Grottaferrata: Fontana critico sul Bando di gestione delle aree di parcheggio a pagamento

Grottaferrata: Fontana critico sul Bando di gestione delle aree di parcheggio a pagamento

10/03/2017 0 Di Federico Ghera

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 4498 vol­te!

A pochi gior­ni dal­la pub­bli­ca­zio­ne del Ban­do di gara rela­ti­vo al Ser­vi­zio di gestio­ne aree di sosta a paga­men­to ema­na­to dal Com­mis­sa­rio Pre­fet­ti­zio in vigo­re dal pros­si­mo mese, inter­vie­ne nel meri­to l’ex Sin­da­co del­la Cit­ta­di­na crip­ten­se: “Tute­la­re il lavo­ro e le Fami­glie è dove­ro­so oltre che pos­si­bi­le”. Il rife­ri­men­to è all’e­li­mi­na­zio­ne del­l’ob­bli­go per il futu­ro Gesto­re di assu­me­re i dipen­den­ti del­la socie­tà uscen­te. la SIS. Nume­ro­se le pole­mi­che e le pro­te­ste susci­ta­te in que­sti gior­ni, poi­chè la que­stio­ne riguar­da otto lavo­ra­to­ri (e con­se­guen­ti) fami­glie) che vedo­no il rischio con­cre­to di per­de­re il pro­prio impie­go. A tal pro­po­si­to segna­lia­mo che si stan­no orga­niz­zan­do rac­col­te fir­me e mani­fe­sta­zio­ni al fine di con­vin­ce­re gli ammi­ni­stra­to­ri attua­li a cam­bia­re que­sta nor­ma. Tor­nan­do a Giam­pie­ro Fon­ta­na, rima­sto sem­pre atten­to e vici­no alle tema­ti­che riguar­dan­ti l’Am­mi­ni­stra­zio­ne del­la Cit­tà nono­stan­te il ter­mi­ne del­la sua espe­rien­za da Sin­da­co del­l’ot­to­bre scor­so, ripor­tia­mo di segui­to il testo del suo comu­ni­ca­to dif­fu­so que­st’og­gi, dove fra l’al­tro riven­di­ca for­te­men­te le scel­te ope­ra­te dal­la sua Giun­ta in ter­mi­ni di garan­zia del­l’oc­cu­pa­zio­ne loca­le.

“La Deli­be­ra del Com­mis­sa­rio straor­di­na­rio coi pote­ri di Giun­ta n. 18 del 20 feb­bra­io 2017 — così si espri­me Giam­pie­ro Fon­ta­na — ha intro­dot­to nuo­vi criteri/parametri per l’in­di­zio­ne del Ban­do di gara rela­ti­vo alla gestio­ne, in con­ces­sio­ne, del Ser­vi­zio del­le aree di sosta a paga­men­to, modi­fi­can­do la pre­ce­den­te Deli­be­ra di Giun­ta n. 20 del 24 feb­bra­io 2016 (Sin­da­co Fon­ta­na).
In atte­sa che tale Ban­do ven­ga esple­ta­to dal­la Cen­tra­le Uni­ca di Com­mit­ten­za di Alba­no Lazia­le, di cui Grot­ta­fer­ra­ta fa par­te, il 28 feb­bra­io scor­so è sta­to pub­bli­ca­to un Avvi­so di pro­ce­du­ra nego­zia­ta, per indi­vi­dua­re il gesto­re del Ser­vi­zio per 8 mesi (1° apri­le — 30 novem­bre 2017).
La Socie­tà aggiu­di­ca­ta­ria di det­ta pro­ce­du­ra, gesti­rà il Ser­vi­zio, come det­to, per 8 mesi a par­ti­re dal 1° apri­le p.v., dopo la sca­den­za del­l’ul­ti­ma pro­ro­ga (31 mar­zo 2017) con­ces­sa all’at­tua­le gesto­re (S.I.S. srl) con la Deter­mi­na diri­gen­zia­le n. 617 del 29 set­tem­bre 2016.

Alcu­ne con­si­de­ra­zio­ni riguar­do a quan­to sta acca­den­do, per dove­ro­sa infor­ma­zio­ne del­la Cit­ta­di­nan­za e degli Ausi­lia­ri del traf­fi­co impie­ga­ti nel Ser­vi­zio.

