E ADESSO? I PROBLEMI, LE PRIORITA’, LA POLITICA, LE ISTITUZIONI, LA SINISTRA E I COMUNISTI.

E ADESSO? I PROBLEMI, LE PRIORITA’, LA POLITICA, LE ISTITUZIONI, LA SINISTRA E I COMUNISTI.

27/05/2018 0 Di Maurizio Aversa

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Mau­ri­zio Aver­sa, del­la Segre­te­ria PCI Lazio

di Mau­ri­zio Aver­sa

Il Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca Ser­gio Mat­ta­rel­la ha dichia­ra­to che il Pre­si­den­te inca­ri­ca­to Giu­sep­pe Con­te non ha accol­to la pos­si­bi­li­tà di vara­re il Gover­no M5S e Lega con l’affidamento dell’incarico del Mini­ste­ro dell’Economia ad uno degli espo­nen­ti poli­ti­ci di Lega o Cin­que­stel­le. Quin­di si pro­spet­ta, ora, un inca­ri­co per giun­ge­re a pros­si­me (più o meno vici­ne) ele­zio­ni poli­ti­che.

1. I pro­ble­mi che sono di fron­te al Pae­se non sono i con­ti con la UE. Nel sen­so che quei con­ti, mani­fe­sta­men­te visi­bi­li col nostro debi­to pub­bli­co, sono la pro­va che il “mer­ca­to capi­ta­li­sti­co” che vige in Ita­lia, come in UE e mol­ta par­te occi­den­ta­le del mon­do, impo­ne lo sfrut­ta­men­to da cui deri­va­no “i veri pro­ble­mi del­le per­so­ne nor­ma­li”: la sani­tà che fun­zio­na sem­pre peg­gio e che ti devi paga­re; il lavo­ro e lo svi­lup­po che non c’è per­ché gli “impren­di­to­ri” pen­sa­no a fare sol­di e non a con­tri­bui­re a far cre­sce­re la socie­tà e la comu­ni­tà nazio­na­le; il wel­fa­re, a comin­cia­re dal siste­ma pen­sio­ni­sti­co e dal­le misu­re di soste­gno ai debo­li, vie­ne abbat­tu­to per dare rispo­ste ai “con­ti UE”; gli enti loca­li (comu­ni, pro­vin­ce e regio­ni) sono sem­pre meno soste­nu­te eco­no­mi­ca­men­te che, quin­di, sono costret­ti a taglia­re o far paga­re i ser­vi­zi base ai cit­ta­di­ni… ecc.
2. Le prio­ri­tà di un Gover­no, quin­di, oggi nel 2018, deve esse­re quel­lo che met­te mano non ad un brac­cio di fer­ro con la UE, non ad una “rifor­ma” del­la UE che oggi così com’è è irri­for­ma­bi­le; ma ad una ridi­scus­sio­ne dei trat­ta­ti, ad una nostra sostan­zia­le usci­ta dal­la UE. Ben sapen­do che mol­te altre sono le opzio­ni eco­no­mi­che inter­na­zio­na­li: a comin­cia­re dal siste­ma dei BRICS e a comin­cia­re dal­la neo­na­ta Ban­ca Mon­dia­le fon­da­ta dal­la Cina. Le prio­ri­tà di un Gover­no che pen­si dav­ve­ro alla nostra nazio­ne, alla nostra comu­ni­tà pas­sa per la scel­ta di svi­lup­po del­le poten­zia­li­tà del Pae­se, inclu­den­do accor­di alla pari con tan­ti Pae­si, inclu­si i Pae­si euro­pei.
3. Se dav­ve­ro si vuo­le pen­sa­re ad una diver­sa Euro­pa, si deve sce­glie­re una stra­da che veda un siste­ma macroe­co­no­mi­co che si esten­de dal­lo stret­to di Gibil­ter­ra fino a Vla­di­vo­stok, dal Por­to­gal­lo alla Rus­sia. In quel sen­so l’unità poli­ti­ca, la pro­gram­ma­zio­ne eco­no­mi­ca, le Isti­tu­zio­ni di popo­li e Sta­ti avreb­be un sen­so mag­gio­re che non gli inte­res­si capi­ta­li­sti­ci e finan­zia­ri di un cen­tro affa­ri­sti­co eco­no­mi­co qua­le è dive­nu­ta la UE a gui­da BCE e Ger­ma­nia.
4. La poli­ti­ca può sce­glie­re que­sta veri­tie­ra ana­li­si e que­sta stra­da pos­si­bi­le. Con­tan­do maga­ri su allean­ze trans­na­zio­na­li di for­ze poli­ti­che ovve­ro di uni­tà di for­ze inter­na­zio­na­li­ste che met­to­no al pri­mo posto il rife­ri­men­to ai lavo­ra­to­ri e al lavo­ro.
5. In tal modo tut­te le Isti­tu­zio­ni demo­cra­ti­che pre­sen­ti in tut­ti gli sta­ti euro­pei potran­no svol­ge­re il pro­prio ruo­lo “sovra­ni­sta”, cioè di dife­sa ogget­ti­va degli inte­res­si dei popo­li di cui è com­po­sto ogni sin­go­lo Sta­to.
6. Uno spe­ci­fi­co com­pi­to, spet­ta alla sini­stra e ai comu­ni­sti, la cui que­stio­ne, ogget­ti­va­men­te si ripro­po­ne, qui e oggi. Una allean­za che non sia il gio­co imbel­let­ta­to del “voto diret­to dei vari pre­si­den­ti”; ovve­ro che non sia la “ricer­ca del mag­gio­ri­ta­rio che emar­gi­na le for­ze mino­ri”; ma che al con­tra­rio met­ta in pri­mo pia­no la rap­pre­sen­tan­za degli stra­ti socia­li più in sof­fe­ren­za, insom­ma la rap­pre­sen­tan­za socia­le del­la sini­stra e del­le idee comu­ni­ste.
7. Da ciò ne discen­de un NO sec­co alle idee che ver­ran­no but­ta­te in pasto all’opinione pub­bli­ca per “risol­ve­re” la que­stio­ne (FALSA) del­la gover­na­bi­li­tà tra due tre for­ze gigan­ti. Da ciò ne deri­va che la pros­si­ma cam­pa­gna elet­to­ra­le (ora che è cer­ti­fi­ca­to il non corag­gio di M5S e Lega, che non han­no volu­to fare a viso aper­to, nel pro­gram­ma, la bat­ta­glia con­tro la UE; anzi si sono affret­ta­ti a spen­de­re tut­te le dichia­ra­zio­ni filo NATO e filo UE) da sini­stra, ripe­tia­mo, da sini­stra, va fat­ta solo in un modo: dichia­ran­do la neces­si­tà di fuo­riu­sci­re da Euro e UE e NATO. I comu­ni­sti, il PCI inten­de fare que­sto con una for­te uni­tà a sini­stra.

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