Lavoro, Iniziativa Comune scrive al ministro Bussetti: “Valorizzare i mestieri”

Lavoro, Iniziativa Comune scrive al ministro Bussetti: “Valorizzare i mestieri”

10/07/2018 0 Di Marco Montini

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“Ini­zia­ti­va Comu­ne” — grup­po di Coo­pe­ra­zio­ne e Pro­po­ste, com­po­sto da “Radi­ci” (Rag­grup­pa­men­to cor­pi inter­me­di nes­su­no toc­chi le radi­ci), “Con­feu­ro” (Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do) e “Sog­get­to giu­ri­di­co” (Orga­ni­smo di aggre­ga­zio­ne inter­ca­te­go­ria­le e coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni) — ha scrit­to una let­te­ra al Mini­stro del­la Pub­bli­ca Istru­zio­ne, Mar­co Bus­set­ti, chia­man­do in cau­sa la scuo­la pub­bli­ca e inter­pre­tan­do l’in­sod­di­sfa­zio­ne dei cit­ta­di­ni per la scar­sa atten­zio­ne a un seg­men­to che sta diven­tan­do sem­pre più proi­bi­ti­vo, anche per­ché nel­l’e­ra del­l’in­for­ma­ti­ca sem­bra esse­re più faci­le “rin­trac­cia­re un ago nel paglia­io” che un idrau­li­co, un elet­tri­ci­sta, per non par­la­re di un fab­bro, mura­to­ri ed altri “arti­sti del tut­to fare”. “Rite­nia­mo sia il caso — spie­ga il por­ta­vo­ce di Ini­zia­ti­va Comu­ne, Roc­co Tiso — che la Pub­bli­ca Istru­zio­ne pren­da in seria con­si­de­ra­zio­ne la que­stio­ne “mestie­ri” e si ado­pe­ri per pro­por­re pac­chet­ti di stu­dio pra­ti­co-for­ma­ti­vi, soprat­tut­to al fine di coin­vol­ge­re i tan­ti gio­va­ni che for­se avreb­be­ro biso­gno di sti­mo­li, di un mini­mo di pro­spet­ti­ve che, tra l’al­tro, la Costi­tu­zio­ne rimar­ca, ragion per cui è auspi­ca­bi­le un inter­ven­to con­cre­to del­le Isti­tu­zio­ni”. Il tar­get è costrui­re un filo con­dut­to­re che impe­gni Scuo­la, Ricer­ca e Pro­mo­zio­ne del Lavo­ro. A tut­to que­sto si aggiun­ge la costa­ta­zio­ne che mol­ti gio­va­ni, al ter­mi­ne del­la scuo­la, non san­no anco­ra come muo­ver­si. Si pen­si che al Sud del Pae­se ci sono Comu­ni dove la per­cen­tua­le di ragaz­zi che nul­la fan­no, rasen­ta il 70%.

“Biso­gne­reb­be agi­re anche sul pia­no socio-cul­tu­ra­le per­ché — con­ti­nua Tiso — i mestie­ri sono come le lau­ree, con la dif­fe­ren­za che elet­tri­ci­sti, idrau­li­ci, mura­to­ri, cuo­chi, par­ruc­chie­ri, tec­ni­ci Ict e gra­fi­ci, a due anni dal­la fine degli stu­di han­no un tas­so di inse­ri­men­to lavo­ra­ti­vo del 75–80%. Con un occhio atten­to anche a pre­ven­zio­ne del disa­gio gio­va­ni­le e lot­ta alla disper­sio­ne sco­la­sti­ca, occor­re apri­re le por­te con pia­ni di recu­pe­ro spe­cia­li  anche a quel­li più svan­tag­gia­ti, sco­rag­gia­ti, di cui si dice che non abbia­no talen­to, pre­mian­do la voglia di fare”. Cer­ta­men­te anche le ini­zia­ti­ve di tipo misto, Scuo­la-Lavo­ro, sono da pren­de­re nel­la dovu­ta con­si­de­ra­zio­ne anche per­ché i mestie­ri di un tem­po sono cam­bia­ti, van­no rivi­sti in chia­ve inno­va­ti­va, moder­na e tec­no­lo­gi­ca. “Resta il fat­to che — con­clu­do­no da Ini­zia­ti­va Comu­ne — al Dica­ste­ro del­l’I­stru­zio­ne, nel­l’ul­ti­mo quar­to di seco­lo, sono cam­bia­ti diver­si tito­la­ri e, nono­stan­te le pin­da­ri­che rifor­me, il livel­lo cul­tu­ra­le del­lo Sti­va­le resta sot­to ogni mini­ma soglia di sop­por­ta­zio­ne, men­tre la disoc­cu­pa­zio­ne gio­va­ni­le in media, nel Bel­pae­se, si è atte­sta­ta intor­no al 38–40%. Pro­prio i cam­bia­men­ti decan­ta­ti e mai con­di­vi­si, dovreb­be­ro spin­ger­ci tut­ti a riflet­te­re, discer­nen­do che è anco­ra det­to che è il sole a gira­re intor­no alla Ter­ra”. Mes­sag­gio chia­ro alle isti­tu­zio­ni.

 

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