Coma: in Italia 3000 casi in stato vegetativo. Le cause, le terapie, le prospettive

Coma: in Italia 3000 casi in stato vegetativo. Le cause, le terapie, le prospettive

13/04/2017 0 Di Redazione

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Cate­ri­na Pista­ri­ni

250mila sono le per­so­ne che entra­no ogni anno in coma. Uno su tre ne esce inden­ne, ma per mol­ti di loro il coma evol­ve in sta­to vege­ta­ti­vo, che diven­ta per­si­sten­te dopo i 3 mesi.

SIRN – Coma: in Italia 3000 casi in stato vegetativo. Le cause, le terapie, le prospettive

I dati epi­de­mio­lo­gi­ci ita­lia­ni attual­men­te dispo­ni­bi­li sti­ma­no 10–15 nuo­vi casi di GCA/100.000 abi­tan­ti ogni anno con un aumen­to di inci­den­za, rispet­to agli anni scor­si, dei casi di ori­gi­ne vasco­la­re e anos­si­ca, ovve­ro da difet­to di appor­to di ossi­ge­no al cer­vel­lo.

Quan­do si par­la di GCA, ossia Gra­vi Cere­bro­le­sio­ni Acqui­si­te, inten­dia­mo una varie­tà di lesio­ni cere­bra­li acu­te, carat­te­riz­za­te nel­l’e­vo­lu­zio­ne cli­ni­ca da uno sta­to di coma più o meno pro­lun­ga­to (in gene­re del­la dura­ta di alme­no 24 ore), e dal­la con­tem­po­ra­nea pre­sen­za di meno­ma­zio­ni moto­rie, sen­so­ria­li, cogni­ti­ve e/o com­por­ta­men­ta­li. In cir­ca il 40% dei casi que­sta con­di­zio­ne è di natu­ra trau­ma­ti­ca, nel 20% dei casi di natu­ra vasco­la­re, nel restan­te 40% la cau­sa è in difet­to di appor­to di ossi­ge­no al cer­vel­lo (es. arre­sto car­dia­co).

IL CONGRESSO SIRN 2017 — Se n’è discus­so a Pisa, pres­so il Palaz­zo dei Con­gres­si, in occa­sio­ne del 17° Con­gres­so Nazio­na­le del­la Socie­tà Ita­lia­na di Ria­bi­li­ta­zio­ne Neu­ro­lo­gi­ca – SIRN, pre­sie­du­to dal­la Prof.ssa Cate­ri­na Pista­ri­ni, Diret­to­re Isti­tu­ti Cli­ni­ci Scien­ti­fi­ci Mau­ge­ri Geno­va Ner­vi. Al cen­tro del con­fron­to la pre­va­len­za del­la malat­tia del­l’ic­tus, le con­se­guen­ze per la disa­bi­li­tà del pazien­te, il ruo­lo del­la robo­ti­ca.

 I DATI IN ITALIA — I dati epi­de­mio­lo­gi­ci ita­lia­ni attual­men­te dispo­ni­bi­li sti­ma­no 10–15 nuo­vi casi di GCA/100.000 abi­tan­ti ogni anno con un aumen­to di inci­den­za dei casi di ori­gi­ne non trau­ma­ti­ca, per via del­la man­can­za di ossi­ge­no. Una per­cen­tua­le rile­van­te di que­sti sog­get­ti, in nume­ro di 6 casi/100.000, in Ita­lia sono sti­ma­ti cir­ca 3000 casi com­ples­si­vi, per­ma­ne in con­di­zio­ne di sta­to vege­ta­ti­vo, situa­zio­ne di gra­vis­si­ma disa­bi­li­tà.

“In meri­to alla con­di­zio­ne di sta­to vege­ta­ti­vo, si trat­ta di un argo­men­to mol­to deli­ca­to - affer­ma la Prof.ssa Maria Chia­ra Car­bon­ci­ni, mem­bro del Comi­ta­to Scien­ti­fi­co del Con­gres­so e Diret­to­re del­la Sezio­ne Dipar­ti­men­ta­le Gra­vi Cere­bro­le­sio­ni Acqui­si­te dell’Azienda Ospe­da­lie­ro-Uni­ver­si­ta­ria Pisa­na - per vari moti­vi com­pre­sa la pos­si­bi­li­tà di recu­pe­ri tar­di­vi, l’er­ro­re dia­gno­sti­co, l’im­pos­si­bi­li­tà del­la per­so­na di espri­me­re una volon­tà attua­le e quin­di la neces­si­tà al ricor­so alle dichia­ra­zio­ni anti­ci­pa­te di trat­ta­men­to.

