ROMA — MARINO. DICHIARAZIONE DEL PCI (Lazio-Marino) DOPO L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA

ROMA — MARINO. DICHIARAZIONE DEL PCI (Lazio-Marino) DOPO L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA

14/06/2018 0 Di Maurizio Aversa

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ROMA — MARINO. DICHIARAZIONE DEL PCI (Lazio-Marino) DOPO L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA PER IPOTESI DI CORRUZIONE: COINVOLTI MOVIMENTO CINQUE STELLE, FORZA ITALIA, PARTITO DEMOCRATICO

Lan­za­lo­ne M5S, Paloz­zi FI, Civi­ta PD, arre­sta­ti. In car­ce­re impren­di­to­re Luca Par­na­si.
Il segre­ta­rio regio­na­le Lazio del PCI, Viri­gi­lio Seu e Ste­fa­no Ender­le, segre­ta­rio del­la sezio­ne PCI “E.Berlinguer” di Mari­no, han­no rila­scia­to la seguen­te dichia­ra­zio­ne:

“La vicen­da del­lo Sta­dio a Tor di Val­le, noi comu­ni­sti l’abbiamo subi­to denun­cia­ta come una for­za­tu­ra che spe­cu­lan­do sul­le sane pas­sio­ni spor­ti­ve di tifo­si, cer­ca­va di pro­por­re come solu­zio­ne una sem­pli­ce ini­zia­ti­va spe­cu­la­ti­va cemen­ti­fi­ca­to­ria, così come tan­te nel nostro Pae­se.
Il bal­let­to, poi, del pro­get­to modi­fi­ca­to a secon­da dell’onda poli­ti­ca, ovve­ro di come meglio pro­por­lo al pub­bli­co, non era via­ti­co di nul­la di buo­no.
Non a caso una per­so­na­li­tà di rico­no­sciu­ta auto­no­mia intel­let­tua­le come l’arch. Pao­lo Ber­di­ni, ex asses­so­re del­la Giun­ta di Vir­gi­nia Rag­gi (uno dei tan­ti nel­la gio­stra dei cam­bi del gover­no roma­no pen­ta­stel­la­to), ha scel­to di sbat­te­re la por­ta quan­do ha capi­to che non c’era nes­sun pro­get­to buo­no da appli­ca­re, ma solo for­za­tu­re da dover ingo­ia­re.
Secon­do le accu­se del­la Pro­cu­ra – a quan­to appre­dia­mo dagli orga­ni di infor­ma­zio­ne – que­sta impo­sta­zio­ne cor­rut­ti­va, infat­ti, ser­vi­va pro­prio a far diven­ta­re dige­ri­bi­le un gigan­te­sco malaf­fa­re altri­men­ti non pro­po­ni­bi­le.
Se non fos­se così gra­ve l’accaduto, così deva­stan­te il com­por­ta­men­to di elet­ti, di respon­sa­bi­li poli­ti­ci e ammi­ni­stra­ti­vi, sareb­be per­fi­no da ride­re dei com­men­ti poli­ti­ci di alcu­ni.
Risi­bi­le la dichia­ra­zio­ne del­la sin­da­ca Rag­gi, sul fat­to che non cono­sca le car­te: mica qual­cu­no l’ha chia­ma­ta a giu­di­ca­re in Tri­bu­na­le! Lei deve pro­nun­ciar­si sull’uomo del­la sal­vez­za volu­to da Gril­lo e Casa­leg­gio a tute­lar­la! E’ poli­ti­ca e ammi­ni­stra­zio­ne: di que­sto deve rispon­de­re, altro che car­te da leg­ge­re!
Risi­bi­le il soste­gno a Miche­le Civi­ta da par­te del PD, per­ché è una bra­va per­so­na. Ma alla doman­da se l’opposizione PD abbia con­tra­sta­to l’intento cemen­ti­fi­ca­to­rio gra­zie alla erra­ta scel­ta urba­ni­sti­ca, chi rispon­de?
Risi­bi­le infi­ne gli abi­ti strac­cia­ti del­la destra e di diri­gen­ti di For­za Ita­lia in dife­sa di uno degli uomi­ni di pun­ta del par­ti­to ber­lu­sco­nia­no nel Lazio, quan­do a par­ti inver­ti­te nel­la Mari­no che lo vide sin­da­co, Adria­no Paloz­zi, pri­ma spe­se paro­le di vici­nan­za per il sin­da­co del­la destra arre­sta­to e poi lo sca­ri­cò. Oggi chi si appre­sta a soste­ne­re l’estraneità alla com­bi­ne cor­rut­ti­va di For­za Ita­lia e di Paloz­zi, maga­ri lo aspet­ta die­tro l’angolo per il per­fet­to omi­ci­dio poli­ti­co. Agli atti non sem­bra dav­ve­ro esse­re sta­ta così tre­men­da e osta­ti­va l’azione di “oppo­si­zio­ne” al pro­get­to-affa­re di Par­na­si. Lo stes­so per­so­nag­gio-impren­di­to­re che con la destra e il PD pro­va da tem­po a rea­liz­za­re l’affare rad­dop­pio di Frat­toc­chie (fra­zio­ne del comu­ne di Mari­no).
Di fron­te a tut­to ciò, il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no pro­po­ne a livel­lo ammi­ni­stra­ti­vo di – final­men­te – ricon­si­de­ra­re la scel­ta urba­ni­sti­ca di un’opera che ser­ve alla cit­tà e agli appas­sio­na­ti di cal­cio e del­la Roma. E’ Pos­si­bi­le.
Poi, per quan­to riguar­da la vicen­da del­la cor­ru­zio­ne e del mal­co­stu­me – con l’accento non secon­da­rio al fat­to che nume­ro­si, e non uno solo sono i coin­vol­ti M5S – è obbli­go mora­le e poli­ti­co di ogni for­za poli­ti­ca, ancor più se di sini­stra, rico­min­cia­re a spo­sa­re e pra­ti­ca­re cul­tu­re poli­ti­che di eser­ci­zio del­la demo­cra­zia rea­le (di con­trol­lo e pro­po­sta dal­la base), di eser­ci­zio del­la sele­zio­ne degli elet­ti e del­le respon­sa­bi­li­tà poli­ti­che but­tan­do a mare sia i casting ber­lu­sco­nia­ni, che i gaze­bo pid­di­ni, che – ancor di più – i cur­ri­cu­la e i clic da tastie­ra dei cin­que­stel­le!
E’ l’ora che tor­ni il con­fron­to poli­ti­co, lo scon­tro poli­ti­co, fat­to sul ter­ri­to­rio, con per­so­ne in car­ne ed ossa che si misu­ra­no e si pro­pon­go­no.
L’americanizzazione dei modi del­la poli­ti­ca nel nostro Pae­se ha ormai intac­ca­to anche i con­te­nu­ti e non solo l’apparire, pro­prio per­ché fun­zio­na­le a rea­liz­za­re stru­men­ti per le poli­ti­che libe­ri­ste del capi­ta­li­smo attua­le, dove gover­no e oppo­si­zio­ne sono fin­ta­men­te alter­na­ti­vi ma fac­ce del­la stes­sa meda­glia.
Va inver­ti­ta la rot­ta, a que­sto ser­ve il nostro impe­gno di comu­ni­sti, che ci met­tia­mo a dispo­si­zio­ne dei lavo­ra­to­ri, del­le isti­tu­zio­ni, del­le for­ze di sini­stra e del­le for­ze socia­li con il modo con­cre­to che cono­scia­mo meglio: rico­struen­do, come stia­mo facen­do, il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no.

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