“I Giocattoli della Tradizione”. Gli studenti di Giulianello alla riscoperta dei giochi di una volta

“I Giocattoli della Tradizione”. Gli studenti di Giulianello alla riscoperta dei giochi di una volta

12/02/2017 0 Di Marco Castaldi

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 3248 vol­te!

Il work­shop didat­ti­co in for­ma ludi­ca per ragaz­zi è sta­to orga­niz­za­to nel­la gior­na­ta del 10 Feb­bra­io pres­so i loca­li del­la Sala Let­tu­ra “G. Cana­le” e del Cen­tro Socio­cul­tu­ra­le “Il pon­te” dall’associazione cul­tu­ra­le “La Sta­zio­ne”, con la par­te­ci­pa­zio­ne degli ope­ra­to­ri del “Museo etno­gra­fi­co del gio­cat­to­lo di Sez­ze”.

Un gior­no di scuo­la fuo­ri dall’ordinario per gli stu­den­ti del­le clas­si ter­ze del­la pri­ma­ria “Don Sil­ve­stro Radic­chi” di Giu­lia­nel­lo che vener­dì 10 Feb­bra­io sono usci­ti dal­le aule per pren­der par­te al work­shop “I gio­cat­to­li del­la tra­di­zio­ne”, orga­niz­za­to pres­so i loca­li del­la Sala Let­tu­ra “G. Cana­le” e del Cen­tro Socio­cul­tu­ra­le “Il pon­te” dall’associazione cul­tu­ra­le “La Sta­zio­ne”, con la par­te­ci­pa­zio­ne degli ope­ra­to­ri del “Museo etno­gra­fi­co del gio­cat­to­lo di Sez­ze”.

I ragaz­zi sono sta­ti accol­ti con una bre­ve intro­du­zio­ne sul­la sto­ria dei gio­cat­to­li, allo sco­po di illu­stra­re quel­li che era­no i gio­chi dei loro geni­to­ri e non­ni, favo­ren­do l’apprendimento di un esi­sten­te com­ple­ta­men­te diver­so dal loro. Dopo la teo­ria, la fase pra­ti­ca, con la costru­zio­ne di un gio­cat­to­lo tra­di­zio­na­le, una bar­ca a vela, seguen­do istru­zio­ni pre­ci­se, con mate­ria­li da rici­clo per apprez­za­re l’importanza del riu­so. Il manu­fat­to è sta­to infi­ne uti­liz­za­to per effet­tua­re un anti­co gio­co di grup­po.

“La Sta­zio­ne” ha pro­po­sto il pro­get­to didat­ti­co con la con­vin­zio­ne che il gio­co svol­ga due fun­zio­ni fon­da­men­ta­li nel­lo svi­lup­po psi­co­lo­gi­co: con­so­li­da le abi­li­tà e le capa­ci­tà già pos­se­du­te dal sog­get­to, come ad esem­pio la manua­li­tà, e raf­for­za l’i­dea che egli pos­sa agi­re effi­ca­ce­men­te sul­la real­tà. Il gio­co è diver­ti­men­to, esplo­ra­zio­ne del mon­do ester­no ed espres­sio­ne di quel­lo inte­rio­re, spe­ri­men­ta­zio­ne di con­vi­ven­za socia­le, cono­scen­za di sé e degli altri attra­ver­so l’immaginazione e la fan­ta­sia.

L’iniziativa con­tri­bui­sce inol­tre a valo­riz­za­re il ter­ri­to­rio e le sue radi­ci, la cul­tu­ra loca­le e l’identità per­so­na­le di cia­scu­no, attra­ver­so la risco­per­ta in for­ma ludi­ca dei gio­cat­to­li e dei gio­chi di una vol­ta. Essi, ben­ché spes­so con­si­de­ra­ti obso­le­ti e oblia­ti dal­la tec­no­lo­gia, dal pro­gres­so e dal benes­se­re, sono inve­ce estre­ma­men­te uti­li a com­pren­de­re l’ambiente socia­le dal qua­le pro­ven­go­no i gio­va­ni e avvi­ci­nar­li così alle pro­prie tra­di­zio­ni (foto del Museo etno­gra­fi­co del gio­cat­to­lo di Sez­ze).

Mar­co Castal­di

Addet­to Stam­pa & OLMR

Related Images: