Parlamento, Iniziativa Comune: “Elezioni e sagra delle promesse, la politica manterrà gli impegni?”

Parlamento, Iniziativa Comune: “Elezioni e sagra delle promesse, la politica manterrà gli impegni?”

20/03/2018 0 Di Marco Montini

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Ter­mi­na­te le ele­zio­ni e com­ple­ta­ta la sagra del­le pro­mes­se, per i par­la­men­ta­ri elet­ti è giun­to il momen­to di lavo­ra­re per il bene del Pae­se. Chia­ro, è neces­sa­rio atten­de­re la for­ma­zio­ne del nuo­vo gover­no, sor­ret­to da una mag­gio­ran­za ad oggi ine­si­sten­te. Se tut­to andrà “bene”, se le con­sul­ta­zio­ni andran­no bene, l’Italia potreb­be, dun­que, ave­re un nuo­vo pre­mier e nuo­vi mini­stri. E quin­di dare ini­zio a una nuo­va legi­sla­tu­ra che, ci si augu­ra, sap­pia rea­liz­za­re alme­no una par­te degli impe­gni pre­si in cam­pa­gna elet­to­ra­le. “Tra­di­zio­nal­men­te e sto­ri­ca­men­te par­lan­do — esor­di­sce Roc­co Tiso, por­ta­vo­ce di “Ini­zia­ti­va Comu­ne”, neo­na­to grup­po di Coo­pe­ra­zio­ne e Pro­po­ste, com­po­sto da “Radi­ci” (Rag­grup­pa­men­to cor­pi inter­me­di nes­su­no toc­chi le radi­ci), “Con­feu­ro” (Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do) e “Sog­get­to giu­ri­di­co” (Orga­ni­smo di aggre­ga­zio­ne inter­ca­te­go­ria­le e coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni) -, coe­si­ste tut­ta­via un rap­por­to pes­si­mo tra pro­mes­se poli­ti­che e sua effet­ti­va rea­liz­za­zio­ne. In pas­sa­to, le pri­me sono sem­pre sta­te ele­men­to car­di­ne del­le ele­zio­ni e lo sono tut­to­ra. Sono in mol­ti però ad esse­re per­ples­si, per­ché le pro­mes­se di “cam­pa­gna” dura­no il tem­po del “Pan­ta­no Roma­ne­sco”: si semi­na a mar­zo e si rac­co­glie a giu­gno”. Roc­co Tiso, poi, spe­ci­fi­ca: “Un lea­der di par­ti­to che fa pro­mes­se pom­po­se appa­re più ambi­zio­so, intra­pren­den­te ed inte­res­san­te agli occhi degli elet­to­ri, in con­fron­to ad un altro che non ne fa, traen­do­ne van­tag­gio. La gestio­ne del­le finan­ze di uno Sta­to è estre­ma­men­te com­ples­sa e le pro­mes­se sono  faci­li, al pun­to che i Cit­ta­di­ni  e gli stes­si media non sono in gra­do di smen­tir­le. Per que­sto moti­vo tut­ti i par­ti­ti con­ti­nua­no a pro­met­te­re tas­se più bas­se, più pro­gram­mi socia­li e un bilan­cio in ordi­ne”. Paro­le, paro­le, paro­le.

Che fare, allo­ra, per tra­dur­le in fat­ti? Que­sta la ricet­ta pri­ma­ria di “Ini­zia­ti­va Comu­ne”: “Sareb­be il caso che a gover­na­re non vada­no quel­li, che devo­no, man­te­ne­re “bat­ti­pet­to” da cam­pa­gna elet­to­ra­le, ma, nei posti chia­ve, occor­ro­no uomi­ni capa­ci di affron­ta­re i pro­ble­mi nel con­te­sto del­le rea­li dif­fi­col­tà di una pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne sac­cheg­gia­ta da anni da sog­get­ti dedi­ti a pren­de­re e non a gover­na­re. Il Pae­se ha biso­gno di  com­pe­ten­za, one­stà, coe­ren­za lega­li­tà e rispet­to del­le rego­le”. Un assio­ma impor­tan­te per evi­ta­re gli erro­ri, com­piu­ti dal­la poli­ti­ca in pas­sa­to: “Le pro­mes­se non man­te­nu­te han­no crea­to disin­te­res­se, veri­fi­ca­to dal­l’al­to tas­so di asten­sio­ni­smo. Subi­to i poli­ti­can­ti sono cor­si ai ripa­ri modi­fi­can­do le tat­ti­che, facen­do pro­mes­se soste­nu­te da nume­ri oppu­re impo­sta­re sca­den­ze nei pri­mi cen­to gior­ni di gover­no. Quan­do le pro­mes­se devo­no esse­re spez­za­te, tut­ti i poli­ti­ci san­no che è meglio far­lo all’i­ni­zio di un man­da­to. Ritor­ne­ran­no sul­l’ar­go­men­to, ver­so la fine del loro man­da­to e solo se si rican­di­da­no. Come se riac­cen­des­se­ro il fuo­co per riscal­dar­si in pie­no fer­ra­go­sto”. Altra cosa sono i voti: “Gli illu­mi­na­ti in que­sto caso — con­clu­de Roc­co Tiso — pren­do­no i voti, per­ché lo sen­to­no nel pro­fon­do. Men­tre il voto vie­ne siste­ma­ti­ca­men­te snob­ba­to, quel­lo per scel­ta dovreb­be esse­re rispet­ta­to. Come la poli­ti­ca del­le pro­mes­se s’in­fi­schia degli elet­to­ri, la cro­na­ca rac­con­ta che anche quel­li veri sem­pre più spes­so ven­go­no tra­di­ti”. Ad maio­ra.

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