MARINO/S.Maria delle Mole. BIBLIOPOP: Successo di partecipazione e di valori internazionalisti solidali a evento “CON CUBA PER LA PALESTINA”

MARINO/S.Maria delle Mole. BIBLIOPOP: Successo di partecipazione e di valori internazionalisti solidali a evento “CON CUBA PER LA PALESTINA”

16/10/2018 0 Di Maurizio Aversa

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… Quan­do il Che, tra­sfor­mò un con­flit­to regio­na­le in lot­ta mon­dia­le con­tro il colo­nia­li­smo.

Otti­ma impres­sio­ne.
Mol­te don­ne, e gio­va­ni don­ne. Ragaz­zi tren­ten­ni, ma anche un gio­va­nis­si­mo che ha atti­ra­to l’attenzione e la sti­ma emo­zio­na­ta di You­sef Sal­man del­la Comu­ni­tà pale­sti­ne­se di Roma e Lazio, per­ché gli ha ricor­da­to i pro­pri esor­di nell’impegno socia­le e poli­ti­co pub­bli­co. Da pale­sti­ne­se per­se­gui­ta­to. Mol­te, poi, le real­tà che han­no rispo­sto: da Gen­za­no, da Vel­le­tri, da Roma e tan­tis­si­mi da Mari­no e dal­le fra­zio­ni di Mari­no, a comin­cia­re da S. Maria del­le Mole. Que­sto miscu­glio col­pi­va pro­prio per l’eterogeneità del­la rispo­sta alla chia­ma­ta del Cir­co­lo “Gino Done’” del­la Asso­cia­zio­ne di ami­ci­zia Ita­lia Cuba di Mari­no. Il cir­co­lo ha volu­to que­sta gior­na­ta, coa­diu­va­to dal­la sezio­ne “Aure­lio Del Gob­bo” dell’Anpi di Mari­no, e dal­la tota­le dispo­ni­bi­li­tà di Biblio­Pop “G. Rosa­ti” del­la asso­cia­zio­ne Acab, su un tema dram­ma­ti­co spe­ci­fi­co: Con Cuba per la Pale­sti­na.
Mar­co Papac­ci.
Con una sot­to­li­nea­tu­ra sto­ri­ca: … Quan­do il Che, tra­sfor­mò un con­flit­to regio­na­le in lot­ta mon­dia­le con­tro il colo­nia­li­smo. Rife­ren­do­si sia alle posi­zio­ni teo­ri­che dei rivo­lu­zio­na­ri cuba­ni, che alla sto­ria come cro­na­ca che rac­con­ta del viag­gio, ini­zi anni ses­san­ta, di Erne­sto Che Gue­va­ra che incon­trò i rivo­lu­zio­na­ri e com­bat­ten­ti pale­sti­ne­si deter­mi­na­ti ad otte­ne­re il rico­no­sci­men­to di indi­pen­den­za con la pro­pria auto­de­ter­mi­na­zio­ne di popo­lo. Pro­prio come ha ricor­da­to Mar­co Papac­ci, vice­pre­si­den­te nazio­na­le del­la asso­cia­zio­ne. Papac­ci, che a fine sera­ta ha invia­to una pro­pria impres­sio­ne favo­re­vo­le, scri­ven­do: Com­pli­men­ti vivis­si­mi per la magni­fi­ca ini­zia­ti­va a tut­ti i com­pa­gni! Lo stes­so vice­pre­si­den­te ha, nel suo inter­ven­to, fat­to toc­ca­re con mano un parel­le­li­smo cir­ca il man­dan­te uni­co del­le tra­ge­die dei due popo­li: quel­lo cuba­no e quel­lo pale­sti­ne­se, dovu­to appun­to al com­por­ta­men­to degli USA. Ha ricor­da­to Papac­ci, che nel 2011, toc­cò pro­prio a lui, in un even­to pub­bli­co a Roma, di dover par­la­re di Vit­to­rio Arri­go­ni, Vic, — il gio­va­ne inter­na­zio­na­li­sta ucci­so dagli israe­lia­ni men­tre por­ta­va a ter­mi­ne una del­le enne­si­me bat­ta­glie per gli aiu­ti al popo­lo pale­sti­ne­se occu­pa­to, tra­mi­te Free­dom Flo­til­la per Gaza -. Vic, noto per il mot­to che ave­va lan­cia­to: Stay Human: restia­mo uma­ni! E gli israe­lia­ni han­no mano libe­ra nel fare ciò, gra­zie all’unico Sta­to nel con­ses­so inter­na­zio­na­le che lo spal­leg­gia, ed anzi lo sostie­ne pie­na­men­te: gli Sta­ti Uni­ti d’Amercia. In cam­bio, denun­cia il vice­pre­si­den­te, Israe­le, in sede ONU e nel­le ini­zia­ti­ve diplo­ma­ti­che inter­na­zio­na­li, è l’unico Sta­to che appog­gia, giu­sti­fi­ca e sostie­ne gli USA nel soste­ne­re il bloc­co com­mer­cia­le con­tro Cuba (el blo­queo) da settant’anni!
