Iniziativa Comune: “Italia senza governo. Partiti “figli illegittimi” del 4 marzo”

Iniziativa Comune: “Italia senza governo. Partiti “figli illegittimi” del 4 marzo”

08/05/2018 0 Di Marco Montini

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Rice­via­mo e pub­bli­chia­mo l’a­na­li­si poli­ti­ca di Roc­co Tiso, por­ta­vo­ce di “Ini­zia­ti­va Comu­ne”, neo­na­to grup­po di Coo­pe­ra­zio­ne e Pro­po­ste, com­po­sto da “Radi­ci” (Rag­grup­pa­men­to cor­pi inter­me­di nes­su­no toc­chi le radi­ci), “Con­feu­ro” (Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do) e “Sog­get­to giu­ri­di­co” (Orga­ni­smo di aggre­ga­zio­ne inter­ca­te­go­ria­le e coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni) – che par­la del momen­to poli­ti­co-isti­tu­zio­na­le del nostro Pae­se. La dichia­ra­zio­ne del pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca del­la pre­sa d’at­to del fal­li­men­to e, comun­que, di un man­ca­to accor­do tra i par­ti­ti che si dico­no pre­mia­ti dagli elet­to­ri ma inca­pa­ci di dare un gover­no poli­ti­co al Pae­se, sono inquie­tan­ti e, non poco, per gli Ita­lia­ni. I figli “ille­git­ti­mi” del 4 mar­zo han­no dimo­stra­to ine­lu­di­bil­men­te di non esse­re nel­le con­di­zio­ni di pra­ti­ca­re in posi­ti­vo le più ele­men­ta­ri rego­le del­la Demo­cra­zia.

Quan­do un capo poli­ti­co, pub­bli­ca­men­te affran­ca la tesi: “Se la demo­cra­zia rap­pre­sen­ta­ti­va fal­li­sce – per­ché dico­no anda­te­ve­ne fuo­ri per­ché sie­te il M5S e non per­ché non ave­te i voti, per­ché sia­mo la pri­ma for­za poli­ti­ca – e allo­ra dovre­mo inven­tar­ci qual­che altra cosa”- fran­ca­men­te pone seri dub­bi sul­la capa­ci­tà di coniu­ga­re i “valo­ri” ere­di­ta­ti da quan­ti per la liber­tà, la lega­li­tà e l’o­ne­stà han­no dato la vita.  A que­sto pun­to è leci­to pen­sa­re che per “assur­do” pas­se­re­mo dal­le pro­mes­se alle minac­ce. Tut­to que­sto si può tra­dur­re che alcu­ni par­ti­ti e movi­men­ti, sono più un’accozzaglia di mira­co­la­ti, sen­za arte e né par­te, sen­za alcun radi­ca­men­to, sen­za alcu­na rap­pre­sen­ta­ti­vi­tà, sen­za alcu­na piat­ta­for­ma poli­ti­ca e nem­me­no una chia­ra idea su come gover­na­re lo Sti­va­le che sta spro­fon­dan­do.

Da ben 64 tra­mon­ti, si sono misu­ra­ti a “tam­bu­rel­lo” per con­qui­sta­re  la pol­tro­na di palaz­zo Chi­gi, men­tre le nuo­ve  Came­re sono immer­se in un son­no pro­fon­do. Quin­di strin­gen­do, cosa rima­ne, dopo una cam­pa­gna elet­to­ra­le, dove per acca­par­rar­si i voti, oltre ai bat­ti­pet­to, più di qual­cu­no ha fat­to pat­ti per un “dia­vo­lo di gover­no” dove tan­to per capir­ci, pro­prio il dia­vo­lo ha rifiu­ta­to le ani­me per­se che per due mesi han­no gio­ca­to un ping-pong stuc­che­vo­le. L’ITALIA PAGA!! Insom­ma han­no tira­to tan­to la cor­da fino al pun­to di crea­re le con­di­zio­ni affin­ché il Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, per reg­ge­re il col­po e indi­riz­za­re lo stal­lo poli­ti­co ver­so un esi­to in gra­do di ras­si­cu­ra­re i mer­ca­ti e le can­cel­le­rie este­re, ha pre­an­nun­cia­to che nomi­ne­rà un par­ruc­co­ne come Pre­si­den­te del Con­si­glio dei Mini­stri e quin­di un gover­no dei pro­fes­so­ro­ni che qua­si con cer­tez­za rovi­ne­ran­no quel poco che resta del­la fidu­cia che gli Ita­lia­ni nutro­no per le isti­tu­zio­ni.

Di fron­te a que­sto “sgar­ru­pa­men­to”, anche alla luce del livel­lo rela­ti­vo del­la nostra  clas­se poli­ti­ca, gli Ita­lia­ni si sono defi­ni­ti­va­men­te con­vin­ti di non ave­re alcu­na respon­sa­bi­li­tà del­lo sta­to in cui vege­ta il Bel­pae­se.  Inve­ro ci sia­mo auto­con­dan­na­ti a cre­de­re a chiun­que pro­por­rà for­mu­le asso­lu­to­rie, anzi­ché a chi met­te­rà al cen­tro del­la pro­pria agen­da le vere prio­ri­tà per il rilan­cio del Pae­se, dal­la revi­sio­ne del­la spe­sa pub­bli­ca a un pode­ro­so inve­sti­men­to in istru­zio­ne e ricer­ca. Allac­cia­te le cin­tu­re, quin­di, per­ché i pros­si­mi ses­san­ta gior­ni, e i ses­san­ta suc­ces­si­vi, e quel­li dopo anco­ra, rischia­no di esse­re pure peg­gio. Comun­que andrà, andrà malis­si­mo. Se dav­ve­ro si vote­rà l’8 luglio, allo­ra man­ca­no già due mesi all’appuntamento con le urne. Il che signi­fi­ca che le liste e i can­di­da­ti dovran­no esse­re pre­sen­ta­ti l’8 giu­gno. Insom­ma, sia­mo già in cam­pa­gna elet­to­ra­le.

Ma intan­to han­no ria­per­to le Came­re! Ma fino ad oggi cosa han­no com­bi­na­to i nuo­vi eroi del­la XVIII Legi­sla­tu­ra? Nien­te! È suc­ces­so che dopo aver pre­so posto, il 24 mar­zo, ai neo depu­ta­ti e sena­to­ri sono sta­ti dati 15 gior­ni di vacan­za. Infat­ti, tra Festa del­la Libe­ra­zio­ne del 25 apri­le e quel­la dei lavo­ra­to­ri del 1° mag­gio, il Par­la­men­to si è ripo­sa­to. In tut­to han­no lavo­ra­to cir­ca 13 ore. Con som­ma sor­pre­sa, i nuo­vi e vec­chi tri­bu­ni han­no riscos­so il  pri­mo sti­pen­dio da par­la­men­ta­ri. Si leg­ge sul­la stam­pa che l’ac­cre­di­to supe­ra  — 13mila euro che com­pren­do­no i 5.767 euro di inden­ni­tà, 3.500 euro di dia­ria, 2.090 euro di rim­bor­so per le spe­se di man­da­to e 1.650 euro di rim­bor­so for­fet­ta­rio.

Sia­mo pron­ti ?  Rico­min­cia la “mar­zuc­ca”. Que­sta vol­ta nes­su­no par­la! Audio­le­si? No, eter­na­men­te offe­si!!

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