MARINO. Cuba ai Castelli romani. L’Ambasciatore Jose’ Carlos Rodriguez Ruiz, incontra Sindaci e partecipa ad incontro pubblico su Gino Donè.

MARINO. Cuba ai Castelli romani. L’Ambasciatore Jose’ Carlos Rodriguez Ruiz, incontra Sindaci e partecipa ad incontro pubblico su Gino Donè.

30/04/2018 0 Di Maurizio Aversa

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Gino Donè par­ti­gia­no e rivo­lu­zio­na­rio Sala Lepan­to Mari­no

Rin­gra­zia­men­ti. Di cuo­re e a tut­ti. L’ambasciatore Jose’Carlos Rodri­guez Ruiz, e il con­si­glie­re poli­ti­co Mau­ri­cio Mar­tí­nez Duque, rap­pre­sen­tan­do la Rivo­lu­zio­ne e il popo­lo di Cuba, han­no espres­so con emo­zio­ne e sin­ce­ri­tà un for­te gra­zie al Cir­co­lo Ita­lia Cuba “G.Donè” di Mari­no, e alla sezio­ne ANPI “A. Del Gob­bo” di Mari­no, per aver crea­to que­sto even­to. L’intera mat­ti­na­ta pas­sa­ta ai Castel­li roma­ni ha con­sen­ti­to al diplo­ma­ti­co di “apprez­za­re mol­to e di coglie­re gran­di ana­lo­gie tra que­sta par­te di ter­ri­to­rio – così bene illu­stra­ta dal Sin­da­co di Castel Gan­dol­fo Mil­via Mona­che­si – ed una altret­tan­to pre­gia­ta zona di tute­la eco­lo­gi­ca e di poten­zia­li­tà eco­tu­ri­sti­ca di Cuba deno­mi­na­ta “Las Ter­ra­zas”. “. Così simi­li per valo­ri e modi di vita “slow”, che Sin­da­co e Amba­scia­to­re si sono dichia­ra­ti dispo­ni­bi­li ad appro­fon­di­re futu­ri scam­bi e pos­si­bi­li siner­gie in ambi­to spor­ti­vo, di stu­dio e turi­sti­co. Un rin­no­va­to spi­ri­to di vici­nan­za tra la cit­tà di Mari­no e Cuba, gra­zie pro­prio alla atti­vi­tà ter­ri­to­ria­le del Cir­co­lo gui­da­to da Mau­ro Avel­lo, è sta­to con­fer­ma­to con la fir­ma nel regi­stro degli ospi­ti di pre­gio di un pen­sie­ro che l’ambasciatore ha ver­ga­to al cospet­to del Sin­da­co di Mari­no Car­lo Coliz­za. Natu­ral­men­te il con­tri­bu­to for­te e spe­ci­fi­co, Jose’ Car­los Ruiz l’ha dato inter­ve­nen­do pro­prio nell’affollato incon­tro che si è svol­to in Sala Lepan­to. L’allestimento del­la gior­na­ta dedi­ca­ta a Gino Donè Paro, uno degli 82 che sbar­ca­ro­no a Cuba per ini­zia­re il per­cor­so del­la Rivo­lu­zio­ne anco­ra in atto, ha coin­ci­so con la pre­sen­za del­la mostra su Cesa­re Zavat­ti­ni orga­niz­za­ta da Mack­Film. Una “chic­ca” stra­bi­lian­te, che non tut­ti cono­sco­no è emer­sa pro­prio leg­gen­do le dida­sca­lie del­la mostra. In una di esse, con vici­no una gran­de indi­men­ti­ca­bi­le imma­gi­ne del­la “cio­cia­ra” (Sophia Loren) acca­scia­ta in mez­zo una stra­da, la dida­sca­lia dà voce a Cesa­re Zavat­ti­ni (che ne fu lo sce­neg­gia­to­re dal cele­bre libro di Alber­to Mora­via) e si leg­ge: “Ho un solo ram­ma­ri­co. Che quan­do De Sica (Vit­to­rio) mi chia­mò per la cio­cia­ra ed io accet­tai — rea­liz­zan­do un indub­bio pre­ge­vo­le ope­ra d’arte del veri­smo italiano‑, avrei dovu­to far­lo anni dopo, e non rinun­cia­re a far par­te del­la Rivo­lu­zio­ne del 1961. Avrei pro­prio volu­to far par­te del­la Rivo­lu­zio­ne e di Cuba”. Leg­ge­re que­sto pen­sie­ro di un intel­let­tua­le, un anti­fa­sci­sta, un comu­ni­sta che era pre­sen­te a Cuba in quel perio­do è pro­prio un otti­mo via­ti­co per la gior­na­ta su Cuba e Gino Donè. Sarà anche per que­sto che la par­te più appas­sio­na­ta dell’intervento di Jose’ Car­los Ruiz è sta­ta in due momen­ti quan­do: da un lato ha sot­to­li­nea­to (come già chia­ra­men­te evi­den­zia­to dal video appe­na pro­iet­ta­to del prof. Pier Car­lo Por­po­ra­to) che Gino Donè è sta­to un par­ti­gia­no del­la Resi­sten­za ita­lia­na. Ed è un eroe del­la Rivo­lu­zio­ne cuba­na. Gino è la