Mau­ro Avel­lo.
Intan­to che i video sele­zio­na­ti e alle­sti­ti dal cir­co­lo, diret­ti da Gior­gia Gal­li, pren­de­va­no vita sul fon­do pare­te cur­vo del­la ex chie­set­ta che è sede di Biblio­Pop, Mau­ro Avel­lo ha accol­to gli ospi­ti, con una pun­ta d’orgoglio che tra­spa­ri­va pro­prio per il col­po d’occhio del­la sala ormai stra­pie­na e con le sedie a sup­por­to aggiun­te due vol­te fino a “crea­re una pla­tea ester­na fuo­ri la por­ta d’ingresso”. Ha illu­stra­to, il segre­ta­rio del Cir­co­lo, che l’appuntamento è sta­to for­te­men­te volu­to da tut­ti i com­po­nen­ti per ricor­da­re il gran­de rivo­lu­zio­na­rio Erne­sto Gue­va­ra di cui da poco è ricor­so l’anniversario del suo assas­si­nio. Ma anche, e soprat­tut­to, per esse­re qui e ora inci­si­vi e par­te di un movi­men­to inter­na­zio­na­le che non vuo­le cede­re rispet­to alle richie­ste di giu­sti­zia che i popo­li recla­ma­no. Come il popo­lo cuba­no, come il popo­lo pale­sti­ne­se. Avel­lo fa valu­ta­zio­ni col cuo­re e con la testa: Non era faci­le ne scon­ta­to, in un pae­se in pale­se arre­tra­men­to cul­tu­ra­le dove ulti­ma­men­te si inau­gu­ra­no solo sedi di casapound….noi rispon­dia­mo con una biblio­te­ca, per­ché la cul­tu­ra è uno stru­men­to fon­da­men­ta­le per lot­ta­re e ten­ta­re di costrui­re una socie­tà miglio­re. Per l’inaugurazione abbia­mo volu­to orga­niz­za­re insie­me ai com­pa­gni dell’Anpi di Mari­no un ini­zia­ti­va che par­las­se anco­ra di resi­sten­za, di rivo­lu­zio­ne, di inter­na­zio­na­li­smo, di Cuba e del­la Pale­sti­na “Sia­te sem­pre capa­ci di sen­ti­re nel pro­fon­do di voi stes­si ogni ingiu­sti­zia com­mes­sa con­tro chiun­que in qual­sia­si par­te del mon­do” Que­sto è il lasci­to mora­le e poli­ti­co che Erne­sto Che Gue­va­ra ha con­se­gna­to ai pro­pri figli e a tut­ti noi pri­ma di esse­re assas­si­na­to in Boli­via nel ten­ta­ti­vo di com­pie­re quel­lo che lui rite­ne­va il più sacro dei dove­ri di un rivo­lu­zio­na­rio: lot­ta­re con­tro l’imperialismo ovun­que esso sia, per costrui­re un mon­do miglio­re. In occa­sio­ne del 51° anni­ver­sa­rio del­la mor­te del Che abbia­mo volu­to ren­der­gli omag­gio met­ten­do in risal­to un even­to ai più sco­no­sciu­to: il 18 giu­gno 1959, quin­di a pochi mesi dal trion­fo del­la Rivo­lu­zio­ne Cuba­na, Erne­sto Che Gue­va­ra vie­ne invi­ta­to dall’allora lea­der dei Pae­si Non Alli­nea­ti, il pre­si­den­te egi­zia­no Nas­ser, a far visi­ta alla Pale­sti­na. Il segre­ta­rio del cir­co­lo ricor­da a tut­ti che par­la­re quin­di di Cuba e del­la Pale­sti­na, signi­fi­ca par­la­re del­la stes­sa cosa, due fac­ce del­la stes­sa meda­glia: da una par­te il trion­fo del­la Rivo­lu­zio­ne e la costru­zio­ne del Socia­li­smo in una con­di­zio­ne di costan­te asse­dio poli­ti­co, mili­ta­re ed eco­no­mi­co dovu­to al cri­mi­na­le bloc­co degli sta­ti uni­ti, e dall’altra l’eroica Resi­sten­za del Popo­lo Pale­sti­ne­se, sim­bo­lo del­la lot­ta per la libe­ra­zio­ne dall’ultimo san­gui­na­rio pro­get­to colo­nia­le, con­tro israe­le e quel sio­ni­smo che altri non è che una ripu­gnan­te for­ma di fasci­smo capa­ce di tra­sfor­ma­re un popo­lo da vit­ti­ma del male asso­lu­to, la shoa, in car­ne­fi­ci assas­si­ni. In mez­zo c’è l’uomo ed i suoi dirit­ti, il dirit­to alla ter­ra, il dirit­to alla casa, il dirit­to all’istruzione, alla salu­te, ad una vita digni­to­sa, il dirit­to a com­bat­te­re le ingiustizie…il dirit­to alla pace…anche se per que­sto è costret­to a fare la guer­ra. Hasta La Vic­to­ria Siempre….Palestina….Patria o Muer­te!

You­sef Sal­man.
E’ suf­fi­cien­te fare que­sto? Cosa va fat­to anco­ra da qui? Sono pro­prio i que­si­ti che Avel­lo ha uti­liz­za­to per dare la paro­la a Yous­sef Sal­man, il qua­le ha ricor­da­to, che pro­prio que­sto com­por­ta­men­to cul­tu­ra­le e poli­ti­co, di con­sa­pe­vo­lez­za col­let­ti­va, di mobi­li­ta­zio­ne per­ma­nen­te, di capa­ci­tà cri­ti­ca con­tro l’imperialismo che sot­to­met­te popo­li, o ten­ta di sot­to­met­ter­li, indu­cen­do­li al silen­zio e all’ignoranza sono le miglio­ri azio­ni che nel­la lun­ga tra­di­zio­ne di lot­ta e di soste­gno inter­na­zio­na­le vie­ne pro­mos­sa e man­te­nu­ta in Ita­lia e qui a Mari­no. Por­ta ad esem­pio, il rap­pre­sen­tan­te del­la comu­ni­tà pale­sti­ne­se di Roma e del Lazio, quan­to acca­de gior­no dopo gior­no, addi­rit­tu­ra con caden­ze già pre­vi­ste. Come il caso dei vener­di di pre­ghie­ra e di mobi­li­ta­zio­ne del­la popo­la­zio­ne del­la stri­scia di Gaza, che ogni set­ti­ma­na mani­fe­sta vici­no ai con­fi­ni. Vener­dì scor­so ci sono sta­ti set­te mor­ti. Han­no ucci­so, gli uomi­ni dell’esercito israe­lia­no, set­te ragaz­zi­ni. Disar­ma­ti. Che mostra­va­no come cat­ti­ve­ria, le urla. Il cui con­te­nu­to era solo quel­lo di recla­ma­re il pro­prio dirit­to ad entra­re nel­le pro­prie ter­re. Per que­sto, per un dirit­to che è rico­no­sciu­to e san­ci­to da riso­lu­zio­ni dell’ONU, han­no rice­vu­to come rispo­sta il piom­bo, e sono mor­ti assas­si­na­ti. You­sef ha anche avan­za­to una pro­po­sta con­cre­ta per dare cor­po a que­sto tipo di ini­zia­ti­ve così riu­sci­te: che si pro­du­ca un opu­sco­lo, un libret­to pro­prio del­la espo­si­zio­ne tota­le di quan­to sta emer­gen­do nell’incontro a Biblio­Pop.
