Mostra di David Rubinger al Museo di Roma in Trastevere

Mostra di David Rubinger al Museo di Roma in Trastevere

12/09/2018 0 Di Redazione

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Small group of Israe­li sol­diers at the wai­ling wall after it was recap­tu­red during the 1967 war. (Pho­to by David Rubinger/The LIFE Ima­ges Collection/Getty Ima­ges)
L’e­mo­zio­ne di tre para­ca­du­ti­sti dopo aver pre­so il Muro del Pian­to. 7 giu­gno 1967. Foto sim­bo­lo di Rubin­ger

Nel 70° anniversario della fondazione di Israele la mostra del fotografo David Rubinger al Museo di Roma in Trastevere

Dal 7 set­tem­bre al 4 novem­bre 2018 gli scat­ti che testi­mo­nia­no le tap­pe fon­da­men­ta­li del­lo Sta­to ebrai­co

Roma, 21 ago­sto 2018 — In occa­sio­ne del set­tan­te­si­mo anni­ver­sa­rio del­la fon­da­zio­ne del­lo Sta­to di Israe­le e a un anno dal­la scom­par­sa di David Rubin­ger (29 giu­gno 1924 — 2 mar­zo 2017), Roma Capi­ta­le, Asses­so­ra­to alla Cre­sci­ta cul­tu­ra­le — Sovrin­ten­den­za Capi­to­li­na ai Beni Cul­tu­ra­li, la Comu­ni­tà Ebrai­ca di Roma e l’Ambasciata di Israe­le in Ita­lia pro­muo­vo­no una mostra dedi­ca­ta al foto­gra­fo di fama inter­na­zio­na­le cura­ta da Edvi­ge Del­la Val­le e ospi­ta­ta dal Museo di Roma in Tra­ste­ve­re dal 7 set­tem­bre al 4 novem­bre 2018, con i ser­vi­zi musea­li di Zète­ma Pro­get­to Cul­tu­ra. Per i pos­ses­so­ri del­la nuo­va MIC Card – che al costo di soli 5 euro con­sen­te a resi­den­ti e stu­den­ti l’ingresso illi­mi­ta­to per 12 mesi nei Musei Civi­ci – l’ingresso alla mostra è gra­tui­to.

La mostra pre­ve­de l’esposizione di oltre set­tan­ta foto­gra­fie in bian­co e nero e a colo­ri di dimen­sio­ni diver­se. Con una par­ti­co­la­re sen­si­bi­li­tà arti­sti­ca e uma­na Rubin­ger è riu­sci­to, attra­ver­so il suo occhio-obiet­ti­vo, a rac­con­ta­re i gran­di even­ti del­la sto­ria con­tem­po­ra­nea, fat­ti di per­so­ne e di luo­ghi signi­fi­ca­ti­vi per la memo­ria del­lo Sta­to ebrai­co. Alcu­ni di que­sti scat­ti pos­so­no defi­nir­si ico­ni­ci, come la cele­bre foto­gra­fia ritraen­te tre para­ca­du­ti­sti in pri­mo pia­no ripre­si davan­ti il Kotel (Muro del pian­to), il 7 giu­gno 1967, un’immagine che ha con­tri­bui­to a defi­ni­re la coscien­za nazio­na­le del­lo Sta­to d’Israele.

Tut­ta la pro­du­zio­ne foto­gra­fi­ca di Rubin­ger arri­va al cuo­re e alla coscien­za del­le per­so­ne per la for­te spon­ta­nei­tà. Evi­tan­do ogni arti­fi­cio egli è sta­to capa­ce di resti­tuir­ci imma­gi­ni rea­li rac­con­ta­te nel­la loro sem­pli­ci­tà, a fare una cro­na­ca pun­tua­le dei suc­ces­si, dei tra­guar­di e del­le sfi­de che Israe­le ha affron­ta­to in que­sti decen­ni, mostran­do la veri­tà sen­za edul­co­ra­zio­ni. Per­ché la sto­ria è fat­ta dagli uomi­ni, sem­bra dir­ci Rubin­ger. Uomi­ni, don­ne e bam­bi­ni comu­ni, ma anche per­so­nag­gi che han­no sapu­to cam­bia­re il cor­so degli even­ti, sono le stes­se per­so­ne che il foto­gra­fo ha cat­tu­ra­to nei momen­ti di vita pri­va­ta con par­ti­co­la­re sen­si­bi­li­tà arti­sti­ca e uma­na, da Moshe Dayan a Yitz­hak Rabin, da Ben Gurion a Gol­da Meir.

Le ope­re di Rubin­ger sono sta­te espo­ste per la pri­ma vol­ta in Ita­lia all’interno del­la Sala Spa­do­li­ni del Sena­to nel 2008 e suc­ces­si­va­men­te, nel 2010, nel­lo Spa­zio Mul­ti­me­dia­le S. Fran­ce­sco a Civi­ta­no­va Mar­che.

David Rubin­ger è nato a Vien­na nel 1924 ed è emi­gra­to in Pale­sti­na nel 1939 per sfug­gi­re alle per­se­cu­zio­ni nazi­ste. Ha sco­per­to la foto­gra­fia men­tre, nel cor­so del­la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le, pre­sta­va ser­vi­zio nel­la Bri­ga­ta Ebrai­ca dell’esercito bri­tan­ni­co.

Rubin­ger è sta­to foto­re­por­ter per HaO­lam HaZeh dal 1951, dove lavo­rò per due anni. Quin­di si unì allo staff di Yedioth Aha­ro­noth, e poi a quel­lo di The Jeru­sa­lem Post. Nel 1954 ini­ziò a col­la­bo­ra­re con Time-Life, dove ha poi lavo­ra­to per più di 50 anni.

Era l’unico foto­gra­fo auto­riz­za­to a entra­re e scat­ta­re nel­la men­sa del­la Knes­set, il Par­la­men­to israe­lia­no.

Nel 1997 è sta­to insi­gni­to del­la più alta ono­ri­fi­cen­za di Israe­le, il Pre­mio Israe­le.

È man­ca­to a Geru­sa­lem­me nel 2017.

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