti­co­la­re, alle don­ne del­la «tan­to dilet­ta ter­ra Luca­na», di cui elo­giò “la pre­stan­za”, la for­za e il corag­gio.

 «La dispo­ni­bi­li­tà del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca Ser­gio Mat­ta­rel­la – com­men­ta il Diret­to­re Gene­ra­le dell’APT Maria­no Schia­vo­ne- ha reso pos­si­bi­le que­sto ambi­to tra­guar­do; la Basi­li­ca­ta e il suo pre­se­pe si col­lo­ca­no quest’anno in un con­te­sto di ine­sti­ma­bi­le valo­re sto­ri­co, cul­tu­ra­le e arti­sti­co, coniu­gan­do insie­me la for­za di un gesto alta­men­te sim­bo­li­co. L’avvenimento si pre­sen­ta di for­te impat­to, per­ché pre­an­nun­cia, nel modo miglio­re, il gran­de even­to di Mate­ra Capi­ta­le euro­pea del­la Cul­tu­ra 2019, gra­zie al qua­le la nostra Regio­ne vivrà un’esperienza irri­pe­ti­bi­le di cen­tra­li­tà e pro­ta­go­ni­smo.

La nasci­ta di Gesù, col­lo­ca­ta nel cuo­re dei Sas­si di Mate­ra Patri­mo­nio dell’Umanità, aumen­ta a dismi­su­ra l’incanto di un pae­sag­gio uni­co al mon­do. La sto­ria rie­vo­ca tra­di­zio­ni e sim­bo­li uni­ver­sa­li di fede e con­vi­ven­za tra i popo­li; allo stes­so tem­po, la “piaz­za” offre l’armonia del vive­re sen­za bar­rie­re, dina­mi­ca e aper­ta. Come nel­lo spi­ri­to di Mate­ra 2019. La Basi­li­ca­ta inte­ra si rico­no­sce nel pre­se­pe, nei vol­ti e nei gesti del­le don­ne, degli uomi­ni e dei bam­bi­ni che ani­ma­no la pla­tea davan­ti alla grot­ta del­la Nati­vi­tà».

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