FEDERLAZIO, OSSERVATORIO EDILIZIA: DATI CONFERMANO SETTORE ANCORA IN CRISI

FEDERLAZIO, OSSERVATORIO EDILIZIA: DATI CONFERMANO SETTORE ANCORA IN CRISI

28/06/2018 0 Di Redazione

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FEDERLAZIO, OSSERVATORIO EDILIZIA: DATI CONFERMANO SETTORE ANCORA IN CRISI

 

Oggi, pres­so la sede del­la Feder­la­zio, sono sta­ti pre­sen­ta­ti i dati del rap­por­to rela­ti­vo all’Osser­va­to­rio sul­lo sta­to di salu­te dell’edilizia nel Lazio. Il report è sta­to illu­stra­to dal Diret­to­re Gene­ra­le del­la Feder­la­zio Lucia­no Moc­ci e dal Pre­si­den­te di Feder­la­zio Edi­li­zia Ales­san­dro Sbor­do­ni. All’incontro è inter­ve­nu­to, tra gli altri, anche l’Assessore all’Urbanistica e Infra­strut­tu­re di Roma Capi­ta­le Luca Mon­tuo­ri.

L’Osservatorio Feder­la­zio costi­tui­sce una ini­zia­ti­va uni­ca nel suo gene­re in quan­to, oltre a rac­co­glie­re ed ela­bo­ra­re dati di con­te­sto, rile­va­ti da fon­ti uffi­cia­li, pre­ve­de la rea­liz­za­zio­ne di una inda­gi­ne rivol­ta diret­ta­men­te ad un cam­pio­ne rap­pre­sen­ta­ti­vo di impren­di­to­ri edi­li del Lazio (aumen­ta­ti a 170 quest’anno), inter­vi­sta­ti tra il 10 apri­le e il 5 mag­gio 2018. I dati dell’indagine si rife­ri­sco­no al con­sun­ti­vo 2017 con pre­vi­sio­ni per il 2018.

Il pri­mo Osser­va­to­rio Feder­la­zio sull’Edilizia è sta­to pre­sen­ta­to lo scor­so anno con lo sco­po di for­ni­re infor­ma­zio­ni signi­fi­ca­ti­ve sull’andamento del set­to­re.  L’edilizia infat­ti, nono­stan­te la cri­si di que­sti ulti­mi anni, con le sue 72.000 impre­se e oltre 126 mila addet­ti, costi­tui­sce il 15% dell’universo impren­di­to­ria­le e il 5% dell’occupazione tota­le nel­la regio­ne e svol­ge una impor­tan­te fun­zio­ne di trai­no per l’intera eco­no­mia e il siste­ma pro­dut­ti­vo.

Dall’elaborazione Feder­la­zio dei dati di con­te­sto, anche quest’anno emer­ge chia­ra­men­te come la situa­zio­ne com­ples­si­va del set­to­re sia anco­ra in for­tis­si­ma dif­fi­col­tà. In Ita­lia, tra il 2012 e il 2017, le impre­se atti­ve si sono ridot­te di 69.000 uni­tà(-8,5%) e i posti di lavo­ro per­si sono sta­ti cir­ca 284 mila. Nel­lo stes­so perio­do, nel Lazio la situa­zio­ne di cri­si si evi­den­zia attra­ver­so la chiu­su­ra di 1.145 impre­se (-1,6%) e di 34 mila occu­pa­ti in meno.

A livel­lo di “peso”, le impre­se edi­li rap­pre­sen­ta­no oggi il 14% in Ita­lia rispet­to a tut­ti gli altri com­par­ti eco­no­mi­ci (16%nel Lazio). La per­cen­tua­le di occu­pa­ti dell’Edilizia rap­pre­sen­ta inve­ce solo il 6% in Ita­lia rispet­to a tut­ti gli altri set­to­ri (5% nel Lazio).