Bas­sam Saleh.
Pro­prio que­sto ha fat­to par­te del lun­go inter­ven­to, pie­no di rife­ri­men­ti, cita­zio­ni, com­men­ti di Bas­sam Saleh, gior­na­li­sta pale­sti­ne­se, respon­sa­bi­le del­la Asso­cia­zio­ne “Pale­sti­na nel cuo­re” ed espo­nen­te di Al Fatah. Pro­prio sul­la que­stio­ne del­la cul­tu­ra, denun­cia il gior­na­li­sta, le azio­ni da taglia­go­la di Donald Trump, che ha peg­gio­ra­to, se pos­si­bi­le, le con­se­guen­ze di scel­te sull’occupazione del­la Pale­sti­na, ha deter­mi­na­to che gli aiu­ti alla Agen­zia ONU, indi­pen­den­te, idea­ta per aiu­ti uma­ni­ta­ri in capo allo stu­dio, alla salu­te e al soste­gno socia­le, ora non è più finan­zia­ta. Costrin­gen­do le popo­la­zio­ni ad esse­re nel­la con­di­zio­ne di ave­re meno cure, meno stu­dio ecc. Un dato, dice Bas­sam, per­cen­tual­men­te, gra­zie anche al soste­gno uma­ni­ta­rio ONU, l’impegno nel­lo stu­dio dei gio­va­ni pale­sti­ne­si, con mol­tis­si­mi che arri­va­no alla lau­rea, sono più avan­ti, degli stu­den­ti israe­lia­ni che godo­no di con­di­zio­ne socia­le e cli­ma poli­ti­co nel loro Sta­to ben dif­fe­ren­te dai pale­sti­ne­si oppres­si nel­la Pale­sti­na occu­pa­ta. Il dato nume­ri­co è che con la scel­ta uni­la­te­ra­le degli USA di sot­trar­si agli impe­gni uma­ni­ta­ri sot­to­scrit­ti a livel­lo inter­na­zio­na­le, signi­fi­ca non ver­sa­re 350.000.000 di dol­la­ri all’Agenzia ONU. Intan­to come rispo­sta imme­dia­ta il Cana­da, per mostra­re una con­tro­ten­den­za ha deci­so di ver­sa­re 50.000.000 in soste­gno inve­ce. For­tu­na­ta­men­te, ricor­da l’esponente di Fatah, c’è il soste­gno e la soli­da­rie­tà inter­na­zio­na­le. Miglia­ia e miglia­ia sono sta­ti e sono gli stu­den­ti che otten­go­no di poter­si reca­re a Cuba a stu­dia­re, e que­sto, in par­te, atte­nua la vera e pro­pria azio­ne cri­mi­na­le sta­tu­ni­ten­se con­tro la gio­va­ne popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se. Un altro aspet­to, nel ricor­da­re il segno di neo­co­lo­nia­li­smo infer­to dagli USA nei con­fron­ti del­la Pale­sti­na che il Che ave­va subi­to col­to pro­prio quan­do si recò tra i Fed­dayn, è tut­to nel­la descri­zio­ne dei fat­ti sto­ri­ci: tra­gi­ci per le vit­ti­me che