Parco regionale dei Castelli Romani: stop all’abbandono dei rifiuti, riprendiamoci a cuore le sorti del nostro territorio

Parco regionale dei Castelli Romani: stop all’abbandono dei rifiuti, riprendiamoci a cuore le sorti del nostro territorio

01/09/2017 0 Di Redazione

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Parco regionale dei Castelli Romani: stop all’abbandono dei rifiuti, riprendiamoci a cuore le sorti del nostro territorio

Il Par­co regio­na­le dei Castel­li Roma­ni ha con­vo­ca­to, per mar­te­dì 29 ago­sto 2017,  una riu­nio­ne pres­so l’Info Point del Viva­ro a Roc­ca di Papa, con la Comu­ni­tà del Par­co (i 15 Comu­ni dell’Area Pro­tet­ta, XI Comu­ni­tà Mon­ta­na Castel­li Roma­ni e Pre­ne­sti­ni, Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Roma Capi­ta­le) e “Astral s.p.a.”, per affron­ta­re il gra­ve e dif­fu­so pro­ble­ma dell’abbandono dei rifiu­ti ai bor­di stra­da­li, soprat­tut­to in pros­si­mi­tà dei boschi e del­le aree ver­di.

Non è più tol­le­ra­bi­le – spie­ga San­dro Carac­ci, pre­si­den­te dell’Ente – assi­ste­re all’indecoroso sta­to di degra­do in cui ver­sa­no gran par­te del­le stra­de all’interno del Par­co dei Castel­li Roma­ni per effet­to dell’abbandono di rifiu­ti sui qua­li, peral­tro, il Par­co a vol­te vie­ne chia­ma­to impro­pria­men­te in cau­sa come se la man­ca­ta boni­fi­ca dei rifiu­ti sul ter­ri­to­rio fos­se di sua com­pe­ten­za. Pur­trop­po tale mal­co­stu­me, aggra­va­to­si in con­co­mi­tan­za con l’avvio del­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta nei sin­go­li Comu­ni dell’area  dei Castel­li Roma­ni, non è che il “bigliet­to da visi­ta” di uno sta­to di degra­do ancor più gra­ve che col­pi­sce ampie zone bosca­te ed aree ver­di, mol­te del­le qua­li tra­sfor­ma­te­si in vere e pro­prie disca­ri­che”.

L’abbandono dei rifiu­ti, al di là degli aspet­ti nega­ti­vi e igie­ni­co-sani­ta­ri, va a inci­de­re anche sul­la tema­ti­ca del­la gestio­ne del­la fau­na sel­va­ti­ca, dal momen­to che l’immondizia può diven­ta­re cibo per i cin­ghia­li, met­ten­do a repen­ta­glio la sicu­rez­za stra­da­le e favo­ri­re il pro­pa­gar­si di incen­di per la pre­sen­za di mate­ria­li facil­men­te infiam­ma­bi­li come car­ta e pla­sti­ca. Quin­di, man­te­ne­re il ter­ri­to­rio puli­to, è una con­di­zio­ne neces­sa­ria anche per con­tra­sta­re que­sto tipo di cri­ti­ci­tà.
Pro­prio per dire basta e non rim­pal­lar­si inu­til­men­te respon­sa­bi­li­tà e com­pe­ten­ze, sia­no comu­na­li o dei gesto­ri del­le stra­de, il Par­co — anche nel­la sua fun­zio­ne di sog­get­to di poli­ti­che di area vasta — ha pro­po­sto un docu­men­to che costi­tui­sce la base per l’avvio di un per­cor­so con­di­vi­so con i Comu­ni e gli Enti sovra comu­na­li del­la Comu­ni­tà del Par­co, ai qua­li è sta­ta aggiun­ta l’Agenzia regio­na­le ASTRAL per le sue spe­ci­fi­che com­pe­ten­ze.
Nel­la pro­po­sta di accor­do di coo­pe­ra­zio­ne sono elen­ca­te le pro­ble­ma­ti­che da affron­ta­re, ma anche le solu­zio­ni da attua­re per risol­ver­le in un’ottica di ammi­ni­stra­zio­ne di risul­ta­to.

Dob­bia­mo resti­tui­re digni­tà e deco­ro ai Castel­li Roma­ni – aggiun­ge il Pre­si­den­te del Par­co San­dro Carac­ci – soprat­tut­to all’area più sen­si­bi­le e ric­ca di bio­di­ver­si­tà qual è quel­la rien­tran­te all’interno del peri­me­tro del Par­co. Per vin­ce­re que­sta sfi­da è neces­sa­rio, però, non solo met­te­re in cam­po siner­gie tra enti pub­bli­ci facen­do leva sul­le sin­go­le buo­ne pras­si, oppu­re uti­liz­zan­do le moder­ne tec­no­lo­gie (tele­ca­me­re e foto trap­po­le), ma com­pie­re una rivo­lu­zio­ne cul­tu­ra­le che veda i cit­ta­di­ni pro­ta­go­ni­sti atti­vi — non solo sui social — del pro­prio futu­ro. Per que­sto andran­no poten­zia­te cam­pa­gne di sen­si­bi­liz­za­zio­ne e di comu­ni­ca­zio­ne per far com­pren­de­re che il nostro è un ter­ri­to­rio di qua­li­tà e come tale richie­de cura e atten­zio­ni par­ti­co­la­ri”.

L’incontro ha visto la par­te­ci­pa­zio­ne con­vin­ta del­la qua­si tota­li­tà del­la Comu­ni­tà del Par­co, tra i qua­li nume­ro­si Sin­da­ci, a dimo­stra­zio­ne dell’interesse ver­so una pro­ble­ma­ti­ca che vede in pri­ma linea i sog­get­ti quo­ti­dia­na­men­te impe­gna­ti nel con­tra­sta­re un feno­me­no, tra­sfor­ma­to­si negli anni in un vero e pro­prio mal­co­stu­me e un pesan­te one­re per le cas­se pub­bli­che. Tut­ti han­no riba­di­to la volon­tà di coo­pe­ra­re e di for­ni­re uti­li ele­men­ti affin­ché il docu­men­to sot­to­po­sto dall’Ente Par­co costi­tui­sca un vali­do stru­men­to di lavo­ro, ma soprat­tut­to rap­pre­sen­ti un segna­le al ter­ri­to­rio per resti­tui­re digni­tà e bel­lez­za al nostro ambien­te.

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