In con­tro­ten­den­za, inve­ce, il com­par­to del­le com­pra­ven­di­te: nel 2017 in Ita­lia sono sta­te oltre 542 mila con­tro le 440 mila del 2012. Stes­so discor­so per il Lazio con 56 mila ven­di­te immo­bi­lia­ri con­tro le 48 mila del 2012.

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L’INDAGINE FEDERLAZIO

L’indagine svol­ta da Feder­la­zio inter­vi­stan­do diret­ta­men­te impren­di­to­ri del set­to­re edi­le, ha riguar­da­to le seguen­ti tema­ti­che: situa­zio­ne attua­le del mer­ca­to e occu­pa­zio­ne; anda­men­to atti­vi­tà per seg­men­ti di mer­ca­to; fat­to­ri che inci­do­no sul mer­ca­to; ricor­so al cre­di­to; pro­spet­ti­ve per il 2018.

Nel 2017 il sal­do del­le valu­ta­zio­ni sull’andamento dell’attività azien­da­le evi­den­zia un indi­ce nega­ti­vo di 19,5 pun­ti che con­fer­ma lo sta­to di dif­fi­col­tà del set­to­re. Il sal­do, lo ricor­dia­mo, è il risul­ta­to del­la dif­fe­ren­za arit­me­ti­ca tra il 22% del­le azien­de che han­no regi­stra­to un qual­che svi­lup­po del pro­prio busi­ness e dal 41,5% che, inve­ce, ha visto anco­ra una vol­ta arre­tra­re i livel­li di atti­vi­tà azien­da­le. Que­sto valo­re, sep­pur anco­ra nega­ti­vo, è in miglio­ra­men­to rispet­to al -30regi­stra­to lo scor­so anno nel­la pre­ce­den­te inda­gi­ne.

Anche i livel­li occu­pa­zio­na­li, nono­stan­te un valo­re anco­ra nega­ti­vo, mostra­no un cer­to miglio­ra­men­to. Si è pas­sa­ti da un ‑28% del 2016 ad un -8% nel 2017.

Il gra­fi­co sugli anda­men­ti dei sin­go­li seg­men­ti di mer­ca­to ha evi­den­zia­to che il set­to­re mag­gior­men­te in dif­fi­col­tà è quel­lo del­la Nuo­va Edi­li­zia pri­va­ta (sal­do -34,3%), segue l’edi­li­zia ricettivo/alberghiera (-29,2%) e gli inter­ven­ti di recu­pe­ro urba­no (-27,6%).

Tra i fat­to­ri che inci­do­no nega­ti­va­men­te sull’andamento del busi­ness azien­da­le, al pri­mo posto (voto da 1 a 5) gli impren­di­to­ri indi­ca­no “l’aumen­to dei vin­co­li buro­cra­ti­ci” (3,94), il “ral­len­ta­men­to e le com­pli­ca­zio­ni nel­le pro­ce­du­re di aggiu­di­ca­zio­ne dei ban­di pub­bli­ci” (3,43), segui­to da “incer­tez­za del­le poli­ti­che urba­ni­sti­che” (3,19) e “ridu­zio­ne dei ban­di di gara pub­bli­ci” (3,17).

Dal­le rispo­ste ai que­stio­na­ri, inol­tre, è emer­so che i giu­di­zi mag­gior­men­te nega­ti­vi degli impren­di­to­ri edi­li riguar­da­no anche quest’anno il rap­por­to con la Pub­bli­ca Ammi­ni­stra­zio­ne loca­le. Il 19,4% dichia­ra una situa­zio­ne “mol­to nega­ti­va” riguar­do alla capa­ci­tà del­la PA di rispon­de­re alle loro esi­gen­ze, stes­sa per­cen­tua­le per chi giu­di­ca mol­to nega­ti­vo il rap­por­to con la buro­cra­zia del­le Ammi­ni­stra­zio­ni loca­li.

