Migranti, il Presidente della Regione Toscana risponde alla lettera di “Iniziativa Comune”

Migranti, il Presidente della Regione Toscana risponde alla lettera di “Iniziativa Comune”

06/07/2018 0 Di Marco Montini

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Sia­mo rico­no­scen­ti al pre­si­den­te del­la Regio­ne Tosca­na, Enri­co Ros­si, per aver dimo­stra­to così gran­de sen­si­bi­li­tà e atten­zio­ne, rispon­den­do con cele­ri­tà alla nostra mis­si­va sull’accoglienza migran­ti”. Ad affer­mar­lo è Roc­co Tiso, por­ta­vo­ce di “Ini­zia­ti­va Comu­ne”, neo­na­to grup­po di Coo­pe­ra­zio­ne e Pro­po­ste, com­po­sto da “Radi­ci” (Rag­grup­pa­men­to cor­pi inter­me­di nes­su­no toc­chi le radi­ci), “Con­feu­ro” (Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do) e “Sog­get­to giu­ri­di­co” (Orga­ni­smo di aggre­ga­zio­ne inter­ca­te­go­ria­le e coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni). “Solo qual­che gior­no fa — con­ti­nua Tiso — ave­va­mo invia­to una mis­si­va al pre­si­den­te Ros­si, a fir­ma del mem­bro del­la con­sul­ta del­le Regio­ni del­la nostra asso­cia­zio­ne, Loren­zo Fal­la­ni, che rac­con­ta­va come la Tosca­na fos­se sto­ri­ca­men­te una regio­ne acco­glien­te, che nell’emergenza migran­ti non si è mai tira­ta indie­tro”. Fal­la­ni ave­va poi sot­to­li­nea­to un altro aspet­to: “è estre­ma­men­te giu­sto acco­glie­re chi è più sfor­tu­na­to di noi, e comun­que chi, in ogni modo e con ogni mez­zo inse­gue il mirag­gio del benes­se­re, ma, acco­glie­re tut­ti i migran­ti che giun­go­no in Ita­lia, per poi abban­do­nar­li a se stes­si, costrin­ger­li nei casi miglio­ri a chie­de­re l’elemosina, lasciar­li ad ozia­re nei cen­tri di acco­glien­za, signi­fi­ca in pri­mo luo­go crea­re un dan­no eco­no­mi­co al nostro pae­se che si sob­bar­ca i costi del­la per­ma­nen­za in tali cen­tri, spes­so gesti­ti da pseu­do coo­pe­ra­ti­ve socia­li, e in secon­do luo­go, si toglie a que­ste per­so­ne la digni­tà uma­na, e que­sta è sen­za ombra di dub­bio la cosa peg­gio­re”.

Alla luce di tut­to que­sto, “Ini­zia­ti­va Comu­ne” cre­de che si deb­ba par­ti­re dai migran­ti che sono in Ita­lia, da chi è in atte­sa di veder rego­la­riz­za­ta la pro­pria posi­zio­ne e da chi inve­ce vive in clan­de­sti­ni­tà, pro­get­tan­do per loro ini­zia­ti­ve di for­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le, nei vari ambi­ti a par­ti­re dall’agricoltura, all’artigianato, all’edilizia: “La nostra pro­po­sta — con­clu­de Fal­la­ni — è di isti­tui­re un tavo­lo di con­fron­to, onde esa­mi­na­re l’ipotesi di uti­liz­za­re beni di pro­prie­tà del­lo Sta­to e ad oggi in com­ple­to sta­to di abban­do­no, per rea­liz­za­re scuo­le di for­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le, con lo sco­po di inse­gna­re loro una pro­fes­sio­ne, un mestie­re: nel ter­ri­to­rio fio­ren­ti­no, ad esem­pio, ci sono loca­li e ter­re­ni che potreb­be­ro esse­re adat­ti allo sco­po, pen­sia­mo al Palaz­zo del­le ex impo­ste diret­te, in via del Par­la­men­to euro­peo a Scan­dic­ci, e per l’agricoltura all’area ex Cnr in via Pon­te di For­mi­co­la”. Al con­tem­po, Ini­zia­ti­va Comu­ne ha pro­po­sto un incon­tro pub­bli­co al pre­si­den­te del­la Regio­ne Tosca­na, Enri­co Ros­si, che ha stret­to giro ha rispo­sto alla mis­si­va di Fal­la­ni: “Mol­ti dei temi rap­pre­sen­ta­ti nel­la Sua nota incon­tra­no sen­z’al­tro la nostra atten­zio­ne, ma pri­ma di aggior­nar­la sul lavo­ro che stia­mo por­tan­do avan­ti, vor­rei pre­ci­sa­re una que­stio­ne gene­ra­le, ovve­ro quel­la che attie­ne al ruo­lo del­la Regio­ne nel­l’ac­co­glien­za dei richie­den­ti la pro­te­zio­ne inter­na­zio­na­le. Le Regio­ni – scri­ve Ros­si nel­la sua let­te­ra di rispo­sta a Ini­zia­ti­va Comu­ne -, infat­ti, non sono i sog­get­ti inve­sti­ti del­la tito­la­ri­tà in mate­ria di gestio­ne dei flus­si straor­di­na­ri di migran­ti, mate­ria che —  per quan­to attie­ne a rap­por­to con le Que­stu­re, ripar­ti­zio­ne dei pro­fu­ghi e orga­niz­za­zio­ne e alla gestio­ne dei ser­vi­zi e del­le  strut­tu­re — è di com­pe­ten­za sta­ta­le e vie­ne eser­ci­ta­ta attra­ver­so il  Mini­ste­ro del­l’In­ter­no che, a sua vol­ta, si avva­le del­le Pre­fet­tu­re-UTG”.

Ros­si, poi, aggiun­ge: “Nono­stan­te tale pre­mes­sa la Tosca­na, sin dal 2011 quan­do si veri­fi­cò la così det­ta emer­gen­za Nord-Afri­ca, sostie­ne la cen­tra­li­tà e il  man­te­ni­men­to del model­lo regio­na­le dell’“accoglienza dif­fu­sa” ovve­ro la distri­bu­zio­ne ade­gua­ta dei migran­ti sul­l’in­te­ro ter­ri­to­rio regio­na­le e  in modu­li di acco­glien­za com­pa­ti­bi­li con il con­te­sto socio-eco­no­mi­co e ambien­ta­le cir­co­stan­te, in modo pro­por­zio­na­le alla popo­la­zio­ne.  In que­sti anni ci sia­mo poi par­ti­co­lar­men­te impe­gna­ti a pro­muo­ve­re la rea­liz­za­zio­ne di pro­get­ti di volon­ta­ria­to per i migran­ti ospi­ti nel­le  strut­tu­re di acco­glien­za per favo­ri­re l’in­te­gra­zio­ne sul ter­ri­to­rio  attra­ver­so lo svol­gi­men­to di atti­vi­tà di uti­li­tà socia­le con fina­li­tà di  pro­mo­zio­ne di sti­li di vita salu­ta­ri e di socia­liz­za­zio­ne, di rispet­to  del­la lega­li­tà e di cura del­l’am­bien­te e di atti­vi­tà di carat­te­re  spor­ti­vo e cul­tu­ra­le. Tut­te que­ste atti­vi­tà sono sta­te rea­liz­za­te all’in­ter­no di una stret­ta  col­la­bo­ra­zio­ne tra i Comu­ni e le asso­cia­zio­ni del ter­ri­to­rio di rife­ri­men­to e  sono in linea con la rifor­ma pre­vi­sta dal decre­to Min­ni­ti”. Il pre­si­den­te Ros­si, infi­ne, ha ricor­da­to come “diver­si, nel tem­po, sono sta­ti gli inter­ven­ti che la nostra Regio­ne ha pro­mos­so, ponen­do par­ti­co­la­re atten­zio­ne ai temi del­la coe­sio­ne socia­le e del­l’in­clu­sio­ne dei migran­ti sul nostro ter­ri­to­rio”.

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