Innan­zi­tut­to, diver­sa­men­te dal­la gros­so­la­na (dis)informazione for­ni­ta il 23 feb­bra­io scor­so ai Cit­ta­di­ni da stam­pa loca­le, il rein­te­gro del tic­ket sca­du­to non è una deci­so­ne del Com­mis­sa­rio ben­sì è con­se­guen­za del­la deci­sio­ne del­la Giun­ta Fon­ta­na che, come dichia­ra­to nel pro­gram­ma elet­to­ra­le, ha ripor­ta­to la sosta mini­ma a 15 minu­ti (per un ammon­ta­re di 20 cen­te­si­mi di euro) e ripri­sti­na­to la pos­si­bi­li­tà di rein­te­gra­re, entro un’o­ra, il tic­ket sca­du­to.

Tor­nan­do alla Deli­be­ra n. 18/2017, la rela­zio­ne annes­sa non chia­ri­sce appie­no fat­ti e cir­co­stan­ze, omet­ten­do — di fat­to — di ripor­ta­re quan­to acca­du­to nel perio­do giu­gno 2014-feb­bra­io 2016, ossia dal­l’in­se­dia­men­to del­la Giun­ta Fon­ta­na.

Tra le modi­fi­che real­men­te intro­dot­te dal­la Deli­be­ra n. 18/2017, pur­trop­po, vi è inve­ce l’e­li­mi­na­zio­ne dell’ ”obbli­go del man­te­ni­men­to ed uti­liz­zo degli Ausi­lia­ri del traf­fi­co del­la Socie­tà uscen­te, nel­la attua­le con­si­sten­za e com­po­si­zio­ne”. In altri ter­mi­ni, il futu­ro sog­get­to asse­gna­ta­rio del Ser­vi­zio potrà gesti­re le aree di par­cheg­gio a paga­men­to con altro per­so­na­le rispet­to a quel­lo attua­le.
Il sot­to­scrit­to, sin dal­l’in­se­dia­men­to qua­le Sin­da­co e coe­ren­te­men­te con il pro­gram­ma pre­sen­ta­to ai Cit­ta­di­ni, si ado­pe­rò in tut­ti i modi per la crea­zio­ne di una Socie­tà Mul­ti­ser­vi­zi comu­na­le, fun­zio­na­le a rias­sor­bi­re i Ser­vi­zi comu­na­li appal­ta­ti a gestio­ni ester­ne, tra cui i par­cheg­gi a paga­men­to, in modo da eco­no­mi­ciz­za­re i costi e, soprat­tut­to, garan­ti­re posti di lavo­ro o, addi­rit­tua, incre­men­tar­li.
Cio­no­no­stan­te, le indi­ca­zio­ni for­ni­te agli Uffi­ci comu­na­li con la Deli­be­ra di Giun­ta n. 30 del 30 mar­zo 2015 (“Indi­riz­zi rela­ti­vi alla gestio­ne in hou­se dei ser­vi­zi pub­bli­ci loca­li”), pro­pe­deu­ti­ci alla nasci­ta del­la Socie­tà Mul­ti­ser­vi­zi, sono rima­sti asso­lu­ta­men­te disat­te­si e mai nes­su­no stu­dio con­cre­to per rea­liz­za­re tale stru­men­to è sta­to avviato/prodotto dal chi ne ave­va la respon­sa­bi­li­tà.

Altra novi­tà, la dura­ta del­l’ap­pal­to amplia­ta a 5 anni, rispet­to ai 3 anni che la Giun­ta Fon­ta­na ave­va indi­ca­to per evi­ta­re di impe­gna­re il Comu­ne oltre il man­da­to elet­ti­vo che avreb­be dovu­to con­clu­der­si nel giu­gno 2019.

Vi sono poi altri det­ta­gli nel­la cita­ta Deli­be­ra n. 18/2017, ma secon­da­ri rispet­to ai due aspet­ti che toc­ca­no un tema di asso­lu­ta attua­li­tà, come quel­lo del­la sal­va­guar­dia del posto di lavo­ro, ed il fat­to che il pros­si­mo Sin­da­co sarà, suo mal­gra­do, impe­gna­to per tut­to il quin­quen­nio su scel­te ope­ra­te dal­la gestio­ne com­mis­sa­ria­le.

Eti­ca­men­te il secon­do aspet­to non è irri­le­van­te. Ma più impor­tan­te anco­ra evi­den­zia­re la can­cel­la­zio­ne del­la clau­so­la di garan­zia per i lavo­ra­to­ri, con­tra­ria­men­te alle indi­ca­zio­ni del­la vigen­te nor­ma­ti­va (art. 50 del D.Lgs. n. 50/2016, che così reci­ta: “per gli affi­da­men­ti dei con­trat­ti di con­ces­sio­ne e di appal­to di lavo­ri e ser­vi­zi diver­si da quel­li aven­ti natu­ra intel­let­tua­le, con par­ti­co­la­re riguar­do a quel­li rela­ti­vi a con­trat­ti ad alta inten­si­tà di mano­do­pe­ra, i ban­di di gara, gli avvi­si e gli invi­ti pos­so­no inse­ri­re, nel rispet­to dei prin­ci­pi del­l’U­nio­ne euro­pea, spe­ci­fi­che clau­so­le socia­li vol­te a pro­muo­ve­re la sta­bi­li­tà occu­pa­zio­na­le del per­so­na­le impie­ga­to.”).