ha cau­sa­to in tut­ti que­sti anni. Cita, Bas­sam, uno scrit­to­re e gior­na­li­sta israe­lia­no, che in segui­to ad un suo stu­dio-repor­ta­ge fu cac­cia­to da Israe­le ed ora vive in Inghil­ter­ra: Ilan Pap­pe, atti­vi­sta del Par­ti­to Comu­ni­sta. Ricor­da la sua denun­cia cir­ca lo stu­dio che con­dus­se, su docu­men­ti del­lo Sta­to di Israe­le, che lo por­ta­ro­no a com­pi­la­re una lista di oltre 420 vil­la­gi rasi al suo­lo per costrin­ge­re il popo­lo pale­sti­ne­se a con­cen­trar­si nel­la stri­scia di Gaza. Dove ora vivo­no, in peren­ni cam­pi pro­fu­ghi, 2milioni di per­so­ne in 37 chi­lo­me­tri­qua­dra­ti di ter­ra. Per fare un giu­sto para­go­ne, basti pen­sa­re che a Mari­no sia­mo a 27 chi­lo­me­tri­qua­dra­ti e 42mila abi­tan­ti: un altro milio­ne e nove­cen­to­ses­san­ta­mi­la, tra noi e Castel Gan­dol­fo, ad esem­pio, dove e come ci sareb­be­ro stati?(ndA). Infi­ne, Bas­sam Saleh, ricor­da che Mau­ri­zio Muso­li­no (intan­to che su fon­do pare­te anda­va una imma­gi­ne di Bas­sam con Muso­li­no men­tre era­no insie­me in Liba­no), quan­do ci ha lascia­to due anni fa per il ter­ri­bi­le can­cro che lo ha ucci­so, era come sem­pre nel pie­no del­la atti­vi­tà di divul­ga­zio­ne dei dirit­ti pale­sti­ne­si, a comin­cia­re dal ricor­do che ave­va mate­ria­liz­za­to con l’associazione per non dimen­ti­ca­re Sabra e Sha­ti­la, ovve­ro il mas­sa­cro di cir­ca 3.500 civi­li il 18 set­tem­bre del 1982. Poli­ti­ca­men­te, poi, sot­to­li­nea, venen­do alla attua­li­tà, che la posi­zio­ne che vie­ne sban­die­ra­ta, affi­lian­do­la alla cosid­det­ta “pri­ma­ve­ra ara­ba”, ma anche solo come “novi­tà pro­po­si­ti­va”, cioè quel­la di indur­re
I pale­sti­ne­si ad accet­ta­re una sor­ta di Sta­to plae­sti­ne­se a Gaza, dove mano a mano far afflui­re anche gli altri del­le aree dif­fe­ren­ti, maga­ri annet­ten­do un pez­zo di altra area, è sem­pli­ce­men­te fol­le, anti­sto­ri­co e da cac­cia­ta dei pale­sti­ne­si dal­le loro ter­re. La Pale­sti­na, come già ricor­dò Ara­fat al qua­le fu già fat­ta que­sta pro­po­sta, è quel­la che com­pren­de Geru­sa­lem­me, che com­pren­de Geri­co. Altri­men­ti non è Pale­sti­na: è la depor­ta­zio­ne di pale­sti­ne­si!
Ugo Ono­ra­ti.
