MARINO. POSITIVA TENSIONE UNITARIA DEI COMUNISTI. Evidenziati il punto politico prioritario – il lavoro -, e l’appello ad essere più numerosi.

MARINO. POSITIVA TENSIONE UNITARIA DEI COMUNISTI. Evidenziati il punto politico prioritario – il lavoro -, e l’appello ad essere più numerosi.

04/06/2018 0 Di Maurizio Aversa

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Dome­ni­ca mat­ti­na, a S. Maria del­le Mole, in for­ma pub­bli­ca, si è svol­to il con­gres­so del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no. E’ appar­so subi­to evi­den­te che anche ai cit­ta­di­ni ed elet­to­ri che ave­va­no pre­an­nun­cia­to la pro­pria pre­sen­za, non sia­mo riu­sci­ti a far com­pren­de­re l’importanza che stia­mo ripro­po­nen­do con la rico­stru­zio­ne del PCI, cioè la cen­tra­li­tà, attua­li­tà, moder­ni­tà e neces­si­tà del­la que­stio­ne e del­le idee comu­ni­ste oggi 2018 in Ita­lia. Allo stes­so modo, giu­di­chia­mo – con la lode­vo­le ecce­zio­ne del con­si­glie­re Enri­co Ioz­zi (ucs) che si è anche misu­ra­to coi temi con­gres­sua­li – nega­ti­vo il com­por­ta­men­to del­le for­ze poli­ti­che demo­cra­ti­che e di sini­stra che non abbia­mo visto duran­te i nostri lavo­ri. Nel meri­to del Con­gres­so. C’è sta­to un pre-ini­zio, nel sen­so che il com­pa­gno Vir­gi­lio Seu, segre­ta­rio regio­na­le che dove­va con­clu­de­re i lavo­ri del­la assi­se mari­ne­se, ma che è sta­to con­vo­ca­to nel­la Com­mis­sio­ne con­gres­so nazio­na­le, è pas­sa­to a salu­ta­re per­so­nal­men­te i com­pa­gni e le com­pa­gne inter­ve­nu­te comu­ni­can­do che i lavo­ri sareb­be­ro sta­ti segui­ti dal com­pa­gno Andrea Sona­glio­ni, Pre­si­den­te del­la Fede­ra­zio­ne Castel­li del PCI. Così è sta­to. Il segre­ta­rio del­la sezio­ne, Ste­fa­no Ender­le, ha svol­to, dopo i rin­gra­zia­men­ti ai pre­sen­ti a chi ci ha con­ces­so l’uso gra­tui­to del­la sala, la rela­zio­ne. Soprat­tut­to, il capo dei comu­ni­sti mari­ne­si, ha volu­to illu­stra­re agli inter­ve­nu­ti – invi­tan­do tut­ti a leg­ge­re sul sito del par­ti­to (https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/) il testo com­ple­to del­le Tesi Con­gres­sua­li – i quat­tor­di­ci pun­ti in cui è arti­co­la­to il docu­men­to con­gres­sua­le. L’esposizione, apprez­za­ta da tut­ti gli inter­ve­nu­ti, non ha rispar­mia­to sot­to­li­nea­tu­re cri­ti­che sia dei pas­sag­gi pre­ce­den­ti que­sta fase poli­ti­ca den­tro e fuo­ri il par­ti­to, sia la neces­si­tà di coniu­ga­re al meglio il nostro fun­zio­na­men­to di costru­zio­ne del­le deci­sio­ni poli­ti­che par­ten­do dal pun­to fer­mo del Cen­tra­li­smo Demo­cra­ti­co. All’interno dell’esposizione, il com­pa­gno Ender­le ha più vol­te richia­ma­to i temi che via,via, si intrec­cia­va­no con la que­stio­ne lavo­ro. Sia esso inte­so come lavo­ro dipen­den­te, lavo­ro che non c’è, sia inte­so come lavo­ro svol­to dall’ampio set­to­re dell’artigianato. Lo stes­so inter­ven­to di Ioz­zi ha richia­ma­to il tema del lavo­ro in rela­zio­ne agli arti­gia­ni. Ancor di più ha fat­to Pao­lo Sal­ta­rel­li che ha richia­ma­to for­te­men­te il PCI a dover ripar­ti­re dal lavo­ro. Ripro­po­nen­do la cen­tra­li­tà del lavo­ro dipen­den­te da poter svol­ge­re con digni­tà e non così svi­li­to come è sta­to ridot­to da gover­ni cosid­det­ti tec­ni­ci o di cen­tro­si­ni­stra. Anche altri com­pa­gni, come Mar­co Cal­za­va­ra e Mau­ri­zio Aver­sa han­no evi­den­zia­to, assie­me ad altre tema­ti­che sul­la natu­ra di destra del neo­na­to gover­no Lega-M5S, di