Governo, Tiso (IC): “L’unica colpa di Mattarella è aver rispettato la Costituzione”

Governo, Tiso (IC): “L’unica colpa di Mattarella è aver rispettato la Costituzione”

29/05/2018 0 Di Marco Montini

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“Ini­zia­ti­va Comu­ne” e il por­ta­vo­ce Roc­co Tiso ana­liz­za­no gli ulti­mi fat­ti poli­ti­ci, anda­ti in sce­na al Qui­ri­na­le: il ruo­lo di Mat­ta­rel­la, il gover­no gial­lo-ver­de sal­ta­to, l’incarico a Cot­ta­rel­li. Real­tà che stan­no get­tan­do l’Italia nel­la pole­mi­ca, sot­to l’occhio pre­oc­cu­pa­to dell’Unione Euro­pea. Cosa suc­ce­de­rà? A fare un sun­to del­la gior­na­ta del 27 mag­gio — e rela­ti­vi stra­sci­chi — è il por­ta­vo­ce di Ini­zia­ti­va Comu­ne, Roc­co Tiso, che ricor­da: “Set­te minu­ti, poi la not­te più lun­ga per gli ita­lia­ni che si rico­no­sco­no nel­la Repub­bli­ca. La pre­ci­sa­zio­ne è d’ob­bli­go, anche solo per il fat­to che c’è gen­te che scia­lac­qua, spen­de e span­de, abu­san­do del­le pre­ro­ga­ti­ve pro­prio che la Repub­bli­ca offre agli Ita­lia­ni e non solo nei con­fi­ni imma­gi­na­ri che i nuo­vi “lumi­na­ri” del­la “fascio­cra­zia” che dopo aver mun­to anche alla vac­ca euro­pea, si fin­go­no schiz­zi­no­si, nell’intento mal­ce­la­to di cemen­ti­fi­ca­re a tut­ti i costi i vec­chi con­fi­ni”. Tiso ricor­da, poi, le paro­le di Mat­ta­rel­la: “Non fac­cio le affer­ma­zio­ni di que­sta sera a cuor leg­ge­ro, ho fat­to tut­to il pos­si­bi­le per far nasce­re un gover­no poli­ti­co. Ma ante­pon­go a qua­lun­que altro aspet­to la dife­sa del­la Costi­tu­zio­ne e l’interesse del­la nostra comu­ni­tà nazio­na­le”. Paro­le che rimar­ran­no nel­la sto­ria poli­ti­ca ita­lia­na, pro­nun­cia­te dal pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, a giu­di­zio di Tiso. Che affon­da: “Sor­vo­lia­mo sul­le rea­zio­ni degli sta­ti­sti del fuo­ri­gio­co, in atte­sa di quan­to è pos­si­bi­le fare per il Pae­se dopo l’in­ca­ri­co a Cot­ta­rel­li. Eppu­re oggi i poli­ti­can­ti, denun­cia­no non meglio pre­ci­sa­ti rischi per la demo­cra­zia, sca­ri­can­do “la pochez­za e la ceci­tà poli­ti­ca” sul Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, col­pe­vo­le di aver rispet­ta­to la Costi­tu­zio­ne. Il pre­si­den­te Mat­ta­rel­la ricor­da che, è la Costi­tu­zio­ne che attri­bui­sce al Col­le il pote­re di nomi­na dei mem­bri dell’esecutivo. Una pre­ro­ga­ti­va tutt’altro che sim­bo­li­ca. Natu­ral­men­te gli illu­mi­na­ti pro­te­sta­no, si lascia­no anda­re. Ma, per chi non ricor­da, c’è il pre­ce­den­te di Scal­fa­ro, che non vol­le Pre­vi­ti nel­la squa­dra di gover­no, per­ché avvo­ca­to del Pre­si­den­te Ber­lu­sco­ni. Poi il resto si leg­ge sul­la cro­na­ca”.

Da Ini­zia­ti­va Comu­ne ana­liz­za­no, inol­tre, il ruo­lo di M5S e Lega: “C’è la con­vin­zio­ne che i due movi­men­ti sia­no mol­to meno lon­ta­ni e mol­to più com­pa­ti­bi­li inte­gra­bi­li di quan­to non si vada dicen­do e scri­ven­do in que­sti gior­ni, ovve­ro sono movi­men­ti anti siste­ma. Quin­di, nes­su­na garan­zia che arri­va­ti al pote­re, il rischio di diven­ta­re a loro vol­ta pre­va­ri­ca­to­ri è mol­to for­te. È la sto­ria di mol­te rivo­lu­zio­ni, di quel­la rus­sa, per esem­pio.  Quin­di anche in que­sta rivo­lu­zio­ne, entra in gio­co la spe­ran­za che que­ste for­ze man­ten­ga­no la paro­la data e rie­sca­no a cam­bia­re il siste­ma, restan­do nel­la lega­li­tà e nel­la tra­spa­ren­za, sen­za pre­po­ten­za e sen­za pre­va­ri­ca­zio­ni”. Intan­to scor­ro­no le ore, gli ulti­mi “not­tam­bu­li”, ricor­da­no il pas­sa­to. “La clas­se diri­gen­te di quel tem­po come Togliat­ti, Amen­do­la, la stes­sa Nil­de Iot­ti era gen­te for­gia­ta dal­la secon­da guer­ra mon­dia­le, e tut­ta la clas­se diri­gen­te che è pas­sa­ta da quel cro­ce­via dram­ma­ti­co del­la sto­ria del Nove­cen­to è sta­ta effet­ti­va­men­te sele­zio­na­ta da que­gli avve­ni­men­ti.  La not­te del 27 mag­gio — pro­se­gue il por­ta­vo­ce Tiso -, sem­bra­va non pas­sas­se mai, non per quel­li coin­vol­ti e bene infor­ma­ti del tra­nel­lo pre­pa­ra­to per far cade­re, sul Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, l’i­net­ti­tu­di­ne, l’in­ca­pa­ci­tà di sog­get­ti che, incon­ci­lia­bi­li e di colo­ri oppo­sti, con un “fin­to con­trat­to” e con una con­fu­sio­ne men­ta­le, han­no blef­fa­to e gio­ca­to sul­la pel­le dei male infor­ma­ti, che pur­trop­po sono la stra­gran­de mag­gio­ran­za che cre­do­no anco­ra e rispet­ta­no le rego­le, paga­no pegno e tas­se e quin­di gen­te sem­pli­ce, “stu­pi­da”, faci­le da rag­gi­ra­re per “appren­di­sti dema­go­ghi” che indos­sa­no il saio con­vin­ti che “l’a­bi­to fa il “mona­co”, con­clu­de Tiso.

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