Ugo Ono­ra­ti, in rap­pre­sen­tan­za dell’Anpi di Mari­no, ha svol­to un rac­con­to vol­to a vede­re una lot­ta di resi­sten­za, quel­la svol­ta dai pale­sti­ne­si nei con­fron­ti dell’occupante israe­lia­no. L’esponente mari­ne­se del­la asso­cia­zio­ne dei par­ti­gia­ni ita­lia­ni ha quin­di mes­so in fila, illu­stran­do­le, una serie di riso­lu­zio­ni che negli anni sono sta­te adot­ta­te dall’ONU cir­ca rico­no­sci­men­ti di dirit­ti ai pale­sti­ne­si. Pur­trop­po, denun­cia Ono­ra­ti, dob­bia­mo costa­ta­re che a fron­te di deci­sio­ni, indi­ca­zio­ni, frut­to anche di media­zio­ni diplo­ma­ti­che, oggi non c’è trac­cia del­la appli­ca­zio­ne di quel­le riso­lu­zio­ni. Per que­sto è impor­tan­te che il soste­gno inter­na­zio­na­le non man­chi mai. Qui da Mari­no il cir­co­lo di Ita­lia Cuba, così come l’Anpi così come tan­te altre for­ze cer­ca­no sem­pre di garan­ti­re un sup­por­to ai popo­li che recla­ma­no dirit­ti. Il rap­pre­sen­tan­te dell’Anpi sot­to­li­nea come la que­stio­ne pale­sti­ne­se è anco­ra aper­ta e attua­le, mal­gra­do tut­ti gli sfor­zi degli ulti­mi gover­ni israe­lia­ni per far­la dimen­ti­ca­re agli occhi di una sem­pre più distrat­ta opi­nio­ne pub­bli­ca mon­dia­le, dive­nu­ta indif­fe­ren­te, for­se, anche alle rin­no­va­te e ripe­tu­te esplo­sio­ni del­la riscos­sa, o inti­fa­da, pale­sti­ne­se, che perio­di­ca­men­te si riac­cen­de nel­la Stri­scia di Gaza. In man­can­za di una con­trap­po­si­zio­ne riso­lu­ta e com­pat­ta alla cini­ca poli­ti­ca las­si­sta israe­loa­me­ri­ca­na, come sostie­ne Daniel Barem­boim, e di una coscien­za col­let­ti­va sem­pre sve­glia sul­la situa­zio­ne del popo­lo pale­sti­ne­se, la solu­zio­ne del con­flit­to si allon­ta­ne­rà sem­pre di più, fino ad annul­lar­si com­ple­ta­men­te. Quin­di è nostro dove­re, anche come ANPI, oltre che come cit­ta­di­ni di un mon­do libe­ro e ugua­le, quel­lo di man­te­ne­re viva e attua­le la que­stio­ne pale­sti­ne­se.
Mau­ro Avel­lo, segre­ta­rio del cir­co­lo, nel­la sua intro­du­zio­ne e salu­to, ha dato il ben­ve­nu­to agli ospi­ti e soprat­tut­to, ai com­pa­gni e cit­ta­di­ni che han­no rispo­sto in modo così mas­sic­cio. Del resto i lega­mi matu­ra­ti da parec­chio tem­po tra le atti­vi­tà dell’associazione Acab, ed ora del­la aper­tu­ra pres­so la ex chie­set­ta di Biblio­Pop, sono per­cor­si fat­ti insie­me, così come con tan­ti altri e non ci aspet­ta­va nul­la di meno. Per que­sto l’annuncio di fare di Biblio­Pop anche la sede di Ita­lia Cuba Mari­no, non desta “noti­zia”, ma solo tap­pa di un cam­mi­no che si sta com­pien­do insie­me. Il richia­mo ai temi alti del ruo­lo di Cuba, del Che, di Fidel Castro nel­la vicen­da inter­na­zio­na­le e segna­ta­men­te nell’aiuto inter­na­zio­na­li­sta alla Pale­sti­na, sono pen­sie­ri con­di­vi­si dal­la pla­tea. Che, appun­to, pro­prio per­ché coin­vol­ta, con­sa­pe­vo­le e con­sen­zien­te, sia quan­do Avel­lo ha rac­con­ta­to la sto­ria di Cuba asse­dia­ta, o del­la nasci­ta del cir­co­lo a Mari­no, o quan­do si è inter­rot­to per far visio­na­re i video e le clip, o ha offer­to il micro­fo­no agli altri par­te­ci­pan­ti, sem­pre, c’è sta­to una for­te appro­va­zio­ne con calo­ro­si applau­si. Per inten­der­ci, non quel­li dei con­ve­ne­vo­li da con­ve­gno acca­de­mi­co.