come mol­te del­le respon­sa­bi­li­tà del­la situa­zio­ne attua­le sia­no all’interno del­la subal­ter­ni­tà del PD e di cer­ta sini­stra all’impianto libe­ri­sta, capi­ta­li­sta del nostro Pae­se, dell’Europa e del­le allean­ze inter­na­zio­na­li che ne sono il qua­dro di rife­ri­men­to gene­ra­le (Ue-Usa-Nato). La stes­sa cosa ha ripre­so, con inten­si­tà di con­di­vi­sio­ne (con applau­si, così come è sta­to per tut­ti gli inter­ven­ti suc­ce­du­ti­si) il com­pa­gno Andrea Sona­glio­ni nel pro­prio inter­ven­to con­clu­si­vo. Inter­ven­to con­clu­si­vo che, nel­le scel­te con­gres­sua­li di Mari­no ha indi­ca­to la con­di­vi­sio­ne del docu­men­to; ha sol­le­ci­ta­to la richie­sta di poter par­te­ci­pa­re al Con­gres­so nazio­na­le con alme­no due dele­ga­ti e nume­ro­si invi­ta­ti; ed ha deci­so che, veri­fi­can­do l’ampliamento del grup­po diri­gen­te loca­le, man­tie­ne la sal­da strut­tu­ra poli­ti­ca e di gui­da garan­ti­ta dal­la segre­te­ria ret­ta da Ste­fa­no Ender­le. Sona­glio­ni ha volu­to rico­no­sce­re innan­zi­tut­to, come emer­so dal dibat­ti­to, che è vero c’è que­sta cen­tra­li­tà del­la que­stio­ne lavo­ro, in tut­te le sue acce­zio­ni e sfac­cet­ta­tu­re. Così come ha ricor­da­to la vicen­da inter­na­zio­na­le che altro non è che la ripro­po­si­zio­ne del capi­ta­li­smo che cer­ca di sal­va­re se stes­so da nuo­vi sce­na­ri più avan­za­ti, gio­can­do nuo­va­men­te le car­te del­la guer­ra e dell’imperialismo. Allo stes­so modo, la vicen­da gover­na­ti­va e la lun­ga seque­la di inter­ven­ti­smo fuo­ri misu­ra del Pre­si­den­te Mat­ta­rel­la ha mostra­to da un lato la stol­tez­za di voler nega­re una espres­sio­ne di voto che comun­que c’è sta­ta; dall’altro la pesan­tez­za dei pote­ri euro­pei finan­zia­ri a non accet­ta­re un nuo­vo sce­na­rio dei sog­get­ti in cam­po. Nuo­vo sce­na­rio che non è affat­to vero che sia il cam­bia­men­to del regi­stro. Anzi, è peg­gio­ra­ti­vo. Infat­ti l’opposizione comu­ni­sta al gover­no dovrà esse­re diver­sa dal­la oppo­si­zio­ne del PD e simi­la­ri che, sostan­zial­men­te, non vor­ran­no met­te­re in discus­sio­ne il regi­stro filo UE, filo NATO, filo occi­den­ta­le che anche il gover­no Con­te con­fer­ma. Con­tro que­ste due con­fer­me del ruo­lo capi­ta­li­sti­co nel­la Ue e il Ita­lia, uni­ta­men­te alla neces­si­tà del­la dife­sa dei dirit­ti civi­li, tra i pri­mi ad esse­re attac­ca­ti ver­bal­men­te per ora, da espo­nen­ti del gover­no, può erger­si un fron­te oppo­si­to­re. Fron­te oppo­si­to­re che dovrà cer­ca­re di uni­re i comu­ni­sti, e di uni­re la sini­stra che sia in gra­do di svol­ge­re una ana­li­si ana­lo­ga. Per que­sto, guar­dan­do oltre l’orizzonte, non si può che pre­ve­de­re un per­cor­so lun­go, ma è un per­cor­so, fat­to di lot­te e ricon­qui­sta del­la fidu­cia e del con­sen­so, che non può che par­ti­re dal­la mas­si­ma orga­niz­za­zio­ne che que­sto può garan­ti­re ven­ga man­te­nu­to: il Par­ti­to. Il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no vie­ne rico­strui­to oggi pro­prio per que­sta fun­zio­na popo­la­re e per i lavo­ra­to­ri, per la dife­sa del­la Costi­tu­zio­ne che non a caso ha pro­prio la sua ori­gi­ne con l’articolo 1 sul­la dichia­ra­zio­ne che l’Italia è una Repub­bli­ca fon­da­ta sul lavo­ro. Que­sto cer­che­rà di fare il PCI, allar­gan­do il più pos­si­bi­le la pro­pria capa­ci­tà di coin­vol­gi­men­to, di con­fron­to, con la lot­ta e la pre­sen­za capil­la­re.

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