La Geotermia: Energia rinnovabile o speculazione pericolosa?”, Geologi del Lazio ai Castelli

La Geotermia: Energia rinnovabile o speculazione pericolosa?”, Geologi del Lazio ai Castelli

21/05/2018 0 Di Marco Montini

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Lo stu­dio, lo sfrut­ta­men­to e la quan­ti­fi­ca­zio­ne del­le risor­se sot­ter­ra­nee dispo­ni­bi­li, con par­ti­co­la­re rife­ri­men­to alle acque ed al calo­re pro­dot­to dal­la ter­ra, sono diven­ta­ti in que­sti ulti­mi anni mate­rie di inte­res­se sem­pre cre­scen­te. Anche la nor­ma­ti­va, in appli­ca­zio­ne di diret­ti­ve di più ampio respi­ro, ha dato sem­pre più impor­tan­za a siste­mi di pro­du­zio­ne di ener­gia che risul­ti­no da un lato meno lega­te ai com­bu­sti­bi­li fos­si­li e dal­l’al­tro di sem­pre minor impat­to ambien­ta­le. Un tema deli­ca­to e attua­le, quel­lo del­la Geo­ter­mia, mol­to dibat­tu­to sui ter­ri­to­ri. Per que­sta ragio­ne, l’Ordine dei Geo­lo­gi ha accet­ta­to volen­tie­ri l’in­vi­to ad inter­ve­ni­re all’e­ven­to “La Geo­ter­mia: Ener­gia rin­no­va­bi­le o spe­cu­la­zio­ne peri­co­lo­sa?”, svol­to­si nel pome­rig­gio di vener­dì 18 mag­gio, nell’aula con­si­lia­re del Comu­ne di Roc­ca di Papa. “Sap­pia­mo bene che nes­su­na risor­sa rin­no­va­bi­le può arri­va­re, da sola, a pro­dur­re tut­ta l’energia neces­sa­ria — ha det­to il vice­pre­si­den­te del­l’Or­di­ne dei Geo­lo­gi del Lazio, Tizia­na Gui­da, in aper­tu­ra di inter­ven­to -. Per sod­di­sfa­re il fab­bi­so­gno ener­ge­ti­co è neces­sa­rio quin­di tro­va­re una giu­sta com­bi­na­zio­ne tra risor­se rin­no­va­bi­li e, soprat­tut­to, effi­cien­za ener­ge­ti­ca”. La Gui­da ha, poi, aggiun­to: “Il nostro Pae­se, gio­va­ne dal pun­to di vista geo­lo­gi­co e anco­ra in pie­na evo­lu­zio­ne, pre­sen­ta per que­sto mol­te aree in cui può esse­re uti­liz­za­ta la geo­ter­mia, per pro­dur­re calo­re e for­ni­re ener­gia elet­tri­ca. Tut­ta­via, soprat­tut­to per quel­la a media e alta ental­pia, ovve­ro ad alte tem­pe­ra­tu­re, occor­re fare mol­ta atten­zio­ne nel­lo sfrut­ta­men­to per non anda­re a stra­vol­ge­re i deli­ca­ti equi­li­bri natu­ra­li esi­sten­ti. Solo se si rie­sce a pre­ser­va­re l’e­qui­li­brio ambien­ta­le nel suo com­ples­so duran­te lo sfrut­ta­men­to del­la risor­sa, il siste­ma può esse­re defi­ni­to soste­ni­bi­le”.

Duran­te l’e­ven­to è sta­ta illu­stra­ta dal coor­di­na­to­re del­la Com­mis­sio­ne Ener­gia del­l’Or­di­ne, Rober­to Spal­vie­ri, la net­ta dif­fe­ren­za esi­sten­te tra le tec­no­lo­gie del geo­scam­bio, noto come “geo­ter­mia a bas­sa ental­pia” e la geo­ter­mia tra­di­zio­na­le: “Con le pri­me — ha sot­to­li­nea­to Spal­vie­ri — non si pro­du­ce ener­gia elet­tri­ca median­te lo sfrut­ta­men­to diret­to del calo­re, ben­sì si sfrut­ta­no le tem­pe­ra­tu­re costan­ti del sot­to­suo­lo per la cli­ma­tiz­za­zio­ne dei diver­si ambien­ti. Si trat­ta, dun­que, di una tipo­lo­gia di fon­te ener­ge­ti­ca puli­ta e rin­no­va­bi­le, indi­spen­sa­bi­le per avvi­ci­nar­si agli obiet­ti­vi stra­te­gi­ci regio­na­li, nazio­na­li e comu­ni­ta­ri pre­fis­sa­ti dai rispet­ti­vi Pia­ni ener­ge­ti­ci”. Spal­vie­ri ha, inol­tre, spie­ga­to come “que­sta tec­no­lo­gia accop­pia gli indub­bi van­tag­gi ener­ge­ti­ci del­le moder­ne pom­pe di calo­re allo sfrut­ta­men­to dell’energia ter­mi­ca imma­gaz­zi­na­ta a bas­sa tem­pe­ra­tu­ra nel sot­to­suo­lo. Visto che il calo­re del­la ter­ra è costan­te duran­te tut­to l’arco dell’anno, le pre­sta­zio­ni di un impian­to geo­ter­mi­co han­no l’ulteriore pre­gio di non dipen­de­re dal­le con­di­zio­ni mete­reo­lo­gi­che o da varia­zio­ni sta­gio­na­li. Il rispar­mio ener­ge­ti­co otte­ni­bi­le gra­zie a tale tec­no­lo­gia, uni­to alle age­vo­la­zio­ni fisca­li pre­vi­ste per tali impian­ti, deter­mi­na rien­tri eco­no­mi­ci vera­men­te inte­res­san­ti”. Tor­nan­do sul­la que­stio­ne, il vice­pre­si­den­te Gui­da ha ricor­da­to che “per uti­liz­za­re nel modo più effi­cien­te ed effi­ca­ce que­sta nuo­va ener­gia puli­ta, è indi­spen­sa­bi­le prov­ve­de­re quan­to pri­ma alla ema­na­zio­ne da par­te del Mini­ste­ro per lo Svi­lup­po Eco­no­mi­co del cosid­det­to Decre­to Posa Son­de (pre­vi­sto dal D.Lgs. n. 22/2010) e, da par­te del­la Regio­ne Lazio, alla emis­sio­ne dei rego­la­men­ti attua­ti­vi del­la Leg­ge regio­na­le nume­ro 3 dell’aprile 2016, con i rela­ti­vi stru­men­ti di attua­zio­ne, ovve­ro il Regi­stro Impian­ti Geo­ter­mi­ci e la Car­ta Idro-geo­ter­mi­ca regio­na­le”. Il sot­to­suo­lo ita­lia­no, ricor­da­no dall’Ordine dei Geo­lo­gi, è ric­co di risor­se geo­ter­mi­che, ma c’è anco­ra mol­ta dif­fi­den­za nel loro uti­liz­zo, per timo­re che gli impian­ti costi­tui­sca­no un rischio per l’am­bien­te e il ter­ri­to­rio. Nel cor­so del­l’e­ven­to, i Geo­lo­gi del Lazio han­no sot­to­li­nea­to la neces­si­tà, dun­que, che la nor­ma­ti­va in mate­ria “dia garan­zie in que­sto sen­so ai cit­ta­di­ni, con­sen­ten­do di evi­den­zia­re chia­ra­men­te qual­sia­si cri­ti­ci­tà lega­ta allo sfrut­ta­men­to di que­sta risor­sa e amplian­do il dibat­ti­to pub­bli­co con i ter­ri­to­ri inte­res­sa­ti, for­nen­do la pos­si­bi­li­tà ai cit­ta­di­ni di acce­de­re a tut­ti i dati rile­va­ti e allo svol­gi­men­to del­le atti­vi­tà pre­vi­ste, ma anche di inter­ve­ni­re se si pre­sen­ta­no pro­ble­ma­ti­che”.

“Un’al­tra azio­ne impor­tan­te per assi­cu­rar­si l’ac­cet­ta­zio­ne da par­te dei ter­ri­to­ri dei nuo­vi impian­ti — ha con­clu­so la vice­pre­si­den­te Gui­da — è quel­la di met­te­re a dispo­si­zio­ne un chia­ro ed esau­sti­vo rap­por­to costi/benefici del­l’im­pian­to, com­pren­si­vo del nume­ro degli occu­pa­ti, del bilan­cio eco­no­mi­co com­ples­si­vo del pro­po­nen­te e del ter­ri­to­rio, del­le ester­na­li­tà nega­ti­ve e dei rispar­mi ener­ge­ti­ci ed ambien­ta­li che ne con­se­guo­no. Per­ché è dove­ro­so dare voce al cit­ta­di­no-uten­te nel­le scel­te di tra­sfor­ma­zio­ne ter­ri­to­ria­le, inten­si­fi­can­do le occa­sio­ni di incon­tro e dibat­ti­to costrut­ti­vo come quel­la odier­na, per rico­strui­re la fidu­cia nel­le isti­tu­zio­ni e met­te­re i cit­ta­di­ni nel­la con­di­zio­ne di poter distin­gue­re i fat­ti, basa­ti su dati ogget­ti­vi, dal­le opi­nio­ni”.

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