Mau­ri­zio Aver­sa.
Il tri­bu­to alla pic­co­la, ma signi­fi­ca­ti­va sto­ria di Biblio­Pop, la sua nasci­ta, il suo intrec­cio col ruo­lo del PCI che si tro­va inter­ro­ga­to sul­la pos­si­bi­li­tà di ospi­ta­re una biblio­te­ca nascen­te e, suc­ces­si­va­men­te di con­tri­bui­re ad acco­glie­re un gran­de lasci­to, quel­lo libra­rio di Mau­ri­zio Muso­li­no. Scom­par­so due anni orso­no, ed ora vivo con la pre­sen­za cul­tu­ra­le e intel­let­tua­le del suo lavo­ro pro­fes­sio­na­le, del­la sua pas­sio­ne per la Pale­sti­na e del suo cre­do comu­ni­sta, rap­pre­sen­ta­ta dai volu­mi a dispo­si­zio­ne pres­so Biblio­Pop Que­sto il bre­ve rac­con­to svol­to da Mau­ri­zio Aver­sa, del­la segre­te­ria del PCI Lazio, nel sot­to­li­nea­re che tut­to que­sto qui rea­liz­za­to, è ini­zia­to con capar­bie­tà da pochi deter­mi­na­ti com­pa­gni che han­no pro­va­to a guar­da­re oltre l’apparente insor­mon­ta­bi­le osta­co­lo di non ave­re né mez­zi né schie­re di segua­ci. Eppu­re dopo poco più di un anno, la biblio­te­ca popo­la­re, nata in uno semin­ter­ra­to ha tro­va­to emer­sio­ne. Una biblio­te­ca popo­la­re dav­ve­ro pove­ra ha tro­va­to appro­va­to il pro­prio pro­get­to cul­tu­ra­le e socia­le pro­po­sto al ban­do del comu­ne, tan­to da rice­ve­re l’assegnazione in gestio­ne di un Par­co e di un immo­bi­le, l’ex chie­set­ta. Evi­den­te­men­te, come dimo­stra il gran­de ruo­lo che svol­ge il cir­co­lo di Ita­lia Cuba, è il mec­ca­ni­smo che è feli­ce. Aper­tu­ra cul­tu­ra­le mas­si­ma, ver­sa­ti­li­tà nel­la pro­po­sta che non si basa solo sui libri, ma che da quei con­te­nu­ti par­te, argi­ne sicu­ro del­la deli­mi­ta­zio­ne anti­fa­sci­sta all’interno del det­ta­to costi­tu­zio­na­le. Tut­to que­sto è Biblio­Pop, costrui­ta mat­to­ne dopo mat­to­ne, gra­zie alle dona­zio­ni di Raf­fael­lo Lel­lo Raf­fo, di Mau­ri­zio Muso­li­no, di Bar­ba­ra Gian­no­li, di Rena­to Ario­li e di tan­ti e tan­ti altri sin­go­li cit­ta­di­ni che han­no con­tri­bui­to con le loro pic­co­le dona­zio­ni. Del resto è la cul­tu­ra e la cono­scen­za l’unica arma che con­se­gna cer­tez­za di futu­ro alle gene­ra­zio­ni che ver­ran­no, non la bru­ta­li­tà e l’ignoranza. In fina­le di sera­ta, Mau­ro Avel­lo, dopo aver rin­gra­zia­to le pie­ne dispo­ni­bi­li­tà offer­te sem­pre da Acab e dal pre­si­den­te Ser­gio San­ti­nel­li, così come del­la pie­na col­la­bo­ra­zio­ne dell’Anpi pre­sie­du­ta da Anna Maria Scia­lis e del­la sezio­ne PCI gui­da­ta da Ste­fa­no Ender­le, ha anche rin­gra­zia­to il comu­ne per l’accoglimento del pro­get­to Biblio­Pop che con­sen­te anche a Ita­lia Cuba, col qua­le si era­no già svol­te anche ini­zia­ti­ve isti­tu­zio­na­li; ed ha quin­di offer­to, per l’intervento più atte­so, lo spa­zio a Mau­ri­cio Mar­ti­nez Duque, rap­pre­sen­tan­te poli­ti­co del­la Amba­scia­ta del­la Repub­bli­ca di Cuba.
