TOSCANI, EMILIANI E CALABRESI I PIÙ “SOLIDALI”

TOSCANI, EMILIANI E CALABRESI I PIÙ “SOLIDALI”

04/02/2018 0 Di Redazione

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2276 vol­te!

A series of smi­le from dif­fe­rent peo­ple

TOSCANI, EMILIANI E CALABRESI I PIÙ “SOLIDALI”

I GIOVANI ITALIANI CON I MIGRANTI

Più sono pove­ri e più sono soli­da­li; più sono ric­chi e bene­stan­ti e meno sono dispo­ni­bi­li ad acco­glie­re. Lo ha rive­la­to una ricer­ca dell’agenzia di comu­ni­ca­zio­ne Klaus Davi &Co rea­liz­za­ta in occa­sio­ne del Mee­ting sui Dirit­ti Uma­ni di Firen­ze, su un cam­pio­ne onli­ne di 586 ita­lia­ni com­pre­si tra i 18 ed i 28 anni. Il pri­mo dato che emer­ge è che i figli di ope­rai e impie­ga­ti di livel­lo base sono i più dispo­ni­bi­li ad acco­glie­re per­so­ne biso­gno­se, anche migran­ti. Il 56% del cam­pio­ne infat­ti si dice non con­tra­rio ad ospi­ta­re un coe­ta­neo biso­gno­so. Più aper­tu­ra ver­so gli ita­lia­ni quin­di, men­tre scen­de la dispo­ni­bi­li­tà nei con­fron­ti degli stra­nie­ri (47%), immi­gra­ti o meno che sia­no. Salen­do il livel­lo socia­le e del­le pro­fes­sio­ni del­le fami­glie di pro­ve­nien­za dei ragaz­zi, dimi­nui­sce la loro dispo­ni­bi­li­tà alla soli­da­rie­tà tra coe­ta­nei. Infat­ti i più dispo­ni­bi­li sono i figli di geni­to­ri ope­rai ed impie­ga­ti livel­lo base (56%). Seguo­no i figli di Com­mes­si, idrau­li­ci, elet­tri­ci­sti e mura­to­ri (48%). Ter­zi i ragaz­zi di fami­glie di Pic­co­li Arti­gia­ni e com­mer­cian­ti (42%). Impie­ga­ti di pri­mo livel­lo, inse­gnan­ti, pro­fes­so­ri e diri­gen­ti (34%). Pro­fes­sio­ni­sti, docen­ti uni­ver­si­ta­ri ed impren­di­to­ri lau­rea­ti (29%). Top mana­ger e ban­chie­ri d’affari (20%).

Chi sono i ragaz­zi più acco­glien­ti e più ben dispo­sti ver­so i migran­ti? Al pri­mo posto del­la soli­da­rie­tà tro­via­mo gli emi­lia­ni (21%), segui­ti a ruo­ta dai tosca­ni (20%). Buo­ni ter­zi i cala­bre­si (18%) e quar­ti i sici­lia­ni a pari meri­to coi cam­pa­ni (16%). Seguo­no gli umbri (14%), i vene­ti (12%), i lazia­li (9%), i puglie­si (7%) e i lom­bar­di (4%).

Secon­do Moni­ca Bar­ni, vice­pre­si­den­te e asses­so­re alla Cul­tu­ra di Regio­ne Tosca­na, non­ché tra i prin­ci­pa­li fau­to­ri del Mee­ting dei Dirit­ti Uma­ni “uti­liz­za­re i lin­guag­gi dei gio­va­ni aiu­ta a com­pren­de­re e ad appli­ca­re i prin­ci­pi nel­la vita di ogni gior­no. Pri­ma di tut­to biso­gna ren­de­re con­sa­pe­vo­li i ragaz­zi del­le disu­gua­glian­ze, facen­do riflet­te­re i ragaz­zi, facen­do loro cono­sce­re la Costi­tu­zio­ne, maga­ri arti­co­li che non han­no mai let­to e sui qua­li non han­no mai riflet­tu­to, allo­ra si ren­do­no più con­sa­pe­vo­li. È attra­ver­so l’educazione, attra­ver­so la cono­scen­za, che si pos­so­no abbat­te­re le disu­gua­glian­ze. Tan­te azio­ni ‘a siste­ma’ pos­so­no por­ta­re a quel­la svol­ta cul­tu­ra­le di cui abbia­mo biso­gno e per la qua­le noi ci bat­tia­mo quo­ti­dia­na­men­te”.

 

Related Images: