Liu Bolin. The Invisible Man in mostra dal 2 marzo al Complesso del Vittoriano

Liu Bolin. The Invisible Man in mostra dal 2 marzo al Complesso del Vittoriano

08/02/2018 0 Di Redazione

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Liu Bolin. The invi­si­ble man

Dal 2 mar­zo al Com­ples­so del Vit­to­ria­no — Ala Bra­si­ni, Roma

La pri­ma gran­de mostra in Ita­lia dedi­ca­ta a Liu Bolin, l’artista cine­se defi­ni­to “l’uomo invi­si­bi­le” per le sue straor­di­na­rie per­fo­man­ces nell’arte del camou­fla­ge.
Ama­tis­si­mo dal pub­bli­co inter­na­zio­na­le sarà cele­bra­to
al Vit­to­ria­no con una gran­de mostra anto­lo­gi­ca attra­ver­so l’esposizione di oltre 70 ope­re.

È il 2005: l’am­mi­ni­stra­zio­ne di Pechi­no ordi­na di abbat­te­re il quar­tie­re Suo­jia Vil­la­ge, dove risie­do­no mol­ti arti­sti cri­ti­ci con il gover­no. Liu Bolin, clas­se 1973 e ai suoi esor­di come arti­sta, si mime­tiz­za con le mace­rie del suo stu­dio, si fa foto­gra­fa­re e divul­ga la foto dan­do il via a una pro­te­sta silen­zio­sa e “tra­spa­ren­te”, riscuo­ten­do allo stes­so tem­po un ina­spet­ta­to suc­ces­so.
Ini­zia così la straor­di­na­ria car­rie­ra di uno degli arti­sti con­tem­po­ra­nei più talen­tuo­si e inte­res­san­ti, capa­ce di nascon­de­re for­ti mes­sag­gi socia­li attra­ver­so imma­gi­ni appa­ren­te­men­te sem­pli­ci, in una sin­te­si di mol­te­pli­ci lin­guag­gi qua­li la pit­tu­ra, l’in­stal­la­zio­ne e la foto­gra­fia.
Le sue per­for­man­ce voglio­no esse­re un mes­sag­gio for­te e chia­ro di ciò che acca­de nel pre­sen­te, tra il peso del­la sto­ria e le con­se­guen­ze del pro­gres­so.

Nel tem­po Liu Bolin si fa foto­gra­fa­re davan­ti ai più impor­tan­ti monu­men­ti del mon­do, a libre­rie, a scaf­fa­li dei super­mer­ca­ti, a ope­re d’ar­te, a mon­ta­gne di rifiu­ti e tra gli immi­gra­ti; la sua fama cre­sce fino a quan­do le sue imma­gi­ni diven­ta­no un’i­co­na per i gran­di brand: uno per tut­ti Mon­cler, che uti­liz­za per diver­se sta­gio­ni un camou­fla­ge di Liu Bolin per pub­bli­ciz­za­re il pro­prio mar­chio, ma anche Tod’s, Fer­ra­ri e mol­ti altri.

La mostra al Vit­to­ria­no rac­con­ta la sto­ria di Liu Bolin, dal­la pri­ma per­fo­man­ce a Pechi­no fino agli scat­ti più recen­ti del 2017 alla Reg­gia di Caser­ta e al Colos­seo, appo­si­ta­men­te rea­liz­za­ti per la mostra roma­na e qui espo­sti in ante­pri­ma mon­dia­le.

Con il patro­ci­nio del­la Regio­ne Lazio e Roma Capi­ta­le — Asses­so­ra­to alla Cre­sci­ta cul­tu­ra­le e quel­lo del­la Fon­da­zio­ne Ita­lia Cina, la mostra è pro­dot­ta e orga­niz­za­ta daArthe­mi­sia in col­la­bo­ra­zio­ne con la Gal­le­ria Boxart, ed è cura­ta da Raf­fae­le Gavar­ro.

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