Sul fron­te del Cre­di­to, il 56% dichia­ra di aver richie­sto una qual­che for­ma di cre­di­to ban­ca­rio nel 2017, in aumen­to rispet­to al 46% dell’anno pre­ce­den­te. Il 64% degli inter­vi­sta­ti è riu­sci­to ad otte­ne­re com­ple­ta­men­te quan­to richie­sto alla ban­ca (nel 2016 era solo il 40%), il 18% solo par­zial­men­te e il restan­te 18% sono le richie­ste “non accol­te”.

PREVISIONI

Rispet­to al qua­dro rife­ri­to al 2017 le aspet­ta­ti­ve per quest’anno sono di miglio­ra­men­to con un sal­do che diven­ta posi­ti­vo asse­stan­do­si al valo­re di +3. Tut­ta­via, risul­ta note­vol­men­te diver­si­fi­ca­to tra le azien­de di mino­re dimen­sio­ne, che pro­spet­ta­no anco­ra il per­si­ste­re di note­vo­li dif­fi­col­tà, rispet­to a quel­le di mag­gio­re dimen­sio­ne: sal­do -25 per azien­de fino a 5 dipen­den­ti, sal­do +33,3 oltre 15 addet­ti.

In meri­to alle aspet­ta­ti­ve sui sin­go­li seg­men­ti di mer­ca­to, il con­fron­to dei valo­ri nel­le due rile­va­zio­ni annua­li evi­den­zia, comun­que, un miglio­ra­men­to com­ples­si­vo del­le aspet­ta­ti­ve per tut­ti i set­to­ri. In par­ti­co­la­re va segna­la­to il note­vo­le incre­men­to dei sal­di di opi­nio­ne per le pro­spet­ti­ve dei lavo­ri di ristrut­tu­ra­zio­ne e valo­riz­za­zio­ne dell’edilizia pri­va­ta(sal­do +22,2% con­tro +2,4% del­lo scor­so anno), che diven­ta il seg­men­to sul qua­le gli impren­di­to­ri pre­ve­do­no le mag­gio­ri poten­zia­li­tà di cre­sci­ta. L’anno scor­so il pri­mo posto era sta­to attri­bui­to agli inter­ven­ti di recu­pe­ro urba­no

Infi­ne, abbia­mo chie­sto agli impren­di­to­ri edi­li del Lazio di espri­me­re le loro opi­nio­ni in pro­spet­ti­va futu­ra riguar­do le stra­te­gie da sug­ge­ri­re alle Pub­bli­che Ammi­ni­stra­zio­ni del ter­ri­to­rio regio­na­le per poter soste­ne­re il rilan­cio del set­to­re nel pros­si­mo futu­ro. Coe­ren­te­men­te con tut­ti gli altri dati fin qui emer­si, gli impren­di­to­ri auspi­ca­no l’impegno del­le Pub­bli­che Ammi­ni­stra­zio­ni nel­la dire­zio­ne del­la riqua­li­fi­ca­zio­ne e del­la mes­sa in sicu­rez­za degli edi­fi­ci pub­bli­ci(69%) e si atten­do­no una con­si­sten­te ripre­sa del­le atti­vi­tà nell’ambito del­la rige­ne­ra­zio­ne urba­na (65,5%), com­bi­nan­do risor­se pub­bli­che e pri­va­te.