Sul­l’ar­go­men­to, poche e scar­sa­men­te inci­si­ve le dichia­ra­zio­ni rila­scia­te da alcu­ni can­di­da­ti sin­da­ci. Assen­ti, alme­no per ora, pro­po­ste con­cre­te per risol­ve­re la que­stio­ne e garan­ti­re gli Ausi­lia­ri del traf­fi­co e le loro Fami­glie.

Per­so­nal­men­te, riven­di­co la volon­tà del­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne che mi ono­ra­vo di gui­da­re, di man­te­ne­re i posti di lavo­ro esi­sten­ti, come tra­spa­ri­va anche nel­la Deli­be­ra n. 20/2016, su cui vi è la mia fir­ma qua­le Sin­da­co, e riten­go che le moti­va­zio­ni addot­te nel­la nuo­va deli­be­ra di indi­riz­zo, che non pre­ve­do­no clau­so­le di garan­zia per gli attua­li lavo­ra­to­ri, sia­no incon­si­sten­ti. Si richia­ma­no, infat­ti, tre pare­ri del­l’A­NAC (Auto­ri­tà Nazio­na­le Anti-Cor­ru­zio­ne), rispet­ti­va­men­te del 2010, del 2012 e del 2012. Pare­ri non vin­co­lan­ti, sem­pre a mio avvi­so, che peral­tro già esi­ste­va­no nel 2016, allor­quan­do la mia Giun­ta adot­tò la Deli­be­ra n. 20/2016. All’e­po­ca, tut­ta­via, nes­sun Uffi­cio riten­ne di pro­por­re l’e­li­mi­na­zio­ne del­la clau­so­la di garan­zia per i lavo­ra­to­ri. Quin­di, del­le due l’u­na: o non furo­no appli­ca­te le pro­ce­du­re dovu­te per leg­ge, non infor­man­do per inte­ro la Giun­ta su come dover pro­ce­de­re, oppu­re non vi era (come non vi è) alcun appi­glio nor­ma­ti­vo vin­co­lan­te che impon­ga di eli­mi­na­re le garan­zie.

Nel­le more dei dovu­ti e neces­sa­ri appro­fon­di­men­ti, resta comun­que attua­le ed urgen­te la que­stio­ne del­la tute­la dei lavo­ra­to­ri e del­le loro Fami­glie. Fer­ma restan­do la pos­si­bi­li­tà di impu­gna­re al TAR l’at­to di Giun­ta n. 18/2017, auspi­co che non si attui­no inop­por­tu­ne spe­cu­la­zio­ni poli­ti­co-elet­to­ra­li e che, inve­ce, i can­di­da­ti sin­da­ci valu­ti­no la pos­si­bi­li­tà di sot­to­scri­ve­re un docu­men­to in cui si impe­gna­no, ove elet­ti, a ripri­sti­na­re la clau­so­la socia­le espun­ta dal­la Deli­be­ra n. 18/2017, e maga­ri nel frat­tem­po assu­ma­no l’i­ni­zia­ti­va di pre­sen­ta­re una for­ma­le richie­sta al Com­mis­sa­rio straor­di­na­rio, in cui chie­do­no un inter­ven­to in tal sen­so, visto che la Cen­tra­le Uni­ca di Com­mit­ten­za non ha anco­ra pub­bli­ca­to il nuo­vo Ban­do e, per­tan­to, una modi­fi­ca del­l’at­to deli­be­ra­ti­vo potreb­be esse­re ancor pos­si­bi­le.

Tute­la­re i posti di lavo­ro (e le Fami­glie che da essi dipen­do­no) è un dove­re asso­lu­to di chi si can­di­da a gui­da­re la Cit­tà, pri­ma anco­ra che crea­re nuo­va occu­pa­zio­ne. Diver­sa­men­te, come dice­va un noto espo­nen­te del­la Pri­ma Repub­bli­ca, si potreb­be esse­re auto­riz­za­ti a “pen­sa­re male” com­met­ten­do pec­ca­to ma indo­vi­nan­do cosa sta­reb­be real­men­te acca­den­do…”

Related Images: