Iniziativa Comune: “Di Maio litiga e Renzi governa. La storia di Arlecchino e Pulcinella”

Iniziativa Comune: “Di Maio litiga e Renzi governa. La storia di Arlecchino e Pulcinella”

27/04/2018 0 Di Marco Montini

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“Dice Arlec­chi­no a Pul­ci­nel­la: ma dove vai? Non vado, mi por­ta­no! Pas­sa il codaz­zo con tut­to il gover­no. Allo­ra sei con loro? Pul­ci­nel­la stiz­zi­to: “Loro chi?” Quel­li del Gover­no cam­mi­na­no a pas­so svel­to, ci sono tut­ti e sem­bra­no sod­di­sfat­ti. Pul­ci­nel­la: “Per­ché ce lo abbia­mo anco­ra un gover­no, ricor­da­te? Lega e M5s dice­va­no di voler inse­ri­re le loro pro­po­ste nel docu­men­to eco­no­mi­co, per il futu­ro del Pae­se. Poi s’è sapu­to più nien­te, si sono disin­te­res­sa­ti”. Descri­ve con que­sto para­go­ne sto­ri­co e con que­sto tono iro­ni­co l’attuale momen­to poli­ti­co ita­lia­no, Roc­co Tiso, por­ta­vo­ce di “Ini­zia­ti­va Comu­ne”, neo­na­to grup­po di Coo­pe­ra­zio­ne e Pro­po­ste, com­po­sto da “Radi­ci” (Rag­grup­pa­men­to cor­pi inter­me­di nes­su­no toc­chi le radi­ci), “Con­feu­ro” (Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do) e “Sog­get­to giu­ri­di­co” (Orga­ni­smo di aggre­ga­zio­ne inter­ca­te­go­ria­le e coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni).

Roc­co Tiso aggiun­ge: “Men­tre Arlec­chi­no si pren­de con Pul­ci­nel­la, il Con­si­glio dei mini­stri che mai nes­su­no ha vota­to ha appro­va­to il docu­men­to di pro­gram­ma­zio­ne eco­no­mi­ca e finan­zia­ria, Def. Insom­ma, Di Maio liti­ga e Ren­zi gover­na, men­tre noi cit­ta­di­ni fac­cia­mo la fila, meglio sia­mo in coda per fare il 730 con il bat­ti­cuo­re, in atte­sa di cono­sce­re le tas­se da paga­re. Il Def è “l’Abc” di cosa si inten­de fare negli anni suc­ces­si­vi, ma il docu­men­to è sta­to appro­va­to da un gover­no che non può gover­na­re e che è sta­to sfi­du­cia­to il 4 mar­zo dagli ita­lia­ni. È, come se nul­la fos­se, que­sto gover­no — pun­tua­liz­za il por­ta­vo­ce di “Ini­zia­ti­va Comu­ne” — ha pro­ro­ga­to di sei mesi i com­mis­sa­ri del­l’A­li­ta­lia, su cui pen­de una pro­ce­du­ra euro­pea sul pre­sti­to di 900 milio­ni di euro. Anche per que­sto le masche­re liti­ga­no, per­ché nel­la sostan­za è un “cesto” vuo­to fat­to solo di pre­vi­sio­ni e nume­ri sui qua­li dovran­no rispon­de­re le “stel­le caden­ti” in que­sto chia­ro di luna dove si scor­go­no le pri­me ombre di con­te­sta­zio­ni. Nul­la è scon­ta­to anche per­ché non è per nul­la faci­le por­ta­re l’ac­qua nel cesto di vimi­ni”.

Insom­ma, il nuo­vo gover­no non c’è ma a gui­da­re il Pae­se c’è quel­lo vec­chio, tar­ga­to Gen­ti­lo­ni. E qui vie­ne fuo­ri l’analisi di Tiso sul Movi­men­to Cin­que Stel­le: “A nul­la gio­va girar­si die­tro, il capo dei pen­ta­stel­la­ti ebbe a dire dopo la vit­to­ria che il Def “sareb­be sta­ta la pri­ma occa­sio­ne per inci­de­re, con le pro­po­ste del Movi­men­to 5 Stel­le. Men­tre Sal­vi­ni dis­se ben chia­ro che non avreb­be mai pro­po­sto il red­di­to per chi sta a casa, ma una mano­vra alter­na­ti­va fon­da­ta sul con­tra­rio: meno tas­se”. Lo sta­to dell’arte? “Né Di Maio, né Sal­vi­ni sono al gover­no. Anzi, da quan­to si appren­de, le trat­ta­ti­ve per for­ma­re un gover­no pro­se­guo­no, ma tut­to dipen­de da Ren­zi”. Del­la serie: A vol­te ritor­na­no.

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