DICHIARAZIONE PRESIDENTE FEDERLAZIO EDILIZIA

“Lo scor­so anno abbia­mo pre­sen­ta­to il pri­mo rap­por­to di que­sto Osser­va­to­rio sull’Edilizia del Lazio, uni­co nel suo gene­re in quan­to avva­lo­ra­to da opi­nio­ni espres­se diret­ta­men­te dagli impren­di­to­ri inter­vi­sta­ti. Se il pri­mo ci ave­va dato la pos­si­bi­li­tà di ave­re un qua­dro mol­to rea­li­sti­co sull’andamento del set­to­re, con il secon­do rap­por­to sia­mo già in gra­do di fare dei con­fron­ti mol­to uti­li. In pri­mo luo­go abbia­mo la con­fer­ma che la situa­zio­ne com­ples­si­va del set­to­re è anco­ra di for­tis­si­ma dif­fi­col­tà: di fat­to non si è veri­fi­ca­ta anco­ra una inver­sio­ne di ten­den­za signi­fi­ca­ti­va rispet­to ai trend for­te­men­te nega­ti­vi del­lo scor­so decen­nio. Gli indi­ci del­la pro­du­zio­ne edi­li­zia, pur miglio­ra­ti nell’ultimo anno, per­man­go­no mol­to al di sot­to rispet­to alla situa­zio­ne pre-cri­si; sof­fro­no note­vol­men­te gli anda­men­ti degli inve­sti­men­ti nel­le nuo­ve costru­zio­ni e il mer­ca­to pub­bli­co si è ancor più con­trat­to nell’ultimo anno. Di con­ver­so sono però in cre­sci­ta e si con­so­li­da­no gli inve­sti­men­ti per le ristrut­tu­ra­zio­ni e il rin­no­vo del patri­mo­nio edi­li­zio, soste­nu­ti dal­le poli­ti­che e misu­re di incen­ti­va­zio­ne fisca­le che rap­pre­sen­ta­no un vero e pro­prio argi­ne strut­tu­ra­le al decli­no del set­to­re. Pro­prio gra­zie alla cre­sci­ta costan­te del­le atti­vi­tà di riqua­li­fi­ca­zio­ne del patri­mo­nio immo­bi­lia­re le opi­nio­ni degli impren­di­to­ri sem­bra­no impron­ta­te a una mag­gio­re fidu­cia rispet­to al pas­sa­to. Le aspet­ta­ti­ve posi­ti­ve sono con­cen­tra­te, pur­trop­po, qua­si esclu­si­va­men­te tra le azien­de di mag­gio­ri dimen­sio­ni, men­tre non sem­bra­no evi­den­ziar­si ad oggi pro­spet­ti­ve di miglio­ra­men­to per le real­tà più pic­co­le. Emer­go­no atte­se posi­ti­ve anche sul fron­te del­la riqua­li­fi­ca­zio­ne urba­na in con­cor­so pub­bli­co e pri­va­to e su quel­lo del­la ripre­sa degli inve­sti­men­ti e ban­di pub­bli­ci. Al con­tem­po, però, degli impren­di­to­ri evi­den­zia­no la neces­si­tà, da par­te del­le Pub­bli­che Ammi­ni­stra­zio­ni, di un mag­gio­re impe­gno futu­ro a inve­sti­re nel­la riqua­li­fi­ca­zio­ne urba­na e, soprat­tut­to, nel­la mes­sa in sicu­rez­za degli edi­fi­ci pub­bli­ci e più in gene­ra­le del ter­ri­to­rio. L’importanza del com­par­to, nono­stan­te la cri­si e la con­se­guen­te ridu­zio­ne del­la sua base pro­dut­ti­va, è indub­bia. C’è però biso­gno di agi­re al più pre­sto a tut­ti i livel­li per con­sen­ti­re il rilan­cio di un set­to­re che per decen­ni ha rap­pre­sen­ta­to una for­za trai­nan­te del­la nostra eco­no­mia. L’edilizia rap­pre­sen­ta una del­le con­di­zio­ni di base per lo svi­lup­po eco­no­mi­co di ogni pae­se, in par­ti­co­la­re per il suo impat­to sul­la qua­li­tà urba­ni­sti­ca e infra­strut­tu­ra­le del ter­ri­to­rio”.

Que­sta la dichia­ra­zio­ne del Pre­si­den­te di Feder­la­zio Edi­li­zia, Ales­san­dro Sbor­do­ni.

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