Car­lo Cisa­ri

COME INTERVENIRE - 250mila sono le per­so­ne che entra­no ogni anno in coma per inci­den­ti stra­da­li o sul lavo­ro, per malat­tie o intos­si­ca­zio­ni. Uno su tre ne esce inden­ne, ma per mol­ti di loro il coma evol­ve in sta­to vege­ta­ti­vo, che diven­ta per­si­sten­te dopo i 3 mesi. Fra chi soprav­vi­ve ed esce dal coma, uno su 4 ripor­ta gra­vi disa­bi­li­tà. In Ita­lia, una per­so­na su tre col­pi­te dal coma ha un’e­tà com­pre­sa fra 0 e 15 anni. Il 3% dei bam­bi­ni rima­ne in coma oltre un mese. Attual­men­te, nel nostro Pae­se sono cir­ca 700 i bam­bi­ni in sta­to  vege­ta­ti­vo. Situa­zio­ni mol­to dif­fi­ci­li da gesti­re, per­ché in Ita­lia esi­sto­no poche strut­tu­re spe­cia­liz­za­te.

“La pre­sa in cari­co ria­bi­li­ta­ti­va — spie­ga la Prof.ssa Car­bon­ci­ni — deve ini­zia­re fin dal­la fase critica/acuta allo sco­po di  for­mu­la­re una pro­gno­si, ma anche a  pre­ve­ni­re le com­pli­can­ze del­l’im­mo­bi­li­tà pro­trat­ta che ren­do­no mol­to più dif­fi­col­to­so e potreb­be­ro infi­cia­re il  recu­pe­ro. Pro­se­gue poi nei repar­ti di Neu­ro­ria­bi­li­ta­zio­ne, in cui con il pro­get­to ria­bi­li­ta­ti­vo indi­vi­dua­le ven­go­no affron­ta­te  tut­te le pro­ble­ma­ti­che cli­ni­che con­se­guen­ti al dan­no cere­bra­le ed alle even­tua­li comor­bi­di­tà. Nel pro­gram­ma ria­bi­li­ta­ti­vo indi­vi­dua­le si espli­ci­ta­no i pro­gram­mi , gli obiet­ti­vi ed i tem­pi rela­ti­va­men­te alla rie­du­ca­zio­ne del­le meno­ma­zio­ni sen­so-moto­rie, visce­ra­li, del­la voce e dell’eloquio, cogni­ti­ve e del com­por­ta­men­to; il sup­por­to psi­co­lo­gi­co per il pazien­te ed i fami­lia­ri; l’assistenza pro­te­si­ca ed orte­si­ca; la rie­du­ca­zio­ne alle atti­vi­tà ele­men­ta­ri e com­ples­se del­la vita quo­ti­dia­na; il sup­por­to alla gestio­ne del­le pro­ble­ma­ti­che socio-assi­sten­zia­li; la pia­ni­fi­ca­zio­ne nel­la dimis­sio­ne in accor­do con le strut­tu­re extra-ospe­da­lie­re e la veri­fi­ca e il fol­low-up degli effet­ti del trat­ta­men­to”.

LE TECNICHE — Le stra­te­gie in meri­to mag­gior­men­te allo stu­dio al momen­to sono l’u­ti­liz­zo di tec­ni­che di neu­ro­mo­du­la­zio­ne (sti­mo­la­zio­ne elet­tri­ca e magne­ti­ca ripe­ti­ti­va tran­cra­ni­ca, sti­mo­la­zio­ne elet­tri­ca invasiva/con elet­tro­di impian­ta­ti), in pro­spet­ti­va le tec­ni­che di medi­ci­na rige­ne­ra­ti­va basa­te sul­l’u­ti­liz­zo di cel­lu­le sta­mi­na­li.

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