dimo­stra­zio­ne di qua­le lega­me ci sia tra due popo­li così lon­ta­ni ma così simi­li come quel­lo ita­lia­no e quel­lo cuba­no. Da un altro lato, quan­do con for­za l’ambasciatore ha riba­di­to come la Rivo­lu­zio­ne di Cuba non è ascri­vi­bi­le ad un deter­mi­na­to momen­to che fini­sce in una deter­mi­na­ta data. Ma, al con­tra­rio, la sua for­za sta pro­prio nel­la sua con­ti­nua­zio­ne, nei modi di viva par­te­ci­pa­zio­ne e di coscien­za poli­ti­ca, così come nei suoi valo­ri e fon­da­men­ti idea­li con­tro l’oppressione e lo sfrut­ta­men­to di ogni popo­lo e di ogni indi­vi­duo. Valo­ri e modi che il popo­lo cuba­no, i suoi rap­pre­sen­tan­ti e il legit­ti­mo gover­no rivo­lu­zio­na­rio con­ti­nua­no anno dopo anno dall’inizio con Fidel Castro, così come con Raoul, ed ora con la gui­da di Miguel Diaz-Canel; pro­prio come ha con­fer­ma­to nel suo inter­ven­to anche il con­si­glie­re poli­ti­co dell’ambasciata Mau­ri­cio Mar­tí­nez Duque . Del resto nel­la Sala Lepan­to, dove deci­ne e deci­ne di com­pa­gni, com­pa­gne e cit­ta­di­ni han­no pre­so par­te all’evento, han­no potu­to assi­ste­re a mil­le sfac­cet­ta­tu­re, e aned­do­ti, e rap­pre­sen­ta­zio­ni del­la vita di Gino Donè, tut­te che si intrec­cia­va­no posi­ti­va­men­te, via via, con le descri­zio­ni, — dopo la pre­sen­ta­zio­ne di Mau­ro Avel­lo e il salu­to del­la Pre­si­den­te nazio­na­le por­ta­to da Mar­co Papac­ci, — ci sono sta­ti gli appro­fon­di­men­ti. Di Clau­dio Sim­bo­lot­ti dell’Anpi pro­vin­cia­le, che ha rico­strui­to la vita di Gino Donè nel Vene­to e nel perio­do di guer­ra dopo l’8 set­tem­bre. Di Pier Car­lo Por­po­ra­to coor­di­na­to­re Anaic Pie­mon­te che ha rac­con­ta­to in che modo, con vari viag­gi e con il for­te lega­me con Cuba, sono riu­sci­ti a con­vin­ce­re Gino Donè, per­so­na mol­to schi­va, a ren­der­si dispo­ni­bi­le per il rac­con­to che fa par­te del docu­film, di cui nell’evento ne abbia­mo apprez­za­to una ven­ti­na di minu­ti cir­ca. Di Fabri­zio Casa­ri, scrit­to­re e Diret­to­re di Altrenotizie.org. che pro­prio con il suo ulti­mo libro sul­la situa­zio­ne del cen­troa­me­ri­ca e del Nica­ra­gua ha rap­pre­sen­ta­to, par­lan­do­ne in assem­blea, di come mil­le e mil­le e sem­pre più sofi­sti­ca­ti sono i mez­zi che l’imperialismo uti­liz­za per con­tra­sta­re, con l’obbiettivo di spaz­zar­li via gli sta­ti e le real­tà socia­li­ste ed antim­pe­ria­li­ste che inve­ce sareb­be­ro ben più nume­ro­se nel mon­do se aves­se­ro la pos­si­bi­li­tà di rea­liz­zar­si con l’autodeterminazione dei popo­li e con la sovra­ni­tà che è dovu­ta ad ogni sta­to. Nel­la sala sono sta­te apprez­za­te alcu­ne inno­va­ti­ve ricer­che gra­fi­che “Espo­si­zio­ne del car­te­les cuba­no” inti­to­la­to “Gino, uno degli 82” a cura di Lui­gi Bar­del­lot­to e Cen­tro Stu­di Car­tel Cuba­no. Per mostra­re il pre­gio del­lo sta­re insie­me, è ugual­men­te riu­sci­ta l’iniziativa culi­na­ria tipi­ca, all’”Hosteria de mi non­no”, dove una fit­ta tavo­la­ta ha con­ti­nua­to discor­si su Cuba, sui Castel­li roma­ni e su Gino Donè. Al ter­mi­ne, un dif­fe­ren­te appun­ta­men­to, ha avu­to luo­go gra­zie alla visi­ta gra­tui­ta offer­ta dal­la Asso­cia­zio­ne Archeo­club Col­li Alba­ni, in cui Ugo Ono­ra­ti ha illu­stra­to “Mari­no sot­ter­ra­nea”. Del suc­ces­so dell’evento, ascri­vi­bi­le sen­za dub­bio al lavo­ro volon­ta­rio e appas­sio­na­to del­la Sezio­ne Anpi pre­si­deu­ta dal­la prof.Anna Maria Scia­lis; e del mede­si­mo lavo­ro del Cir­co­lo Ita­lia Cuba “G. Donè” di Mari­no gui­da­to da Mau­ro Avel­lo.

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