Mau­ri­cio Mar­ti­nez Duque.
Ha rin­gra­zia­to e rin­no­va­to gli impe­gni che già Cuba per­se­gue a livel­lo inter­na­zio­na­le, ed in par­ti­co­la­re per la Pale­sti­na. L’esponente cuba­no, ha sot­to­li­nea­to – in una diret­ta simul­ta­nea con tra­dut­to­re Papac­ci – nel­la sua chia­ra espo­si­zio­ne in spa­gno­lo, atti­ran­do l’attenzione dei par­te­ci­pan­ti, per­ché ha per­cor­so con bre­vi con­cet­ti tut­to quan­to Cuba ha fat­to, fa ora, e con­ti­nue­rà a fare per il popo­lo Pale­sti­ne­se, e per tut­ti i popo­li in cer­ca di auto­de­ter­mi­na­zio­ne con­tro il colo­nia­li­smo, il neo­co­lo­nia­li­smo, l’imperialismo. Mau­ri­cio Duque ha ricor­da­to che, ad esem­pio, tra Cuba e la Pale­sti­na esi­sto­no accor­di di coo­pe­ra­zio­ne in mate­ria di edu­ca­zio­ne supe­rio­re e cul­tu­ra. Vige un accor­do di coo­pe­ra­zio­ne spor­ti­va che strin­ge i lega­mi cuba­no-pale­sti­ne­si nell’ambito del­le atti­vi­tà uma­ne. Soli­da­rie­tà, ami­ci­zia e un for­te impe­gno carat­te­riz­za­no le rela­zio­ni di Cuba con la Pale­sti­na, un popo­lo che è sim­bo­lo mon­dia­le di resi­sten­za – pro­prio come la resi­sten­za che ha vis­su­to l’Italia – ma anche di spe­ran­za. Un’attenzione par­ti­co­la­re, l’esponente dell’ambasciata di Cuba, l’ha riser­va­ta a tut­ti i com­pa­gni, e a tut­te le asso­cia­zio­ni che perio­di­ca­men­te si mobi­li­ta­no e rea­liz­za­no incon­tri come quel­li di Biblio­Pop che sono il miglior modo per rispon­de­re alle cam­pa­gne di disin­for­ma­zio­ne inter­na­zio­na­le che l’imperialismo, con gli Sta­ti Uni­ti in testa, svol­go­no su tut­te le situa­zio­ni in cui sono pro­prio gli USA ad esse­re i fero­ci oppres­so­ri, i mani­po­la­to­ri, ovve­ro ami­ci soste­ni­to­ri o man­dan­ti di chi lo fa. Inve­ce, appun­to, que­sto tipo di incon­tri sono l’antidoto, sono la manie­ra di uti­liz­za­re un patri­mo­nio libra­rio come quel­lo che è sta­to qui pre­sen­ta­to e mes­so a dispo­si­zio­ne di gio­va­ni e cit­ta­di­ni, per appro­fon­di­re, per pren­de­re visio­ne, per far­si una pro­pria idea che non pas­si per gli ordi­ni di veri­tà det­ta­ti dall’informazione dro­ga­ta. Ricor­dan­do che al cul­mi­ne del­le ope­re scrit­te, ad inter­cet­ta­re la vita di spe­ran­za e di real­tà che vige a Cuba e che cer­chia­mo di far cono­sce­re a tut­to il mon­do, c’è sem­pre un gran­de moto di valo­ri e di pas­sio­ni ed una gran­de poe­sia che sin­te­tiz­zia­mo nel con­cet­to: Hasta la Vic­to­ria Siem­pre!

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